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Autore: Angel TR    17/10/2020    1 recensioni
[The Scum Villain Self Saving System]
Il suo dio lo trovava così insignificante da non ricordarsi nemmeno del suo nome.
{Partecipa alla Challenge Things You Said indetta da Juriaka su Efp}
Storia partecipante alla challenge Portatrici di fandom nascosti di Marika Ciarrocchi/Angel Cruelty sul forum di EFP
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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(un)WANTED


27 - Things you said when we first met
Un dio.
Colui che avanzava verso di lui, avvolto da seta di un verde chiaro come teneri steli in un campo, reggendo una tazzina di tè ancora fumante, era un dio. Luo Binghe non aveva mai visitato i lussuosi templi buddhisti e quindi non aveva mai potuto ammirare le statue degli dei scolpite nella giada ma, quando il Maestro Shen Jiu si erse in tutta la sua altezza, fu colpito da una convinzione assoluta.
Shen Jiu era un dio. Il dio che l'aveva accolto, donandogli una nuova vita.
Le sue labbra si incurvarono spontaneamente in un gran sorriso riconoscente. «Il discepolo Luo Binghe porge i suoi saluti… »
Doveva aver detto qualcosa di assolutamente sbagliato perché, prima ancora che potesse concludere la frase, il dio gli rovesciò il tè rovente sulla testa e, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, uscì dalla stanza. «Credi che me ne importi qualcosa di te?» furono le prime e ultime parole che gli rivolse.

You don't know me
Don't ignore me
You don't want me there
You just shut me out


49- Things you said when no one else was around
La giovane schiena, magra e bianca, del discepolo era lacerata in più punti; squarci tra la pelle candida rivelavano la carne rossa, suggerendo la crudeltà dei colpi ricevuti. I polsi legati, la testa ciondoloni, l'appena quattordicenne Luo Binghe non aveva osato protestare davanti a nessuna delle frustate ricevute ma non poteva trattenere gli ansiti dolenti che sgorgavano dalla sua gola quando la punizione giunse al termine.
Shen Jiu sedeva poco lontano, sorseggiando del tè, lo sguardo fisso sul liquido chiaro. Nemmeno ridotto in quello stato penoso Luo Binghe riusciva ad attirare la sua attenzione, nemmeno con la schiena ridotta in poltiglia riusciva a far germogliare nel suo maestro un seme di pietà.
Soli nella catapecchia nascosta tra gli alberi, al riparo da sguardi indiscreti, Shen Jiu finì di bere il tè, scivolò con lo sguardo oltre il suo viso e pronunciò con voce chiara e tagliente: «Se lo dici a qualcuno, i tuoi giorni come discepolo del Picco Qing Jing finiranno qui».
Nonostante fosse legato, le braccia tese e rigide verso il soffitto, Luo Binghe trovò la forza di annuire. «Certo, Shizun. Questo discepolo non ti deluderà.»
Shen Jiu non reagì; si limitò a dirigersi verso la porta. «Dopo pulisci» ordinò.

I just don't understand why you won't talk to me
It's hurts that I'm so unwanted for nothing
Don't talk words against me


16- Things you said that made me feel like shit
Gli occhi famelici di Shen Jiu divoravano il corpo della sorridente Ning YingYing. Aveva quattordici anni e delle curve acerbe avevano iniziato a modellarle la figura ma né lei né gli altri discepoli se ne curavano. «Shizun, Shizun! Come trascorreremo il pomeriggio?» lo tempestava di domande, girandogli intorno. Il suo sguardo luminoso e fiducioso non riusciva a cogliere l'oscurità in quello di Shen Jiu e, per questo, lo seguiva ciecamente tra quegli alberi, sempre più lontano dal palazzo dove risiedeva il clan.
«Ti mostrerò come combattere in acqua. Nonostante tu sia la mia più abile discepola, questa situazione richiede il massimo della concentrazione» spiegò Shen Jiu, con un tono mellifluo che avrebbe dovuto far rizzare tutti i peli sulle braccia di Ning YingYing; ma lei era troppo giovane e ingenua per avvertire il pericolo... esattamente come Luo Binghe, che osservava la scena nascosto dietro a un albero. Le sue unghie si spezzarono a causa della pressione che esercitò sulla corteccia.
La sua più abile discepola? E lui, allora? Non gli aveva dimostrato tutto il suo potenziale, tutto il suo impegno?
«E A-Luo?» domandò scioccamente la brava allieva.
Shen Jiu, gli occhi sfavillanti troppo impegnati a dissetarsi di quelle forme acerbe, non badò minimamente alle parole della ragazzina. «Chi?» buttò lì distrattamente. «Ti ho già detto che…» ma il resto della frase giunse ovattato alle orecchie di Luo Binghe.
Chi?
Quella parola rimbombò nella sua testa, in un eco infinito. Come se gli avesse spento i neuroni, quella parola impediva al ragazzo di muovere le gambe per scappare via di lì.
Chi?
Il suo dio lo trovava così insignificante da non ricordarsi nemmeno del suo nome.

I wanted to know you
I wanted to show you

Dieci anni dopo.

Make me go away...



6- Things you said when I was crying
Luo Binghe stava piangendo di nuovo nel sonno. Shen Qingqiu sospirò e si puntellò su un gomito per poterlo osservare alla luce della luna che filtrava dalle tende. Aveva la fronte contratta, le labbra piegate all'ingiù, copiose lacrime che gli rigavano le guance; una mano chiusa a pugno mentre con l'altra stringeva forte il cuscino tra le dita.
Era il solito incubo. Già sapeva come gestirlo.
Shen Qingqiu – o, meglio, Shen Yuan – si avvicinò e, scavalcandolo goffamente, si posizionò di fronte a lui in modo da poterlo stringere forte a sé. Cullandolo, gli baciò la fronte. «Binghe, quel maestro non c'è più. Ora c'è Shen Yuan… Shen Yuan non ti abbandonerà mai» gli sussurrò dolcemente e continuamente, come una ninna nanna, fin quando le lacrime di Binghe non gli bagnarono più il petto.

I tried to belong
It didn't seem wrong

Avril Lavigne - Unwanted


N/D: niente, la colpa è della canzone.

  
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