Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Chiara PuroLuce    22/10/2020    7 recensioni
Patty è sempre stata gelosa del rapporto di amicizia che lega Holly ad Amy, ma ora ha deciso di cambiare rotta.
Amy ha sempre cercato di avvicinare Patty, ma lei le si era sempre negata e con che grinta, ma se un bel giorno...
Una storia che tratta di un legame di amicizia, tanto insolito quanto vero che riserverà non poche sorprese alle due ragazze e non solo a loro.
Tratto dal prologo:
Cosa ci azzeccavano loro due insieme? Niente, eppure…
«Amy, lasciamelo dire, ho l’impressione che da oggi si scriverà un nuovo inizio per noi due. Ma che non lo sappia nessuno, mi raccomando.»
«Come? E perché?»
«Perché io non ti sopporto, ufficialmente. Lo sanno tutti. E così dovrà continuare a essere.»
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Yayoi Aoba/Amy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Volevo chiederti scusa per mia nonna. Sai, lei, a volte, è… imprevedibile!»

Holly aveva ormai perso le speranze di vederla arrivare al loro appuntamento serale, erano passati venti minuti e stava per andarsene quando Patty gli era comparsa alle spalle.
 
«Scusa di che? È una forza quella donna e si vede che vi adorate a vicenda. Nonostante ti abbia messo in forte imbarazzo oggi, vero?»

«Decisamente. A volte sa essere… spiazzante e non è sua abitudine avere peli sulla lingua.»

«A me è piaciuta molto. Soprattutto perché tifa per me come… marito di sua nipote» e poi scoppiò a ridere del suo rossore intenso alle guance «Mister Wow e Oscar sono a posto?»

«Sì. Mister Wow, quando ha visto che appendevo al muro il suo trespolo pieghevole – che era nella gabbia – mi ha detto, cito: “Il mio tesssooorooo!” e Oscar è saltato sul mio letto per continuare a dormire. Menefreghista fino all’ultimo.»

Holly scoppiò a ridere di gusto.
 
«Adoro quel pennuto, è un genio! Ha sempre la frase giusta per il momento giusto! Mi piacerà vivere con lui quando lo erediteremo… tra moltissimi anni, spero per tua nonna.»

«Cosa?» Patty era sconvolta, e arrossì di colpo. «Ecco… a proposito di quello che ha detto nonna…»

«No, non dire nulla» le disse mettendole un dito sulle labbra «sei bellissima imbarazzata e voglio godermi questa vista in silenzio ancora per un po’. Visto che non posso baciarti… è il minimo che tu possa fare, per me, amore mio.»

Doveva resistere ancora poche ore e poi l’avrebbe reclamata come sua davanti alla nazione intera e a quell’idiota del vichingo.
 
«Smettila di chiamarmi così» lo riprese.

«Mai. Mai perché ti amo. E prima o poi capirai che è vero e che non lo dico solo per dire o forse lo hai già capito, ma hai troppa paura ad ammetterlo.»

Vide Patty pensare alle sue parole, poi si alzò di scatto e si girò a guardarlo, con aria seria.
 
«Senti, Holly, io…»

“Craaaawling iiiiiiin my skiiiiin. These wooooounds they wiiiiill not heaaaaal”

Ma che cazzo…

 
«Scusa, devo rispondere» gli disse estraendo il cellulare dalla tasca.

«Certo. Hai cambiato suoneria? Mi ricordo che era un’altra e molto più… tranquilla, diciamo» le chiese, senza farle capire che sapeva già la risposta grazie ad Amy.

«Come? Ah, no, Holly. Quella è esclusiva di Amy e questa è per…» poi prese la chiamata e disse «Steffen, ciao, che sorpresa!»

Eh, già, che sorpresa!, si disse con rabbia. Dannato vichingo dei miei stivali, sempre in mezzo a rompere i coglioni, stai. Ma cos’hai, un radar che ti dice a distanza quando la mia Patty è con me?
 
«Davvero? Sei un tesoro, grazie.»

Dannazione, si era distratto e non aveva seguito il discorso. Un tesoro? Un tesoro! Aveva detto proprio così. Un tesoro! Inaccettabile.
 
