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Autore: DarkRose86    20/08/2009    10 recensioni
Grell Sutcliffe era un folle.
Più precisamente, un folle follemente innamorato.
E avrebbe fatto di tutto pur di conquistare l'oggetto dei suoi più intimi desideri.
[Sebastian/Grell]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' con estremo piacere che debutto in questo fandom, quello che attualmente mi prende più di qualunque altro. 
Si tratta di una piccola fanfiction senza troppe pretese, che vuole divertire ma alla fin fine non è niente di particolare e, probabilmente, sono andata anche OOC ( spero non troppo ).
Un regalo per la mia nee-chan Saeko, che voleva una Sebastian/Grell ( in futuro, aspettatevi Undertaker/Grell, William/Grell, Sebastian/Ciel e... Lau/Ciel! xD ), e per tutti coloro che sostengono questa fantastica coppia. 
Spero in qualche commentino, per sapere se vi è piaciuta e se posso continuare a scrivere su questo fandom. xD

 

“ Il gatto possiede una figura sinuosa ed elegante,
e il suo pelo è morbido come la seta più pura.
Stringerlo al tuo petto ti regala gioia infinita,
quand'esso felice fa le fusa e ti guarda con estrema dolcezza ”

Vorrei essere un gatto, Sebas-chan ”

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( I Want to be ) Neko ~

Grell non aveva mai visto nessuno dare così tanto affetto ad un animale; sotto lo sguardo infelice del cucciolo – se così lo si poteva chiamare – di cane demoniaco che veniva tenuto in giardino a guardia della residenza dei Phantomhive, il maggiordomo Sebastian stava accarezzando, da almeno dieci, lunghi minuti, una piccola bestiola dal manto completamente nero. Ossia, quel felino comunemente chiamato gatto.
E lo invidiava, da morire. Le gentili mani del fascinoso demone lo stavano coccolando con attenzione e precisi tocchi, perfettamente calcolati. Sulla schiena, sulla testa, sotto il mento. Un dolce circolo vizioso si era impossessato della volontà del micio, costringendolo a restare lì immobile in un idillio apparentemente infinito, ma destinato a terminare presto. Infatti, con sommo dispiacere di entrambi – ma non dello shinigami atto a visionare la scena –, il moro dovette tornare in casa per preparare l'indispensabile the delle cinque. Salutò con un sorriso l'animaletto e rientrò, lasciandolo sulle scale con sul musetto un'espressione interrogativa.
Il Dio della Morte sospirò, accigliato; perché quell'esserino poteva godere di tale privilegio? Non lo trovava affatto giusto. Anche lui bramava le sue carezze, i suoi baci; desiderava possedere ogni cellula del bellissimo demone, perdersi in quello sguardo scarlatto e strappare via la sua maschera di freddezza ed indifferenza rivelando le sue debolezze. Era certo che ne avesse, e non avrebbe mai rinnegato tale convinzione.
Già, ma in che modo poteva far cedere Sebastian? Colui che rifiutava le sue effusioni era sempre e costantemente accanto al suo signore, e questo lui non lo sopportava. Avrebbe voluto squarciare il suo petto con la propria falce, fare a pezzi quel corpo perfetto, fargliela pagare; dopo averlo finalmente stretto fra le braccia almeno per una volta, ovviamente.
Rimuginò per un po' sul da farsi, prima che una malsana idea gli balenasse in mente.
Grell Sutcliffe era un folle. Più precisamente, un folle follemente innamorato. E avrebbe fatto di tutto pur di conquistare l'oggetto dei suoi più intimi desideri.

