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Autore: MaryFangirl    18/10/2020    6 recensioni
Una missione arriva a sconvolgere l'equilibrio della nostra coppia già indebolita dopo il rapimento di Kaori da parte del generale Kreutz. Quando la comunicazione si interrompe, la paranoia prende rapidamente il sopravvento...Ma per quali conclusioni?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Nuovo personaggio, Reika Nogami, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Kaori entrò nell'edificio, riflettendo sulle parole di Umibozu. Salì lentamente i gradini uno ad uno, ancora sbalordita dalle immagini che aveva impresse in testa. Arrivò alla porta dell'appartamento e sollevò la mano, pronta a bussare, pensando che forse Ryo era già tornato. Poi cambiò idea, convinta che non fosse possibile.
Kaori rivide il suo sguardo disperato dopo averlo schiaffeggiato, si osservò la mano ricordando il suo gesto. Come erano arrivati a quel punto? Era abituata a litigare con lui, ma ora era diveraso. La loro relazione era evoluta, o almeno era quello che pensava. Entrò in casa e osservò la bottiglia di liquore a cui Ryo spesso attingeva dopo il ritorno da una missione difficile o quando era nervoso e non voleva mostrarlo. Svitò il tappo e osò bere un sorso. Sussultò nel sentire l'amarezza del liquore e tossì per scacciare la bruciatura che le invase il petto. Mise via la bottiglia e si rimproverò per averlo fatto. Alla fine, preferì andare sul tetto per contemplare il panorama, come era abituato a fare lui.
Da parte sua, Ryo si era molto preoccupato nel vederla scappare, non sapendo dove intendesse recarsi. Dopotutto, impulsiva e arrabbiata com'era, sarebbe potuta scappare. Quando vide la parte posteriore di una jeep allontanarsi con lei a bordo, si rassicurò molto di più e ringraziò Umibozu interiormente per averla portata con sé. Mentre osservava il veicolo in lontananza, Mick corse a raggiungerlo.
"Dov'è Kaori?" gli chiese, senza fiato.
Ryo si accese una sigaretta e rispose con calma senza guardarlo.
"Se n'è andata"
"Che intendi fare?" gli chiese l'amico.
"Me ne vado" rispose succintamente.
Mick abbassò la testa, non sapendo cosa fare per aiutare il suo ex partner.
"Capirà, Ryo"
"Prima è necessario che accetti di ascoltarmi"
"Accompagno Kazue. Se hai bisogno, io ci sono" disse Mick, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Ryo lo ringraziò con un'occhiata e partì in direzione dell'edificio dai mattoni rossi. Camminò lentamente a lungo, pensando continuamente a lei. Cosa sperava? L'aveva soltanto ferita durante la loro partnership, facendo il buono e il cattivo tempo. Tutto ciò non poteva durare eternamente. Accettando quella missione con Reika, sapeva di aver inferto il colpo di grazia. Dopotutto, non era quello che lui voleva fin dall'inizio, che lei partisse per trovare la felicità in una vita normale, lontana dal suo mondo? Ma, lontano da lei, lui sarebbe riuscito a sopravvivere? Avrebbe mantenuto quella scintilla che lei gli aveva risvegliato? Camminò ancora e ancora, rimuginando su tutte quelle domande, e si ritrovò di fronte all'ingresso del palazzo, senza aver trovato risposta. Alzò gli occhi e scoprì che non c'erano luce accese. Lei non era tornata e lui sentì un grande vuoto dentro di sé. Entrò nell'appartamento, prese una bottiglia di liquore ambrato, si diresse alla finestra e bevve un sorso. Si bloccò per un momento, fissando il contenitore con aria sorpresa e inghiottì. Allargò gli occhi, pensando di sentire le labbra di Kaori sulle proprie.
"Kaori..." sussurrò.
Corse in fretta nella sua stanza per assicurarsi che fosse lì, ma notò solo la sua assenza. Salì le scale verso la propria camera, tristemente. Una volta arrivato, si bloccò. Indietreggiò e si diresse cautamente verso il tetto.
Aprì la porta e si allietò nel vederla appoggiata alla ringhiera. Si avvicinò con prudenza.
