Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: Suzyyy92    18/10/2020    0 recensioni
"... quanti ricordi, quante cose che sono successe. Una lacrima mi riga il viso, quasi mi manca il respiro nel pensare che questa normalità da domani sarà solo un lontano ricordo".
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chen, Chen, Kai, Kai, Nuovo personaggio, Xiumin, Xiumin
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ormai siamo in pieno autunno e fuori inizia a far freddo. E’ passata una settimana da quando la mia vita sembra aver preso una piega finalmente migliore. Sono a casa, buttata sul divano ad aspettare Jongdae che ha insistito per voler andare da solo a far la spesa. Meglio così, non avevo proprio voglia di uscire. Ultimamente mi trovo spesso a pensare a mio fratello e al fatto che non sappia niente di quello che sta succedendo qui. Appoggiato sul tavolino davanti a me il pupazzo a forma di gattino che abbiamo comprato da spedirgli e un blocco di fogli. Voglio scrivergli una lettera.  

“Ciao zio,
già ti starai chiedendo il perché ti chiamo così? E’ successo tutto così in fretta che è difficile trovare una spiegazione a queste parole. Eppure eccomi qui, nella città dove sei cresciuto a scriverti. Ho capito che l'amore è così, ti prende quando meno te l'aspetti e ti sorprende nei modi più diversi, un po’ come ho sorpreso io la mamma quando è tornata in Italia. Me la sono vista brutta i primi giorni sai? Mamma continuava a piangere e soffrire. E poi è arrivato papà e piano piano tutto ha preso una piega più bella. Sai, sento spesso la mamma parlare di te, devi essere un tipo figo. Da quello che ho capito vivi molto lontano e fai lo stesso lavoro di papà. Mamma dice sempre che mi piacciono i marshmellow proprio come a te perché ogni volta che sta male poi li mangia e si sente meglio. Non so come mi chiamo, a volte mamma dice piccolo Exo ma non so cosa vuol dire e nemmeno come sono, ma sento di essere molto fortunato/a perché la mamma e il papà si amano tanto, nonostante tutte le difficoltà che passano. Sono molto dolci con me, mi piace quando si fanno le coccole e si danno tanti baci. Mi piacerebbe tanto conoscerti e passare un po’ di tempo insieme a te. Ti mando questo gattino che papà dice che ti somiglia tanto così quando ci vedremo potremo giocare insieme, mi raccomando prenditene cura. Non vedo l'ora di stare tra le tue braccia e iniziare a scoprire il mondo insieme a te.
Ti voglio bene zio Minseok!”

Finalmente ho finito di scriverla, poi la farò leggere a Jongdae prima di spedirla. Metto la lettera in una busta e la metto nel pacchetto insieme al gattino. Ormai è buio e guardo l’orologio. E’ ora di cena e Jongdae non è ancora tornato. Aspetterò ancora un po’ e poi provo a chiamarlo, non voglio stargli addosso. Nel frattempo provo a chiamare Miyoung, mi farò una due chiacchiere con lei mentre cucino. Strano, non risponde. A questo punto provo a chiamare Jongdae per capire a che punto è, mi sento un po’ sola. Ma nemmeno lui risponde…

La cena è pronta già da un pezzo ma Jongdae non è ancora tornato. Inizio ad essere evidentemente preoccupata e un po’ anche arrabbiata. Non risponde al telefono nonostante continua a suonare libero. Non riesco veramente a capire. E anche Miyoung non mi risponde, chissà dov’è finita anche lei, sono sicura che oggi non lavorava. Mi siedo e fisso il piatto davanti a me quando sento le chiavi girare nella porta. Jongdae apre la porta carico di sacchetti del supermercato. Gli lancio uno sguardo arrabbiato “Ti sembra l’ora di tornare?” inizio nel frattempo a sistemare le cose. “C’era tanta gente!” mi risponde mentre mi fissa senza capire. Fa pure il finto tonto. “Perché non rispondevi al telefono? Ti avrò chiamato una decina di volte!” tira fuori il telefono dalla tasca mentre guarda lo schermo. “Scusami cucciola, non avevo sentito” sembra che non abbia capito che sono arrabbiata. “Tu non me la racconti giusta Jongdae… e cucciola dillo a qualcun’altra!” lo guardo malissimo mentre lui scoppia ridere. “Giuro che questi tuoi sbalzi d’umore mi fanno impazzire, fai quasi paura…” cerca di abbracciarmi ma evito la presa. Ho quasi la sensazione che mi sta prendendo in giro. “Lasciami in pace e sai che ti dico, f*****o!” prendo una felpa tra quelle appoggiate sulla sedia e mi dirigo verso la porta. “Sharon ma dove stai andando? Guarda che davvero io…” non mi interessano le sue parole in questo momento, sbatto la porta dietro di me.

