contro Golia
Io non voglio soccombere a sta società di merdache ti costringe a cambiare, ad incattivirti
per sopravvivere a 'sti signori e non diventare uno dei vinti
Che ti fanno tutti falsi sorrisi
dispensatori di dolci parole
Pronti ad accoglierti nei loro abbracci
sottili come lame pronte a trafiggerti
E mi guardo allo specchio
Mi fisso dentro
Cerco chi ero
in questa brutta copia di me stesso
Non mi accetto
E provo rabbia e rancore
verso 'sto mondo e le sue persone
che non ti guardano in faccia
ma ti scrutano bene
per capire se li potrai alleviare dalle loro pene
E quei valori in cui credo non esistono più
Sacrificio, Famiglia, Rispetto e Virtù
Per ogni desiderio espresso due ne son realizzati
perché tutto è dovuto
in questa logica dell'"hic et nunc!"
E c'è troppa violenza
troppa prepotenza
di un debole che si crede forte
bravo solo a sputare veleno e minacce
ad alzare le mani verso chi niente può fare:
nemmeno il tempo di provare a farlo ragionare
E tutti voi state fermi, soldatini impalati
pronti a fare dei video coi cellulari spianati
E non vi passa per la mente
di aiutare quel povero Cristo disteso lì a terra, morente
Io non voglio soccombere a 'sta società di merda
che ti costringe a cambiare, ad incattivirti
per sopravvivere a 'sti "signori" e non diventare uno dei vinti
Ebbene, ditemi
cosa pensate di me ora?
Sono un povero pazzo che urla a squarciagola
che non riesce a farsi sentire in questa quotidianità
Che poi, secondo me, alla fine non cambierà
Perché a voi, in fondo va bene così
Eh già... a voi va bene così
Ma a me non va bene così
Non va bene così