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Autore: Arvistloe    27/10/2020    1 recensioni
Familiare vita di Lucifer e Chloe, quando una favola dark, due innamorati che sembravano destinati a non essere mai felici assieme, diventa una vita familiare tutta strana ma indistruttibile, nonostante tutto voglia dividerli.
aggiornamento (7 set 2020) cap. 1 e 2
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Los Angeles. Appartamento Chloe e Lucifer. Sera.

Trixie entrò nella sua camera da letto non molto felice. Avrebbe desiderato aiutare Lucifer che stava preparando la cena, ma sia Lucifer che sua madre gli avevano ricordato i compiti di scuola, per il giorno dopo. Rassegnata si sedette alla sua piccola scrivania, un regalo di Lucifer, che le disse
"Sei molto intelligente. Meriti un posto speciale dove studiare o anche solo giocare"
Alla cena era invitato anche Amenadiel, per trovare un modo di rimandare il ritorno all'inferno di Lucifer. La bambina, adorava sentire i discorsi così pieni di stranezze magiche dei due fratelli.

Mezz'ora dopo.

Quasi alla fine dei compiti di scuola, Trixie si stiracchio. Non riteneva giusto così tanti compiti che i maestri le davano, dicendo a se stessa
"Sono impegnata, con tutte queste belle cose magiche nella mia vita. Eppoi sono grande, quasi dodici anni"

Prima di tornare al compito di matematica, decise di fare una pausa, dirigendosi all'armadio nella camera. Aprì un'anta prendendo una grossa scatola di cartone rosa, con dei pony disegnati sopra. Con cura appoggiò la scatola sul suo letto, togliendo il coperchio. Nelle pieghe di un lenzuolo bianco, brillavano delle candide piume d'angelo bianche. Erano piume delle ali di Lucifer.

In varie occasioni, aveva raccolto con il permesso di Lucifer, delle sue piume da terra, per l'esattezza ben quaranta. Piume senza luce divina, che era visibile nelle piume ancora attaccate alle ali di Lucifer. Nonostante tutto, Trixie si era occupata di ogni piuma con parsimonia. Le aveva lavate con acqua tiepida, asciugate con pazienza, pettinando ogni parte con una piccola spazzola delle sue bambole. Tutto quel lavoro la premio con le piume che brillavano di una luce divina. Una lucentezza che Trixie amava, delle volte, usare per far diventare la sua camera un luogo magico. Ridacchiando felice, spense la luce della camera. La luce delle piume nella scatola illuminava tutto a giorno.

Fuori la camera, Lucifer si avvicinò alla porta, per dire a Trixie che era pronta la cena. Si bloccò vedendo una luce divina uscire da sotto la porta, aprendola preoccupato. Trovò Trixie accanto la porta con un gran sorriso, notando una scatola sul letto che emanava quella luce. Avvicinatosi, Lucifer rimase senza parole. Delle sue piume, che credeva morte, splendevano di grazia divina. Solo una dedizione, un amore infinito potevano rendere semplici piume così lucenti. Lucifer senti Trixie chiedergli
"Lucifer, sei arrabbiato? Avevi detto che potevo tenerle"
Lucifer sorrise, perché la bambina non capiva che quella era la dimostrazione più alta di quanto tenesse a lui. Anni prima, quando era andato a cercare le sue ali rubategli, trovandole appese come un trofeo di caccia, aveva percepito dolorosamente che avevano perso ogni grazia, morendo per il suo abbandono, ma soprattutto perché umiliate in quel modo. Invece da quelle piume, lui sentiva pace, grazia divina, segni che erano state curate. Disse a Trixie senza voltarsi
"Trixie sono contento di averle lasciate a te. Anzi…"
Abbraccio la bambina, felice di quel momento
"...questa luce vuol dire che sono state ben tenute, con tanto amore. Non immagini quanto sia importante"

Una fitta al petto, ricordò a Lucifer che senza altra soluzione, sarebbe dovuto tornare all'inferno, almeno per un anno. Cercando di non far trasparire a sua tristezza, si concentrò alla bella scoperta delle sue piume.

Mezz'ora dopo.