Si posizionò al suo fianco senza osare guardarla. Rimasero così a lungo, senza scambiare una parola. Per la prima volta dall'inizio della loro partnership, Ryo non sapeva cosa fare per tirarla fuori dal suo silenzio. Non poteva permettersi di scherzare, la situazione era abbastanza grave. Voleva prenderla di nuovo tra le sue braccia, con la paura di non avere più l'opportunità di sentirla vicino a sé. Stava gradualmente realizzando ciò con cui aveva vissuto negli ultimi anni. Si era sempre astenuto dal toccarla, dal rivelarle i suoi sentimenti, per paura di svelarsi, di dimostrare il suo profondo attaccamento e, in quel momento, forse avrebbe potuto non poterlo fare più. Le lanciò un'occhiata di sottecchi, cercando di indovinare il suo umore. Lui che era sempre riuscito a leggere in lei, non sapeva più come interpretare il suo sguardo.
"Perché?" chiese lei all'improvviso.
Lui pensò per un momento che il tempo si fosse fermato nel sentire il suono della sua voce. Ci fu silenzio.
"Volevo proteggerti" rispose.
"No, perché sei andato a letto con lei?" fece lei più duramente, sentendo di nuovo salire le lacrime.
"Non sono andato a letto con lei, Kaori" disse Ryo, girandosi verso di lei. Kaori continuò a fissare l'orizzonte.
"Non mentirmi, Ryo! Se c'è una cosa che mi devi adesso, è la verità" si innervosì.
"Kaori, guardami" la implorò.
Lei scosse la testa, non trovando il coraggio di affrontarlo. Lui la prese per le spalle, poi le fece sollevare la testa.
"Guardami" ripeté teneramente.
Dopo alcuni istanti di esitazione, lei obbedì.
"Giuro che non sono andato a letto con lei. Ero in missione con Reika, come già sai. Ti ho trovata in quella stanza d'albergo perché dopo averti vista prendere la droga e aver...baciato Mick, ero preoccupato e non volevo lasciarti da sola. Quindi ho convinto i due fratelli a farmi passare la notte con te. Ma sospettavano già di qualcosa e sono riusciti a separarci. Fortunatamente per noi, Hirotaka si è occupato della tua sicurezza. Quando è venuto a prendermi per riportarmi da Reika, mi ha informato che nella stanza era stata installata una telecamera. I due volevano assicurarsi che io e lei non recitassimo, quindi abbiamo...abbiamo..." si fermò, incapace di pronunciare le parole.
"Fatto sesso!" lo troncò lei.
"No! Abbiamo solo simulato" la corresse.
Kaori lo guardò intensamente cercando di capire se fosse sincero. Era combattuta dalla voglia di credergli, ma tutto era parso così vero su quel video.
"Perché mi hai baciata prima di andare da lei?"
Ryo sorrise, ripensando al bacio che avevano condiviso. Senza dubbio, se fosse rimasto con lei, non si sarebbe trattenuto dall'andare oltre.
"Ti eri sacrificata per me prendendo quella droga anche se eri rimasta male nel vedere me e Reika sposati per finta. Quando ti ho visto baciare Mick sulla pista da ballo, sono andato fuori di testa, ma non potevo fare niente. Ho avuto paura di perderti, Kaori. Avevo bisogno di sentirti con me e non contro di me" ammise, rivelandosi un po' di più.
"Perché ogni volta devo rischiare di morire perché tu ti apra, Ryo?" insistette lei.
Era molto toccata da ciò che lui le diceva. Aveva paura di perderla come ne aveva lei di perdere lui.
"Perché sono un idiota e sono incapace di lasciarti andare. Kaori, non passa giorno senza che io mi faccia delle domande su di noi. Questa missione mi ha aperto gli occhi. Ora so che anche se volessi la tua felicità in una vita normale, può darsi che tu sia in pericolo senza che io lo sappia, come è successo qualche giorno fa. Preferisco saperti in pericolo vicino a me che lontana. Trascorrerò la mia vita a proteggere la tua perché tu sei ciò che ho di più caro" dichiarò.
Kaori non poteva crederci. Dopo tutto quel tempo a sperare che lui dicesse parole simili, mai avrebbe pensato di sperimentarlo per davvero. Anche se le immagini di lui e Reika l'avevano scossa, doveva ammettere che il discorso appena fatto l'aveva colpita ancora di più. Non sapeva più a cosa pensare.
Lui le si avvicinò.
"Kaori, devi credermi" le disse, supplicandola con lo sguardo.
Lei osò alzare gli occhi, sostenendo il suo sguardo. Vi lesse molta tristezza, ma non riusciva a scacciare quella che sentiva nel suo cuore. L'aveva fatta soffrire molto. Non sapeva più cosa fare.
