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Autore: __Lily    31/10/2020    2 recensioni
[...] Era certa che uno come lui non sarebbe riuscito mai a considerare un essere umano suo pari ma per Rin, Sesshomaru provava del vero affetto, la giovane le aveva detto che per lui, lei era la cosa più preziosa a questo mondo. 

Rin, pregherò affinché tu possa trovare la pace che meriti lontana da lui - pensò silenziosamente la sacerdotessa ormai anziana e stanca. [...]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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VENTIDUE.







Dopo un paio di giorni Rin stava bene ed era nuovamente in forze, il suo viso che per lunghe settimane era stato pallido finalmente era tornato roseo e le labbra si erano fatte nuovamente più rosse.
Sesshomaru sorrise dentro di sé nel rivederla finalmente in salute infondo era ciò che più desiderava.
Quella piccola e gracile umana che lo seguiva da quando era poco più di una bambina era diventata tutto per lui dal momento esatto in cui l’aveva riportata in vita usando Tenseiga.
«Ti senti meglio Rin?» chiese anche se sapeva già la risposta.
La gamba non sembrava più farle male e camminava anche più velocemente.
Da cucciola di uomo quale era in passato ora si era trasformata in una giovane e bellissima donna con i capelli lunghi e lucenti che le ondeggiavano sulla schiena a ogni minimo movimento, il corpo si era fatto più formoso e perfetto.
«Sto molto meglio grazie a te.»
«Grazie ad Haru, è lei che ti ha strappata alla morte questa volta.»
«E tu? Come stai?» chiese lei e la domanda lo lasciò per qualche istante frastornato e gli ricordò quella volta che Rin si era risvegliata grazie a sua madre.
«Ciao Sesshomaru, come stai?» le aveva domandato allora.
«Sai che non devi preoccuparti per me Rin. Domani verranno a trovarci Kagome e Inuyasha assieme a Kikyo ma oggi vorrei portarti da qualche parte.»
«Dove?» domandò e i suoi occhi si illuminarono come stelle lucenti.
«Ovunque desideri» le rispose accarezzandole il volto.
Rin rimase pensierosa per un po’, ma in realtà c’era un luogo che avrebbe voluto rivedere.
«Sesshomaru…»
«Hai scelto quindi?»
«Sì ma non so se vorrai portarmi lì.»
«Dimmi il posto e ci andremo, lo prometto.»
«Vorrei tornare al mio villaggio, quello di quando ero bambina.»
«Perché vuoi tornare in quel posto? Gli abitanti di quel villaggio non erano buoni con te» le ricordò il demone.
«Lo so bene questo ma in quel villaggio ci sono ancora i miei genitori e i miei fratellini, vorrei andare a salutarli.»
Come poteva negarglielo? Infondo erano anni che non tornava lì, dopo la sconfitta di Naraku l’aveva lasciata al villaggio di Kaede e da allora non se ne era mai andata se non per cercarlo.
«Se è lì che desideri andare allora ti ci porterò» rispose lui.
Rin lo strinse ancora più forte e poi lo baciò.
Non era la prima volta che si baciavano, era già capitato ma ogni volta era come la prima e si sentiva sempre vulnerabile quando accadeva, aveva visto il suo corpo nudo il giorno in cui Tengu l’avevano ferita e aveva desiderato con tutto se stesso di unirsi a lei ma la paura che provava glielo impediva.
«Andiamo allora.»
Uscirono fuori dal palazzo, il sole era alto in cielo e luminoso, i capelli di Rin risplendevano sotto i suoi raggi che sembravano giocare con quei fili corvini.
«Allontanati un momento Rin» disse il demone, poi in breve tempo assunse la sua vera forma, da “uomo” divenne un grandissimo cane.
«Sesshomaru!»
Lui le si avvicinò con la testa facendole segno di salire, voleva mostrarle ciò che era fino in fondo e quale modo migliore per farlo?
«Io non posso-»
Delicatamente con la zampa la spinse verso il suo dorso e poco dopo una titubante ragazza umana stava cavalcando un possente e feroce demone senza provare alcuna paura per lui ma solo un immenso amore.
In groppa a Sesshomaru arrivarono in breve tempo al suo vecchio villaggio, il demone cane la fece scendere nella radura in cui si erano conosciuti e riprese subito le solite sembianze.
Il volo su di lui era stato eccitante, era molto meglio dei voli fatti con Kirara e Ah-Un, si sentiva più sicura e protetta che mai mentre si stringeva forte alla pelliccia di lui.
«Questo posto…»
«Sì è qui che ci siamo incontrati tanti anni fa» rispose lui cingendola in un abbraccio.
«Eri ferito» ricordò lei.
«Già quella volta me la sono vista brutta ma Tenseiga mi ha protetto per quanto io all’epoca disprezzassi quella spada.»
«Non volevi mai mangiare ciò che ti portavo.»
Sorrise accarezzandole i capelli.
«Non mi era mai importato di nessuno prima ma poi ti ho incontrata, eri solo una bambina che non parlava mai, almeno all’inizio.»
«E poi sono diventata molto rumorosa e chiacchierona» rispose sorridente al demone che amava più di se stessa.
«Sì e non potrei esserne più felice, averti incontrata è stata la cosa più importante che potesse capitarmi.»
Senza dire nient’altro lo prese per mano e lo condusse fuori dalla radura fino al villaggio.
Le case, il fiume, i bambini che giocavano, le reti per prendere i pesci… tutto era allora, tutto tranne lei.
«Sembra tutto come anni fa eppure… non è più il mio villaggio, Koga lo ha distrutto.»
Sentì la mano di Sesshomaru irrigidirsi, nominare Koga non era stato molto saggio ma lo aveva fatto senza pensarci.
«Andiamo, loro sono qui vicino» disse la sua umana e così seguendola mentre tutti gli sguardi degli abitanti seguivano loro e i bambini smettevano di giocare per osservarli, raggiunsero le tombe dei familiari di Rin.
Rin lasciò la mano di Sesshomaru, si inginocchiò difronte a tre lapidi una vicina all’altra e le osservò in silenzio.
«Ciao mamma, ciao papà» disse poi, le sue piccole dita ripassarono i contorni sbiaditi dei loro nomi e poi tese la mano a Sesshomaru affinché si inginocchiasse accanto a lei.
«So che ti mancano, se potessi restituirteli lo farei ma anche se ho Tenseiga è trascorso ormai troppo tempo.»
«Lo so» lo rassicurò lei «volevo solo che potessero conoscerti, per questo ti ho chiesto di accompagnarmi qui.»
Una lacrima cadde dal suo volto e si mischiò con l’erba, sembrava quasi rugiada posata su una piccola foglia, Sesshomaru odiava vederla piangere e non poter fare nulla.
«Avete una figlia forte e coraggiosa, determinata e buona» disse rivolto alle lapidi dei genitori di Rin, «so che ne sareste orgogliosi.»
Il viso roseo e sempre allegro di Rin era leggermente adombrato ma sapeva bene che non sarebbe durata per molto.
«Sai io li ricordo appena, ero molto piccola quando sono morti e gli abitanti hanno deciso di tenermi con loro.»
«Quei vigliacchi…»
«Mi hanno comunque aiutata.»
«E maltrattata. Se non se ne fossero occupati i lupi di Koga lo avrei fatto io.»
«Oh non ne dubito ma non voglio che tu faccia nulla di simile, non sarebbe poi così diverso da quello che ha fatto Koga non credi? Se mi sono dimenticata il loro aspetto forse…»
«Forse?» domandò Sesshomaru posandole una mano sulla spalla.
«Forse un giorno anche tu ti dimenticherai di me» rispose preoccupata.
In quei momenti Rin era ancora la bambina spaventata che aveva salvato.
«Mai. Non potrei mai dimenticarti Rin.»
Non rispose, solo si lasciò andare contro la sua spalla, poggiò la testa sulla sua morbida pelliccia e rimasero così fino al tramonto.




