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Autore: Molnya695    26/10/2020    0 recensioni
La vita lascia tracce indelebili su ognuno di noi. La mia non lascia semplici graffi, lividi o cicatrici. La mia vita scrive storie sulla mia pelle e io le trascrivo su carta. La scrittura è un'arte. La scrittura emoziona, fa immaginare. Un buon libro non si classifica in base ai vocaboli usati o alla bellezza della storia. Un libro diventa un buon libro se ci fa viaggiare, se ci fa emozionare, se ci rende parte di quel mondo che narra. Anche una sola parola su una pagina bianca può far immaginare mille cose ed è questa l'arte della scrittura: La parola giusta al momento giusto.
Genere: Dark, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: AU, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, PWP
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Un semplice dialogo interiore con piccoli interventi esterni. Idee che vorticano in maniera confusionaria e quasi nauseante. Viviamo così, con idee e domande strane...

"Qual è l'essenza degli impulsi sadici?"

L'essenza non è il desiderio di infliggere dolore ad altri. Le varie forme di sadismo che possiamo osservare risalgono a un unico fondamentale impulso, cioè di dominare totalmente un'altra persona, di renderla impotente della propria volontà, di diventare il dominatore assoluto su di lei, di diventare il suo dio, di fare di lei ciò che si vuole. Umiliarla, renderla schiava, sono mezzi per raggiungere questo fine; e il fine radicale è di farla soffrire, poiché non c'è maggior potere su un'altra persona di quello di infliggerle dolore, di costringerla a subire sofferenze senza potersi difendere. 
Di conseguenza possiamo dire che il lupo è sadico. Basta guardare come caccia le sue prede. Le osserva da lontano mettendole a disagio, le segue con passo silenzioso in modo da ascoltare il loro battito aumentare. Può capitate che si fermi, ma lo fa solo per il divertimento di ricominciare. Il lupo vuole rendere la sua preda inutile se non per lui. Lui è l'unico che deve godere della sua carne e del suo sangue. Il lupo è un sadico per eccellenza. 
E come per ogni cosa c'è il suo opposto. Qui troviamo il masochismo. Quella particolare perversione della vita sessuale e psichica che rende l'individuo, nei suoi sentimenti e nei suoi pensieri erotici, ossessionato dall'idea di essere sottomesso in modo assoluto e senza condizioni ad una persona di un altro sesso, di essere trattato da questa in modo altezzoso, fino al punto di subire anche umiliazioni e torture. C'è un fenomeno che dimostra come la sofferenza e la debolezza possano essere la meta di una ricerca umana: la perversione masochistica. Qui scopriamo che ci sono persone che del tutto coscientemente vogliono soffrire in un modo o nell'altro, e che ne godono. Nella perversione masochistica, una persona prova eccitazione sessuale nel sentire un dolore inflittole da un'altra persona. Ma questa non è la sola forma di perversione masochistica. Spesso non viene cercata proprio la sofferenza, ma l'eccitazione e la soddisfazione provocate dall'essere fisicamente costretti, resi impotenti e deboli. Spesso nella perversione masochistica non si desidera altro che esser resi deboli «moralmente», esser trattati o apostrofati come se si fosse dei bambini, o venir sgridati o umiliati in vari modi.

"Il lupo è masochista?"

No, non lo è. Il lupo è forte, dominante, come può esserlo?

"Il lupo è masochista. Il lupo caccia in branco e se è solitario caccia solo quando ha fame. Dunque un lupo con fare sadico che stana la sua preda è masochista. Egli ha fame, ma aspetta; egli può uccidere il suo pasto e sfamarsi, ma non lo fa. Aspetta sentendo la fame divorarlo e nel seguire quella creatura che tenta in un modo o nell'altro di sfugirgli, lui richiede un sadismo alla preda, chiede che essa lo faccia aspettare. Il lupo diventa masochista nel momento stesso in cui tenta d'essere sadico.
Poi c'è il cacciatore, che osserva la scena di entrambi, lui che uccide per il gusto di farlo, lui che non ha fame di carne, ma sete di sangue, lui che dopo aver visto la preda del lupo soffrire, dopo aver visto quella creatura scappare dal lupo, dopo aver letto nel volto del lupo l'espressione soddisfatta, quando il lupo, dopo aver aspettato e sofferto, è pronto a saltare addosso alla preda, lì, in quel momento il cacciatore inarca il labbro in un sorriso. 
Ed in quel momento che uccide il lupo.
Lo fa cadere ai piedi della preda, troppo debole per prenderla e mangiarla e ferito dalla fame che lui stesso ha voluto subire. Lì, dove un sadico abbatte un sadico, ne prende titolo e il concetto. Il lupo non è sadico, è il cacciatore che gioca con quel concetto così simile al sadismo, ma il vero concetto una belva non può capirlo. Dovresti aver cacciato, ucciso, dato e poi tolto per capire come funziona la mente imbrattata di sangue di un sadico. Devi essere fiero di esserlo."

   
 
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