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Autore: K ANTHOS    17/10/2020    0 recensioni
Viterbo, fine Ottocento.
Anna, una giovane ragazza della media borghesia cittadina, rimane improvvisamente orfana del padre, morto dopo aver perduto gran parte del proprio patrimonio in circostanze poco chiare.
Scossa dalla perdita e rimasta sola, Anna accetta l'invito per l'estate di una facoltosa zia paterna proprietaria di una vasta
tenuta nelle campagne maremmane.
L'incontro fortuito con un cavallo indomabile e con l'anziano stalliere della tenuta la metterà di fronte alle sue fragilità ma anche alla sua inconsapevole forza, coinvolgendola in un percorso di rinascita e di maturazione personale.
L'amore travolgerà Anna senza via di scampo ed avrà gli occhi di un ragazzo volitivo e tenace che non appartiene alla sua classe sociale ma che sarà pronto a lottare contro tutto e tutti pur di conquistarla.
Anna a questo punto dovrà decidere della sua vita: se seguire l'istinto del cuore o rinunciare per sempre ad esso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Durante il viaggio di ritorno Anna rimase assorta: si era sfogata con Bianca e indubbiamente le aveva fatto bene ma non era riuscita a capire ancora come comportarsi.

Lei non era coraggiosa, non era in grado di lottare per se stessa, era capace di prendere a cuore le cause degli altri ma la volontà e la determinazione l’abbandonavano sulle questioni che la riguardavano direttamente.

Si chiedeva, se fosse stato ancora vivo, cosa le avrebbe consigliato il padre: sarebbe stato severo o indulgente con lei?

Alla fine di tanti ragionamenti fu sincera con se stessa, sapeva in cuor suo che non avrebbe mai saputo affrontare il giudizio della zia Costanza.

-Signorina Anna, vi sentite stanca?-  chiese con premura Aurelio. La vedeva distratta e taciturna, completamente diversa da prima.

-Sì, un po’- rispose lei.

-Sapete che vostra zia vuole dare una festa alla tenuta prima della partenza dei signori Corelli?- il fattore voleva distrarla negli ultimi minuti di viaggio.

-Veramente? Non me ne ha mai parlato…- fece lei.

-Avrà luogo al campo grande, ci saranno cibo e bevande e i butteri daranno dimostrazione delle loro abilità. Penso si farà dopodomani, sempre se non ci saranno impedimenti- precisò lui.

Leonardo era nella selleria con Domenico e Cesare: si stavano accordando per la festa e quando avvertì da lontano l’arrivo del calesse uscì e li aspettò. Aurelio si fermò all’ingresso della scuderia e aiutò la ragazza a scendere.

-Buongiorno signorina Anna- Leonardo aveva un’espressione indecifrabile.

-Buongiorno signor Leonardo- Anna lo salutò senza scomporsi, come se il giorno prima non fosse successo nulla.

-Siete andata a trovare la signora Bianca?-

-Sì, Matteo è cresciuto tantissimo…-

-Questa mattina non siete venuta al campo per vedere i progressi di Ercole…-

-No, avevo preso un impegno con il signor Lodovico…- Anna glielo disse guardandolo negli occhi.

Questa volta fu Leonardo a sentirsi disorientato… Gli stava facendo capire che si era impegnata sentimentalmente con quell’uomo?

-Doveva essere una cosa molto importante per voi… Anche domani mattina sarete impegnata con quell’uomo?- Leonardo ebbe un fremito d’ira, mentre parlava aveva assunto un‘espressione accigliata.

-Credo proprio di sì, vogliate scusarmi- la ragazza gli rispose in modo fermo e risoluto, salutò e ringraziò Aurelio e si ritirò per prepararsi per la cena.

Leonardo fu colto dal dubbio, pensò che qualcosa doveva essere accaduto per renderla così sicura di sé, qualcosa che forse riguardava proprio l’avvocato di città.

 

La cena fu come al solito ricca di portate e gli ospiti intrattennero le due donne con i racconti delle loro escursioni in azienda.

Si parlò anche della festa che la zia stava facendo organizzare da Aurelio per salutare i due illustri ospiti.

-A proposito signora Costanza, ho parlato con il fattore e mi ha detto che in realtà il nipote è già impegnato qui alla tenuta e non potrebbe prendersi l’onere di gestirne un’altra…- volle precisare il signor Carlo.

-Sì, avete ragione… Ho fatto un errore di valutazione, vi ho proposto Leonardo senza prima valutare la cosa con il signor Aurelio, vogliate scusarmi…- rispose gentilmente la donna.

-Non c’è alcun problema signora, non vi preoccupate-

Anna osservava la zia come ipnotizzata: non sembrava affatto contenta di quella decisione, come se avesse dovuto cambiare idea su Leonardo e proprio a causa del fattore. 

Quando i due uomini si ritirarono nelle loro stanze per la notte la zia chiamò a sé Anna.

-Anna, volevo chiederti un altro favore, sempre se non sei stanca del viaggio di oggi…-

-Certo che no zia, chiedetemi pure…-

-Domani mattina vorrei che ti facessi accompagnare all’eremo di frate Egidio, dovresti portargli una busta: contiene un’offerta per i monaci. Quest’anno purtroppo ho tardato nel dargliela a causa della gotta. Solitamente approfitto di una domenica, assisto alla messa e mi fermo a parlargli. Vorrei che andassi domani, potrebbe essere piacevole anche per te scambiare due parole con lui, sa essere di grande conforto-

La donna aveva grande stima di lui e pure Anna, che lo aveva conosciuto il giorno del battesimo, ebbe l’impressione di un uomo di grande umanità.

 

L’indomani mattina Anna si alzò presto come al solito, andò alla cappella e, dopo aver fatto colazione insieme, la zia le consegnò la busta per il frate.

-Mi raccomando Anna, porta a frate Egidio i miei saluti e digli che quando mi sarò ripresa andrò a trovarlo…- 

-Sì zia-

Anna uscì e si diresse alle scuderie. L’eremo non era più distante della tenuta dove abitavano Bianca e Arnaldo, ci avrebbero messo meno di un’ora per raggiungerlo però la strada era ricca di curve e tornanti.

Stava pensando alla difficoltà del viaggio quando vide accanto al calesse, pronto e ben vestito, Leonardo.

-Buongiorno signorina Anna- esordì lui calmo e tranquillo.

La ragazza ebbe un tuffo al cuore.

-Cosa ci fate voi qui? Non mi deve accompagnare vostro zio o Fiore?- chiese lei spiazzata.

-Mi dispiace ma dovrete accontentarvi di me signorina. Sono tutti impegnati a organizzare la festa di vostra zia, ci sono solo io disponibile… Se vi da’ fastidio la mia presenza posso chiedere ad un contadino di accompagnarvi…-

Anna era senza parole e gli rispose balbettando qualcosa:

-No, ovviamente no… Solo che… non mi aspettavo voi…- ed era sincera.

-Allora saliamo e andiamo, la strada non è delle migliori…- fece lui asciutto e serio.

Fu subito chiaro che questa volta il viaggio sarebbe stato un vero tormento per Anna.

   
 
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