«Sì, allora siamo d’accordo. Sì, hai ragione, non è la stessa cosa stare qui. Mi manca Tokyo. Mh, mh… al gianduia, mi raccomando e… ah, bè, se hai fatto gli Skillingsboller, non puoi… mangiarteli tutti tu. Mi offro volontaria e tu sai anche dove li mangeremo giusto?... Sì, promesso, saremo solo noi due. Mi mancano le nostre chiacchierate in terrazza, ma sta tranquillo che, appena rientro, recupereremo alla grande.»

E adesso perché cazzo era arrossita appena nominati quelli Ski... qualcosa? Non era la prima volta che le accadeva, doveva indagare.
Diversi minuti dopo, Patty si accorse che lui era ancora lì e chiuse la chiamata. Allora Amy aveva ragiona a dire che, quando quei due erano insieme, il mondo svaniva. Funzionava anche a distanza! Dannazione  doppia.

 
«Scusa era…» provò a giustificarsi.

«Il vichingo!» le rispose lui secco «Lui sì che sa come rovinare l’atmosfera tra di noi. Dannato nudista biondo.»

«Come, come? E tu come fai a sapere che…»

«Tu dimmi perché cazzo arrossisci ogni volta che nomini quella cosa da quel nome strano e forse ti rispondo.»

«Non è vero!» saltò su lei, ormai arrabbiata «Sei solo geloso di lui e non ne hai il diritto.»

«Ah, no? Io ti amo e questo basta a giustificare la mia gelosia» le urlò contro saltando in piedi anche lui «non mi piace che quell’essere abbia delle mire su di te e che tu gli dia corda.»

«Tu non hai nessun diritto di dirmi questo. Tu te ne sei sempre fregato di me» gli rispose avvicinandosi e puntandogli un dito sul petto. «Ti sei trastullato con così tante ragazze che ho perso il conto. Sì, ti ho perdonato, è vero… ma non posso, non riesco a dimenticare e ti giuro che lo vorrei con tutta me stessa. Mi hai fatta piangere e disperare per anni, in silenzio, da sola o con solo Amy a risollevarmi. Mi hai insultata, umiliata e poi… un bel giorno ti presenti al mio appartamento e mi chiedi scusa. Mi baci, finalmente e pretendi che io sia tua e solo tua da quel momento in poi. Ok, lo ammetto, mi piaci anche tu, ma…»

Al macero la promessa! A quel punto lui non resistette più e – complici la rabbia del litigio, l’adrenalina e la sorpresa di quelle parole che aspettava da tempo – la strinse a sé e la baciò con foga. Più volte. La sentì dapprima bloccarsi, poi ribellarsi e infine abbandonarsi a lui e al suo assalto, rispondendo con slancio.
 
«Mia, mia, mia! Sei mia! Ti amo, Patty, ti amo!» le disse tra un bacio e l’altro.

Le tormentò il viso e il collo di piccoli baci, raggiunse la spalla dove, una volta liberata dalla spallina larga del top che indossava, si dedico à lungo alternando la lingua ai denti e lasciandole un ricordino. Il caro Steffen avrebbe apprezzato? Oh, lui lo sperava, lo sperava davvero tanto. Infine, ormai soddisfatto, tornò a occuparsi delle sue labbra. Labbra che Patty gli concesse senza esitazione, dopo avergli preso il viso tra le mani perché aderissero ancora meglio alle sue.
Poi, di colpo, tutto finì. I respiri ansanti si fissarono negli occhi. Fu Patty la prima a recuperare la parola.

 
«No. Basta! Avevi promesso Holly.»

«Non mi sembra tu ti sia tirata indietro, anzi» le disse, rubandole un nuovo bacio veloce e dolce «sembrava volessi divorarmi, più che allontanarmi» le ricordò.

«Holly…»

«Perdonami, non ho resistito. Quando hai detto che ti piaccio, io… sono andato in tilt!»

«Avevi detto domani, dopo la partita e… e dovevo essere io a baciarti» ribadì quella «Pensavo di riuscire a passarci sopra e ad andare avanti, invece, ogni volta che ci provo, lo spettro di tutte quelle ragazze che hai sedotto prima di me, ritorna e… e le immagino baciarti, accarezzarti, stringersi a te e io…» gli disse con gli occhi stranamente lucidi.

