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Autore: iced_swan    04/11/2020    7 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 20

POV CHRISTIAN

 

Quando Jason parcheggia davanti la centrale di polizia, prendo un respiro profondo prima di scendere dalla macchina.

‘ sei troppo agitato Grey ’ mi ammonisco tra me e me ‘ in questi casi è essenziale essere lucidi… devo agire con raziocinio, non lasciandomi trasportare dalla rabbia ’ nel frattempo Jason ha fatto il giro della vettura e mi ha aperto lo sportello.

Quando il respiro è diventato più controllato, metto un piede sul marciapiede. Con la giacca sottobraccio, esco completamente dal mezzo e Jason, chiude con uno scatto deciso la portiera. Mentre mi incammino verso l’entrata, da cui entrano ed escono una moltitudine di persone, dietro di me Jason inserisce l’allarme alla macchina ed immediatamente mi raggiunge.

Arrivato alla porta, è ormai alle mie spalle.

Appena entrati, dei poliziotti ci perquisiscono. Passo prima io sotto il metal detector… appena superato il controllo, un poliziotto mi perquisisce “ mi scusi ” sussurra concentrato nel suo lavoro. Io annuisco, alzando le braccia per facilitargli il compito “ si figuri ”

Tempo qualche secondo e sono libero di andare… dietro di me, nel frattempo Jason ha sfoderato l’arma dalla fondina e passa il metal detector senza troppi problemi. Anche lui subisce la perquisizione… il poliziotto addetto al metal detector, vedendo la pistola si acciglia e domanda spiegazioni al mio uomo “ motivo della detenzione dell’arma? ”

Jason, dopo aver superato agevolmente il controllo risponde semplicemente, dicendo “ guardia del corpo ” riprende la pistola, la infila nella fondina sotto l’ascella ed abbottona la giacca. Sogghigno all’espressione stupita del poliziotto… lo capisco bene… vedendolo palestrato, serio e tutto d’un pezzo, uno si immagina che faccia come minimo il mercenario!

Ritorno presto serio, quando Jason ha finito e mi raggiunge… mi fa un cenno d’assenso ed insieme ci inoltriamo dentro l’edificio, alla ricerca dei miei genitori.

 

Li individuo subito dopo aver svoltato un angolo…

Sono seduti in un lungo corridoio, circondati da alcuni poliziotti ed il detective Clark. Affretto il passo per raggiungerli, naturalmente tallonato da Jason e quando sono in loro prossimità, è proprio quest’ultimo a notarmi per primo.

“ Mr. Grey ” il suo saluto fa girare anche i miei, che si accorgono della mia presenza “ tesoro ” esclama Grace, alzandosi dalla sedia per venirmi incontro ed abbracciarmi. Mi stringe a sé, seppellendo il volto nel mio petto “ mamma ” dico ricambiando la sua stretta.

Alzo lo sguardo, salutando anche Carrick “ papà ” a cui mi risponde con un sorriso. Dopo di che, rivolgo la mia attenzione al detective “ detective Clark ”  

Mi scosto dall’abbraccio di mamma per avvicinarmi ai due… saluto papà con un rapido abbraccio e porgo la mano al poliziotto, che la stringe con vigore. Ed è proprio lui, a rompere gli indugi dicendo “ vogliamo accomodarci? ” ci fa segno ad una porta laterale, che sino a quel momento non avevo notato “ stavo giusto dicendo ai suoi genitori, che avremmo aspettato lei per iniziare l’interrogatorio ”

‘ ci siamo ’ penso sciogliendo la presa delle nostre mani ‘ è l’ora della verità ’ annuisco fermamente al detective “ certo… sono venuto proprio per questo ”

Alla mia risposta lui mi guarda soddisfatto, mentre Grace e Carrick mi si avvicinano per darmi il loro sostegno… gli ringrazio con un sorriso prima di dire “ andiamo ”

“ perfetto Mr. Grey… prego da questa parte ” esclama iniziando a dirigersi verso la porta indicata precedentemente… i miei dopo avermi guardato nuovamente, si avviano dietro di lui lasciandomi per un secondo da solo con Jason. 

