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Autore: Lita_85    16/11/2020    7 recensioni
Elena Gilbert è una ragazza di 25 anni, a cui sembra non mancare nulla. Un marito innamorato, il lavoro dei suoi sogni, e una carriera come pianista avviata, ma c'è qualcosa che stona in questa sinfonia perfetta... Fino a quando un giorno incontra Damon Salvatore, violoncellista in erba, che sembra sin da subito intenzionato a trascinarla con sé in un turbinio di emozioni che le sembravano ormai assopite. La passione e il proibito saranno le parole chiavi di questa storia travagliata. E chissà se finalmente non troverà l'amore sognato da sempre...
Buona lettura! 😉
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Matt Donovan | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Table for two - Abel Korzeniowski

I giorni passarono in fretta, tra le prove a teatro e i silenzi di Matt. L'ultima discussione avuta l'aveva mandato in confusione, e più era confuso e più il silenzio rimbombava nei nostri cuori. Avevo preparato la valigia in tutta fretta la sera prima, con lui che mi guardava appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte, sapevo che la questione lo faceva stare male, lo leggevo nei suoi occhi rossi. Gli stessi occhi che con la loro dolcezza mi avevano fatta innamorare. Ero  una ragazzina quando mi innamorai di lui, lo eravamo entrambi. Non cercavo l'amore,  ma lui con la sua simpatia e i suoi modi garbati mi aveva subito conquistata. Ed adesso lo guardavo come un estraneo.
Non ero riuscita a chiudere occhio quella notte. Mille pensieri affollavano la mia mente, tra cui Damon. Non riuscivo a non pensaci, ed ogni volta che lo facevo, mi tremava il cuore. Mi chiedevo, sorseggiando un caffè macchiato, se tutto questo avesse a che fare con Matt, e se non fosse stato proprio lui a fare scattare questo desiderio verso Damon. Quel desiderio che si era completamente impadronito di me. Il mio tormento. Ed ogni volta mi sentivo uno schifo... perché non era così che avevo sognato la mia vita. Poggiai la tazzina dentro il lavello, e con passo leggero mi infilai dentro il bagno. Una doccia veloce ed ero già pronta. 
Chiamai un taxi che mi portò in aeroporto. Il mio volo era previsto per le 9 del mattino mai io alle 7 ero già lì. Mi avvicinai alle sedie della sala d'attesa e scrutando dentro la borsa sperai di aver preso tutto l'occorrente. Avevo sempre la sensazione di dimenticare qualcosa. Quando all'improvviso lo vidi arrivare, era stupendo. Camicia nera, giubbotto di pelle,  jeans, anfibi e Ray ban neri, alle orecchie aveva gli auricolari e con il capo teneva il ritmo facendo strane smorfie con la bocca. Era così spensierato, sicuro di se e tremendamente sexy. Sorrisi come un'idiota quasi con la bava alla bocca. Cercai di sistemare la maglietta aderente blu a barchetta che avevo scelto e dei pantaloni skinny neri con stivaletto basso. Non so perché lo feci, ma volevo essere carina...carina per lui. 

(Damon) 

Mi era sempre piaciuto arrivare con largo anticipo in aeroporto. Mi piaceva ascoltare la musica a tutto volume con gli auricolari, con la gente che correva a destra e a manca, immaginando la loro destinazione. Tenevo il ritmo con la testa mentre mi avvicinavo alla sala d'attesa quando ebbi una piacevole sorpresa, lei era già lì. Lei che ormai era diventata il mio tormento. La guardai per qualche secondo e lei fece lo stesso. Abbassai gli occhiali per guardarla meglio, ma lei abbassò subito lo sguardo. Appoggiai di nuovo gli occhiali sul naso e continuando a tenere il ritmo, mi avvicinai lentamente e mi sedetti vicino a lei.

- Pop quiz, come mai una ragazza come te, e qui sola in largo anticipo? A. Non sei riuscita a dormire perché mi pensavi B. Non vedevi l'ora di vedermi. O C.  Che poi sarebbe la mia preferita - dissi abbassando gli occhiali nuovamente - Vuoi ardentemente baciarmi?  - conclusi con uno dei miei sorrisi

- Nessuna delle tre!! - rispose arrossendo e girandosi dall'altra parte

- Peccato, pensavo almeno di averne beccata una! - incalzai togliendo gli occhiali e il giubbotto di pelle

- Ti sei sbagliato di grosso! - 

Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurai 

- Beh, c'è sempre tempo per rimediare... - mi soffermai sulla sua spalla portando i suoi capelli dietro l'orecchio. Lei si girò lentamente verso di me guardandomi come rapita.


