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Autore: Aagainst    03/11/2020    2 recensioni
Dal sesto capitolo:
“ La mia testa mi ordina di restare con lei, ma io voglio uscire. Voglio liberarmi di queste catene. Voglio seguire questa melodia. Eliza mi sta chiedendo di lottare per la mia libertà. Io non ne sono in grado. Io sono una schiava e non so come si combatte per riconquistare la propria vita. Eppure, voglio seguire questa promessa. Per la prima volta in due mesi, voglio fidarmi.”
Sono due mesi che Alycia non esce di casa. Due mesi che lotta contro qualcosa di traumatico che le ha devastato la vita. Riuscirà Eliza a riportarla in vita e ad aiutarla ad affrontare il dolore che la trascina, ogni giorno, sempre più a fondo?
[Eliza Taylor x Alycia Debnam-Carey]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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3.

 

I spend too much time in my room
I keep too many secrets from you
I like to be alone but it's bad for me
Because I spend too much time in my room
(The Band CAMINO-I Spend Too Much Time In My Room)

 

Alycia POV


Male. Mi fa tanto male. Non vedo nulla, solo chiazze nere e rosse. Ho paura. Tanta paura. Non respiro più. Sto affogando nel buio.

Mi sveglio di soprassalto. Maia e Marny si precipitano nella mia stanza. Hanno l’aria stanca e preoccupata. Ieri non devo aver dato un bello spettacolo.
«Aly, era solo un incubo.» mi rassicura Maia. Non ne posso più. Sono così stanca. Le mie amiche mi aiutano ad alzarmi e mi accompagnano in cucina. Marny mi allunga un tè e qualche biscotto. Guardo il cibo con disgusto. Non ho né fame, né sete.
«Aly, devi mangiare.» mi esorta Maia. Faccio segno di no col capo. Ho lo stomaco in subbuglio. Marny mi si siede accanto, prende un biscotto in mano e me lo porge.
«Almeno uno.». In questo momento, quel piccolo dolcetto mi sembra la cosa meno appetitosa e più grossa del mondo. Lascio che me lo metta in mano e lo osservo. È solo un biscotto, eppure si presenta a me come il mio peggior nemico. Lo avvicino alla mia bocca. Lo mordo e mastico, nauseata. Ingoio e poso il resto sul piattino di fronte a me. Non ce la faccio. Sento le lacrime chiedere il permesso per fare capolino. Marny sospira e mi accarezza la schiena. Maia ci osserva, immobile. Lo so che la situazione sta diventando troppo anche per loro. Non voglio che se ne vadano, ma allo stesso tempo sento di starle costringendo ad annullarsi per me. Marny si alza e comincia a fare avanti e indietro per la cucina. Si avvicina a Maia e le sussurra qualcosa nell’orecchio. Non capisco cosa stia succedendo. Maia annuisce e inspira profondamente.
«Aly, dobbiamo parlare.» esordisce.
«Dimmi pure.» la invito a continuare. Cerco di mascherare la mia angoscia, con scarsi risultati. Non so più nemmeno recitare.
«Ecco... Non so da che parte iniziare.». Ora sì che comincio ad agitarmi.
«Non penso ci sia un modo semplice per dirlo. Devo partire tra due giorni, il mio agente mi ha trovato un ruolo di spicco in una produzione importante e non mi ha dato scelta. Mi dispiace, è stata una cosa dell’ultimo momento.». Il mondo mi sta crollando addosso. Una doccia gelata sarebbe stata più confortevole.
«Per... Per quanto?» trovo la forza di chiedere.
«Tre mesi.» risponde, la voce talmente bassa che quasi non la sento. Il respiro mi si blocca e la testa comincia a girare.
«Mi dispiace.» si scusa. La sto costringendo a dispiacersi perché lavora, sono stomachevole. Mi alzo e scappo via. Ho bisogno di rifugiarmi in camera mia e non uscire più. 

 

