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Autore: bbhyung    04/11/2020    0 recensioni
"ti hanno mai detto che l'amore è una metafora?"
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Sei veramente un coglione."

Baekhyun ridacchiò. "Piano con i complimenti." rispose, mentre lui e Jongdae camminavano fianco a fianco verso l'uscita. "Lo sai che non -."

"Non fa per te, okay, ma sono solo scuse e basterebbe che tu ti impegnassi un minimo per prendere un bel voto, invece vuoi rovinarti la media proprio questo che è l'ultimo anno." ormai Baekhyun era abituato a come il suo amico cercasse di improvvisarsi come figura genitoriale - con scarsi risultati. "Quando te ne sei andato il professore ha chiesto a me di cercare di aiutarti. Onestamente non so cosa fare, non posso costringerti, ti sbatterei volentieri la testa sui libri ma credo sarebbe controproducente. Lui non ti odia, vorrebbe solo che ci provassi, non puoi farlo? Possiamo studiare insieme, ti posso passare i miei appunti, non lo so, quello che preferisci."

Tirò un leggero sospiro. "Davvero, sto bene così e non c'è bisogno che ti preoccupi per me. Recupererò la settimana prossima, come ho detto anche al professore non c'è da allarmarsi, abbiamo ancora tempo." si bloccò non appena vide Chanyeol fermo sulla porta d'uscita, di solito nessuno si bloccava lì, stava intralciando il traffico. Notò come non appena arrivò una ragazza dai capelli biondi lui sorrise, li vide incamminarsi insieme verso la rampa sulla destra e scomparire dietro l'angolo. Pensò che era strano che si incrociassero così spesso, forse avevano spostato la sua classe e ora erano più vicini, non che fosse importante, insomma, non si conoscevano. Era immerso nel suo mondo quando si beccò un pizzicotto sulla faccia. "Che fai? Mi rovini la pelle."

Jongdae lo guardò male. "Ma che ti prende? Che stavi guardando?"

"Niente." mentì. "Stavo solo riflettendo su come organizzare la mia giornata per studiare, penso che oggi farò gli esercizi di matematica e poi un po' di economia così sarò pronto per domani, sì."

"Baek, ma domani non abbiamo lezione. Non studi durante la settimana figuriamoci quando domani saremo liberi, secondo me hai perso la cognizione del tempo." gli fece notare. "Sicuro di stare bene?"

"Sto benissimo." disse, in effetti aveva parlato a vanvera. "Quindi oggi non devo studiare? Mi sono confuso, credo che uscirò con Jongin, ho bisogno di svagarmi un po'."

"Non ho detto che non devi studiare, mi sembrava semplicemente strano conoscendoti." roteò gli occhi al cielo, sapeva cosa succedeva quando usciva con Jongin, quest'ultimo era conosciuto per essere uno degli studenti peggiori dell'altra sezione. "Invece di andare a drogarti potresti venire a studiare a casa mia, io oggi ripasserò."

"Ancora? Non mi drogo e mai lo farò, non ho abbastanza soldi per quello." lo rassicurò, ironizzando sulla cosa come al suo solito. "Potresti venire anche tu con noi. Non fumiamo soltanto, c'è anche chi beve e basta. Anche se credo che oggi saremo solo noi due."

Jongdae inarcò un sopracciglio, quello stile di vita non faceva per lui. Smise di camminare, erano poco lontano dalla fermata dell'autobus, il suo sarebbe arrivato a breve. Si portò il palmo della mano sulla fronte e cercò di farsi un minimo di ombra per guardare il suo amico, i raggi del sole erano davvero luminosi a quell'ora. "Passo, non saprei come arrivare e come ho detto ho delle cose da fare. Facciamo che ci si vede lunedì, okay?"

"Va bene." sollevò il pugno per salutare il suo amico. "Grazie Chen." era quello il suo soprannome. "Ci sentiamo."

- - -

"Dopo pranzo vado a studiare da Jongdae."

"Economia?" domandò sua madre, porgendogli un piatto pieno di carne appena cotta, era ancora bollente e Baekhyun riusciva a intravedere il fumo che fluttuava verso l'alto. "Il tuo professore mi ha inviato un'email, dice che oggi hai saltato il compito. Baekhyun, è l'ultimo anno, te lo chiedo per favore."

Infilò la forchetta nella costoletta e cercò di non guardare sua madre in viso, si sentiva in colpa quando percepiva la delusione che provava nei suoi confronti. "Lo so. Purtroppo ho dovuto studiare per altre materie e i compiti erano tutti accavallati, non sono riuscito a fare niente, recupererò la settimana prossima."

Lei si sedette a tavola, anche suo padre ritornò in cucina. "Scusate, una chiamata di lavoro. Cosa stavamo dicendo?"