- Damon! - 

- Alaric! Tempismo perfetto amico mio...- lo guardai fulminandolo con gli occhi

- Alaric! - disse alzandosi in piedi -  Io..io vado un attimo in bagno! - così dicendo corse via verso i servizi igienici.

- L'hai fatto apposta, ammettilo! - chiesi appoggiando le braccia alle spalliere delle sedie e rimettendomi gli occhiali

-  Come potevo perdermi una scena di puro romanticismo!  - rispose sorridendomi e scuotendo la testa

- Sei solo un cazzone! - 

- E tu sei un mentecatto! Ti rendi conto in che situazione del cazzo ti stai infilando? -

- Lo so benissimo, e la cosa non mi interessa... - risposi portando indietro la testa e guardando l'ampio soffitto. Sapevo che era sbagliato, ed Alaric non aveva tutti i torti. Ma era più forte di me

- Ragazzi mi spiegate perché dobbiamo partire sempre così presto? Sto ancora dormendo!  - disse Enzo camminando verso di noi - poi si guardò in giro notando di fronte a noi un gruppetto di ragazze - Eh beh il richiamo delle sirene tentatrici, guardatele - 

- Le sto guardando... - risposi sorridendo alle belle signorine

- Sono quelle che mi rovinano la vita! - replicò Enzo guardandomi

- Beh amico, tu starai pure dormendo ma c'è qualcosa in te che è ben sveglia!! - rispose Alaric ridendo e guardandomi

- Oh cazzo! - si spostò velocemente verso di me sedendosi. 

Iniziammo a ridere, la giornata era iniziata proprio nei migliori dei modi

(Elena) 

Entrai in bagno quasi sfondando la porta d'entrata. Il cuore galoppava forte, così forte che strinsi a me la maglia come a volerlo calmare. Appoggiai le mani sul lavandino e guardai la mia immagine riflessa nello specchio davanti a me. Il mio viso si era completamente acceso. Avevo le gote rosso fuoco. Annodai i capelli con una mano ed iniziai a bagnarmi il viso con la mano che mi rimaneva. Passai la mano sulle labbra, che erano diventate calde e rosse. Iniziai a tremare..tremavo. Tremavo dalla paura.

- Elena sei qui? - chiese la bionda entrando

- Si Caroline...o almeno penso - 

- Che succede? Sembri un peperone... - 

- Niente...io.. è tutto ok! - sorrisi cercando di nascondere la motivazione

- Alaric mi ha detto che non ti sentivi bene...sicura che non mi nascondi qualcosa? - iniziò a scrutarmi con i suoi occhi azzurri in cerca della verità

- Damon...- risposi abbassando lo sguardo

- Damon?  Lo strafigo? - ribatté sgranando gli occhi

- Proprio lui...sta cercando in tutti i modi di sedurmi...l'altro giorno a teatro abbiamo avuto un incontro ravvicinato...- mi allontanai fino ad arrivare d'altra parte del bagno mettendomi le mani tra i capelli

- Ti ha baciata?! - 

- No, ma c'è mancato davvero poco... - 

-  Ma guarda un po' questo sfacciato! - sorridendo nervosamente

- Caroline, non so cosa fare... -
 
- Elena, tranquilla andrà tutto bene! - 

- No Caroline! Non andrà niente bene! - 

- Perché dici questo? - 

- Perché anche io lo voglio Caroline! Voglio le sue mani su di me dal primo momento che l'ho visto...-

- Quello lo abbiamo pensato tutte.. credo... -
 
- Care parlo sul serio...no so che fare! Ho paura..paura di me stessa..- 

- Non ti preoccupare ti aiuterò a tenere a bada Damon.. - disse prima di abbracciarmi

