Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: MsLucry94    30/10/2020    0 recensioni
Albion e Onore sono il nome di una daga e una spada donate a una bambina dorniana con i capelli argentati e gli occhi viola da parte di due padrini speciali: Lewyn Martel e Arthur Dayne
Questa storia parlerà di Game of thrones da prima della Ribellione di Robert alla fine della serie ma dal un punto di vista diverso. Quello di una bambina.
Si vedranno tutti gli avvenimenti principali e spero che possa piacere
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nymeria era molto spaventata quando siamo andati a prenderla per questa pazzia ed ha cercato conforto in me, ma non sono riuscito a darglielo. Non sono materialmente capace di confortare chiunque in questo momento e non so come fare ad arrivare alla fine di questa giornata. Per fortuna non ha fatto storie e ci ha seguiti senza chiedere nulla, esattamente come Rhaenys, che si è spaventata non poco quando, questa mattina, ha visto il vestito che le era stato portato. La porta della sala del trono è spalancata e già molte persone la affollano. Si vedono ovunque volti tesi e pochi sorrisi. tutta la corte al completo è stata riunita questa mattina e tutti sanno a cosa devono assistere. Ormai nessuno non conosce quello che sta per succedere e in molti ne sono orripilati. Una cosa è sostenere le follie del re, una cosa è assistere a un rogo e continuare come se niente fosse la propria vita. Le bambine sono visibilmente spaventate e cercano conforto in chiunque conoscano, ma senza successo. Jamie Lannister ha un volto terreo e uno sguardo fisso che non riesco a capire. Non posso neanche immaginare quello che lui sta passando in questo momento, in fondo ha soli diciassette anni, anche se è già un cavaliere. Lascio che Elia porti le bambine verso i loro posti e mi avvicino a ser Jamie e gli metto una mano sulla spalla, anche se non riesco a sorridergli. In fondo rimane pur sempre un mio confratello e devo cercare di dargli un po’ di pace. Il re è già presente e sembra allegro, così come quel maniaco di Rossart, il capo dei piromanti tanto caro al re. La pira di altofuoco è già presente e accesa, mancano solo gli imputati, poi ci sono tutti. Le donne guardano la scena spaventate, gli uomini senza mostrare alcuna emozione e i pochi bambini non sanno cosa sta per accadere e sono tra i più tranquilli. Io guardo la pira per alcuni momenti, ma poi sono costretto a distogliere lo sguardo, disgustato. Volto il capo dall’altra parte e noto lord Varys che guarda tutto con uno sguardo assente, come se non fosse veramente presente, esattamente come, poco distante, sta succedendo con il gran maestro Pycelle, che comunque è estremamente terreo in viso, anche se apparentemente calmo. Il momento di calma apparente è spezzato dall’arrivo del primo imputato, lord Rickard Stark in persona, legato stretto e scortato da due guardie cittadine con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra. Lord Rickard non guarda nessuno, ma ha uno sguardo e un portamento fiero, come se tutto quello non fosse qualcosa che sta per succedere a lui. Anche se di pochi giorni, la prigionia si fa vedere, ma lui si dimostra il lord rispettabile che si dice sia sempre stato e va ad affrontare la morte con una dignità incredibile. Non c’è odio ne disprezzo nel suo sguardo, solo una grande determinazione. Per mantenere un qualche tipo di formalità, lord Rickard è in armatura, come se dovesse davvero combattere per la sua vita e quella del figlio maggiore, ma tutti sappiamo che questo non è un duello, ma una vera e propria esecuzione. Come si fa a lottare contro l’altofuoco? È spaventoso, non so come altro descrivere quello che sto vedendo nella sala del trono. Già quando siamo entrati le cose sembravano inquietanti, ma adesso sono anche peggio. Non sapevo come spiegarmi una pira al centro della sala quando l’ho vista, soprattutto di uno strano color verde così diverso da quello solito delle fiamme, ma non mi potevo certo immaginare di veder arrivare una persona in armatura e legata che veniva messa appena sopra le fiamme. Non capisco, con tutta quell’armatura, non ha caldo, non soffre sopra quel fuoco? Rhaenys è bianca come un cadavere e non guarda nemmeno quello che sta accadendo. La zia è pallida, ma sembra sforzarsi di non distogliere lo sguardo da questa terribile visione. Io non oso continuare a guardare quello che sta succedendo e volto lo sguardo, vedendo gli occhi maligni ma stranamente eccitati del re posarsi su zia Elia e Rhaenys, come a controllare quello che fanno. Non capisco, non gli è mai interessato nulla di noi, come mai proprio ora deve osservare quello che facciamo? Vedo il re posare lo sguardo su Elia e le bambine, sorridendo in modo orribile. Adesso capisco come mai ha voluto anche la loro presenza. Voleva vedere come avrebbero reagito a quello che sta per succedere. È una cosa orribile. Rhaenys è terrorizzata e non vuole neanche guardare quello che succede, Elia è terrea ma