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Autore: Holie    29/10/2020    0 recensioni
Serie di storie per la lista #BSDWritober by EneriMess.
Tutto il Writober si incentra sull'omegaverse e ne affronterà vari temi.
Dal primo capitolo:
Oltre una finestra, nascosto alla vista da pesanti tende e illuminato solamente da uno spicchio di bagliore lunare, Dazai cullava suo figlio. Tenendolo in braccio, sussurrava al suo orecchio promesse e parole rassicuranti, nel tentativo di placare la sua agitazione.
Genere: Angst, Omegaverse, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai, Sakunosuke Oda
Note: AU, Kidfic, OOC | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate, Triangolo
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Dazai era stato chiamato in molti modi. Demone nero, re della notte, principe oscuro, ma in quel momento lui di tenebre ne vedeva ben poche, se non per nulla.

La stanza era abbastanza buia, fatta eccezione per uno spicchio di luce arancione che, entrando dallo spiraglio di una tenda, si infrangeva sul pavimento gettando riflessi di tramonto sulle superfici.

«Odasakuuuu … che ore sono?» la voce gli uscì bassa e lenta, impastata dal sonno. Il vampiro si rigirò nell’ampio letto matrimoniale, notando come non ci fosse nessuno al suo fianco.

«Sono le diciotto e sette minuti. Il sole tramonterà tra circa due ore» rispose Oda, sistemato su una poltrona nell’angolo più scuro della camera. Ai suoi piedi si trovava un cestino da cucito e lui era impegnato a rammendare qualcosa.

Dazai si alzò su un gomito per vedere meglio cosa stesse combinando l’altro. Cielo, stava ancora creando apposite fessure sulla schiena per i vestiti del nanetto. Doveva essere uno sbattimento totale, ma il vampiro più giovane aveva preso questa iniziativa di sua spontanea volontà.

«Uhm … chiudi quella tenda, voglio dormire fino a che non diventa buio» sbadigliò il castano, stropicciandosi gli occhi e lasciandosi ricadere sui cuscini. «Dov’è Campanellino?»

Oda accostò la tenda e la stanza tornò a essere invasa dall’oscurità. «È uscito a correre circa quaranta minuti fa.»

«Fallo tornare e portalo qui» ordinò l’altro con l’ennesimo sbadiglio.



«Mollami!! Lasciami andare!» il rosso tornò nella stanza diverso tempo dopo, portando in spalla la fata. Questa continuava ad agitarsi, palesemente infelice del trattamento ricevuto. Arrivato di fronte al letto, Oda lanciò senza complimenti il suo carico tra le lenzuola. Trovatosi momentaneamente a mezz’aria, Chuuya tentò disperatamente di mantenersi in volo, ma a causa dell’ala spezzata non ci riuscì e finì per cadere sulle coperte, battendo la fronte su un ginocchio ossuto di Dazai.

«Maledetto sgombro piranha! Giuro che ti ammazzo!» urlò il deportato a squarciagola, ma il vampiro lo zittì premendogli una mano sulla bocca.

«Campanellino, o sono uno sgombro o sono un piranha. Non esiste un pesce che sia entrambi» spiegò svogliato, manipolando l’altro come se fosse una bambola. Chuuya provò a fare resistenza, ma neanche con tutto il suo impegno sarebbe riuscito a contrastare la forza di un vampiro centenario. Si arrese, lasciando che il castano lo spogliasse e lo adagiasse accanto a sé sulle lenzuola.

Odasaku, tornato al suo lavoro precedente, ignorò i loro battibecchi.

«Ho fame Chibi» sussurrò Dazai nel collo della fata, premendo assieme i loro corpi. Chuuya fu percorso da un brivido quando la sua pelle accaldata dalla corsa entrò in contatto con quella gelida del vampiro.

«Potevi chiamarmi. Sarei venuto ugualmente» gemette il rosso, provando piacere misto a dolore nel momento in cui le zanne bucarono la sua pelle diafana. Sospirò, stringendo delicatamente la testa dell’amante tra mani, lasciando che questo si nutrisse.

Dazai aggiustò le loro posizioni senza staccare mai la bocca dall’altro e con un colpo secco lo penetrò. La fata si aprì a lui in modo del tutto naturale, sempre pronta a riceverlo. Questa mugolò nuovamente, invasa dal piacere.

Il vampiro smise di bere solo ad amplesso concluso, il rosso disteso sotto di lui in una posizione scomposta e rilassata. Era bellissimo e suo.

Colto da una nuova fitta di possessione, Dazai baciò il compagno con passione. «Alla prossima luna piena avremo un figlio» sussurrò sulle sue labbra.
  
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