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Autore: Jigokuko    18/11/2020    1 recensioni
Storia ambientata trent'anni dopo la fine dell'anime, che vede come protagonisti gli eredi dei precedenti predestinati.
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Un drago, una duellante misteriosa ed una canzone che stordisce chiunque l'ascolti.
Cosa sta succedendo a Nuova Domino? Toccherà a quattro ragazzi ed un pappagallo venire a capo del mistero e scoprire se Stelle Cadenti può essere considerata un'alleata od un temibile nemico.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: Kidfic | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Appendice 2

Ryoko e Yuichi

 

La bambina socchiuse gli occhi e fece un'espressione infastidita quando la spazzola si incagliò in uno dei nodi, tirandole i capelli magenta.
-Oh, tesoro...! Ti ho fatto male, scusa!- la consolò la madre, baciandole la fronte. Finito di pettinare quel caschetto rosso ed in parte nero, mise al suo posto il ciuffo usando qualche molletta colorata.
-Oggi andrai a scuola per la prima volta, non sei contenta, Ryoko?- ma lei scosse il capo.
-Non voglio fare i compiti.- e gonfiò le guance, puntando gli occhi blu a terra, suscitando una risata della donna che le stava mettendo le scarpe.
-Non ci saranno solo i compiti da fare, alle elementari ci sarà tanto tempo per giocare, vedrai che ti divertirai.-
-Yuichi sarà con me?-
-Lui sarà in un'altra classe, lo sai che è più grande...-
-Ma io voglio stare con mio fratello!-
-Ryoko!- un'altra voce si aggiunse e lei la riconobbe subito. -Non devi preoccuparti, possiamo stare insieme all'intervallo.- il fratello maggiore le mostró un sorriso radioso, prendendole le mani.
-Davvero...?- le si illuminarono gli occhi alla notizia. A Ryoko piaceva davvero tanto la compagnia di Yuichi, erano inseparabili.
-Certamente!-

I due vennero portati a scuola da Yusei; all'inizio delle lezioni, fu davvero difficile separare la minore dal maggiore, nonostante lui l'avesse rassicurata, lei non voleva comunque mollarlo.
E quindi si ritrovò sola, in un'aula piena di sconosciuti, costretta a raccontare di sè dalla maestra.
-Mi chiamo Ryoko Fudo... ho sei anni e... mh... non so cosa dire...- abbassò la testa mortificata, sedendosi.
-Non ti preoccupare, va bene così.- la voce dell'insegnante giunse dolce alle sue orecchie, ma le fu difficile ascoltarla per via della sua compagna di banco: aveva lunghi e lisci capelli castani ed occhi di un azzurro stranissimo. Quando la rossa si era dimostrata tanto in imbarazzo, si era messa a ridere, sussurrandole un "ridicola...".
-Tocca a te presentarti, accanto a Ryoko.-
Si alzò velocemente in piedi, iniziando a sproloquiare di sè.
-Mi chiamo Eiko Nakamura e ho sei anni.- Ryoko alzò il capo e la guardò, ritenendola alquanto bruttina, invidiando però il suo mostrarsi tanto sicura delle sue parole. -Mi piace andare a cavallo, disegnare, giocare a Duel Monsters...-
Mentre elencava una marea di altri passatempi, quasi si addormentò, ma la sua ultima affermazione l'attirò nuovamente all'ascolto.
-Il mio fratellone si chiama Izanagi ed è in terza!-
Suo fratello era in classe con Yuichi?
-Grazie Eiko, ora puoi sederti. Chi altro vuole continuare?-
Quando la bambina si rimise al suo posto, Ryoko si sporse verso di lei, ignorando quella parola cattiva di poco prima.
-Hai detto che tuo fratello è in terza, vero?-
-Si! Ed è il migliore della classe!-
-Anche mio fratello è in terza, si chiama Yuichi.- sorrise, era bello aver trovato qualche elemento in comune con qualcuno. Non sapeva bene come si faceva amicizia, perciò andava un po' a tentoni.
-Ah davvero? Chi se ne frega!-
Ci rimase un po' male.
Eiko le diede le spalle, iniziando a colorare un disegno con i pastelli a cera.

Passò le due ore successive a fissare il quaderno inespressiva. Era davvero così brutto andare a scuola? O forse Eiko aveva solo un caratteraccio...?
Antipatica...
Appena il suono della campanella si propagò per tutto l'istituto, la bambina corse fuori dall'aula alla ricerca del fratello. Dopo aver girovagato qualche minuto per i corridoi, lo trovò inginocchiato sul pavimento dell'atrio, mentre giocava a carte con un altro bambino.
-Yuichi!- lo chiamò da lontano. Lui posò quelle che gli rimanevano a terra e si alzò, allargando le braccia.
Non attese un secondo e gli si fiondò addosso, abbracciandolo forte.
-Come sono andate le prime due ore?-
-Mh... bene.- rispose in modo vago, sedendosi anche lei sul pavimento.
-Sono contento!- sorrise.
-Yuichi, è la tua fidanzata?- i due fratelli si voltarono verso l'avversario del maggiore.
-Ma cosa dici? È mia sorella!-
-Davvero? Piacere, mi chiamo Izanagi!-
Izanagi... Izanagi... Ryoko aveva già sentito quel nome. Guardandolo bene in faccia, finalmente si ricordò: era il fratello di Eiko!
Anche lui aveva i capelli castani, ma i suoi erano più chiari e ricci, mentre gli occhi erano di quello stesso azzurro elettrico... erano stupendi, su di lui li aveva apprezzati molto di più.
-Io sono Ryoko.- abbozzò un sorriso, rimanendo poi in silenzio per permettere loro di finire la partita.