"Ho bisogno di riflettere" rispose, facendo per andarsene.
Lui la trattenne per il braccio e lei si voltò.
"Non preoccuparti, non intendo scappare, devo solo riposare un po'" aggiunse, rispondendo alla sua domanda silenziosa. Lui annuì e lasciò la presa. La guardò tornare in casa e rimase ancora un attimo a osservare le luci della città. Kaori non riuscì a trovare la voglia di togliersi il vestito e si stese sul letto. In pochi minuti si addormentò profondamente.
Intanto, Ryo era rimasto a contemplare il panorama, era rassicurato dal sapere che lei era in quell'appartamento con lui, non sapeva che si sarebbe fidata di nuovo di lui, se lei aveva visto che era stato sincero, ma avrebbe fatto tutto il necessario per non ferirla di nuovo. Qualche goccia gli cadde addosso e lo riportò alla realtà. Alzò gli occhi al cielo e notò alcuni lampi.
"Ci manca solo che un fulmine mi colpisca..." si disse, affrettandosi per rientrare.
Scese lentamente le scale e si diresse verso la stanza di Kaori. Sapeva che la giovane donna odiava il temporale e voleva assicurarsi che stesse bene. Socchiuse la porta e la vide distesa sul fianco, indossava ancora il vestito color smeraldo. Pareva che dormisse profondamente, le si avvicinò e si inginocchiò per essere il più possibile vicino al suo viso. Le accarezzò la guancia con il dorso della mano e la guardò dormire. Era così bella, così desiderabile, si trattenne dal baciarla. Per compensare l'impulso, si alzò, prese il piumino in fondo al letto e la coprì per non farle prendere freddo.
"Buonanotte Sugar..." sussurrò prima di andarsene.
Andò a letto e fissò la porta. Gli piacque immaginare che Kaori varcasse quella soglia per raggiungerlo. Avrebbe voluto tanto tenerla tra le sue braccia, solo per quella notte. Soltanto a immaginare la scena, il desiderio montò in lui e dovette farsi violenza per calmare il proprio ardore.
Nello stesso istante, un tuono rimbombò magnificamente, sperava che il sonno di Kaori non ne fosse disturbato.
 
 
Kaori dormiva già da una buona ora, ma il suo riposo fu rapidamente scosso dal temporale. Riviveva la scena del bacio con Ryo, si compiaceva a lasciarsi andare tra le sue braccia, tuttavia quando apriva gli occhi non stava più baciando il suo partner ma Daisuke, lottò energicamente per allontanarsi da lui, ma lui non si smuoveva, il suo sguardo era duro e la colpì più volte, il che la fece svegliare di soprassalto, sudata. Scansionò la stanza cercando di orientarsi. Toccò il comodino, cercando di accendere la lampada. Una volta accesa, si prese il viso tra le mani, era umido di sudore. Rimosse la coperta che avave addosso per trovare un po' di freschezza. Si sedette sul bordo del letto e un altro rombo di tuono la fece sussultare niovamente. Presa dalla paura, si alzò e uscì dalla stanza. Camminò lungo il corridoio, poi si fermò davanti alla porta della camera di Ryo. Esitò a lungo, poi si azzardò ad aprire leggermente la porta, vide quella schiena larga e muscolosa che l'aveva tanto emozionata quando andava a svegliarlo al mattino.
Ma che le prendeva? Aveva trascorso tutta la serata a scappare da lui, e ora eccola a correre nella sua stanza. Nello stesso momento, il temporale riprese, spingendola ad avanzare verso il letto. Senza riflettere oltre, si accomodò delicatamente sul bordo, cercando di non svegliare il suo ospite. Scivolò lentamente sotto il lenzuolo e guardò il corpo che ancora le dava le spalle. Fu tentata di aderirvi per trovare conforto nel suo calore ma cambiò idea. Se Ryo si fosse svegliato, non sapeva come avrebbe reagito. Lui voleva che restasse, le aveva ammesso che teneva enormemente a lei, l'aveva perfino baciata un po' di tempo prima, ma ancora non sapeva se ciò li avrebbe condotti da qualche parte. Era soltanto convinta di aver bisogno di lui malgrado tutto.
Quello che non sapeva era che Ryo l'aveva sentita avvicinarsi ed entrare nella sua stanza. Sorrise avvertendola al suo fianco ma non sapeva nemmeno cosa fare. Quando l'ennesimo lampo balenò nella stanza, la sentì incollarsi a lui, tremando. Sentendo la sua paura, ne approfittò per voltarsi e la prese tra le braccia, godendosi quel momento. Kaori si ritrovò con la testa sul suo petto e circondata da due forti braccia.