E ora che faccio? Dove vado? Sono sicura che Miyoung sia tornata a casa. Sono ormai davanti al suo appartamento, non riesco a smettere di piangere. Ho quasi la sensazione che Jongdae mi sta tradendo con qualcuna. Inizio a bussare alla porta quando la mia amica mi apre. “Posso rimanere qui stanotte?” le dico piangendo e buttandomi addosso a lei. “Ma certo! Fatti abbracciare, che è successo?” appoggio la testa sulla spalle. “Jongdae mi tradisce, ne sono sicura” mi guarda stranita, ma chiude la porta dietro sé facendomi entrare, per fortuna ci sono le amiche in questi casi…
 
Ho un nervoso addosso che spaccherei qualcosa, ma per fortuna c’è Miyoung qui con me. Mi fa sedere sul divano e mi offre della cioccolata. Non riesco a smettere di piangere “Tradisce? Ma che stai dicendo?”. Cosa ne può capire lei “Si, ne sono sicura. Ha insistito che voleva andare a far la spesa da solo e poi è tornato dopo tre ore. Ma ti sembra? Il supermercato è vicino casa. Non credo che ci fosse chissà quanta gente. Ovviamente lo chiamavo e nemmeno si degnava di rispondere!”.
L’espressione di Miyoung è sorpresa “Secondo me stai solo esagerando! Non avrebbe motivo di farlo, lui ha abbandonato tutto solo per te. Non ti fare paranoie inutili! Magari è semplicemente andato a fare un giro, ora che può permetterselo senza le fan che lo inseguono ovunque”. Non ho parole, lo difende anche. Non c’è proprio nulla da difendere nel suo atteggiamento. “Si magari è andato a farsi un giro con qualche modella…”  è inutile che cerca di convincermi. Miyoung all’improvviso alza la voce “Ma smettila! Questo è uno dei motivi per cui non mi piace impegnarmi. Una persona non può nemmeno stare un po’ sola che subito si pensa allo scenario peggiore. Qui non è la mia amica che parla ma i suoi ormoni impazziti!”. Sta esagerando, tutti sempre a dar colpa agli ormoni. Mi alzo “Qui mi sembra che tutti state complottando contro di me, mio padre, Jongdae e ora anche tu. Sei dalla sua parte alla faccia dell’amicizia…” mi dirigo verso la porta. Mi fermo. Miyoung è dietro di me “Non mi fare schierare ti prego! Fidati di lui, è uscito solo per farsi un giro. Quel ragazzo farebbe di tutto per te. Senti Sharon, io ti voglio bene, ma non sei l’unica ad avere problemi qui. Io non vengo a romperti le scatole, non riesco a smettere di pensare a Chanyeol e non posso averlo. Jongdae ha abbandonato la sua vita per te… Sta facendo tanti sacrifici perché ti ama!”. E’ molto arrabbiata, forse sto esagerando davvero, ma ho talmente paura di perderlo che ogni volta che non mi risponde o si allontana mi sento sprofondare, è il bene più prezioso che ho…  “Forse hai ragione… ho esagerato… ma ora che faccio?” mi siedo nuovamente sul divano mentre le lacrime mi rigano il viso…

Ho agito da incosciente. Me ne sono andata di casa solo perché Jongdae non mi rispondeva al telefono accusandolo di tradimento, sono venuta qui da Miyoung e quasi me la sono presa con lei. Non riesco a capire perché quando mi arrabbio devo sempre esagerare così e vedere sempre il peggio.
Sono sul divano di Miyoung mentre sta ancora cercando di farmi ragionare. Queste reazioni non mi fanno bene, soprattutto al bambino. Vorrei tornare a casa, sono sicura che Jongdae ci sarà rimasto male e probabilmente sarà preoccupato per me, ma la mia amica mi convince a rimanere qui per la notte e che avrebbe avvertito lei stessa il mio ragazzo.

E’ mattina e mi sveglio nel letto di Miyoung avvolta da una soffice coperta rosa. E’ stata talmente tenera che ha dormito sul divano per lasciarmi spazio sul suo letto. Sistemo la stanza e guardo il mio cellulare. Nessuna chiamata, nessun messaggio. Jongdae deve esserci davvero rimasto male. Sono un po’ preoccupata. Ora cerco di tornare a casa in fretta, devo assolutamente chiedergli scusa per ieri. Peccato che Miyoung mi ferma “Alt! Dove credi di andare? Devi pagare pegno per aver dormito nella mia stanza!”. La guardo stupita “Tesoro… cosa? Insomma… Jongdae…” cerco inutilmente di giustificarmi. “Il tuo ragazzo sa badare a se stesso, l’ho già avvertito io! Noi ora andiamo a fare colazione al bar e poi andiamo a fare un po’ di shopping!” provo a fermarla, ma non serve a niente, quando Miyoung si mette in testa una cosa è impossibile farla cambiare idea. Spero solo che abbia davvero avvertito Jongdae.

