E' con estremo piacere che debutto
in questo
fandom, quello che attualmente mi prende più di qualunque
altro.
Si tratta di una piccola fanfiction senza troppe pretese, che vuole
divertire ma alla fin fine non è niente di particolare e,
probabilmente, sono andata anche OOC ( spero non troppo ).
Un regalo per la mia nee-chan Saeko,
che voleva una Sebastian/Grell (
in futuro, aspettatevi Undertaker/Grell, William/Grell, Sebastian/Ciel
e... Lau/Ciel! xD ), e per tutti coloro che sostengono questa
fantastica coppia.
Spero in qualche commentino, per sapere se vi
è piaciuta e se posso continuare a scrivere su questo
fandom. xD
e il suo pelo è morbido come la seta più pura.
Stringerlo al tuo petto ti regala gioia infinita,
quand'esso felice fa le fusa e ti guarda con estrema dolcezza ”
“ Vorrei essere un gatto, Sebas-chan ”
( I Want to be ) Neko ~
Grell
non aveva mai visto nessuno dare così tanto affetto ad un
animale; sotto lo sguardo infelice del cucciolo – se
così lo
si poteva chiamare – di cane demoniaco che veniva tenuto in
giardino a guardia della residenza dei Phantomhive, il maggiordomo
Sebastian stava accarezzando, da almeno dieci, lunghi minuti, una
piccola bestiola dal manto completamente nero. Ossia, quel felino
comunemente chiamato gatto.
E lo invidiava, da morire. Le gentili mani del fascinoso demone lo
stavano coccolando con attenzione e precisi tocchi, perfettamente
calcolati. Sulla schiena, sulla testa, sotto il mento. Un dolce
circolo vizioso si era impossessato della volontà del micio,
costringendolo a restare lì immobile in un idillio
apparentemente infinito, ma destinato a terminare presto. Infatti,
con sommo dispiacere di entrambi – ma non dello shinigami
atto a
visionare la scena –, il moro dovette tornare in casa per
preparare
l'indispensabile the delle cinque. Salutò con un sorriso
l'animaletto e rientrò, lasciandolo sulle scale con sul
musetto un'espressione interrogativa.
Il Dio della Morte sospirò, accigliato; perché
quell'esserino poteva godere di tale privilegio? Non lo trovava
affatto giusto. Anche lui bramava le sue carezze, i suoi baci;
desiderava possedere ogni cellula del bellissimo demone, perdersi in
quello sguardo scarlatto e strappare via la sua maschera di freddezza
ed indifferenza rivelando le sue debolezze. Era certo che ne avesse,
e non avrebbe mai rinnegato tale convinzione.
Già, ma in che modo poteva far cedere Sebastian? Colui che
rifiutava le sue effusioni era sempre e costantemente accanto al suo
signore, e questo lui non lo sopportava. Avrebbe voluto squarciare il
suo petto con la propria falce, fare a pezzi quel corpo perfetto,
fargliela pagare; dopo averlo finalmente stretto fra le braccia
almeno per una volta, ovviamente.
Rimuginò per un po' sul da farsi, prima che una malsana idea
gli balenasse in mente.
Grell Sutcliffe era un folle. Più precisamente, un
folle
follemente innamorato. E avrebbe fatto di tutto pur di
conquistare l'oggetto dei suoi più intimi desideri.
“ Miao ”
Un miagolio sospetto incuriosì il maggiordomo, che col
sorriso
sulle labbra andò a controllare da dove proveniva; era
sicuro
che il gatto che aveva coccolato diverse ore prima fosse tornato
nuovamente a trovarlo, e che si fosse sistemato sotto una delle
finestre dell'enorme maniero, per attirare meglio l'attenzione.
“ Miao ” continuò, insistentemente.
Sebastian aprì lo spiraglio all'animale, trovando
però
al suo posto qualcuno che decisamente non si aspettava di vedere
lì,
a quell'ora, in quelle... vesti. Un individuo di
sua
conoscenza se ne stava a quattro zampe di fronte a lui, munito di
orecchie e coda rigorosamente feline.
“ Ma che diavolo... ”
I lunghi capelli rossi gli ricadevano sulla schiena, e i suoi occhi
dorati – così simili a quelli del gatto a cui si
era tanto
affezionato – lo squadravano interessati.
