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Autore: Freaky_Frix    24/10/2020    1 recensioni
Dal testo: "C’era qualcosa che non andava, quella sera. Lucy era uscita dalla gilda diretta verso casa con l’inquietante sensazione che qualcuno la stesse osservando. Gettava continue occhiate alle sue spalle, mentre percorreva a passo svelto il lungofiume. Il sole stava tramontando, e mandava vivaci riflessi sulla superficie dell’acqua. "
Buona lettura!
Frix
[Questa one-shot partecipa alla #naluweenweek2020!]
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Happy, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Naluween Week 2020'
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Gufo

Una buffa scommessa

C’era qualcosa che non andava, quella sera. Lucy era uscita dalla gilda diretta verso casa con l’inquietante sensazione che qualcuno la stesse osservando. Gettava continue occhiate alle sue spalle, mentre percorreva a passo svelto il lungofiume. Il sole stava tramontando, e mandava vivaci riflessi sulla superficie dell’acqua.

Tutto, intorno a lei, urlava l’arrivo dell’autunno: la città aveva assunto una rilassante sfumatura aranciata e l’aria si faceva sempre più fredda con il trascorrere dei giorni. Nonostante l’inquietudine, Lucy non poté fare a meno di ammirare la bellezza che quel periodo dell’anno sapeva riservare ma non rallentò il passo, decisa a raggiungere il suo appartamento il prima possibile.

Quando finalmente si chiuse la porta di casa alle spalle tirò un sospiro di sollievo, anche se ad accoglierla trovò uno strano silenzio; Natsu e Happy non erano nemmeno lì, cosa strana visto che non si erano fatti vedere per tutto il giorno. Cercando di zittire la vocina nella sua testa che l’avvertiva di un pericolo nascosto in bella vista la ragazza decise di farsi un bel bagno rilassante, ma nemmeno la sensazione rigenerante che le dava l’acqua calda unita al profumo del bagnoschiuma servì a calmarla. Una volta nel piccolo salotto con il pigiama e i capelli umidi decise di sedersi allo scrittoio e rileggere l’ultimo capitolo del suo romanzo; quello di sicuro l’avrebbe distratta, soprattutto una volta scostate le tende. Lucy amava guardare il cielo di notte: era un toccasana per l’ispirazione.

Quando sollevò la tenda per metterla di lato, però, fece un salto quasi felino all’indietro, lanciando un urlo. Là, sul davanzale, era appollaiato un gufo dal piumaggio insolito, intento a spulciarsi con il becco.

«Lu-uh-cy! Finalmente!»

La ragazza era sbiancata per la paura, e osservava lo strano volatile – che strano lo era sicuro, aveva le penne rosa! – zampettare lungo il bordo del davanzale senza staccarle gli occhi rotondi di dosso.

«Oh, andiamo Lu-uh-cy! Sono io, Natsu-uh!»

«N-Natsu?!»

 

******

 

«Sì, insomma, ero con Happy nell’archivio della gilda a cercare una cosa, e non so come mi sono trasformato in un gu-uh-fo!»

Lucy si era accomodata sul divano, una tisana fumante in mano. Natsu le si era sistemato di fronte, sullo schienale di una sedia, e la osservava sbattendo le ali di tanto in tanto.

«E Happy? Dov’è finito?»

Natsu sbatté le palpebre.

«Oh, non lo so. Penso di essere svenuto, e quando mi sono svegliato lui non c’era più.»

La ragazza fece un respiro profondo, cercando di riflettere a cosa avesse potuto trasformare il ragazzo in un animale e dove Happy potesse essere. Poi realizzò una cosa.

«Natsu… Eri tu a seguirmi, oggi?» chiese sospettosa, gli occhi ridotti a due fessure castane.

«Oh, sì! Volevo farti uno scherzo!» disse il ragazzo – beh, il gufo.

«Si può sapere cosa ti è saltato in testa?! Mi hai spaventata! Potevi avvicinarti subito, razza di idiota!» sbottò la ragazza, per poi sorseggiare la tisana, lo sguardo puntato verso un punto indefinito e le guance rosate.

Proprio non ci voleva. E se fosse stata una cosa irreversibile? Al solo pensiero Lucy rabbrividì: era fuori questione che Natsu restasse in quello stato per il resto della sua vita. Forse avrebbero dovuto aspettare l’indomani, andare alla gilda e chiedere a Levy se conoscesse qualche rimedio; salvo il fatto che Levy, Gajeel e Lily erano fuori città per una missione. Beh, poteva sempre chiedere a qualcun altro. Senza dire niente si alzò e andò a prendere il suo mazzo di chiavi, per pescarne poi una d’argento.

«Apriti, portale della Croce del Sud! Crux!»

E, dopo il familiare suono del campanello, ecco comparire lo Spirito Stellare, appisolato come suo solito.

«Per favore, dimmi tutto quello che sai sulla trasformazione da umano in animale» chiese la ragazza, inginocchiandosi di fronte allo Spirito.

Passò qualche secondo prima che la croce baffuta rispondesse.

«Ho trovato più riscontri nella cultura di Earthland: i modi per diventare animali sono molteplici, ma per invertire il processo l’unico modo è il bacio del vero amore!»

Lucy perse un battito a quelle parole. Natsu, d’altro canto… Si era distratto: era impegnato a fissare intensamente un punto della stanza.

«O-ok, grazie Crux.»