-Uffa, non è giusto, vinci sempre tu!- Izanagi gonfiò le guance, sbattendo a terra le carte che aveva in mano.
-È perchè sono un campione!- Yuichi ridacchiò, contento dell'ennesima vittoria contro l'amico. -Ora devi pagarmi, però.-
-E va bene...- dalla tasca dei pantaloni tirò fuori tre caramelle gommose incartate. Due le diede a lui, mentre l'ultima a Ryoko. -Una la do a te perchè lui è antipatico!-
Ryoko l'accettò volentieri: era al lampone.
-Guarda, è dello stesso colore dei tuoi capelli. Mi piacciono!- lei arrossì, ma vennero interrotti dal suono della campanella.
-È già ora di andare...- sospirò Yuichi. -Ci vediamo all'uscita, a dopo.-
-Ciao Ryo!- Izanagi la salutò agitando la mano e con un sorriso radioso sul viso.

I giorni successivi furono abbastanza monotoni; in classe non era riuscita a fare amicizia con nessuno per via di Eiko, la quale l'aveva presa di mira con scherzi, spintoni e brutte parole.
La goccia che fece traboccare il vaso fu quando la pestifera le rubò tutte le matite colorate e le spezzò in due. L'ira nella rossa prese il sopravvento, sbloccando per la prima volta i suoi poteri, con i quali fece volare tutto il contenuto del suo astuccio verso la colpevole, arrivando a graffiarle la guancia sinistra con una delle matite.
Da quel preciso istante, tutti iniziarono a temerla, allontanandosi ancor più da lei.
Tutti tranne Yuichi ed Izanagi, il quale continuava a regalarle caramelle al lampone e sorrisi radiosi.
"Ben le sta, se lo merita quell'antipatica!" le aveva detto nonappena saputa la notizia dello screzio alla sorella.
Nonostante lei non avesse mai apertamente parlato delle prese in giro rivoltele, suo fratello comprese quasi subito la situazione; dopotutto, nonostante Ryoko tentasse di mostrarsi solare come al solito, si notava quanto dentro di sè fosse triste ed a tratti arrabbiata. O forse l'unico capace di notarlo era proprio lui, dato il legame che li univa.

L'unico giorno in cui Ryoko non si presentò nell'atrio, venne raggiunta in classe da Izanagi, il quale aveva corso per tutto l'istituto alla sua ricerca.
Quando finalmente la trovò, l'afferrò per un braccio e la trascinò fino al loro solito punto d'incontro. La scena a cui dovette assistere fu terribile: Yuichi aveva malmenato gran parte dei bambini che la prendevano in giro tutto da solo, finendo per attirare le ire degli insegnanti, i quali dovettero sospenderlo.
Più tardi, le spiegò di averlo fatto perchè stufo di vederla triste, ma nonostante ciò Ryoko non la prese bene. Chi le avrebbe fatto compagnia ora che lui era stato sospeso?
In quel momento Izanagi si fece avanti, promettendo di rimanerle accanto nei giorni successivi, ma nonostante ciò non riuscì a mantenere la promessa perchè proprio in quel periodo si prese una forte influenza.
Era rimasta sola. Totalmente.

Da quel momento peggiorò tutto.
Sapendo dell'amicizia che la legava a suo fratello e dell'assenza di Yuichi, Eiko passò anche agli schiaffi, tutto ciò per gelosia nei confronti di Izanagi, perchè trattava meglio la "sfigata" di lei. Coinvolse anche alcuni compagni più grandi, solo per puro divertimento.
E Ryoko, la sera, guardando tutti i lividi sulle sue braccia, si chiedeva perchè quella bambina ce l'avesse avuta tanto con lei fin dal loro primo incontro.
Si sentiva così fragile, ma al contempo si stava ormai abituando a quella routine; sapeva sempre che finite le lezioni sarebbero arrivate le sberle, i calci e i pugni.

Un giorno provò a reagire, spintonò Eiko, ma non fece in tempo a colpirla che un bambino di quarta l'afferrò per i capelli e la fece cadere in malo modo. Quando videro il braccio rotto della rossa, però, scapparono tutti per evitare guai.
Venne soccorsa da Yusei solo qualche minuto dopo che, venuto a prenderla, la trovò riversa a terra in lacrime.
La rabbia e la preoccupazione del padre le fecero capire che no, quella non doveva diventare un'abitudine. Avrebbe dovuto imparare a difendersi senza fare unicamente affidamento al fratello e all'amico, perciò implorò i genitori di iscriverla allo stesso corso di arti marziali che Yuichi seguiva, in modo da diventare forte quanto lui.