"Baekhyun dopo pranzo va a studiare a casa di Jongdae." disse, sorvolando sulla questione del suo scarso interesse per quanto riguardava economia. Sapeva che l'uomo si sarebbe arrabbiato col figlio quindi aveva preferito non scatenare ulteriori polemiche. "Io e tuo padre invece dobbiamo andare in città per ritirare delle analisi, niente di importante, quindi torneremo dopo cena. Ci aspetterai? Potresti anche mangiare da lui così da non mandare a fuoco la nostra cucina." sorrise la donna. "Oppure puoi prepararti dei noodles."

Annuì. "Potete restare a cena fuori tranquillamente, è venerdì quindi dopo aver studiato usciremo, tornerò tardi."

L'uomo si voltò verso sua moglie. "Beh, c'è un ristorante carino in città, potremmo fermarci lì visto che tra pochi giorni è il nostro anniversario. Se vuoi prenoto." si rivolse poi a suo figlio. "E mi raccomando tu, se esci stai attento a dove vai e a cosa fai."

"Sì, tranquillo." rispose. A Baekhyun non pesava comportarsi in modo così diverso da come era realmente davanti a loro, sapeva che era normale per qualsiasi adolescente mentire per non infilarsi in situazioni spiacevoli ed era quello che lui faceva costantemente da quando aveva cominciato ad infrangere le regole imposte dai suoi genitori. Anche giustificatamente, però. Aveva bisogno della propria libertà essendo ancora un ragazzo con voglia di divertirsi e fare cose stupide, totalmente normali per uno della sua età.

Molti genitori credono che quando un figlio comincia a ribellarsi a loro lo faccia solo per andargli contro, per seguire la massa e per dargli fastidio, insomma, per sentirsi qualcosa che non è, magari per l'approvazione degli altri. Baekhyun sapeva al cento percento che se i suoi genitori avessero scoperto del modo in cui pensava e di come si comportava, lo avrebbero definito come qualcuno che si era lasciato trascinare. Tuttavia, l'unica persona che lui aveva sempre seguito era sé stesso, e nessun altro. Stava cominciando a credere che fosse proprio quello l'errore, magari se avesse davvero avuto un modello da seguire non si sarebbe sentito così perso, vuoto e solo, in quel momento. Si sentiva come se gli mancasse un punto di riferimento.

Parlando del suo rapporto con Jongin, non c'era molto da dire. Erano amici da quando avevano quattordici, forse quindici anni. Era stato lui a presentargli Sehun. Baekhyun voleva bene a Jongin, c'era sempre stato per lui, sapeva di poter contare su di lui - tuttavia non era affatto una buona influenza. Se lui era uno strafottente nato, Jongin era mille volte peggio. Non gli interessava di niente se non di farsi farsela con gente a caso, ma non lo aveva mai giudicato per quello. Conosceva la sua situazione familiare e sapeva di come fosse difficile per lui andare avanti, inoltre erano molto simili quindi non c'era bisogno che gli facesse da genitore, sapeva che l'altro era in grado di badare a sé stesso. Baekhyun voleva solo ed esclusivamente divertirsi quando era con i suoi amici, non voleva che nessuno gli dicesse cosa secondo lui sarebbe stato opportuno fare e cosa no, di conseguenza non lo faceva neanche lui con gli altri. Vivi e lascia vivere, nel limite della decenza e di ciò che è mortale o estremamente pericoloso, questo pensava. Aveva sempre protetto Jongin dalle brutte situazioni, ma di certo non poteva impedirgli di fare cose che lui era il primo a fare, sarebbe stato incoerente.

"È buona."

"Sì, lo so."

Baekhyun ridacchiò, un po' senza motivo, un po' perché quella situazione era divertente. Si sollevò e poggiò la schiena contro il muro, le sue mani erano sporche di stucco vecchio che risiedeva sui pavimenti di quella casa abbandonata da mesi, o forse anni, era così sporco da quando ne avesse memoria. Faceva fresco per colpa finestre aperte che lasciavano entrare il vento, inoltre quel posto era estremamente polveroso e umido. Non era l'ideale, ma lì potevano stare tranquilli, non c'erano molti luoghi in cui si poteva fumare in pace. "Stasera i miei non ci sono, vogliamo fare qualcosa?"

"E cosa? Non ho soldi per andare in nessun locale o altro, e onestamente non ne ho voglia." domandò il suo amico, ancora disteso a terra.

"Non ci servono soldi, non voglio fare niente di speciale. È una settimana che non mi ubriaco, possiamo radunare gente a casa di qualcuno così non spenderemo molto, che dici?"

Jongin fece le spallucce, non era un grande bevitore, non gli interessava più di tanto ma voleva comunque fare un favore all'altro e sapeva che la sua era una richiesta indiretta. "Mia madre è fuori città fino a domenica quindi avevo pensato di invitare la ragazza con cui mi sto sentendo, ma se vuoi il giardino è libero. A patto che la mattina dopo mi aiuti a pulire."

Annuì, sorridendo. "Va bene, ci sto. Invita qualcuno che possa fare compagnia anche a me."

  
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