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Autore: lmpaoli94    26/10/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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La situazione stava sfuggendo nelle mani di Suor Elena che continuava a vedere nella Contessa Anastasia un nemico da combattere.
Pur avendo paura delle intenzioni della Contessa Steele, dopo la brutale litigata avuta proprio con sua figlia, non sarebbe stata la malvagia donna che aveva tormentato le ultime settimane della Madre superiora.
Anche se le due non si erano mai conosciute veramente dopo l’arrivo di Leila Williams al castello, Madre Elena aveva fatto delle ricerche sulla Contessa Carla May Wilks, su sua figlia Anastasia e su Raymond Steele.
Insomma, la donna misteriosa sapeva come poter colpire e Kylemore era il luogo adatto per nascondere segreti e misfatti.
< Madre. Non vi aspettavo di ritrovarvi tra le camere delle novizia > fece Suor Elisabeth mentre stava leggendo un libro.
< Anastasia si trova nella sua stanza? >
< Sì. A quello che so, sta riposando. >
< Non credo che la fanciulla vada a letto così presto. >
Intenzionata ad entrare nella cella della Cobtessa, la Madre Superiora intimò ad Elisabeth di non seguirla e di non origliare assolutamente alla porta.
< Madre, io non proverei mai a fare queste cose senza il vostro consenso. >
< Elisabeth, peccato per voi che io abbia qualche anno in più > replicò Elena con tono sarcastico < So quando una persona cerca di mentirmi. Quindi non osate farlo più, o la vostra punizione sarà la crocifissione. >
Spaventata da quelle parole, la povera giovane donna decise di non controbattere.
< Vai a cercarmi Katherine Kavanagh. Devo parlare anche con lei. >
< Vado subito. >
Una volta entrata con irruenza nella camera dell Contessina, la madre superiore vide che non stava commettendo niente di sospetto.
< Chi vi ha dato quel libro? >
< L’ho preso in prestito dalla biblioteca > rispose timidamente Anastasia.
Guardando la copertina, la Madre Superiora poté constatare che difatti faceva parte della biblioteca.
< Spero che non sia successo niente di grave, Madre. Mi avete spaventata quando vi ho vista arrivare qui in maniera così rude. Non mi sono cacciata nei guai come mi avete suggerito voi e la mia amica Elisabeth. >
< Elisabeth… Credete davvero che sia una vostra amica? Allora siete più ingenua di quello che credevo. >
< Lo so bene che è una spia al vostro lavoro. Gli avete ordinato di tenermi d’occhio in ogni angolo di Kylemore. >
< Come avete fatto a capirlo? >
< Non c’è voluto molto visto che avevo la possibilità di parlare solo con lei senza prendere una sgridata o peggio ancora una punizione… Un tantino sospetto, non trovate? >
< Ma brava. Credete di essere più furba di così? >
< Io non voglio essere furba, voglio capire cosa succede in questo dannato monastero. >
< Avete ragione: la dannazione è una brutta bestia e sento che il demonio si sta impadronendo di questo posto. >
< Oppure sta offuscando la vostra mente, Madre. Non sono un esorcista, ma non credo che voi riusciate a pensare lucidamente. >
< Magari è colpa di questo posto… Voi cosa mi dite, contessa? >
< Ditemelo voi. Io non voglio più alcun tipo di risposte che possano intaccare il mio sapere. Appena sarà possibile me ne andrò da qui, a costo di rimanere in mezzo alla foresta completamente da sola. >
< Questo posto vi fa così paura, Anastasia? >
< Voi sicuramente più di tutti. >
Fissando gli occhi intimoriti della ragazza, EElena si stava divertendo molto a girare nella sua piccola cella senza mai voltarsi indietro.
< Non vi domandate che cosa sono venuta a fare qui? >
< Dove sta il trucco? >
< Vengo in pace, Anastasia. Non dovete avere paura di me. >
< Non per ora, almeno. La vostra calma diplomatica mi sta rendendo molto nervosa. >
< Faccio quest’effetto a tutte le tue sorelle visto che solo la reggente di questo posto… Fammi una domanda che ti preme più di tutto. Avanti… Risponderò senza obiezioni. >
Anastasia non riusciva a capire perché la donna si stava comportando in quello strano modo, ma decise di acconsentire alla sua richiesta e cogliere l’attimo.
< Siete davvero sicura che mi risponderete? >
< E’ quello che ho appena detto. Non indietreggio mai dopo aver dato la mia parola. >
< Molto bene. Sarò molto schietta e diretta, Madre. Spero che non me ne farete una colpa. >
< Assolutamente no. >
Mentre Anastasia continuava a guardare il suo sguardo person nel vuoto, la giovane contessa gli domandò quante persone aveva ucciso nella sua vita.
< Però… Avete fatto davvero del vostro meglio… Avevo pensato ad altri tipi di domanda, ma non per questo mi sottrarrò. >
< Ebbene? >
Dopo aver fatto un respiro profondo, Suor Elena si limitò a confessare di averne uccise due.
< Uno era solo un inutile soldato mandato dal maggiordomo di vostra madre per un’alleanza che all’insaputa di tutti, esiste da molti anni. >
< Da quanto tempo conoscete mia madre? >
< Vi ho ciesto di farmi una sola domanda, Anastasia… Ma se proprio volete saperlo, conosco vostra madre da prima che voi nasceste e da prima che io diventassi una suora, quando avevo qualcosa e qualcuno per cui vivere: il Conte Raymond Steele. >
< Mio padre? >
< Ebbene, prima che quel dannato uomo mi potesse tradire con una delle donne più ambite d’Irlanda ovvero tua madre, io ero la sua amante segreta dove invitata tutte le notti nel suo letto.
