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Autore: K ANTHOS    15/11/2020    0 recensioni
Viterbo, fine Ottocento.
Anna, una giovane ragazza della media borghesia cittadina, rimane improvvisamente orfana del padre, morto dopo aver perduto gran parte del proprio patrimonio in circostanze poco chiare.
Scossa dalla perdita e rimasta sola, Anna accetta l'invito per l'estate di una facoltosa zia paterna proprietaria di una vasta
tenuta nelle campagne maremmane.
L'incontro fortuito con un cavallo indomabile e con l'anziano stalliere della tenuta la metterà di fronte alle sue fragilità ma anche alla sua inconsapevole forza, coinvolgendola in un percorso di rinascita e di maturazione personale.
L'amore travolgerà Anna senza via di scampo ed avrà gli occhi di un ragazzo volitivo e tenace che non appartiene alla sua classe sociale ma che sarà pronto a lottare contro tutto e tutti pur di conquistarla.
Anna a questo punto dovrà decidere della sua vita: se seguire l'istinto del cuore o rinunciare per sempre ad esso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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I contadini della tenuta avevano cominciato presto a sistemare e organizzare tutto per la festa del pomeriggio: il campo grande dove i butteri avrebbero dimostrato le loro abilità agli ospiti era tutto ben pulito e spianato. Aurelio si era raccomandato di bagnare bene sia il piazzale che il campo e di posizionare con cura dei tavoli addossati al muro di una casa che avrebbero accolto cibo e bevande in abbondanza per tutti i presenti.

Numerose panche erano state sistemate vicino alla staccionata mentre un piccolo gruppo di sedie, portate direttamente dalla villa per la padrona e i suoi ospiti, erano state collocate in un punto più alto per permettere una visione ottimale dello spettacolo equestre.

Tutti gli abitanti della tenuta erano in fermento più di quanto fossero in normali giornate lavorative, Anna osservava dalla finestra della sua camera persone indaffarate attraversare continuamente l’aia.

Ci mise diverso tempo per riprendersi: era molto agitata, temeva di essere stata troppo indisponente con la zia che le voleva bene e la ospitava da mesi in casa sua.  

Qualcosa però le diceva che la donna sarebbe tornata alla carica con la stessa proposta perché conosceva la sua tecnica persuasiva dai racconti che le avevano fatto le due cugine.

Era in cuor suo terrorizzata e aveva paura di doverla affrontare nuovamente: non voleva sembrare una ingrata ai suoi occhi eppure, se fosse stata lì vicino a lei in quel momento, le avrebbe detto esattamente le stesse parole, perché erano parole che le uscivano dal cuore.

Non sapeva quanto avrebbe ancora resistito in quella casa, l’unica soluzione possibile continuava ad essere la tanto sospirata partenza.

 

Chiara, non appena ebbe finito le parti più gravose del lavoro del mattino, trovò tempo per correre a cercare Leonardo e lo trovò al campo grande.

-Leo devo parlarti subito…- Chiara aveva corso e aveva bisogno di qualche istante per respirare.

-Cosa è successo? Non sarà mica che…-

-No!- lo interruppe subito la ragazza.

-La signorina Anna ha avuto una spiacevole conversazione con sua zia. E’ salita in camera prima di colazione in lacrime e si è sfogata con me… La zia le ha chiesto di fidanzarsi con Corelli…- il fiato le mancava ancora.

-E lei…- il ragazzo era in apnea.

-Lei ha rifiutato… Mi ha detto che le è indifferente, capisci?-

-Lo ha detto proprio lei a te? O lo hai inventato tu adesso?- fece lui agitato, riprendendo a respirare.

-Ma che dici? Sono le sue testuali parole…- non aveva ancora finito di dirlo che il cugino la abbracciò così forte che la alzò da terra, la baciò e la fece roteare più volte tanto che Chiara quasi perse l’equilibrio quando la lasciò andare.

-Lo sapevo, lo sapevo… lei mi ama lo so- Leonardo si era tolto il cappello e lo sbatteva festante contro la coscia.

-Calmati Leo, questo lo pensi tu… A me non ha parlato mai di te…- Chiara non voleva che il cugino giungesse a conclusioni sbagliate e diverse dai fatti che gli aveva raccontato.

-Chiara io lo sento che mi ama, è un libro aperto per me…- la guardava dritta negli occhi.

-Ciò non toglie che non vedo soluzioni al tuo problema… E’ una ragazza diversa da noi… Non ti illudere Leo, odierei vederti infelice, lo sai che farei tutto per te, sei come un fratello- Chiara era seriamente preoccupata per lui.

-Devo trovare una soluzione… Ci deve essere una soluzione- la mattina successiva i Corelli sarebbero partiti e lui pensò che avrebbe di nuovo avuto il campo libero per corteggiarla e scoprire se veramente lei lo ricambiava.

 

Anna si era vestita ed era scesa: aveva accuratamente evitato di incontrare sia la zia che i suoi ospiti, sarebbe stato troppo imbarazzante.

Voleva fare una passeggiata per scaricare la tensione e trovare il coraggio di affrontare gli sguardi eloquenti di tre persone durante il pranzo. Non sapeva se ce l’avrebbe fatta ma non poteva sfuggire a quella sgradevole situazione, non vedeva come.

La sua coscienza era pulita e continuava a ripeterselo per darsi coraggio.

Leonardo la vide di lontano che attraversava l’aia nella direzione delle stalle e decise d’impeto di parlarle, ogni occasione sarebbe stata buona.

Anna era andata direttamente alla rimessa di Ercole, aveva aperto il portello ed era entrata per coccolarlo e sentire il suo affetto sincero per lei. Aveva appoggiato la testa sul suo collo, udiva il sangue pulsargli forte e calmo, sarebbe rimasta ad ascoltare i battiti tranquilli del suo cuore per sempre.

Si sentiva più serena accanto a quello stallone, come se lui potesse materialmente proteggerla da ogni male.

-Buongiorno signorina Anna…- fece Leonardo.

La ragazza ebbe un sussulto per lo spavento mentre Ercole, che lo aveva veduto prima, rimase fermo nella sua posizione.

-Mi avete spaventata…Vi prego di non farlo mai più…- pensava di aver trovato un angolo di pace ma si sbagliava.

-Vi mancava Ercole?-

-Sì, mi è di conforto nei momenti tristi…-

Anna era palesemente provata, Leonardo notò che aveva gli occhi rossi ed ancora gonfi per il pianto.

-E’ successo qualcosa di spiacevole? Mi sembrate turbata…-

-Niente che vi riguardi- Anna era tornata a coccolare il frisone.

-Io… io avrei necessità di parlarvi…- Leonardo cercava un modo per aprire l’argomento.

-E’ una cosa che riguarda Ercole o la festa di oggi pomeriggio?-  Anna aveva il sospetto di sapere quale potesse essere l’argomento e sapeva che non avrebbe retto ad un altro confronto riguardante i suoi sentimenti.

-No…- fece lui esitante.

-Allora ne potremmo parlare più tardi per favore?-

-Volete che vi lasci sola?-

-Sì, per favore. Ho bisogno di mettere insieme le idee…-

-Allora ne parleremo più tardi, con permesso- Leonardo calzò il cappello e uscì dalla rimessa.

   
 
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