Quando sono certo di non essere a portata d’orecchio, mi rivolgo proprio a quest’ultimo “ Taylor, quando saremo dentro cerca di registrare tutto quello che accade ” mi interrompo per guardarlo fisso negli occhi “ dobbiamo avere quante più informazioni possibili per trovarla ” non ho bisogno di specificare a chi mi riferisco…

Dopo un attimo di completa immobilità, mi annuisce sicuro affermando “ lo consideri già fatto Signore ”

Gli sorrido brevemente prima di tornare serio e dirigermi nella stanza.

 

***

 

Seduto su di una sedia, ammanettato al tavolo dell’interrogatorio, c’è un uomo di corporatura robusta ed imponente, con lo sguardo rivolto verso il basso.   

Lo guardo da dietro un vetro a specchio, con di fianco a me i miei genitori e Jason. Il detective Clark, dopo averci fatto entrare è uscito dalla stanza lasciandoci in compagnia di una poliziotta. Studio ancora un po’ l’uomo di fronte a noi, per poi girarmi in direzione di mia madre… ha lo sguardo fisso sul vetro, intenta a studiare attentamente il suo aggressore con la fronte aggrottata.

Sospiro silenziosamente, ritornando a guardare l’uomo… ‘ non lo conosco… mai visto prima d’ora ’ penso distogliendo l’attenzione, per rivolgermi alla polizziotta “ ora come si procede? ”

Lei, mi guarda cordialmente dicendo “ adesso inizierà l’interrogatorio… ” si blocca un secondo per guardare mia madre “ Mrs. Grey, le abbiamo lasciato un po’ di tempo per osservare attentamente quell’uomo ” ed indica la persona ammanettata oltre il vetro “ riconosce in lui, l’aggressore che si è introdotto in casa sua? ”

Alla sua domanda logica, inizio a comprendere come mai ci hanno fatto entrare prima che iniziasse l’interrogatorio. Vogliono, come prima cosa che Grace lo identifichi… mi scambio un’occhiata d’intesa con Carrick… ‘ lo aveva senz’altro capito dal principio ’ ammetto a me stesso ‘ è un avvocato dopotutto! ’. Mi rivolge un cenno d’assenso, tornando a guardare la moglie.

È la voce incrinata di mamma a risuonare forte e chiara “ si è lui ” sentenzia senza distogliere lo sguardo “ ne sono assolutamente certa! ”

Stringo i pugni travolto da un’improvvisa rabbia crescente… ‘ è davvero lui ’ penso pentito di non averlo trovato prima io! Ahh… come mi sarei divertito…… mi faccio più vicino a Grace e le accarezzo una spalla.

Mamma, mi poggia una mano sulla mia, fermandola e me la stringe forte!

“ perfetto Mrs. Grey ” dice la polizziotta, per poi prendere il suo telefono e digitare un messaggio. Nel giro di qualche secondo, nella stanza dell’uomo entra il detective Clark con sottobraccio una cartellina marrone. Mamma abbassa la mano, liberando la mia e stringe i pugni facendosi attenta.

Anche io seguo il suo esempio, seguendo con molta attenzione i movimenti del poliziotto.   

Arriva proprio difronte al vetro… guarda come nel vuoto, ma sa bene che noi vediamo tutto! Dal nulla, fa un solo cenno con il capo ed immediatamente, la polizziotta di fianco a noi preme un interruttore, che fa accendere una spia rossa.

‘ hanno iniziato a registrare l’interrogatorio ’

A questo punto, poggia il fascicolo sul tavolo e si accomoda sull’altra sedia presente nella stanza. Si aggiusta molto lentamente, apre la cartellina ed inizia a tirare fuori molti fogli. In tutto questo, l’uomo ammanettato non ha mai alzato lo sguardo.