Durante la cena, Lucifer capì che Amenadiel, non era riuscito a trovare un modo per rimandare il suo ritorno all'inferno. Per lo stesso motivo, Trixie aveva smesso di seguire i discorsi tra Lucifer e Amenadiel, sentendosi profondamente triste. Con poca fame, arrotolo degli spaghetti alla forchetta, dispiacendosi di lasciare gli spaghetti con le polpette di carne e pomodoro speziato, che secondo lei Lucifer era l'unico a fare benissimo. Ottene di poter tornare nella sua camera, riprendendo la scatola delle piume, ma non trovò il coraggio di aprirla, pensando che quelle sarebbero state le uniche cose rimastagli di Lucifer per molto tempo. Cercando di non piangere si nascose sotto le coperte del letto, ma i singhiozzi di pianto la scossero.

In cucina, Lucifer raggiunse Chloe. La sua amata, con la scusa di riempire la lavastoviglie, cercava di piangere da sola. La detective si trovò nell'abbraccio del re dell'inferno, che le disse, sentendola piangere con il viso nel suo petto
"Chloe, non fare così. Saranno solo un paio di mesi"
Chloe lo strinse forte in un abbraccio disperato, dicendogli con voce rotta
"Anche solo un ora senza di te, per me sarebbe troppo. Non meriti l'inferno"
Quelle parole erano zucchero e veleno per Lucifer. Tentando di alleggerire quel momento così triste, Lucifer le raccontò delle sue piume che Trixie aveva reso luminose. Amenadiel, che era rimasto seduto al tavolo, guardò Lucifer esterrefatto
"Luci ma lo dici solo ora?..."
Lucifer era confuso
"...le tue piume con una grazia propria possono creare barriere. Barriere che solo tu puoi togliere. Luci potrai rimandare quasi per sempre il tuo ritorno all'inferno"
Chloe guardò Amenadiel, sorridendogli, senza liberare dal suo abbraccio Lucifer.

Trixie si svegliò sentendo bussare alla porta della sua camera. Mezza assonnata, senti la voce di Lucifer chiederle
"Trixie, posso entrare?"
Rispondendogli la bambina
"Si, entra Lucifer"
Lucifer entrò, sedendosi sul bordo del letto, dicendogli visibilmente felice
"Trixie mi servono quelle piume. Grazie a loro potrò bloccare le porte dell'inferno, così da non dover tornare più"
Trixie si stropicciò nuovamente gli occhi, credendo di sognare. Lucifer le disse, notando la scatola con le piume su una sedia lì vicino
"Capisco che sarà difficile la separazione. Quindi dimmi cosa posso fare per ripagarti"
Trixie abbraccio Lucifer, dicendogli con voce piagnucolante
"L'unica cosa che desidero, che tu pa...particolare magico mio amico, non resti all'inferno che odi. Ti voglio qui con noi"
Lucifer si sorprendeva sempre, quanto fosse importante per Trixie. Abbraccio a sua volta quella piccola umana che gli faceva provare sentimenti paterni.

Fuori la camera da letto di Trixie, Chloe e Amenadiel attendevano l'esito. L'angelo disse a Chloe, visibilmente in ansia
"Trixie deve dargli le piume di sua spontanea volontà, altrimenti non funzioneranno"
Chloe annuì di si, dicendogli convinta
"Certo che gli darà le piume. Anche più di me, Trixie vuole Lucifer qui con noi"
Proprio Trixie aprì la porta, seguita da Lucifer con la scatola tra le braccia, dicendo ad Amenadiel molto più sollevato
"Forza fratello. Procediamo a questo lavoro"
Amenadiel raccolse tra le mani una sfera di energia celestiale, dicendo a Lucifer
"Grazie a questa, mentre stiamo nell'inferno non saremo influenzati, dove un'ora corrisponde a un anno"
Scomparsi, Chloe abbraccio Trixie.

Un ora dopo.

Senza molta concentrazione, Trixie seduta nel divano, cercava di seguire il film Frozen alla tv. Sua madre era seduta con Maze vicino al tavolo della cucina, parlando delle volte sottovoce.

Più di un ora prima, Lucifer e Amenadiel erano tornati all'inferno con la scatola delle piume di Lucifer. La bambina sperava funzionasse, anche se un po' le dispiaceva non avere più quelle piume di cui occuparsi. Alla fine la vinse il sonno.
Sogno un vortice di piume dorate che le creava un abito degno di una principessa Disney. Una voce le disse
"Che spreco. Erano così belle quelle piume. Lucifer prende e prende. Sarai arrabbiata con lui"
Trixie scosse la testa. Poco più in là, vide sua madre ballare con Lucifer, sorridendo felice. La voce però incalzava
"Dovresti essere arrabbiata. Potevi diventare ricca, vendendole in internet"
Trixie sorrise, dicendo con sicurezza alla voce
"Non l'avrei mai fatto. In quelle piume c'erano anche dei sentimenti di Lucifer. Era triste quando vide le sue ali vendute all'asta"
Trixie sorrise commossa, immersa nei vari ricordi di Lucifer accanto a lei quando serviva, Lucifer che la ascoltava sempre attentamente. Lucifer protettivo con lei e sua madre.

