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Autore: K ANTHOS    02/11/2020    0 recensioni
Viterbo, fine Ottocento.
Anna, una giovane ragazza della media borghesia cittadina, rimane improvvisamente orfana del padre, morto dopo aver perduto gran parte del proprio patrimonio in circostanze poco chiare.
Scossa dalla perdita e rimasta sola, Anna accetta l'invito per l'estate di una facoltosa zia paterna proprietaria di una vasta
tenuta nelle campagne maremmane.
L'incontro fortuito con un cavallo indomabile e con l'anziano stalliere della tenuta la metterà di fronte alle sue fragilità ma anche alla sua inconsapevole forza, coinvolgendola in un percorso di rinascita e di maturazione personale.
L'amore travolgerà Anna senza via di scampo ed avrà gli occhi di un ragazzo volitivo e tenace che non appartiene alla sua classe sociale ma che sarà pronto a lottare contro tutto e tutti pur di conquistarla.
Anna a questo punto dovrà decidere della sua vita: se seguire l'istinto del cuore o rinunciare per sempre ad esso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Mentre Anna era da frate Egidio, la zia Costanza nel suo ufficio si occupava dei particolari organizzativi della festa di commiato con il fattore.

-Avete sistemato il campo? E i tavoli per il rinfresco?- chiese lei.

-Sì, il campo è a posto e domani pomeriggio, un’ora prima che entrino i butteri, farò bagnare bene il terreno dentro e fuori, in questo modo eviteremo che la polvere con il vento dia noia signora. I tavoli li sistemiamo domani mattina, le cuoche e le domestiche penseranno al resto- rispose il fattore meticoloso.

-Dove avete deciso di sistemare le sedie per me e i miei ospiti?-

-Al di sopra del campo, sull’erba, dove c’è un po’ di rialzo. In quel punto vedrete bene e il vento dovrebbe anche allontanare da voi residui di polvere, se ce ne fossero-

-Comunque volevo ricordarvi che subito dopo i butteri rientreremo in villa, voglio cenare comodamente in sala da pranzo con i signori Corelli e mia nipote. Il rinfresco è per i butteri e tutti voi che lavorate alla villa- la donna era stata colta da un atto di generosità nei confronti dei suoi lavoratori, voleva che tutti fossero contenti come lo era lei in quel momento. Il signor Carlo ed il figlio sarebbero partiti la mattina successiva: sarebbe stato un bel modo di salutarli.

-Certamente signora, come desiderate- il signor Aurelio uscì dallo studio per sistemare le ultime cose.

 

I signori Corelli frattanto si erano dedicati ad una rilassante passeggiata nel giardino della villa.

-E’ un gran bel posto questo… un giardino veramente splendido. Vorrei crearne uno così nella nostra tenuta… che ne pensi figliolo?- fece il signor Carlo.

-Sarebbe molto elegante, di sicuro effetto sui nostri ospiti…- gli rispose Lodovico.

-Mi sembra che la vita di campagna ti sia piaciuta dopotutto. Come vedi non è così male, ti sei ricreduto?-

-Per alcune cose sì, per altre non ho cambiato idea. Adoro la vita all’aria aperta, lo ammetto, ma seguire i lavori dei campi o degli allevamenti non è affar mio, io sono un avvocato e ho altre ambizioni nella vita…-

-Lo so figliolo, è per questo che dovremo trovare un bravo fattore, onesto e affidabile come il signor Aurelio…-

Sotto il lato nord del giardino passava uno stretto sentiero che conduceva ad un fontanile dove le domestiche della villa andavano a lavare e stendere i panni. Non era visibile dal giardino e proprio in quel momento risaliva, affaticata, una ragazza con un grande cesto di panni puliti sottobraccio: era Chiara.

Li sentì parlare e, incuriosita, si fermò un attimo ad origliare, la ragazza non era nuova a queste cose.

Non le erano molto piaciuti i signori Corelli: il giovanotto esprimeva boria e senso di superiorità che non lo rendevano molto simpatico; il padre, con il suo piglio arcigno, le faceva invece un po’ timore.

-Ho visto che hai gradito molto la compagnia di Anna…-

-Sì, penso sia una ragazza bellissima e molto dolce. Per me sarebbe perfetta… ma non so cosa lei pensi veramente di me, è molto taciturna e del resto sta uscendo da una situazione difficile e dolorosa. Non mi dispiacerebbe poterla corteggiare…- ammise Lodovico.

-E allora fallo, stalle dietro… soprattutto per quello che ti può portare…-

-Cosa vuoi dire?-

-Hai intenzione di avviarti alla carriera politica, non è vero? Sua zia è una fonte inesauribile di contatti e consensi… utilissima se sposi la nipote che adora- l’uomo valutava sempre il profitto su ogni cosa ed in questo caso lo aveva analizzato molto bene, il figlio avrebbe avuto un gran vantaggio da quel matrimonio.

Chiara ebbe un sussulto a quelle parole, le sembrava di aver carpito l’inganno del secolo.

-Non credo sia così facile… L’amore è una cosa molto seria per quella ragazza…-

-Ma non per la signora Costanza… Sai che ha scelto lei i mariti delle sue figliole? Figurati se avrebbe scrupoli a farlo con la nipote… Se vuoi ne parlo questa sera in privato con la signora Costanza e sentiamo lei cosa ne pensa… Mi sembra molto ben disposta verso di te, credo ti aiuterà. Se lo farà, niente ti impedirà di ottenere il suo aiuto anche in politica figliolo…-

-Va bene, parlaci stasera… dille che sono innamorato di lei e disponibile a impegnarmi seriamente…- Lodovico si sentì rincuorato, forse avrebbe ottenuto l’amore di Anna per altre vie.