Mi giro leggermente in direzione di Jason e colgo la sua espressione concentrata, mentre registra di nascosto la scena che si sta svolgendo al di là del vetro a specchio. La voce dura del detective mi riporta al presente “ allora, Signor Kinect… vedo che è stato molto impegnato in tutti questi anni ” esordisce indicando uno ad uno i fogli dispiegati difronte a lui.

Alla provocazione del poliziotto, l’uomo alza per la prima volta la testa… mostrando un’espressione beffarda. Al suo silenzio, il detective continua “ qui leggo… resistenza a pubblico ufficiale, furto con scasso, rapina a mano armata, rapimento a fini d’estorsione… non c’è che dire Signor Kinect, ha un curriculum niente male

Kinect con un sorrisetto, gli risponde a tono “ la ringrazio per il complimento ” inizia a dire acquisendo sicurezza “ effettivamente mi sono impegnato molto in questi ultimi anni di libertà ” conclude divertito accavallando una gamba ed incrociando le dita, per quanto possibile dalle manette.

Il detective non si scompone, continuando a tirare fuori fogli su fogli… ‘ mamma mia ’ penso, guardando sgomento dall’atteggiamento spavaldo di quest’uomo. Scuoto la testa, girandomi a guardare i miei genitori… mamma è pallida in volto, mentre papà ha chiaramente le mascelle serrate.  

sono felice per lei Signor Kinect… ma ora vorrei che mi parlasse di quanto accaduto un mese fa, quando si è introdotto nella residenza della famiglia Grey

Kinect diventa stranamente serio “ beh cosa c’è di tanto speciale? È stato un lavoro come un altro ” risponde teso, scavallando la gamba “ non è stato nulla di particolare

“ ha cambiato atteggiamento ” è papà a rompere il silenzio venutosi a creare nella stanza “ se al principio era quasi strafottente, adesso è chiaramente sulla difensiva  ”. Mi giro verso di lui e noto immediatamente la sua espressione… ha in volto, la tipica faccia da avvocato che sta per dare scacco matto.

Annuisco alla sua osservazione e gli dico “ l’ho notato anche io papà ”. Guardandomi serio, mi risponde con un cenno prima di dire “ adesso il detective può usare questa situazione a suo vantaggio ”

Ed infatti Clark lo incalza “ nulla di speciale? Un lavoro come un altro? ” si alza in piedi abbandonando gli incartamenti “ suvvia Kinect… non prendiamoci in giro! ” gli arriva di fianco continuando a parlare “ sapevi benissimo cosa c’era in palio… ” si interrompe per qualche secondo per creare suspance “ …dopotutto si tratta dei genitori di Christian Grey

Kinect, diventa sempre più nervoso e prova a salvarsi esclamando “ non ne so nulla di questa storia! Non potete ricollegarmi a questo reato!

Clark riprende a camminare in circolo per la stanza “ abbiamo le immagini di video sorveglianza dei Grey e la testimonianza della Signora ” a queste parole mi giro di scatto verso mio padre, ma lui nega con il capo sussurrandomi “ è una tattica di depistaggio ”

Capisco dalla sua spiegazione cosa sta facendo il detective… ‘ vuole spingerlo a confessare ’ penso tra me e me, tornando a concentrarmi sull’interrogatorio giusto in tempo per assistere alla stoccata finale.

Clark arriva alle spalle di Kinect, si china verso di lui e gli dice “ dovevi essere davvero arrabbiato con il Signor Grey… ” si ferma ed appoggia i palmi aperti delle mani sul tavolo, ai lati dell’uomo “ …arrivare a mettere a soqquadro la casa della sorella… introdurti in casa dei suoi genitori… ” Kinect tenta di parlare dicendo “ ma cosa… ” ma Clark lo interrompe bruscamente “ …e per finire, attentare alla sua vita! Mettendo un ordigno sul suo jet… eri davvero furioso, non è forse vero Kinect?