mantiene una compostezza degna di una principessa mentre Nymeria continua a spostare lo sguardo tra la pira di altofuoco e le altre persone presenti nella stanza. Improvvisamente le porte si aprono di nuovo e nella stanza entra anche Brandon Stark, disarmato e imprigionato in uno strano congegno che sembra strangolarlo. Non ho mai visto un congegno del genere e non oso immaginare dove i consiglieri del re lo abbiano scovato. Mettono il giovane Stark a qualche metro dal padre, già sulla sua pira di morte, con una spada a poca distanza, ma non a portata di mano. Messo così in piedi e fermo, inizio a capire quello che quella macchina dovrebbe fare, non è troppo difficile. Per i Sette Dei, è terribile, quell’uomo si sta strozzando da solo! Non ci sono altri modi di spiegare quello che sta avvenendo davanti agli occhi di tutti, in un silenzio assoluto e atterrito. Solo il re sembra trovare tutto questo molto divertente e continua a sorridere, mentre anche quegli strani tipi che hanno acceso il fuoco se ne stanno in un angolo senza dire una sola parola e senza mostrare alcun sentimento. Ma come si fa a fare a una persona una cosa del genere, ma soprattutto come si fa a farla vedere a tutti, come una sottospecie di spettacolo. È terrificante. L’uomo imprigionato in quello strano macchinario, che mi sembra di aver già visto da qualche parte, anche se non ho idea di dove, si sta strangolando nel tentativo, che mi sembra vano, di arrivare alla spada che si trova poco distante da lui. Posso immaginare che poi con quella spada debba liberarsi e forse dopo deve liberare anche l’uomo che nel frattempo sta bruciando sul rogo, perché quell’uomo sta letteralmente bruciando vivo, si sentono anche le urla di dolore! Quando si iniziano a sentire anche le urla di dolore di lord Stark la scena inizia a diventare veramente grottesca. L’odore è terribile e le urla sono la cosa peggiore, come dover rimanere a guardare impotente mentre il re sogghigna tutto contento, insieme a quel pazzo invasato di Rossart, il capo dei piromanti. La corte sta ancora in qualche modo reggendo il colpo, ma molte donne iniziano ad accusare quello che stanno vedendo, per non parlare dei pochi bambini presenti. Rhaenys ha la faccia premuta contro il vestito di Elia per non guardare e immagino che stia piangendo e Nymeria ha uno sguardo vuoto, come se non fosse presente qui con la mente, ma si intravedono delle lacrime sulle sue guance. Elia sembra trasfigurata in una statua di cera tanto è immobile. Solo ogni tanto accarezza in modo distratto i capelli della piccola Rhaenys per cercare di darle un po’ di conforto, ma con pochi risultati. E il silenzio inquieto in cui è piombata la sala del trono è il sottofondo a tutto questo. L’uomo sulla pira non urla più ed è immobile come un cadavere, nonostante le fiamme che ancora ardono sotto di lui. L’altra persona, che continua a sembrarmi stranamente familiare, smette di dibattersi in questo momento e fa crollare il braccio che cercava di arrivare alla spada. Lo si vede poggiare lo sguardo per un attimo verso il padre prima di chiudere gli occhi. Non ci posso credere, sono morti tutti e due, non ci sono altre parole per descrivere quello che è appena successo, sono morti entrambi! Il momento in cui Rickard e Brandon Stark muoiono è il peggiore di tutti. Per primo muore lord Rickard e si capisce perché finiscono le urla strazianti che provenivano dalla pira dell’uomo. Praticamente un secondo dopo muore anche Brandon, ma riesce a vedere il suo fallimento e la morte del padre, prima di morire strozzato dalla corda che lo teneva legato alla strana macchina strangolatrice. - Giustizia è stata fatta! Che tutti sappiano quello che succede quando ci si mette contro un drago! – queste sono le terribili parole che dice il re, prima di ritirarsi dalla sala del trono tutto soddisfatto. Queste parole sembrano in qualche modo scuotere anche gli altri presenti, ancora immobili e silenziosi dopo aver assistito alla scena orribile. i bambini sono aggrappati alla gonna delle loro madri, che si avvicinano ai parenti maschi per trovare un po’ di conforto. Rhaenys ha ancora il viso affondato nella gonna di Elia, non fa un solo rumore ma molto probabilmente sta piangendo. Nymeria ha raggiunto silenziosamente ser Jamie e si è aggrappata a lui, forse cercando un po’ di conforto, anche se dalla faccia di Jamie non so come abbia potuto dargliene. Immagino che la piccola non sia venuta da me per la mia vicinanza al re. Per fortuna il compito adesso passa a ser Barristan, che non era materialmente presente nella sala durante questo processo. - Dobbiamo mandare subito un messaggio a Rhaegar, deve sapere quello che è successo qui. – Elia continua a passeggiare su e giù per la nursery mentre parla, sempre più agitata. Siamo solo noi due e l’agitazione in tutti e due è molto alta. Riuscire a portare le bambine lontano dalla sala del trono non è stato per nulla semplice e c’è voluto tutto il nostro autocontrollo. Le abbiamo lasciate a delle