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Autore: Baudelaire    01/11/2020    5 recensioni
Un inno alla vita.
A volte basta semplicemente alzare gli occhi per accorgersi dell'immensità che ci sovrasta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita scorre, tra le maschere grigie che mi sfiorano, sguardi vacui, vuoti, come le anime che si celano dietro quel nulla.
Prive d’identità, di pensiero.
Obbediscono al comando, ignare di tutto ciò che potrebbe essere, e più non sarà.
Un nemico nascosto, come quei volti celati.
Un nemico astuto, travestito da amico.
Tende la mano, offre il suo aiuto.
Devi fidarti. Lo sta facendo per il tuo bene, non vedi?
E allora allunghi la mano, grato di tanta misericordia.
Misericordia?
Non ti accorgi, stolto che non sei altro, che quella mano è scarna, putrida, corrosa dal male?
Artigli affilati graffiano la pelle, ma tu non senti più dolore, soggiogato e irretito da parole lusinghiere, dalla promessa di un mondo migliore.
Quale?
Guardati intorno.
E, se proprio non ce la fai, abbassa la maschera, uomo privo di onore.
Osserva.
Non vedi?
Ti hanno tolto tutto, e tu per questo ringrazi.
Ma ascoltami, solo un istante.
Alza la testa, provaci, per una volta.
Osserva la volta celeste splendida ed immortale che ci avvolge.
Siamo suoi figli, non lo sai?
No, non guardare a terra.
Continua a guardare in alto.
La luna è argentea stasera, guarda come brilla. E quel puntino là sopra? Si traveste di rosso, come il sangue che ancora ci pulsa nelle vene, amico mio cieco ed impaurito.
È Ares.
Perché tremi?
Non il Dio della Guerra devi temere.
No.
Dallo spettro travestito da amico devi guardarti.
Ma dimmi, ora che scruti il cielo, il peso dell’angoscia non si è, forse, affievolito?
Il cielo sa far questo. Allevia le pene, ammortizza il dolore.
Conforto.
Dona conforto.
E’ magia, come la vita che palpita e scorre e urla e invoca dentro di noi.
Su.
Porgimi la mano.
Non è scarna, non è putrida. Il male non l’ha sfiorata.
Pura e sincera, come questo cuore dolorante.
Getta la maschera e torna a vivere.
Getta la maschera, ché il tempo è tiranno, i giorni contati.
Non sappiamo quanto ci resta, dobbiamo spremerne il succo fin quando ce n’è.
Su.
Getta la maschera.
La vita ci aspetta.
 
E Ares, da lassù, sorride, mentre sorella Luna lo culla dolcemente.
   
 
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