“ Miao ”
Possibile che non si sentisse nemmeno un po' ridicolo? Evidentemente
no. Si muoveva cercando di non fare troppo rumore, mimando le movenze
degli esponenti della specie animale che il demone tanto dimostrava
d'amare.
“ Fai veramente pena ” fu il freddo commento del
moro, che
richiuse le persiane e si allontanò, da un lato schifato e
dall'altro divertito. Era buffo osservare in quanti fantasiosi modi
lo shinigami tentasse di avvicinarlo. Ad essere onesti, non
sopportava quella presenza opprimente. Però talvolta
riusciva
a strappargli qualche sorriso, quell'assurdo essere che ardentemente
lo desiderava.
“ Sebas-channn ” chiamò, in tono
lamentoso, “ Fa freddo
qua fuori... fammi entrareee ” piagnucolò,
impuntandosi come
un bambino.
Il maggiordomo ignorò le sue suppliche, sedendosi su una
poltrona e chiudendo gli occhi. Tutti stavano dormendo, tranne lui.
Lui che non si addormentava mai, e che vegliava ventiquattr'ore su
ventiquattro sul suo signorino.
“ Oppure esci tu e vieni a riscaldarmi... ” disse
ammiccante,
cercando di catturare la sua attenzione.
E, in effetti, uscì. Lo guardò scostante,
intimandogli
silenziosamente di andarsene via. Ma Grell non era certo un tipo che
s'arrendeva così facilmente, e lo dimostrò
balzando
verso di lui alla ricerca di calore. L'altro si scansò
rimanendo impassibile, e lo shinigami sbuffò agitando le
braccia.
“ Non è giusto! ” esclamò,
“ Che cos'ha un gatto
più di me? ” gli domandò, restando poi
in attesa
d'una risposta che non tardò troppo ad arrivare.
“ Innanzitutto, non fa un tale baccano. In secondo luogo...
è
elegante, morbido, affascinante. Nessuno può competere con
tale grazia ” affermò, deciso, “ Ora
vattene, non ho tempo
per le stupidaggini ”
“ Vorrei essere un gatto, Sebas-chan ”
mormorò, “ Almeno
per una notte, posso esserlo? ”
“ E' biologicamente impossibile ”
“ Ma mi sforzerò per ricoprire al meglio il
ruolo... ”
Se c'era una cosa che il demone non sopportava – in
verità
ne odiava molte, ma quella le batteva tutte – era la
testardaggine
del suo bizzarro interlocutore.
Questi agitò la lunga coda con un veloce movimento del
bacino,
guardandolo dritto negli occhi di fuoco.
“ Sono il tuo cucciolo, stanotte ”
A zittirlo ci sarebbe voluto poco, in fondo. Però gli si
avvinghiò con forza inaudita e, sebbene con qualche mossa
avrebbe potuto chiudere in pochi secondi la questione,
lasciò
che Grell si sistemasse sopra di lui e andasse a leccargli
amorevolmente la guancia, fingendo di graffiargli ogni centimetro di
candida pelle. Sebastian toccò le morbide ma fasulle
orecchie
e rise compiaciuto, quando lo shinigami dai capelli rossi decise di
occuparsi di quei punti che un vero micio non era decisamente in
grado di stimolare e soddisfare.
Per una notte.
Sì, poi prima dell'alba tutto sarebbe finito.
~ ~ ~
Il sole sorse e i suoi raggi luminosi penetrarono all'interno
dell'abitazione della famiglia Phantomhive; si era fatto nuovamente
giorno e il maggiordomo si preparava ad andare a svegliare il proprio
padrone.
Che notte folle era stata, quella appena trascorsa!
Che fosse maledetto quel dannato Dio della Morte!
Fortunatamente, come predetto, era tutto finito.
“ Miao ”
... forse.
End ~
Note dell'Autrice: da
dove è uscita? Non lo so. xD beh, un po' di "colpa" penso
sia da attribuire al lutto che questa sera stessa mi ha colpita. Un
micio dei miei vicini di casa - che questi ultimi non hanno mai
considerato molto, in veirtà - è morto investito,
ed io ci sono rimasta malissimo. Per un'amante degli animali in
generale come la sottoscritta è stata una notizia tremenda,
anche perché lui era molto piccolo e dolce. Un tributo
dunque a quelle eccezionali bestiole quali sono i mici, scritto col
cuore.
E un'ode alla coppia Sebastian/Grell, con una buona dose di
ironia.
Alla prossima fic! <3