«È terribile quello che ti ho fatto, lo so. Come so che ci vorrà tempo prima che quelle immagini si cancellino dalla tua mente. Ma pensa che il sapere te e il vichingo nelle stesse situazioni, sta tormentando me adesso e penso che questa sia già una bella punizione meritata.»

Patty sorrise timidamente e si portò i capelli dietro l’orecchio. Wow, era sexy da morire con il top mezzo abbassato che andava a sfiorarle il seno, che per poco non faceva capolino. La guardò a lungo e, suo malgrado, si passò la lingua sulle labbra. Gesto che Patty notò, assieme allo sguardo avido, abbassato proprio lì e arrossì violentemente, prima di sottrarsi al suo abbraccio e ricomporsi.
 
«Peccato» sussurrò lui «in attesa di vederlo dal vivo, mi accontenterò di immaginarlo» poi le strizzò l’occhio e la baciò per l’ultima volta.

Poi, prima di fare qualcosa di veramente stupido quanto affrettato, la lasciò sola e rientrò nell’edificio.


 
 
 
Pazza, ecco cosa diventava gravitando attorno a Holly. Una pazza senza spina dorsale, in sua balìa. Una pazza che cercava di farlo ingelosire parlando con Steffen al cellulare e che, una volta riuscita nel suo intento, si sottraeva al suo assalto.
Quei baci… e poi quando le aveva fissato il seno semi esposto…

 
«Patty? Tutto bene?» la voce di Amy la riscosse da quei pensieri.

«Sì, credo. Oh, in realtà non ne ho proprio idea.»

«Che cos’è successo con Holly? L’ho visto rientrare sorridente come non mai e con lo sguardo e la testa tra le nuvole, un po’ come te ora.»

«Ci siamo baciati e lasciati trasportare dal momento, un po’ troppo direi. Ma è stato così bello ed eccitante che… Oddio, Amy, io lo amo così tanto.»

«Ma non mi dire» le rispose lei e poi ridacchiò «e gliel’hai detto?»

«No, sei matta? Già la nonna ha complicato le cose… e poi la telefonata di Steffen di poco fa… ci manchi solo tu, per completare il quadro.»

«Quindi la nonna ti ha messa in imbarazzo e Steffen… ci ha messo del suo a distanza, pur senza sapere che tu eri con il suo rivale in amore e che lo stavi sbaciucchiando. Ho indovinato? Amica mia, la tua vita sarebbe da riportare in un film d’amore.»

Patty, suo malgrado, rise a quell’analisi che Amy aveva fatto sugli ultimi eventi che le erano capitati.
 
«L’ho sbaciucchiato dopo» confessò. «Quando Steffen ha telefonato, Holly stava dicendo di amarmi, poi abbiamo litigato – colpa mia che l’ho fatto ingelosire apposta – e… e io mi sono fatta scappare che mi piace e… e niente, lui mi ha baciata.»

«Patty… sei una vera birbante!» la prese in giro la rossa «Mossa furba, che ti è valsa un bacio.»

«Uno? Amy, ci è mancato poco che ci stendessimo a terra e facessimo l’amore all’aperto, dove chiunque potesse veder… oh, cavoli, ci avete visto?» chiese tutta allarmata.

«Wow… em, no, mia cara, purtroppo no o avresti sentito dei fischi d’incoraggiamento arrivare dall’interno» poi cambiò argomento. «Nonna Nozomi è stata formidabile oggi, non trovi? Ha praticamente dato la sua benedizione al nostro capitano.».

«Be’, diciamo che nonna poteva risparmiarsi la frase sul mio futuro marito da conoscere. L’ha galvanizzato non poco sai? Lui ci vede già sposati e con Oscar e Mister Wow in casa.»

«Oddio che dolceee! Lo sapevo che una volta rinsavito, non si sarebbe risparmiato per conquistarti» sentenziò l’amica.

«E… e poi c’è Steffen che mi sta organizzando una specie di festa privata di bentornata a casa con tanto di cioccolata, dolci e film in terrazza.»

«Povero, per lui domani sarà una tortura averti così vicina e non poterti toccare. Poi con Holly di mezzo… pensa quando vi vedrà insieme e capirà che tra voi due è successo qualcosa. Perché non credere che  Holly glielo tenga nascosto. Quei due si sono messi in testa di conquistarti e non si risparmieranno i colpi. Un po’ ti invidio… io ho solo il mio Julian!»