Eliza POV


È tutta la mattina che penso a ciò che è successo ieri sera. Non capisco davvero cosa sia preso ad Alycia, non l’ho mai vista in condizioni simili. È capitato che fosse agitata per un red carpet o per un’intervista, ma ieri era ovvio che non fosse quello il problema. Sospiro.
«Lo mangi quello?» mi riporta alla realtà Lindsey, indicando il pezzo di torta che ho ordinato.
«No, vai pure.» glielo passo. Sono troppo persa nei miei pensieri per avere fame.
«Eli, stai bene?» mi chiede la mia amica, addentando la torta. Non rispondo, tanto che sono assorta.
«Stai pensando ad Alycia, vero? Ha preoccupato anche me ieri. Ripensandoci, sono un’idiota, era agitata sin dall’inizio.»
«Non potevi saperlo, Linz. Non la vediamo, né sentiamo da due mesi.» la conforto. Si sente in colpa per ciò che è successo ed è comprensibile. Le sorrido e le prendo la mano. La sento rilassarsi sotto il mio tocco.
«Potremmo andare a controllare come sta.» propone.
«Non ne sono convinta. Non mi sembrava molto contenta di vedermi ieri» obietto.
«Esagerata. Era in una situazione di panico. Secondo me una visita le farebbe piacere.» replica lei. Faccio spallucce. Alycia è sparita dalla faccia della terra due mesi fa, dopo una festa con gli altri membri del cast di The 100. È andata in bagno e non è più tornata. A nulla sono valse le telefonate, i messaggi o le visite. Ho sempre pensato che mi avrebbe cercata lei una volta pronta, ma mi sbagliavo.
«Paghiamo e andiamo, va bene?» insiste Lindsey. Non posso far altro che cedere. Saliamo in macchina e arriviamo a casa di Alycia dopo circa una ventina di minuti. Sono agitata e non so nemmeno perché. Lindsey suona al citofono e restiamo ad aspettare una risposta per cinque minuti.
«Forse non è in casa.» ipotizzo.
«Ci sono le finestre aperte.» osserva Lindsey. Siamo indecise sul da farsi, quando la porta si apre e Marny viene ad aprirci il cancello. Mi acciglio, senza capire.
«Pensavo che fosse casa di...» dico, controllando di non aver sbagliato civico.
«Lo è.» mi conferma Marny, amaramente. Sembra provata.
«Che ci fate qui?» chiede. Io e Lindsey ci scambiamo un’occhiata alquanto confusa.
«Volevamo solo sapere come sta.» risponde la mia amica. Marny alza lo sguardo. Comincio seriamente a preoccuparmi.
«Falle entrare.» ordina la voce di Maia dall’interno. Marny sospira e acconsente. Sobbalzo. Mi ricordavo un posto caldo, accogliente, ordinato, mentre questa casa è un disastro. Bottiglie, cartoni della pizza vuoti, vestiti ovunque, resti di cibo, sembra che questo pavimento sia un catalizzatore di sporcizia. Maia e Marny chinano il capo. Vorrebbero parlare, è evidente, ma qualcosa le blocca.
«Si può sapere che diamine è successo in questi ultimi due mesi?». Lindsey va dritta al punto, senza girarci troppo intorno. Le due ragazze di fronte a noi si guardano, insicure. È Marny a prendere in mano la situazione.
«La prima settimana l’ha passata bevendo di tutto. Si è chiusa in camera sua e non usciva nemmeno per venire in cucina a mangiare. L’abbiamo portata da una terapeuta, ma i risultati sono stati alquanto scarsi. Se non altro, ora frequenta anche le altre stanze della casa.» spiega.
«Ma perché?» domando. Deve esserle capitato qualcosa di terribile, per forza.
«Non possiamo dirvelo. Se mai vorrà, lo farà lei.» risponde Maia.
«Per ora, vi basti sapere che soffre di un forte disturbo d’ansia. Non possiamo davvero dirvi di più.» aggiunge Marny. Lindsey scuote il capo. C’è qualcosa che la innervosisce in questa situazione, lo capisco. Spero che resista e non si lasci andare a inutili considerazioni.
«E voi la tenete segregata in casa da due mesi? Per di più senza dire niente a nessuno?». Ecco, appunto. Maia stringe i pugni. Non oso immaginare a cosa abbiano assistito lei e Marny.
«Io e gli altri pensavamo di aver fatto qualcosa di male! C’è chi sosteneva che fosse tornata nella serie solo perché costretta e che, in realtà, ci odiasse tutti!». Costringo Lindsey a zittirsi, sperando di riuscire a limitare i danni causati dalle sue parole.
«Forse non hai capito che è lei che non esce! Hai visto cos’è successo ieri? E secondo te cosa dovremmo fare? Mettere un annuncio? Gridare al mondo che sta male?» ribatte Marny, scocciata.
«Io ed Eliza non siamo il mondo!» replica Lindsey.
«Ragazze, basta, vi prego.» prova a fermarle Maia, ma le due la ignorano.
«Aly potrebbe...». Troppo tardi. Intravedo Alycia accucciata sulle scale, in lacrime. Faccio uno scatto che non credevo possibile e corro verso di lei. Mi osserva mentre salgo i gradini. I suoi occhi verdi sono spenti, così tristi. Mi fermo a pochi centimetri da lei ed evito di toccarla.
«Aly, sono io. Sono qui.» mormoro. Non risponde e si schiaccia contro la ringhiera. Distoglie lo sguardo e scoppia a piangere. Mi si spezza il cuore a vederla in questo stato. Maia ci raggiunge e la stringe a sé. Mi volto verso Lindsey. Non mi sono mai sentita più fuori luogo di così.




Angolo dell'Autrice

Sorpresa! L'avevo detto che probabilmente sarei riuscita ad aggiornare due volte alla settimana e così è stato. Da oggi, i capitoli a settimana saranno due, uno il martedì e l'altro il venerdì, spero vi faccia piacere.
Venendo al capitolo: si iniziano a scoprire i primi misteri riguardo alle reali condizioni di Alycia, anche se Maia e Marny sono ancora molto criptiche. Lindsey non reagisce bene, ma d'altronde è comprensibile, anche perché si sente in colpa per ciò che è accaduto alla festa. Inoltre, Maia confessa di dover partire e Alycia la prende molto male. Cosa succederà nel prossimo capitolo? Lindsey si calmerà? Lo scoprirete venerdì. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio di cuore per le recensioni allo scorso e chi legge e segue questa storia. 
A venerdì!
   
 
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