Kinect resta immobile… occhi spalancati… bianco cadaverico in volto. Quando il detective si raddrizza da dietro di lui e gli torna di fronte, lui sembra genuinamente incredulo ma di che diavolo sta parlando?

Mi acciglio vedendo la reazione dell’uomo… guardo papà ed anche lui, ha un’espressione diffidente “ qualcosa ci sfugge! ” dice all’improvviso facendo voltare mamma, che subito gli domanda spiegazioni “ solitamente quando un pregiudicato viene smascherato, si mette maggiormente sulla difensiva! Qui abbiamo un uomo che sembra non comprendere… ” si passa una mano sul viso prima di concludere “ …o abbiamo un perfetto attore, oppure… ” non completa la frase e si gira verso di me, per guardarmi fisso. Mamma al nostro fianco, si porta le mani alle labbra “ Carrick… ” mormora con voce tremante.

Ma papà, continua a fissarmi in modo significativo… non serve che concluda… Elena, ha usato quest’uomo di proposito per depistare le indaggini della polizia. Nel caso di Mia, ha fatto agire una ‘ persona ’ incappucciata… stessa cosa per la manomissione del jet, ma non per i miei genitori… ‘ Perché? Cosa vuole ottenere? ’ mi domando tra me e me… ha usato chiaramente la stessa persona per le ‘ prime cose ’ ma non per l’ultima!

‘ pensa Grey… ragiona lucidamente ’… le prime occasioni che ho elencato, erano < lavori più semplici >.

Mia… ha aspettato che la casa fosse vuota, per poi metterla a soquadro e lasciarmi il primo indizio… il tentativo d’irruzione a casa mia e il bigliettino…

Il jet… era buio, si è trattato di entrare nell’aeroporto e piazzare la bomba… lavori relativamente facili, senza bisogno di un grande sforzo fisico. Mentre quando ha puntato i miei genitori, si è servita di un’altra persona… ‘ Cosa c’è di diverso? Mi sfugge qualcosa di importante… rifletti Grey! ’ mi esorto concentrato, non curante di quanto accade intorno a me!

Mentre Grace e Carrick discutono con la polizziotta, io riporto lo sguardo nell’altra stanza… Clark continua a tartassare il detenuto di domande, a cui risponde negando. Ma è guardando Kinect, che mi giunge alla mente una folgorazione… Elena, ha avuto bisogno di un uomo!

‘ Ma perché? ’ mi chiedo studiandolo. Resto per qualche secondo concentrato al massimo, ripetendomi a mente tutti i dettegli di cui sono a conoscenza…  

Ed ecco che trovo la risposta alle mie perplessità… mentre nelle altre ‘ occasioni ’ non c’era il rischio di un contatto diretto con delle persone, nel caso dell’effrazione dai miei genitori, invece c’era il serio pericolo di trovare in casa o mia madre, oppure mio padre! 

E nel caso in cui avesse trovato papà in casa, avrebbe avuto bisogno di una forza fisica in grado di confrontarsi con un uomo!

Un uomo, penso… ‘ quindi è davvero plausibile la teoria di Barney ’ rifletto infine ‘ si è servita di una ragazza per le < questioni > con basso rischio, mentre quando si è trattato di entrare in pieno giorno a casa dei miei, ha optato per un uomo! ’

Respiro profondamente per placare l’ira che mi pervade le viscere… è astuta come al solito! Mi volto verso Jason che sta continuando a registrare quanto accade, vedendogli in volto un’espressione contrariata. A questo punto torno a concentrarmi sull’interrogatorio.

Il detective è nuovamente seduto di fronte a Kinect… “ quindi vorresti farmi credere di non sapere nulla degli altri episodi? Vorresti prendermi per il culo, Kinect? ” adirato sbatte i palmi sul tavolo, producendo un rumore sordo.