Invidiarla? Ma Amy non si rendeva conto che quella situazione era snervante per lei? Era così confusa. Amava Holly e amava i suoi baci infuocati, stare tra le sue braccia e battibeccare con lui. Ma, allo stesso tempo, era attratta da Steffen e adorava la sua dolcezza, la sua premura, i suoi baci.
Anche se l’ultima volta che aveva visto Steffen, la situazione si era fatta tesa, e avevano discusso, lei si era sentita in colpa per come l’aveva trattato senza motivo – anzi, no, un motivo c’era, aveva parlato male di Holly definendolo un lupo – e il chiarimento avuto il giorno dopo, non le era bastato. Una volta rientrata a casa, decise, gli avrebbe chiesto scusa come si meritava. Avrebbe potuto farlo anche l’indomani, alla festa, peccato che…

 
«Forse lui non ci sarà domani.»

«E perché no?» le chiese l’amica, ora curiosa.

«Mi ha spiegato che non vuole rovinare la festa a nessuno e – anche se gli costa fatica – ha deciso di rimanere in disparte. Ci sarà il suo team a fare le sue veci, dice che si fida di loro e che non c’è bisogno della sua presenza fisica.»

«Mh… premuroso! Anche se immaginarti con Holly, per lui sarà doloroso e molto faticoso. Dico bene?»

«Già, per questo gli ho promesso di passare la serata di dopodomani insieme. Io…»

«Sta attenta, mia cara amica, ti stai incasinando con due ragazzi meravigliosi e soffrirai parecchio.»

Forse Amy aveva ragione, ma aveva bisogno di capire. Stare con Holly, quella sera, era stato fantastico, eccitante oltre ogni dire, ma anche stare tra le braccia del suo vichingo lo era e… e questo non facilitava le cose. E poi, perché avrebbe dovuto scegliere per forza uno dei due? Non era obbligata.
Doveva ancora prendere la decisione riguardo l’indomani. Baciare o non baciare Holly a fine partita? A proposito, ora che ci pensava…

 
«Amy, zitta zitta tu non mi hai più detto cosa hai deciso di fare con Julian.»

«Em… be’… ioooo.»

«Avanti, parla. Ho visto che ti appartavi con lui quando è andata via nonna. Dunque? Cos’è successo?»

«Io… sì, gliel’ho detto e lui… diciamo solo che ne è felice. Però, come tu bacerai Holly solo se vince… io ho posto la stessa condizione per… quello!»

«Ma è meraviglioso!» disse abbracciandola di slancio.

«Sì. Sono un po’ preoccupata perché lui, nudo, è così perfetto e stupendo e io…»

«Tu sei un figurino niente male, Amy, e a lui…» abbassò la voce e si guardò in giro con fare cospiratorio «Julian, sembrerà di avere vinto alla lotteria. Divertiti mia cara, tu che potrai farlo con l’uomo che ami da sempre.»

«Cercherò di farlo» le rispose con un filo di voce, arrossendo a vista d’occhio e facendola ridere «E… tu? Hai deciso cosa fare domani con Holly?» s’informò.

Aveva deciso?
 
«Ancora no. Lo saprò sul momento, credo. Sarebbe bello, ma c’è troppo in gioco, parlo dei sentimenti. Uno dei due soffrirà e voglio cercare di evitarlo. Oh, cazzo, ma come ho fatto a cacciarmi in questa situazione?»

Subito dopo quella frase scoppiarono a ridere e si attardarono ancora un po’ a parlare.


 
 
 
«Quelle due non me la raccontano giusta. Hanno qualcosa in ballo» disse Bruce, mentre fissava il duo di amiche dal tetto della struttura, dove era salito poco prima con la fidanzata per stare tranquillo e da solo con lei.

«Come? A me sembrano solo due amiche che passano la serata insieme, anche se mi sembra ancora strano vederle così» gli rispose Eve.

«In effetti… non l’avrei mai neanche sospettato, figuriamoci detto.»

Eve non sapeva cosa pensare. Per anni Patty l’aveva ingannata, aveva ingannato tutti a dire il vero. Aveva perso l’amicizia di Holly e la sua stima, per proteggere il sentimento che la legava alla rossa fidanzata di Julian Ross, anch’esso tenuto all’oscuro.
 
