Non l’avrebbe mai ammesso apertamente, ma… A Lucy piaceva
mangiare. E tanto, anche. Cercava di frenarsi, quando era insieme agli altri –
compito facilitato dall’ingordigia di Natsu – ma quando era sola e nessuno la
vedeva non poteva fare a meno di concedersi qualche sfizio.
E così quel giorno dopo aver zittito il senso di colpa era
sgattaiolata dalla gilda per dirigersi al parco di Magnolia. Era il primo
giorno di Festival, e quella mattina non aveva potuto non sentire nell’aria
odore di dolci, che la chiamavano suadenti dall’altro lato del fiume.
Quando arrivò al parco perse ogni parvenza di autocontrollo:
le bancarelle erano colorate e piene di ogni sorta di leccornia: caramelle, frutta
secca caramellata, dolci di ogni genere, cocco, cioccolatini… Avrebbe potuto
continuare all’infinito. E, mentre curiosava tra gli stand con lo stomaco
brontolante trovò la sua prima, innocente, vittima: la macchina dello zucchero
filato.
Neanche a dirlo, due minuti dopo gustava con morsi decisi una
nuvoletta rosata, troppo grande per la sua faccia ma tremendamente buona. Si era
seduta su una panchina, poco lontana dal vivo del Festival, all’ombra di un
albero, e non poteva fare a meno di chiudere gli occhi mentre lo zucchero le si
scioglieva sulla lingua.
Aveva quasi finito di mangiare, e si stava beando dell’improvvisa
brezza che aveva iniziato a soffiare, quando sentì un improvviso calore alla
mano con cui reggeva il bastoncino di legno.
«E-ehi!»
Natsu era accovacciato di fronte a lei e si leccava i baffi,
un sorriso sfacciato stampato sulla faccia.
«Beccata!»
Lucy arrossì appena, distogliendo subito lo sguardo da quello
scuro del suo migliore amico.
«Beh… Che vuoi?» chiese la bionda, piccata. Proprio non voleva
che qualcuno la vedesse. Sicuramente Happy era nelle vicinanze, e non avrebbe
esitato a prenderla in giro. E lei non voleva che si capisse quanto tenesse a
quelle critiche, anche se erano fatte per scherzo.
«Niente, mi sembrava strano che te ne fossi andata tutta sola
senza dire niente, così ho seguito il tuo profumo fino a qui.»
Lucy sospirò. Se qualcun altro le avesse detto una cosa del
genere, sarebbe probabilmente scappata a gambe levate, ma considerando che era
di Natsu che si trattava…
«I-io…» balbettò. Niente da fare: si sentiva troppo in colpa,
ma non riusciva a proprio a capire il perché.
Continuava a tenere lo sguardo puntato altrove, e ignorava la
pungente sensazione agli angoli degli occhi. Sarebbe ingrassata ancora?
Poi, come se niente fosse, Natsu le si avvicinò quel tanto che
bastava per sfiorarle le labbra.
Lucy arrossì, ritraendosi per quel contatto così improvviso. Natsu
continuava a sorriderle, incurante.
«Avevi dello zucchero filato proprio qui» disse, poggiandole
un dito all’angolo della bocca.
«P-pensavo che preferissi il salato» fu tutto quello che la
ragazza riuscì a dire. Era sotto shock. Mi ha baciata perché avevo la bocca
sporca? Si è reso conto di avermi…
«Hai perfettamente ragione Lucy» rispose il ragazzo, sedendosi
al suo fianco, «Però sai, ogni tanto un bel dolce ci sta, soprattutto se è
buono quanto te.»
La ragazza era abbastanza sicura che Natsu continuasse a
parlare, ma il suo cuore aveva deciso di balzarle fuori dal petto a quelle parole
e così, senza potersi opporre, era svenuta.
Sì insomma, non l’avrebbe mai ammesso apertamente, ma… A Lucy
piaceva Natsu. E tanto, anche.
Angolo dell'autrice: buonasera! Ecco qua il giorno 19 del #writober2020 indetto da fanwriter.it
c: Un'altra Nalu... Niente, ci sto prendendo troppo gusto (anche
perché tra qualche giorno avrà inizio la Naluween Week).
Comunque, il prompt di oggi è "zucchero".
Ringrazio tantissimo chi ha letto, mi motivate a continuare!
Alla prossima♥