Il diretto interessato sobbalza contorcendo le mani ammanettate “ giuro su Dio che non ne so nulla ” esclama convinto delle sue parole “ posso anche ammettere di essermi introdotto in quella casa… ” inizia a dire guadagnandosi un’occhiata da parte del poliziotto “ ok, ok confesso l’effrazione e ‘ l’aggressione alla Signora ’, ma le altre accuse non ci penso proprio a prendermele!

“ sembra convincente ” mormora mamma guardando mio padre… lui distoglie l’attenzione dalla scena a cui stiamo assistendo e la guarda “ purtroppo anche a me, sembra molto sincero ” sospira sconsolato “ a quanto pare siamo arrivati solo alla punta dell’iceberg… non abbiamo trovato il vero colpevole ”

Intervengo anche io nella loro discussione “ sono d’accordo con te papà… il ‘ mandante ’ è ancora a piede libero ” dico facendoli girare verso di me “ ma state tranquilli… il colpevole verrà preso prima o poi ” aggiungo già pregustando il momento in cui metterò le mani su quella ‘ donna ’.

Non presto molta attenzione all’occhiata che si scambiano i miei genitori e torno ad ascoltare l’interrogatorio, che prosegue “ quindi confessi di esserti introdotto dai Signori Grey e di aver aggredito la Signora… giusto? ” gli chiede con tono scandito.

Kinect annuisce immediatamente “ assolutamente… non avevo idea di chi fossero, altrimenti non sarei mai entrato in quella casa! Non sono mica uno stupido!! ” risponde facendo rimane perplessi tutti quanti. Il detective da voce ai pensieri collettivi, domandandogli “ non sapevi chi erano? Cosa vuol dire?

Kinect, resta in silenzio per qualche minuto… stringe e si morde le labbra.

non mi rispondi? ” lo incalza Clark sporgendosi verso di lui sul tavolo “ guarda che non mi è difficile accusarti di tutti i reati citati prima Kinect… e all’effrazione con aggressione, si aggiungerebbe tentato omicidio! ” continua per poi aggiungere “ vuoi rischiare di andare davanti al giudice con tutte queste accuse, Kinect?

Non ricevendo risposta, il detective sospira profondamente e si raddrizza… per poi, alzarsi in piedi. Inizia a raccogliere tutta la documentazione sparsa sul tavolo e quando ha finito, si mette sottobraccio il fascicolo e si incammina verso la porta. A questo punto Kinect, seguendo con lo sguardo i movimenti del poliziotto si raddrizza ed esclama “ aspetti!

Clark si blocca a pochi passi dall’entrata e girando solo il capo, chiede “ hai deciso di parlare quindi?

Lui si morde nuovamente il labbro ed annuisce esitante… allora il detective, torna lentamente sui suoi passi e ripoggiando la cartella sulla superficie, si accomoda “ bene Kinect… sono tutto orecchi

Kinect prende un respiro profondo e si siede dritto… guardando fisso negli occhi il suo interlocutore inizia a raccontare “ ero seduto ad un bar, era pieno pomeriggio…

Al di là del vetro ci facciamo attenti… io velocemente mi giro a guardare Jason. Gli mando un’occhiata significativa a cui, mi risponde in maniera affermativa… a questo punto mi volto e aspetto pazientemente le mie risposte ‘ ci siamo! ’ penso incrociando le braccia al petto.

stavo per i fatti miei a ridere e a scherzare quando, sono stato avvicinato da una persona incappucciata di nero… si è messo davanti a me e mi ha passato un foglietto ripiegato. Non ho avuto neanche il tempo di chiedere spiegazioni, che è uscito di corsa… ” si interrompe un istante per prendere fiato e Clark gli domanda “ potresti riconoscere quella persona? Sai dirmi se si trattava di una donna, oppure di un uomo?