“ Miao ”
Un miagolio sospetto incuriosì il maggiordomo, che col sorriso sulle labbra andò a controllare da dove proveniva; era sicuro che il gatto che aveva coccolato diverse ore prima fosse tornato nuovamente a trovarlo, e che si fosse sistemato sotto una delle finestre dell'enorme maniero, per attirare meglio l'attenzione.
“ Miao ” continuò, insistentemente.
Sebastian aprì lo spiraglio all'animale, trovando però al suo posto qualcuno che decisamente non si aspettava di vedere lì, a quell'ora, in quelle... vesti. Un individuo di sua conoscenza se ne stava a quattro zampe di fronte a lui, munito di orecchie e coda rigorosamente feline.
“ Ma che diavolo... ”
I lunghi capelli rossi gli ricadevano sulla schiena, e i suoi occhi dorati – così simili a quelli del gatto a cui si era tanto affezionato – lo squadravano interessati.
“ Miao ”
Possibile che non si sentisse nemmeno un po' ridicolo? Evidentemente no. Si muoveva cercando di non fare troppo rumore, mimando le movenze degli esponenti della specie animale che il demone tanto dimostrava d'amare.
“ Fai veramente pena ” fu il freddo commento del moro, che richiuse le persiane e si allontanò, da un lato schifato e dall'altro divertito. Era buffo osservare in quanti fantasiosi modi lo shinigami tentasse di avvicinarlo. Ad essere onesti, non sopportava quella presenza opprimente. Però talvolta riusciva a strappargli qualche sorriso, quell'assurdo essere che ardentemente lo desiderava.
“ Sebas-channn ” chiamò, in tono lamentoso, “ Fa freddo qua fuori... fammi entrareee ” piagnucolò, impuntandosi come un bambino.
Il maggiordomo ignorò le sue suppliche, sedendosi su una poltrona e chiudendo gli occhi. Tutti stavano dormendo, tranne lui. Lui che non si addormentava mai, e che vegliava ventiquattr'ore su ventiquattro sul suo signorino.
“ Oppure esci tu e vieni a riscaldarmi... ” disse ammiccante, cercando di catturare la sua attenzione.
E, in effetti, uscì. Lo guardò scostante, intimandogli silenziosamente di andarsene via. Ma Grell non era certo un tipo che s'arrendeva così facilmente, e lo dimostrò balzando verso di lui alla ricerca di calore. L'altro si scansò rimanendo impassibile, e lo shinigami sbuffò agitando le braccia.
“ Non è giusto! ” esclamò, “ Che cos'ha un gatto più di me? ” gli domandò, restando poi in attesa d'una risposta che non tardò troppo ad arrivare.
“ Innanzitutto, non fa un tale baccano. In secondo luogo... è elegante, morbido, affascinante. Nessuno può competere con tale grazia ” affermò, deciso, “ Ora vattene, non ho tempo per le stupidaggini ”
“ Vorrei essere un gatto, Sebas-chan ” mormorò, “ Almeno per una notte, posso esserlo? ”
“ E' biologicamente impossibile ”
“ Ma mi sforzerò per ricoprire al meglio il ruolo... ”
Se c'era una cosa che il demone non sopportava – in verità ne odiava molte, ma quella le batteva tutte – era la testardaggine del suo bizzarro interlocutore.
Questi agitò la lunga coda con un veloce movimento del bacino, guardandolo dritto negli occhi di fuoco.
“ Sono il tuo cucciolo, stanotte ”
A zittirlo ci sarebbe voluto poco, in fondo. Però gli si avvinghiò con forza inaudita e, sebbene con qualche mossa avrebbe potuto chiudere in pochi secondi la questione, lasciò che Grell si sistemasse sopra di lui e andasse a leccargli amorevolmente la guancia, fingendo di graffiargli ogni centimetro di candida pelle. Sebastian toccò le morbide ma fasulle orecchie e rise compiaciuto, quando lo shinigami dai capelli rossi decise di occuparsi di quei punti che un vero micio non era decisamente in grado di stimolare e soddisfare.

Per una notte.
Sì, poi prima dell'alba tutto sarebbe finito.

~ ~ ~

Il sole sorse e i suoi raggi luminosi penetrarono all'interno dell'abitazione della famiglia Phantomhive; si era fatto nuovamente giorno e il maggiordomo si preparava ad andare a svegliare il proprio padrone.
Che notte folle era stata, quella appena trascorsa!
Che fosse maledetto quel dannato Dio della Morte!
Fortunatamente, come predetto, era tutto finito.
“ Miao ”

... forse.

End  ~

Note dell'Autrice:  da dove è uscita? Non lo so. xD beh, un po' di "colpa" penso sia da attribuire al lutto che questa sera stessa mi ha colpita. Un micio dei miei vicini di casa - che questi ultimi non hanno mai considerato molto, in veirtà - è morto investito, ed io ci sono rimasta malissimo. Per un'amante degli animali in generale come la sottoscritta è stata una notizia tremenda, anche perché lui era molto piccolo e dolce. Un tributo dunque a quelle eccezionali bestiole quali sono i mici, scritto col cuore.
E un'ode alla coppia Sebastian/Grell, con una buona dose di  ironia.

Alla prossima fic! <3

  
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