«Non capisco.»

«Cosa, amore?» le disse Bruce stringendola ancora di più tra le braccia.

«Perché Patty non si è fidata di noi? Perché non ci ha mai detto della sua amicizia con Amy che, cavoli, si vede lontano un miglio che è speciale, salda e sincera. Ha perso così tanto per lei, eppure non se ne è mai pentita.»

«Non saprei dirti. Patty è sempre stata una dura e credo non abbia voluto farci capire che, sotto sotto, non lo era poi così tanto. Ha visto Holly trattarla malissimo per questo – in realtà l’abbiamo visto tutti – eppure, non ha mai mosso un dito per contraddirlo. Ha mantenuto la sua facciata da menefreghista e ha sofferto, quando poteva benissimo vuotare il sacco. Come ti senti Eve? Dopotutto siete sempre state amiche e lei ha mentito anche a te.»

«Delusa per avermi estromessa da questo rapporto esclusivo, ma felice per lei allo stesso tempo, perché ha saputo riconoscere il proprio errore e girarlo in positivo. Ma adesso basta parlare di lei. Concentriamoci sul regalino che ho deciso di farti se vincerai il campionato.»

«Se?  Vorrai dire… quando!» la corresse baciandola dolcemente «Sono curioso, lo sai, cosa sarebbe?»

E secondo te, te lo dico ora? Scordatelo, tesorino, pensò.
 
«Tu vincilo e poi ne riparliamo» gli rispose, vedendolo mettere il broncio dalla delusione «ma lo sai che sei ancora più adorabile quando ti fingi offeso? Quando ti vedevo farlo con i ragazzi, avrei tanto voluto raggiungerti e baciarti, ma non ho mai osato farlo» gli confessò.

«Male, molto male. Ma ora rimediamo subito» e passò i successivi minuti a farlo. Poi, una volta terminato, la guardò e le disse «adorabile, dici. Solo adorabile? Non bellissimo, stupendo, meraviglioso, grandioso, eccelso…»

Eve rise di gusto. Il suo Bruce era un maestro nell’arte di farla divertire con poco. Solo che aveva anche un ego spropositato e allora… andava rimesso in riga, no?
 
«No, mio caro, quegli aggettivi sono esclusiva di Steffen. A pensarci bene, Patty non ha perso proprio tutto, anzi, ha guadagnato un gran bel pezzo di maschio. Mi piacerebbe vederlo nudo, giusto per capire cosa ha tanto sconvolto Amy e intrigato Patty. Cosa stavo dicendo? Ah, sì, Steffen è così possente, perfetto. E ha una voce così calda, vibrante. Uno sguardo che ti trapassa e ti incatena a lui. Un sorriso genuino e…»

Seppe di avere raggiunto il suo obiettivo quando Bruce si avventò sulla sua bocca per farla tacere e la distese per terra, per farle capire tutta la sua gelosia.
Dopo la bocca, si dedico al viso, al collo. Le aprì la camicetta, sospirò alla vista del suo reggiseno di pizzo nero e posò le labbra sopra la stoffa.

 
«Bruce» mugugnò lei emergendo da quello stato di eccitazione che la stava invadendo «non possiamo farlo qua.»

«Non mi importa. Devo averti, tutta o solo in parte, ma devi essere mia e scordare il vichingo una volta per tutte» le rivelò, con sguardo determinato e il fiato corto.

«Continua così e mi scorderò anche il mio nome» gli rispose, prendendogli la testa e scostandola – a malincuore – da lì.

Lo baciò a lungo e con passione.
 
«Amore mio, potrebbero scoprirci e poi come lo spieghi? “Ops, stavamo parlando e ci siamo ritrovati nudi avvinghiati insieme?” Sarebbe bello farlo qui, ma non voglio rischiare uno scandalo.»

«L’unico modo per fermarmi è ritrattare le tue parole sul vichingo e ammettere che pensavi a me mentre le dicevi.»

«Cosa? Oh, ma tu sei proprio…» fu bloccata da un altro assalto del difensore che era sceso a baciarle la pancia e si stava avvicinando sempre più a… cazzo, non scherzava. «Sì, sì pensavo a te, a te solo» gli disse con voce roca.