Andiamo a far colazione in un bar in centro e poi iniziamo il nostro giro tra i negozi. Alla fine rimaniamo fuori pure per pranzo.  Miyoung ha il passo svelto e mi trascina da un negozio all’altro come una trottola. Avrà già speso metà del suo stipendio tra trucchi e magliette.  Mi convince pure a me a comprare un vestito, è davvero molto bello ma dubito che nei prossimi mesi potrò indossarlo.  All’improvviso mentre siamo in coda alla cassa Miyoung mi fa notare dei pigiami esposti su dei manichini “Tesoro guarda! Ti prego prendilo per te e Jongdae”. E’ un pigiama di coppia blu e grigio con scritto “Mommy” e “Daddy” ed in coordinato c’è la tutina da neonato.  “Oddio, ma è bellissimo… anche se non credo che Jongdae sia il tipo che…” eppure continuo a guardalo.  "Jongdae è esattamente il tipo da adorare queste cose. Dovresti saperlo meglio di me, non essere così insicura!” si vede proprio che la mia amica lavora ha contatto con la clientela “Che dici lo prendo anche da neonato? Insomma… forse è troppo presto…”. Sono ancora indecisa "La trovo una cosa molto tenera, e poi devi farti perdonare dal padre del tuo futuro figlio!". Miyoung alla fine mi convince, cerco le nostre taglie e prendo anche la tutina da neonato. Mi faccio impacchettare il tutto e cerco di convincerla a riportarmi a casa, peccato che prima dice che vuole entrare in un altro negozio.

Dopo tutta la giornata passata con Miyoung in giro per negozi sono davvero esausta e soprattutto ho davvero bisogno di tornare a casa da Jongdae. Ho paura che sia ancora arrabbiato con me, non si è proprio fatto sentire tutto il giorno. Speriamo che il pigiama che gli ho preso lo metta un po’ di buon umore. Cerco le chiavi di casa nella borsa. Oh ma dove sono? Ero sicura di averle viste prima. Metto sempre dei piccoli peluche come porta chiavi proprio per non perderle. Ma dove sono finite? Continuo a rovistare nella borsa. Mi toccherà citofonare. Dopo quello che è successo mi vergogno un po’. “E’ aperto, entra!” sento la voce fredda di Jongdae rispondermi da dentro. Ma come è possibile che mi ha sentito arrivare? Forse ha riconosciuto la mia voce mentre salutavo Miyoung oppure mi stava spiando dalla finestra. Entro in casa, la luce del salotto è spenta. E’ ormai il tramonto e solitamente Jongdae tiene tutto acceso, non gli piace stare al buio. “Jongdae…” ripeto più volte il suo nome, ma non ricevo alcuna risposta. All’improvviso sento una musica provenire dal terrazzo. Ecco dove si è cacciato. Riconosco il suono della sua piccola tastiera che si è comprato per allenare la voce appena è venuto qui. Mi avvicino al terrazzo, non voglio disturbarlo mentre si sta allenando. Sento la sua bellissima voce intonare “For Life” la canzone degli Exo che preferisco in assoluto. Alza lo sguardo, lo guardo imbarazzata e cerco di allontanarmi ma mi fa segno di avvicinarmi.

Adoro ascoltarlo cantare, la sua voce mi mette i brividi. Il sole sta tramontando e il cielo dietro di lui si sta colorando di un bellissimo arancione. La sua pelle chiara, il suo bellissimo sorriso e i suoi morbidi capelli risaltano come al solito. Quando canta il mio principe sembra un angelo sceso in terra solo per salvarmi. Finita la canzone rimaniamo a fissarci per qualche istante senza parlare. “Mi emoziona sempre ascoltare questa canzone, mi vengono in mente tutti i vostri concerti a cui ho assistito…” gli dico per cercare di sciogliere la tensione mentre con una mano mi sposta delicatamente un ciuffo di capelli che mi stava andando davanti agli occhi. Sento un’atmosfera strana, non è da lui restare in silenzio. “Perché non ti metti una molletta a questi capelli?” mi dice con tono freddo. E’ palesemente nervoso e l’atmosfera intorno a noi è piuttosto strana. “Hai ragione…” gli sorrido, nella speranza di smorzare la tensione. Jongdae si alza, sembra piuttosto agitato. “Sharon… ti devo parlare… sono un po’ di giorni che sto riflettendo su questa cosa..” oddio, ma cosa sta succedendo? Inizio ad agitarmi. Non dirmi che mi vuole… “Parla… Jongdae dimmi…” ho i brividi per quello che mi vuole dire...
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Suzyyy92