Questo scuote la testa e continua spedito “ no, non so dire granché su chi fosse… era tutto coperto. Comunque… a quel punto ho preso in mano il foglietto e l’ho aperto. Le posso garantire che sono rimasto sconvolto da quanto ho letto… ” scuote il capo con un’espressione sbalordita “ mi era già capitato di essere ‘ assoldato ’ in questo modo, ma l’importo del compenso, era troppo allentante per rifiutare. Mi sarei sistemato ed avrei smesso di fare queste cose! ” appoggia la fronte sulle mani ammanettate e sussurra “ sapevo che c’era una fregatura! Cacchio… ” sbotta strattonando le braccia ed alzando la testa “ era troppo bello e facile, per essere vero!

Clark gli schiocca le dita davanti al viso e dice “ non perderti Kinect… stavi andando bene. Prosegui…

Lui sospira ed annuisce sul foglio c’era un numero di telefono, che ho immediatamente chiamato… la voce che ha risposto era strana, come artefatta! Mi veniva richiesto di introdurmi in una casa, di piazzare un bigliettino in un punto sicuro e poi, potevo prendere e fare quello che ritenevo più giusto ” alla menzione del piccolo regalino di Elena, mi irrigidisco.

che bigliettino? Non abbiamo trovato nulla… ” interviene il detective facendo fermare Kinect, che sgrana gli occhi “ un giorno prima del colpo, è comparsa nuovamente la persona incappucciata e mi ha passato un biglietto. Ed io, seguendo le istruzioni l’ho nascosto in cucina… in una fessura del mobile, ne sono certo!

chiederò ai proprietari… continua pure!

‘ dannata Elena! ’ penso stringendo i pugni… Kinect riprende il suo racconto “ ho fatto quanto mi è stato detto, ma all’improvviso  mi sono trovato quella donna davanti… l’ho aggredita e legata ad una sedia. Quando non ha voluto dirmi dove trovare il denaro, l’ho colpita… ” a queste parole, Grace ha un sussulto che fa scattare me e papà.

“ va tutto bene tesoro ” gli mormora teneramente abbracciandola… io le sorrido accarezzandole una spalla “ stai bene mamma, è tutto passato ” lei mi risponde con un sorriso forzato “ si ”

Intanto l’uomo continua a parlare è stato quando la donna era ormai fuori gioco, che ho visto una foto di famiglia ed ho capito in che casa mi trovavo… a quel punto, ho abbandonato tutto e sono scappato come un razzo! Il giorno dopo in Tv, non si parlava d’altro ed io ho deciso di scappare. Credevo di essere al sicuro ed invece… ” conclude alzando un po’ le mani immobilizzate.

come è stato pagato? Ha una ricevuta con un mittente? ” gli chiede Clark incalzandolo per poi continuare “ e come mai, quando ha realizzato chi erano è fuggito spaventato?

Kinect alza gli occhi al cielo “ mi crede un’imbecille, per caso? Tutti conoscono Christian Grey… ma soprattutto, so che ha dalla sua i migliori avvocati dello stato! Non volevo averci a che fare… ” sospira pesantemente dicendo “ anche se mi sa proprio, che ora non sarò tanto fortunato!

“ ci puoi scommettere stronzo! ” dico arrabbiato. Carrick mi poggia una mano sulla spalla e mi esorta a calmarmi.

per quanto riguarda il pagamento… sono stato pagato con un bonifico bancario anonimo, non rintracciabile, se lo sta per chiedere ” esclama con tono sicuro, prima di concludere ma soprattutto… non ho idea chi mi abbia assoldato.

 

***

 

Seduto sul divano, sorseggio un buon calice di vino rosso. Dopo un pomeriggio del genere, me lo merito proprio!

