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Autore: Ale24    20/08/2009    1 recensioni
Noi l'avevamo già organizzata questa estate, io e Alex intendo; i nostri genitori che si erano conosciuti ed erano diventati amici dalle medie, avevano programmato una crocira sul Mar Rosso e avrebbero lasciato casa libera sia a me che ad Alex: semplicemente fantastico!
Il nostro piano non era poi tanto difficile: io mi sarei traferita temporaneamente a casa di Alex, quel castello che chiamava casa, in sette anni non ero mai riuscita a girarla interamente al punto di capire quale stanza fosse accanto al bagno; lì avremo passato insieme l'estate senza genitori, ovvero senza orari, avremo potuto fare tutto: andare a ballare la sera, rientrare alle sei del mattino per poi andare alle tre del pomeriggio ad una festa in piscina e ubriacarci finendo a dormire sui divani di una casa altrui in cui eravamo probabilmente imbucati; ricordo che aveva ipotetizzato addirittura di partire un giorno per passare una settimana a Rimini o a Montecarlo dato che i suoi avevano comprato una casa là, io non ci ero mai stata, ma l'idea, confesso, mi terrorizzava conoscendolo.
Sarebbe stata una splendida estate tra amici, ci saremo divertiti.
Ma nulla di ciò si sarebbe fatto a causa di un'imprevisto non molto piacevole.
Il mio primo originale. Recensite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il richiamo metallico del mio cellulare: un nuovo messaggio.
“Vuoi uno strappo fino in centro?”
Da quando ci rivolgiamo di nuovo la parola?
E da quando hai ripreso a darmi del tu?
Mi pareva non volessi più avere nulla a che fare con me..

La macchina sportiva tirata a lucido, c’era da aspettarselo.
Ma chi vuole conquistare questo cretino?
Me no di certo, e lo sa; noi abbiamo chiuso tanto tempo fa, ancora prima che esistesse un noi…
“Allora come è andata quest’anno?”
Guardo fuori dalla macchina schifata dal suo comportamento.
Non si direbbe che siamo compagni di classe dalle medie vedendoci dall’esterno.
Strana la nostra amicizia. Esiste solo fuori dalle mura scolastiche.
Già; perché lui è il più carino della scuola e io, io non sono altro che una comune studentessa di liceo, non sono la prima della classe ne l’ultima: semplicemente non sono. Sicuramente se sparissi da un giorno all’altro nessuno se ne renderebbe conto.
Mi si stanno congelando i piedi.
Torno con lo sguardo all’abitacolo della decappottabile e vedo l’aria condizionata sparata al massimo.
“Mi vuoi uccidere confessalo.”
Sul suo viso senza che stacchi gli occhi dalla guida si disegna un eloquacissima smorfia che mi lascia intendere che non ha capito assolutamente nulla come suo solito.
“Vuoi farmi morire assiderata non è forse vero!?”
Scoppia in una splendida e fragorosa risata alzando per un’istante gli occhi al cielo azzurro sopra di noi.
“Non essere sciocca Vale ti prego.” Mi supplica guardandomi divertito da dietro i Raiban.
Sbuffo scocciata mentre lui aumenta ancora l’aria condizionata.
E’ guerra allora!
Detesto chi mi parla portando gli occhiali da sole, lo sa, voglio vedere in faccia chi mi parla!
“Accosta.”
“Cosa?!”
“Ti ho detto di accostare! Voglio scendere!”
“Non essere sciocca per favore!”
“Fammi scendere Alex!”
Finalmente accosta e non appena mi slaccio la cintura mi fa segno di fermarmi con la mano, nemmeno il tempo di rispondergli per le rime che è già fuori dalla macchina e viene verso la mia portiera.
Non sarà questo tuo frivolo gesto a far resuscitare la cavalleria…
Mi apre la porta e mi porge la mano che evito divertita.
La mossa sarebbe perfetta se non che inciampo abilmente non appena metto il secondo piede fuori dalla macchina ritrovandomi come una scema tra le sue braccia che mi hanno salvata in tempo.
“Sei sempre la solita pasticciona!” mi dice scoppiando a ridere, e io con lui.
E mai possibile che nei momenti più significativi riesco sempre a perdermi in così poco!?
Senza che me ne accorga mi abbraccia a se mi si avvicina vertiginosamente.
Mi si blocca il respiro e sento il sangue correre alle guance, non può farmi questo!


“Che ne dici di risalire in macchina?” mi sussurra piano all’orecchio.
Torno a respirare comprendendo che il peggio è passato.
Nemmeno lui si sarebbe permesso una bassezza tale come baciarmi in una situazione simile.
“No grazie.” Gli rispondo mentre scivolo fuori dal suo abbraccio indispettita e azzardo un innocente bacio sulla sua guancia destra che evita velocemente.
Rido e senza dargli tempo di farmi cambiare idea attraverso la strada e una volta dall’altra parte gli faccio la linguaccia.
Scoppiamo di nuovo a ridere insieme mentre lui si incammina verso la guida sfilandosi gli occhiali.
“Sicura di non volere uno strappo fino in centro?” mi invita per l’ultima volta appoggiato alla porta della Porsche Carrera S nera metallizzata tirata a lucido da sembrare un’auto da esposizione.
Declino nuovamente l’invito e guardandolo andare via con un braccio alto a salutarmi mi incammino.


◊ Spazio autrice:
Il mio primo originale: la storia di Valentina e Alex.
Spero veramente che questo primo capitolo vi sia piaciuto invogliandovi a leggere il prossimo che posterò presto;
nel frattempo ve lo affido con grande affetto.

Ale24

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