Era così convinta mentre mi diceva quelle parole, che un po' mi sentii sollevata. Avrei avuto Caroline ad aiutarmi, quindi avevo buona propabilita di uscire indenne da questo viaggio di lavoro. Ci avvicinammo al bancone per fare il check in quando ci accorgemmo che gli altri erano già in coda, in bagno il tempo era volato

(Damon) 
Con la coda dell'occhio seguivo Elena uscire dal bagno, quando la mora al check in attirò di nuovo la mia attenzione

- Salve, mi favorisce per favore i suoi documenti? - 

Tirai giù gli occhiali, e porgendo i documenti con modo affabile chiesi

- Scusi, potrei cambiare il mio posto? Vede la mia ragazza Elena Gilbert è finita seduta lontano da me, e lei odia tremendamente volare...vede è quella laggiù - feci segno indicandola e salutandola provocando la reazione da me attesa, anche lei alzò la mano. Se si potesse fare qualcosa, mi farebbe un grande favore... - sorrisi accentuando le fossette ed in men che non si dica la cara hostess mi cambiò di posto. Lanciai un'altro sorriso ad Elena e mi allontanai.

( Elena )

- Ma cosa avrà tanto da ridere?! - disse Caroline mettendosi le mani ai fianchi - e poi tu perché lo hai salutato?!

- Non lo so Caroline...non so cosa dirti! - risposi sistemando la borsa sulla mia spalla

In realtà una risposta non l'avevo veramente...non sapevo perché l'avessi fatto. Ci avviammo verso il check in e dopo averlo fatto salimmo sull'aereo. Mi sentivo tranquilla, avevo il posto vicino a Caroline avrei passato due ore nella tranquillità più totale...quando all'improvviso

- Cosa? Io sono seduta con questo idiota?  Non è possibile controlli dinuovo! - 

- Signorina la prego di prendere posto! - l'hostess incitava Caroline a sedersi vicino ad Enzo
Ad un tratto mi gelò il sangue...se lei era seduta con Enzo io con chi dovevo sedermi? 
Di botto mi ritrovai Damon dietro di me, e cingendomi i fianchi disse

- Angelo mio, vogliamo sederci? - 

Girai lentamente il capo verso di lui, quale mi regalò uno dei suoi mezzi sorrisi corredato di fossette. Tornai a guardare verso Caroline ma incontrai gli occhi di Alaric che prima rise scuotendo la testa e poi tornò alla lettura del suo giornale

- O..k...- riuscì a dire appogiandomi sui braccioli sedendomi al posto vicino al finestrino
Iniziai ad annaspare, e a sentire tremendamente caldo, molto caldo. Passai nervosamente la mano tra i capelli, portandoli tutti da un lato e prendendo uno dei fogli cartonati con le istruzioni di sicurezza iniziai a ventilare la zona del viso che ormai aveva preso fuoco. 
All'improvviso sentii il suoi occhi su di me, ed instivamente  mi girai verso di lui. Mi guardò scrutandomi e poi disse

- Non ti preoccupare, non ti salterò addosso...se è questa la tua preoccupazione... - 

- No, io..io veramente soffro un po' il mal d'aereo...- risposi deglutendo quel poco di saliva che mi era rimasta in bocca

Prese la mia mano destra e portandosela alla bocca aggiunse 

- Non preoccuparti, so fare benissimo la respirazione bocca a bocca.. - lasciando un bacio sul dorso della mia mano

- Ah...buono a sapersi...- risposi appoggiando la mano tremante alla bocca.

Non potevo credere che stava succedendo a me. Damon Salvatore seduto con me, e che mi bacia anche la mano. Per non parlare del profumo di bergamotto che allegiava nell'aria. Era tutto così irresistibile. Dovevo solo resistere, il volo sarebbe durato due ore, ed erano passati i primi cinque minuti. I cinque minuti più lunghi della mia vita.

Note: Capitolo Cinque. Elena è sempre più confusa da questo nuovo sentimento, e non si dà pace. Damon, anche lui tormentato da questo sentimento prova in tutti i modi di avvicinarsi a lei...cambiando anche il suo posto con quello di Caroline. Entrambi tormentati da questo nuovo sentimento, si sentono strani e spaventati.
Cosa accadrà in aereo? 😅 Grazie sempre a tutti quelli che mi seguono ♥️
   
 
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