Subito all’uscita dalla centrale di polizia, ho dato a Jason l’ordine di inviare tutto il video dell’interrogatorio a Barney, perché lo analizzasse. Inutile dire, quante raccomandazioni mi sono arrivate dai miei genitori… sono spaventati, pensavano che il colpevole fosse stato arrestato ma purtroppo, io so bene che non era quel Kinect!

Si tratta mio malgrado, di una persona molto più scaltra e pericolosa di un ‘ semplice ’ galeotto! Devo assolutamente scoprire l’identità del suo complice… anzi della sua complice!!

Sto pensando a varie possibilità, ma prima di incolpare una persona, devo avere prove concrete in mano e purtroppo non ho ancora niente… ‘ Che rabbia. Ho la certezza, che si tratta di Elena ma non so dove si nasconde! Mi sembra di essere tornato quell’adolescente smarrito… ’ penso facendo ruotare il vino nel calice ‘ e sono altresì consapevole, che è proprio questo lo scopo di quella psicopatica! ’

Poggio il bicchiere sul tavolino di fronte a me, per prendere in mano il mio Iphone. È finalmente arrivato il momento della giornata, che attendo con maggiore trepidazione… la chiacchierata con Anastasia!!

Controllo l’ora e vedendo che è arrivato il giusto orario, le invio immediatamente il primo messaggio della serata…

Buonasera Anastasia

 

Sono ormai due orette che conversiamo, raccontandoci reciprocamente le nostre giornate. Io non avendole ancora rivelato la mia identità, ho sorvolato su quanto è successo in mattinata ( il contratto di acquisizione della SIP ). Le ho raccontato brevemente il mio pomeriggio… dicendole di essere stato convocato in centrale per un ‘ piccolo problema ’.

Lei invece, mi ha detto che il piccolino ha una brutta infezione all’orecchio e lo ha dovuto portare in ospedale… da sola! Quando le ho domandato, come mai il suo ex marito non è andato con lei, mi ha semplicemente risposto che non le ha neanche risposto al telefono!

‘ Ma che uomo è, un padre che ignora il proprio figlio? ’

‘ Certo, era troppo impegnato a fare il cascamorto con la receptionist della SIP, per rispondere alla chiamata della sua ex moglie! ’

Mentre mi raccontava tutto questo, mi è salita la voglia dirompente di stringerla forte a me e di dirle che d’ora in avanti, avrei pensato a tutto io! Così spinto dal momento, mi sono buttato ed ho digitato – Anastasia, voglio incontrarti! Credo fermamente, che sia arrivato il momento giusto per compiere questo passo importante. La vita è troppo breve, per sprecare ancora del tempo parlando in questo modo, quando potremo vederci e guardarci negli occhi… Sei con me, Anastasia? – e non riflettendoci su, ho inviato, incrociando le dita!  

Mentre aspettavo impaziente la sua risposta, ho scolato tutto d’un fiato il vino rimasto nel calice ed ho iniziato, ad immaginarmi i possibili scenari del nostro incontro.

In uno… lei, dopo un attimo di stupore e sorpresa, mi sorride…

In un altro… dopo un iniziale fraintendimento, ci sediamo e trascorriamo una piacevole serata…

Ed infine il più tragico… appena mi vede, se ne va!

‘ Spero ardentemente, di avere il tempo per farle capire le motivazioni che mi hanno spinto a celarle chi sono! ’ mi auguro tenendo gli occhi fissi sullo schermo.

Quando inizia a scrivere, il cuore mi balza in gola ed aspetto trepidante di leggere. Tempo qualche secondo e compare il testo… mi affretto a leggerlo, trattenendo il respiro…

- Alessandro… anche secondo me, è giunto finalmente il momento adatto per incontrarci di persona. Sento ormai, li bisogno di rendere tangibile questo sentimento che sento crescere dentro di me, giorno dopo giorno… hai ragione nel dire, che la vita è troppo breve per sprecarla in questo modo. Adesso mi sento finalmente pronta a vivere! Sono assolutamente con te, Alessandro!

  
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