Anche se non poteva sembrare, io ero una giovane donna di buona famiglia, ma dopo che hanno scoperto che facevo l’amore con il Conte tutte le notti, mi hanno rinnegata abbandonandomi al castello.
Sapeste voi cosa me ne poteva importare visto che avevo la protzione dell’uomo più ricco di Limerick.
La mia vita non poteva che migliorare, fino a quando un giorno decisi di volerlo sposare… Ma non potevo mai immaginare di aver fatto un errore madornale. >
< E poi cos’è successo? >
< Lui era lì che mi fissava con aria sconvolta, come se avessi chiamato il diavolo in persona. Non potevo immaginare che non avrebbe mai sopportato la mia unione con lui. Mi vedeva solo come una puttana di alto borgo… Ma dopo che si è fatta avanti la più nobile e colta delle dame Carla May Wilks, la mioa vita e il suo amore ha cessato di esistere.
Aveva giurato eterno amore per la sua potenza militare e per i suoi avidi soldi che gli avevano offuscato la mente.
Da quel giorno Raymond era cambiato per sempre, rinnegato l’amore per me e i suoi veri principi. >
< In quel momento che cosa avete fatto voi? >
< L’unico posto sicuro era Kylemore. Lì nessuno sapeva chi io fossi e potevo diventare una persona nuova come state facendo voi da quando siete giunta qui…
Non l’ho più rivisto da molti anni, fino a quando un giorno di un freddo inverno me lo vedo tornare nel mio ufficio completamente spaventato.
“Elena, vi prego di aiutarmi con questa bambina.”
“Che cosa potrei fare per lei?”
“Dategli un tetto sopra la testa e crescetela come vostra figlia… Non può assolutamente rimanere al castello, altrimenti mia moglie la farbebe uccidere e anch’io sarei in pericolo.”
Non avrei mai potuto dirgli di no visto che teneva in mano una bambina indifesa, appena nata e allontanata per sempre dalla sua vera madre.
“Dopo tutti gli anni passati porgete a me il seme del vostro peccato?”
“Non ha nessun posto dove andare. Vi prego Elena, siate clemente. In nome dei nostri vecchi tempi.”
“Mi avete usato per i vostri scopi e gettato alla prima occasione. Meritereste di marcire e di morire per il bene di questa terra… Però non sono la persona che volta le spalle al primo peccatore, Conte Steele.
Vi aiuterò a salvare questa bambina, ma voi non dovrete mai più rivederla. Per il suo bene e anche per il mio.”
“Vi ringrazio, Elena. Per tutto qulelo che avete fatto per me.”
“Non osate ringraziarmi. Lo faccio per lei e non per voi.”
“Considerate Kylemore sotto la protezione degli Steele. Per sempre.”
Dopo averlo visto scappare come un ladro in quella notte e mentre stavo cullando la bambina, Leila crebbe sotto la mia responsabilità facendola diventare una devota adulta al mio servizio.
Finché non sono stata io a cancellare per sempre la visione di quel peccato creato da quel dannato di vostro padre. >
< Avet ucciso… >
< Posso essere un’assassina molto seriale ai vostri occhi, ma non potrete mai immaginare il patimento che proverete sulla vostra pelle. >
Appema Suor Elisabeth giuse insieme Katherine, Madre Elena ordinò che Katherine e Anastasia fossero gettate in isolamento per tutto il tempo necessario.
< Perché volete farci questo? >
< Perché non sopporto la vostra sfacciataggine e la vostra voglia di libertà! Credevate che io non mi accorgessi che avevate un piano d’evasione da Kylemore? Ebbene, una volta entrati in questa Abbazia, è impossibile uscirne senza il mio dovuto permesso… Cara Anastasia, dovevate tornare con vostra madre quando ne avevate l’occasione. Adesso marcirete in questo luogo senza che nessuno sappia dove vi trovate. >
Mentre le urla e le grida delle due ragazze risuonavano in tutta l’Abbazia come una condanna a morte, Elisabeth domandò alla donna se poetva fare qalcosa per lei.
< Siete turbata, Madre? >
< No, Elisabeth. Perché dovrei esserlo? >
< L’arrivo della Contessina Anastasia è stato un duro colpo con voi. Ma perché rispettare ancora la Contessa Madre? >
< Elisabeth, sei più sciocca di quello che pensavo > rispose indignata la donna < Sai bene che l’aiuto della Contessa Madre è molto proficuo per le nostre tasche. >
< Scusate. Pensavo che il vostro odio… >
< Il mio odio so controllarlo benissimo… Ebbene, tu sarai la prossima vittima di nostro Signore Elisabeth. Così imparerai la prossima volta a non fallire e a fare domande stupide. >
< Madre, io… >
Mentre la Madre Superiora tirò fuori un oggetto appuntito sotto la sua veste, la povera lisabeth stramazzò a terrà macchiando di sangue il letto e il pavimento.
Pur di togliersi di mezzo l’immagine ingombrante di quella suora che l’aveva sempre servita devotamente, Elena prese il suo corpo esamine prima di gettarlo nell’Atlantico, dove i corpi di poveri innocenti aumentavano sempre di più.
“Non sono pronta per uccidere Anastasia Steele… Ma spero che un giorno di questi Dio mi dia la forza per compiere il mio destino comune.”
   
 
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