«Guastafeste» le rispose lui tornando a impossessarsi delle sue labbra con fare famelico, togliendole il respiro per diversi minuti «Mi manca il tuo corpo sotto il mio, Eve» le confessò arrossendo.

«Sì, manca anche a me. Ora dammi un ultimo bacio e lasciami andare che mi si chiudono gli occhi. E poi anche tu hai bisogno di dormire, domani ti aspetta una giornata campale.»

«Da quando ho scoperto quanto sei bella mentre dormi… vorrei passare ogni singolo minuto notturno con te.»

«E invece, Bruce, dovrai accontentarti del ricordo, anche se ancora per pochissimo. Buonanotte, amore mio» gli disse, poi lo baciò, si riassestò la camicia e se ne andò.

Eve sorrise tra sé. La loro storia non era incasinata come quella di Patty e Holly o epica come quella che c’era tra Amy e Julian, o dolce come quella di Jenny e Philip, ma si difendevano bene e a lei piaceva moltissimo così. Recentemente Bruce le aveva detto che anche Mark aveva una lei da qualche parte. Mark? Chissà che tipo era una che era riuscita a fare perdere la testa alla tigre.
Stava per aprire la porta della stanza comune che avevano tutte loro manager quando la voce delle due amiche, la bloccò. Ma quanto era stata via se non si era neanche accorta che se ne erano andate dal campo?

 
«Allora Amy, pronta per domani, in tutti i sensi?»

«Sì, tesoro, lo sono. E tu? Vedi di deciderti che Holly aspetta una risposta.»

«Prima deve mantenere la promessa che mi ha fatto. Poi, forse, l’avrà. Dopotutto oggi ha già avuto un largo anticipo e non può certo lamentarsi» le rispose la capo manager ridacchiando.

«Se vuoi qualcosa nella vita…datti da fare e prendila!» (Into the wild)
 
«Ah, la saggezza dei pennuti» disse Amy scoppiando a ridere, seguita a ruota dall’amica.

«Mister Wow, se non ci fossi tu, dovremmo inventarti. Però hai ragione da vendere. Holly dice che sei un genio molto intelligente tu.»

«Geeenio, geeenio! Ohhhh, yesssss!»

Quella frase, oltre che alle amiche in stanza, fece ridere anche lei.
 
«Ehi, hai intenzione di stare lì a origliare ancora per molto o le raggiungiamo?» la voce di Susie la raggiunse alle spalle, beccata in pieno.

«Em… non volevo disturbarle, tutto qui. Mister Wow sta dando spettacolo.»

«Diciamo che anche tu vuoi scoprire cosa stanno confabulando quelle due» le rispose l’amica a bassa voce, strizzandole l’occhio «pagherei oro per scoprirlo. Mi aiuti?»

«Certo che sì, o impazzisco del tutto» disse lei allungandole la mano per sigillare il patto e lei gliela strinse.

«Sei tornata presto dalla terrazza, pensavo tin trattenessi di più con Bruce»

«Cosa? E tu come…»

«Be’, vi ho visti sgaiattolare di sopra. Piacerebbe anche a me avere qualcuno con cui appartarmi per qualche minuto.»

«E che mi dici del bel argentino, Diaz? Ho visto come ti guardava.»

«Mh… sì, è carino, ma…»

In quel momento alcuni ragazzi della squadra passarono di ritorno dal bagno e le salutarono. Eve notò che l’amica ne guardava con insistenza uno in particolare – Clifford? – e che lui faceva di tutto per evitare di incrociare il suo sguardo. Susie abbassò il suo, delusa e scosse la testa, rassegnata. Poi la fissò e le sorrise come se non fosse successo nulla.
 
«Susie…» iniziò lei, ma fu interrotta.

«No. Lascia perdere, Eve, lascia perdere. Va bene così»

Ma non andava bene per niente, capì lei. Ah, che impiastro di cugino che aveva. Fu così che entrarono e si unirono alle amiche, che ora stavano chiacchierando allegramente con il pappagallo. Eve prese Oscar in braccio, che le si era avvicinato appena l’aveva vista e insieme trascorsero una bella serata pre finale tra amiche.
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Chiara PuroLuce