Fu risvegliata da un urlo, sedendosi nel divano coperta da un plaid. Un po' assonnata, si alzò dal divano, vedendo sua madre abbracciata a Lucifer, con Maze e Amenadiel visibilmente felici.

Lucifer non si era mai sentito così libero dall'inferno. Grazie alle sue piume curate da Trixie, aveva creato con Amenadiel una barriera a ogni porta dell'inferno che solo lui poteva togliere. Solo una porta era rimasta aperta, quella da cui entravano le anime dannate o uscivano le anime redente.

Trixie si avvicinò, trovandosi nell'abbraccio di Lucifer, che le disse, raggiante con gli occhi lucidi
"Trixie sei la benedizione della mia eternità. Da quando sei entrata nella mia vita, con tua madre, avete spazzato via ogni solitudine, ogni dolore che mi trascinavo da sempre"
Quelle parole commossero ulteriormente Chloe che si unì all'abbraccio con Lucifer e Trixie.

Il giorno dopo, mattina.

Per festeggiare, si era deciso di andare tutti alla villetta sulla spiaggia di Lucifer. Trixie era entusiasta di non andare a scuola, alzandosi prima del suo solito per preparare la borsa per quella giornata speciale. Apri l'armadio per prendere il costume da bagno, notando la zona vuota dove era la scatola con le piume. Era felice che Lucifer potesse restare con loro, ma un po' le mancavano quelle lucenti piume. Cercando di ricacciare indietro ogni tristezza preparò la borsa.

Nel soggiorno, Trixie trovò sua madre che controllava le ali di lucifero. Vedendola, Lucifer le disse
"Non vorrei mai aver portato qualcosa dall'inferno…"
Trixie annuì di si, unendosi alla madre nel controllo delle ali, ma Lucifer le disse
"...Trixie comprendo quanto erano importanti per te quelle piume. Per questo, se vuoi, puoi prendere una decina delle mie piume. Non mi importa se non ricresceranno, sapendo che sono in buone mani"
Trixie era confusa
"Perché non ricrescono?"
Lucifer sorrise compiaciuto al tocco di Chloe tra delle piume, rispondendo a Trixie
"Quelle piume le avevo perse in momenti di forte stress. Per fortuna ultimamente non provo uno stress così forte da perdete le piume. Ma ti ripeto, non mi importa che mi mancheranno una decina di piume, in un certo senso le meriti. Su scegli. Non preoccuparti se vedi del sangue. Procedi"
Trixie accarezzo le piume, dicendo convinta
"Non potrei mai farlo. Sono bellissime qui insieme. Ti ringrazio ugualmente Lucifer"
Chloe bacio la fronte di sua figlia, orgogliosa che fosse cosi sensibile.

Qualche ora dopo, spiaggia di fronte la villetta di Lucifer.

Lucifer si distese sotto l'ombrellone, chiudendo gli occhi, sorridendo mentre sentiva Chloe, Trixie, Amenadiel, Linda e Maze intento nel preparare una grigliata di carni varie. Lui si era offerto di dirigere tutto, ma gli avevano detto che era il festeggiato della giornata.

Lo raggiunse poco dopo Chloe, scoprendo che si era addormentato. Gli sembrava così strano senza il suo solito completo elegante. Invece il suo re dell'inferno aveva indossato per quel giorno in spiaggia, un paio di pantaloncini neri corti, con una camicia di seta con le maniche corte blu scura. Con cautela, Chloe si distese accanto a lui, accoccolandosi nel suo fianco destro. Nulla poteva più dividerli. Non si accorsero che sulla strada, un angelo li guardava con odio. Quell'angelo era Michael, il gemello di Lucifer. Provava invidia e rabbia verso quel fratello che riteneva troppo felice. Strinse i pugni guardando tutta la felicità delle persone con Lucifer, giurando di distruggerla.

CONTINUA
   
 
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