serve perché facciano loro un bel bagno caldo e poi cercheremo di spiegare tutto quello che è successo questa mattina, in qualche modo, anche se ancora non sappiamo come. Io ed Elia ci siamo ritirati nella nursery per trovare un modo di comunicare quello che è successo a Rhaegar a Dorne, ma non è semplice. Il messaggero non è ancora tornato con la risposta di Rhaegar e quindi dovremmo mandare un'altra persona, con il rischio che venga scoperto. Adesso il re sarà ancora più paranoico rispetto a prima e lord Varys ha spie veramente ovunque, ma dobbiamo farlo. Rhaegar deve sapere quello che suo padre ha fatto e lady Lyanna rimane pur sempre la figlia e la sorella delle due persone morte questa mattina. - Sono consapevole anch’io che devo decidermi a scrivere quella lettera, ma non so come fare. – - Lewyn, scrivila e basta. Non ci sarà modo di addolcire quello che è successo. Non so come la giovane lady prenderà la notizia della morte del padre e del fratello maggiore, ma non possiamo tenerli all’oscuro, anche perché questa situazione è impossibile che finisca così. Avrà sicuramente degli strascichi molto pericolosi. rischiamo seriamente la guerra civile. – - Hai ragione, come al solito. Va bene, scrivo e mando quella maledetta lettera e poi andiamo dalle bambine. – - Va bene. – Scrivere e mandare quella lettera è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto in vita mia, non so come altro definirlo, ma ho dovuto. So cosa mi ha chiesto di fare Rhaegar lasciandomi qui alla capitale e so anche di aver fallito in tutto, ma so anche che non sono né capace né nella posizione di far cambiare idea a quel pazzo del re. Anzi la sua pazzia inizia a far vacillare anche tutte le mie certezze sulla Guardia Reale. Inizio a non trovare più bello come un tempo farne parte e, conoscendo i progetti di Rhaegar sul suo futuro, inizio ad immaginarmi un futuro lontano da essa, con la piccola Nymeria, forse alla corte di Lancia del Sole. Guardo fuori dalla finestra della mia camera con sguardo perso, ripensando a quello che è successo questa mattina. Le urla di quel pover uomo sulla pira continuano a perseguitarmi, così come la faccia di molte persone presenti nella sala del trono, ma la cosa più inquietante è stata l’espressione compiaciuta del re, mi ha fatto realmente venire i brividi. Rhaenys ha affondato la faccia nella gonna di zia Elia nel momento in cui ha capito quello che stava succedendo e non ha visto la fine della scena, anche se ha potuto sentire. Io invece non sono riuscita a togliere lo sguardo dalla scena e ho ancora davanti agli occhi la scena in cui il ragazzo ha capito che il padre era morto, un secondo prima di morire anche lui. È stata la consapevolezza della morte del padre nei suoi occhi grigi che mi ha fatto capire veramente l’entità di quello che era successo davanti agli occhi di tutti, in un silenzio carico di tensione. È stato in quel momento, cercando un po’ di pace, che sono andata a rifugiarmi da ser Jamie, anche se non era in grado di aiutarmi, troppo sconvolto da quello che aveva davanti agli occhi. Non potevo però andare da papà, perché era accanto al re. Mi scuote dalla mia immobilità sentire dei singhiozzi stentati nella camera di Rhaenys, accanto alla mia. Può non aver visto molto di quello che è successo con il viso premuto contro la gonna di zia Elia, ma deve aver sentito tutto e adesso piange nell’intimità della sua camera. Sono sconvolta anche io, ma Rhaenys rimane pur sempre la mia sorellina e devo aiutarla, anche perché zia Elia e papà sono scomparsi da quando siamo tornati tutti nelle camere dopo essere usciti da quell’inferno. Ci hanno lasciate sole con delle serve che ci hanno fatto un bagno in modo sbrigativo e senza proferire neanche una parola e poi se ne sono andate, quasi senza neanche salutare. Apro la porta della stanza di Rhaenys senza neanche chiedere il permesso, non è mai servito tra noi due, entriamo e usciamo dalle nostre camere come se niente fosse. Rhaenys si gira, perfettamente consapevole di chi sia entrato in camera sua, e vedo i suoi occhi marroni. Sono gonfi e rossi di pianto e si vedono molto bene le lacrime che le solcano il viso. È sconvolta e non riesce a non farlo vedere. Mi avvicino e la abbraccio e lei si aggrappa a me come se fossi la sua ancora di salvataggio. Non si riesce a spiegare quello che è successo, ma neanche io so come tranquillizzarla, in fondo ho solo un anno in più e poi sono anche io sconvolta, non sono proprio in grado di tranquillizzarla in questo momento. Ci avviciniamo al letto e ci sediamo sopra. Continuo a tenere Rhaenys stretta e cerco di darle un po’ di conforto, mentre spero che zia Elia e papà vengano a spiegarci quello che è successo e a darci un po’ di conforto che serve a tutte e due. Ma adesso, per quanto io sia sconvolta, il mio compito deve essere quello di rassicurare la mia sorellina in tutti i modi possibili, nascondendo in fondo al mio cuore la mia paura.
   
 
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