"Non dormi?" osò chiedere lei.
"In realtà ti aspettavo..." soffiò lui.
Kaori alzò lo sguardo, incredula.
"So che odi i temporali, Kao"
Lei non riusciva a vedere il suo viso, ma avrebbe scommesso che in quel momento lui stesse sorridendo ampiamente, e aveva ragione.
"Grazie di esserci per me" gli disse grata, nonostante tutto.
Lui serrò la presa.
"Grazie per far parte della mia vita" le sussurrò con voce calda.
Come un segno, la luna arrivò a portare una lieve luce, illuminando i loro visi al buio. Ryo abbassò gli occhi per contemplarla.
"Resta con me" disse seriamente.
La giovane donna lo interrogò con lo sguardo, non sapendo come interpretare quel messaggio.
"Per la vita" dichiarò lui, guardandola intensamente.
I suoi occhi si appannarono nuovamente per l'emozione di quelle parole. Ryo accarezzò l'ovale del suo viso e la sentì rabbrividire sotto le dita, si sporse di più, la guardò negli occhi e con la bocca si impadronì delle sue labbra. Kaori si lasciò andare tra le braccia del suo partner. Gli abbracciò il collo e aprì la bocca per far danzare le loro lingue. Lo scambio fu dolce e tenero, lei lasciò mescolare le dita con i capelli d'ebano di Ryo, spingendolo a incollarsi a sé. Lui accettò l'invito e la coprì con il suo corpo, continuando a baciarla con più fervore. Le accarezzò una gamba, tirando su il vestito fino alla vita. Sentire le sue curve sotto le mani era una vera delizia. Si separarono, senza fiato.
"Ringrazierei quasi il cielo per aver brontolato stasera" confessò lui, faceto.
Lei rispose sorridendo, ringraziandolo interiormente di alleviare il suo stress. Lui la contemplò per un momento, non più come sua partner ma come la donna che era sempre stata. Si abbassò al suo orecchio per seminare una pioggia di baci lungo la guancia e sul collo. La sentì trattenere un gemito, e lo fece sorridere. Kaori non rimaneva ferma e accarezzava febbrilmente la schiena del suo amante, strappandogli un grugnito. Lui si girò sulla schiena portandola con sé e Kaori si ritrovò a cavalcioni su di lui. Ryo era affascinato dal corpo della giovane donna, la osservò per un momento vedendola arrossire sotto le sue carezze, si raddrizzò e con una mano aprì lentamente la cerniera del vestito scoprendo il suo seno. Non volendo attentare al suo pudore, premette il petto contro il suo seno, ma quel contatto fece salire di un gradino il desiderio che sentiva già presente. Kaori arrossì ancora di più quando sentì l'eccitazione del suo partner. Avvertì il calore aumentare nel suo ventre. Aveva sognato quel momento per così tanto tempo. Disegnò arabeschi sul suo petto, toccando le poche cicatrici che lo contrassegnavano con la punta delle dita. Ryo si morse le labbra, le sue carezze erano morbide e ammalianti. Fece scorrere le proprie mani sul corpo perfetto della giovane donna. Le accarezzò un seno e ne approfittò per baciarlo teneramente, facendo inarcare Kaori di piacere. Amava l'effetto che le procurava. Continuò con la sua corsa al desiderio correndo verso il basso ventre, fece scivolare le dita sotto il sottile pizzo ma sentì Kaori tendersi immediatamente. Si bloccò, si rimise dritto e la vide leggermente spaventata.
"Kaori, non siamo obbligati a farlo se non ti senti pronta..." disse accarezzandole il viso, cercando di rassicurarla. Kaori era rossa di vergogna. Non era mai arrivata fino a quel punto con un uomo, e sebbene lo amasse con tutto il cuore e lui fosse il solo a cui avrebbe voluto offrire la sua verginità, aveva paura.
"Ho paura, Ryo..." confessò.
"Hai il diritto di avere paura, angelo mio, non ti costringerò mai ad andare oltre. Ho promesso che non ti avrei mai più fatto del male, Sugar. E anche se ho davvero voglia di fare l'amore con te, rispetterò la tua scelta" disse, sincero.
Quella parole la tranquillizzarono e le scaldarono il cuore. In risposta, prese possesso delle sue labbra e lo baciò teneramente.
  
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