Da giorni erano sempre assieme, raramente Sesshomaru si allontanava dal palazzo sapendo che lei era lì e anche la notte restava sempre con lei fino allo spuntare del nuovo giorno.
Ma ogni notte che trascorrevano assieme lo spazio tra loro si accorciava, c’era più intimità, più baci, più vulnerabilità e anche più paura.
Quella notte Rin si fece coraggio e decise di non volersi fermare ai soliti baci, desiderava di più e ora era abbastanza in forze per poterlo avere.
Il principe dei demoni fermò la sua mano mentre tentava di togliergli la veste.
«No.»
«Perché?»
«Rin…»
«Io credevo che anche tu lo volessi.»
«E’ così» rispose lui riposando la sua mano.
«Allora…»
«Non voglio ferirti.»
Sorrise e quel sorriso riscaldò il suo animo e i suoi occhi si fecero più caldi, una mano le accarezzò gentilmente i capelli.
«Non mi ferirai, lo so.»
«Potrei perdere il controllo e se accadesse-»
Non riuscì a terminare la frase che Rin già si era messa sopra di lui, le sue mani cercarono ancora una volta di togliergli la veste e alla fine Sesshomaru cedette, in breve tempo le loro vesti finirono a terra sul freddo pavimento.
«Sei davvero certa di volerlo?» domandò timoroso.
Per la prima volta aveva davvero paura, paura di ferirla, paura di trasformarsi e perdere del tutto il controllo.
«Lo sono» rispose, poi si chinò su di lui e lo baciò, i loro corpi entrarono del tutto in contatto, carne contro carne.
Sentiva il battito di Rin aumentare, il suo respiro caldo sul suo collo, poi si girò facendola scendere sotto di lui, la baciò con intensità con tutta la passione che sentiva dentro, la sua mano toccò i suoi seni delicati e rotondi e poi scese giù sempre più in basso, toccò le sue cosce lisce e morbide e salì fino a quando la mano non fu dentro di lei.
Un gemito uscì dalle sue labbra che erano premute contro il volto di Sesshomaru, mentre con una mano si teneva a lui l’altra accarezzava il suo petto, i suoi capelli argentei e il suo corpo vibrava di piacere.
Di desiderio.
La passione sbocciò sempre di più rendendoli sempre più uniti e complici, felici e completi mentre finalmente diventavano a tutti gli effetti un unica cosa.















 

Eccoci arrivati a qualche scena decisamente più importante! In realtà non volevo fare uscire così presto il capitolo ma visto come stanno andando le cose ho pensato che per chi legge forse sarebbe stata una momentanea distrazione dalla realtà. 
Continuo a ringraziare chi segue e chi commenta ancora, avere dei parere mi è utile per capire anche se voi lettori apprezzate o meno la storia. 
Quindi vi auguro buon Halloween e buona lettura!

  
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