Chiara sentì i passi dei due uomini che si allontanavano, riprese il cesto di panni e corse verso la villa tutta emozionata per aver ascoltato una conversazione tanto intima quanto importante.

 

La sera stessa, dopo cena, il signor Carlo chiese alla signora Costanza di poter parlare in privato con lei.

-Mi dica signor Carlo, ha bisogno di qualcosa prima della partenza?- chiese premurosa la donna.

-No signora, piuttosto vi volevo chiedere una cosa molto delicata per conto di mio figlio-

-Prego, dite pure…-

-Sapete che in queste due settimane mio figlio Lodovico ha avuto modo di frequentare vostra nipote Anna… e lui non è stato insensibile alla sua bellezza e alla sua umiltà… Credo si sia seriamente innamorato di lei-

-E’ una cosa bellissima signor Carlo…- esclamò sorpresa.

-Mi ha detto che ha provato a chiedere alla signorina se poteva corteggiarla e andare a trovarla in città in occasione di qualche udienza ma lei è stata molto restia… Lui non ha capito se anche lei è attratta o se si è sentita intimorita dalla sua richiesta. Lodovico è perfettamente cosciente del periodo difficile che sta attraversando e non ha insistito… Però lui le voleva far sapere che se sua nipote esprimesse il desiderio di frequentarlo, lui sarebbe più che felice di farlo- concluse l’uomo.

-Mi prendete alla sprovvista… Non immaginavo tanto trasporto da parte di vostro figlio… Posso parlarne con lei e farvi sapere poi. Certamente sarebbero una bella coppia… ne sarei veramente felice- la donna era quasi emozionata, sarebbe stata una grande cosa per lei sistemare con un ottimo partito pure la nipote.

-Prima della vostra partenza vi farò sapere qualcosa, statene certo signor Carlo- concluse soddisfatta.

 

Chiara era riuscita a tacere durante tutto l’orario di lavoro alla villa ma quando si presentarono il padre ed il cugino a casa per cenare la ragazza non riuscì più a trattenersi: sentiva la necessità di raccontare a qualcuno cosa aveva origliato in giardino e non avrebbe trovato orecchie più attente di quelle di Leonardo.

-Devo dirvi cosa ho sentito oggi pomeriggio al giardino…- non stava più nella pelle, aveva gli occhi sgranati e parlava in modo concitato.

-Calmati… Ma di cosa stai parlando?- fece Aurelio.

-Stavo portando i panni dal lavatoio alla villa, costeggiavo il muretto a nord che delimita il giardino quando ho sentito i Corelli, padre e figlio, che parlavano…- fece lei agitata.

-Di cosa parlavano?- Leonardo sembrava molto interessato.

-Se solo sapeste…- fece lei agitando le mani.

-Allora parla…- Leonardo cominciava a perdere la pazienza.

-Sembra che il signor Lodovico si sia innamorato della signorina Anna, ma non sa se è ricambiato e vorrebbe sposarla. Ha chiesto al padre di chiedere aiuto alla signora Costanza questa sera. Sono quasi sicuri che la padrona riuscirà a convincerla. Ma non è tutto…- i due uomini erano rimasti a bocca aperta e sapendo che c’era dell’altro rimasero in silenzio.

-Il signor Carlo è sicuro che se riuscirà a far sposare il figlio con la signorina Anna, la signora Costanza userà tutte le sue conoscenze per aiutarlo nella carriera politica… Questo è il vero motivo che spinge il signor Carlo Corelli…- Chiara aveva detto tutto d’un fiato e si sentiva finalmente lo stomaco libero da quel peso.

-Brutti bastardi… maledetti traditori…- Leonardo alla fine del racconto era esploso in un attacco d’ira. Aveva preso tra le mani lo schienale della sedia e la sbatteva ripetutamente a terra, sembrava la volesse rompere in mille pezzi.

-Quanto è vero Iddio se la costringeranno a sposarsi li ammazzo questa sera stessa…- urlava arrabbiato.

-Ma cosa stai farneticando, devi starne fuori, non ti mettere nei guai o ti ammazzo io prima che combini tu qualcosa…- lo zio Aurelio era fuori di sé per la reazione sproporzionata del nipote. Sperava, avendolo visto nelle ultime settimane più tranquillo, che se la fosse tolta dalla testa ed invece era ancora completamente perso per lei, la sua reazione lo confermava.

Chiara che assisteva impotente a tutte quelle imprecazioni e ragionamenti rimase senza parole, non aveva mai intuito niente fino a quel momento.

-Se la convincono la rapisco e non ci troverete più…- Leonardo aveva un’espressione risoluta e determinata, come se avesse già da tempo pianificato quella possibile soluzione.

-Sei completamente impazzito… ritorna in te… quella ragazza non è per gente del nostro livello. E’ normale che si sposi con un ragazzo benestante…-

-Io lo so che mi ama, non vuole ammetterlo, ecco… Questo matrimonio sarebbe la causa della sua e della mia infelicità… Devo parlarle, non avrò pace altrimenti…- era come se stesse parlando con se stesso.

-Tu non parlerai proprio con nessuno, si sono ritirati per dormire, cosa vuoi fare una sceneggiata davanti a tutti? Non sei nemmeno sicuro di essere ricambiato… - Aurelio cercava di farlo calmare, non lo aveva mai visto in quello stato ed era preoccupatissimo.

Chiara, ascoltando la loro conversazione, capì tutto: le gambe le si fecero molli e calò seduta su una sedia lì vicino completamente ammutolita.

   
 
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