Una volta soli calò il silenzio. Natsu saltellava avanti e indietro sullo schienale mentre Lucy era caduta in una sorta di trance. Era di sicuro un bel problema: “bacio” e “Natsu” non potevano essere inseriti nella stessa frase, così come “amore” e “Natsu”.

Lui non era interessato a quel genere di cose, nella maniera più assoluta. Se lo fosse stato almeno un po’ quel giorno non si sarebbe tirato indietro all’ultimo secondo. E, anche se non poteva fare a meno di arrossire e sorridere ripensando al modo in cui lui le aveva detto che sarebbero stati insieme per sempre, la situazione non cambiava; lei sapeva, malgrado le apparenze, di provare qualcosa per lui. Qualcosa che andava oltre l’amicizia. Ma lui invece no, per niente, nemmeno un pochino.

La voce di Natsu la riscosse dai suoi pensieri.

«Beh… Cosa facciamo allora? Come fu-uh-nziona?»

Lucy chiuse gli occhi, riordinando i pensieri.

«Il bacio del vero amore è comune nelle fiabe e di solito spezza le maledizioni» disse la ragazza, gettandosi all’indietro e atterrando sul pavimento.

«Ok, ho capito. Allora cosa aspetti?» chiese il ragazzo, svolazzando verso di lei.

«In che senso scusa?»

Natsu le era atterrato a fianco.

«Come ‘in che senso’? Baciami e ritrasformami!»

La ragazza strabuzzò gli occhi a quelle parole.

«Hai la più pallida idea di cosa significa, idiota?! Il bacio del vero amore si basa sulla reciprocità!»

Sentiva gli occhi insolitamente rotondi di Natsu addosso, ma cercò di non preoccuparsene; tanto non avrebbe capito.

Vero?

«Va bene Lu-uh-cy, non prendertela così però! Potresti anche fingere il tempo del bacio e poi basta!»

«Io dovrei fingere?!»

Aspetta… Cosa?!

«Sì, se ti opponi così vuol dire che sicu-uh-ramente sei tu-uh quella che non ricambia! Insomma, pensavo che saremmo stati insieme per sempre, ma se la metti così allora quando tornerò uh-umano dirò ad Happy di cambiare aria!»

Lucy si alzò di scatto a quelle parole, con gli occhi talmente spalancati che minacciavano di cadere dalle orbite.

Natsu dal canto suo se ne stava lì, ad ali conserte, lo sguardo puntato altrove, imbronciato.

… Si era offeso?!

Era sconvolta. Cosa stava cercando di dirle? Non aveva senso. Eppure, vista in prospettiva la faccenda non sembrava più così assurda.

Era proprio vero che i maschi non ne sapevano un accidente, dell’amore. Così, sospirando acchiappò il gufo e gli stampò un bacio sulla fronte.

Neanche un attimo dopo Natsu era tornato umano e pesante, finendo direttamente addosso a lei.

«C-contento? Ora potresti spostarti?» chiese la ragazza. Non riusciva a guardarlo in faccia per l’imbarazzo e sapeva di avere le guance in fiamme, bloccata com’era sotto il suo peso.

Natsu però non sembrava intenzionato a farlo.

«Lucy… Hai fatto davvero finta?» chiese, avvicinando il suo volto a quello della ragazza. C’era una vena di preoccupazione nella sua voce, ma era comunque troppo. Vicino.

«I-io… N-n-n-n-n-n-n-n-n-no.»

Lo sentì sospirare, poi si spostò di lato, consentendole di respirare.

«Beh, meno male!»

Sorrideva come suo solito, anche se aveva le guance leggermente rosate.

Lucy si rimise a sedere sul pavimento, guardandolo di sottecchi. Cosa sarebbe successo adesso?

Il ragazzo si batté le mani sulle cosce, prima di mettersi in piedi di scatto. Quando Lucy lo guardò, le tendeva una mano. Non poté fare a meno di sorridere. Natsu era e sarebbe stato sempre Natsu: imprevedibile, solare e tremendamente ingenuo. Il ragazzo la tirò su di peso poi, senza preavviso alcuno, la avvicinò a sé e le diede un bacio. Uno vero.

«Vado a cercare Happy e torno, ok?» le disse, quando si separarono.

Poi, senza aggiungere altro, uscì allegramente dalla porta, lasciando la ragazza lì, più rossa del rosso stesso, imbambolata per lo shock.

 

******

 

Happy si allontanò dalla finestra e atterrò sulla spalla di Natsu, appena uscito dall’appartamento di Lucy.

«Ah, eccoti! Ma dove ti eri cacciato?» chiese il ragazzo.

«Oh, avevo voglia di starmene un po’ da solo a mangiarmi un pesce.»

Se Natsu l’avesse osservato per bene avrebbe scorto, nei suoi occhi, la scintilla di un sorriso.

Perché il suo contorto piano per farli baciare aveva funzionato.

E ora Carla avrebbe dovuto ripagarlo in pesce fresco per un anno intero.


Angolo dell'autrice: ciao a tutti! Do inizio alla mia #naluweenweek2020, anche se in ritardo TT_TT Erano previsti due giorni bonus e questo è il primo (15 ottobre...) con il prompt "gufo". Ci tenevo davvero tanto a scrivere un racconto ben curato, cosa che ha allungato i tempi, ma sono contenta di avercela fatta.
Spero che piacerà anche a chi leggerà, e vi ringrazio in ogni caso per il tempo che deciderete di dedicargli♥
Alla prossima!

Frix

 

 

 

   
 
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