L'anno proseguì e si riscoprì estremamente portata in quella disciplina; mancava di forza bruta, ma era estremamente abile ed ingegnosa nell'uso delle tecniche.
Fu quando reagì una seconda volta e stese con un calcio in faccia lo stesso bambino di quarta che le percosse cessarono: ora tutti avevano paura di lei.
Il risultato fu una completa emarginazione da parte degli altri bambini, con gli insulti diventati solo sibili terrorizzati, ma a Ryoko quello non importava, perchè Izanagi e le sue caramelle al lampone erano l'unica amicizia che le bastava.
Proprio per quello l'assalto di sua sorella non si fermò mai; mossa dall'invidia, nonostante la temesse continuò a martoriarla di epiteti cattivi fino alla fine, incapace di dichiarare bandiera bianca. Se non poteva vincere, la partita non sarebbe mai finita.

Più tempo passava, più la corazza attorno a quella ragazza fragile si faceva spessa. Sviluppò un carattere ai limiti dell'isteria e venne etichettata come "la pazza", nomignolo di cui si avvaleva spesso per allontanare lei stessa presunti spasimanti o amicizie. Iniziò a credere di stare bene esclusivamente da sola, a cantare alle luci che si vedevano dall'altopiano di Nuova Domino.
Ormai riempiva le giornate così uscita da scuola, erano sempre uguali, ma a lei la monotonia non dava fastidio; liberare la sua voce in quel posto meraviglioso era ciò che più amava fare, assieme alle risse in coppia con il fratello.
Una fredda serata di dicembre, però, qualcosa spezzò la sua monotona routine, quando le cadde in testa.
-Ouch!-

***

-Yuichi, sei un campione!-
-Ma no, non è vero...- il giovane arrossì dall'imbarazzo quando quella ragazza glielo disse, nonostante non fosse la prima volta che qualcuna provava ad avvicinarglisi in quel modo dopo una sua vittoria a Duel Monsters.
A diciassette anni, quel ragazzo era sempre più la copia del padre: dall'aspetto fisico, al carattere, all'intelligenza ed al talento per i duelli. I due si distinguevano solo per gli occhi nocciola e l'assenza del marchio della Struttura sulla sua pelle.
A scuola era sempre più popolare perchè considerato un vincente, ma a lui poco interessava della fama, tutto ciò che voleva fare era giocare a carte e divertirsi con esse. Quando finalmente prese la patente, iniziò la sua vera e propria scalata al successo: assieme ai suoi fidati Sei Samurai e le imbattibili strategie che aveva meticolosamente attuato, non ci mise molto a farsi notare ed accedere alle gare ufficiali.
Era felicissimo.

-Su, Ryo, mostra un po' più d'interesse, dopotutto tuo fratello sta per iniziare a duellare!- il ragazzo accanto a lei le stava punzecchiando la guancia con l'indice mentre se ne stava accasciata sulla ringhiera con un'espressione ai limiti della noia in volto.
-Ma lo sai che a me non piacciono i duelli. E smettila!- all'ennesimo tocco, gli schiaffeggiò la mano, facendogliela ritirare. Il castano rise.
-Avete finito, voi due?- Yuichi apparve dinanzi a loro con la tuta da motociclista, il casco sottobraccio ed un largo sorriso stampato in faccia. La sua euforia si vedeva chiaramente; non vedeva l'ora di scendere in pista.
-Ha cominciato lui...- la sorella indicò Izanagi, gonfiando le guance.
-Sei tu che fai la moscia, questa è una gara importante!- replicò lui, incrociando le braccia. -Che ci fai qui se non ti piacciono i duelli?-
-Sostegno morale.-
-E questo dovrebbe essere sostegno morale?!- alzò la voce, rimproverandola, ma i due vennero interrotti dalla risata cristallina del motociclista.
-Su, evitate di fare casino e guardate la gara, lo distruggerò in... due turni!- si infiló il casco, raggiungendo la sua duel runner rossa e saltandoci in sella. Fece loro un cenno con la mano e partì, in attesa dell'avversario.

La partita procedeva in modo avvincente, ma il corvino era sempre stato in testa. Sul campo da gioco troneggiavano tre Shi En ed Enishi a fronteggiare un Drago Frammento.
Nonostante il mostro avesse un attacco che superava tutti e quattro i suoi Samurai, sapeva già come finire la partita; lui aveva ancora metà dei Life Points, mentre l'altro solo mille, un solo fendente e avrebbe vinto.
-Attivo l'effetto di Enishi: quando un altro Sei Samurai è in campo, posso bandire due mostri dal cimit-- la duel runner iniziò a sbandare violentemente, impedendogli di finire la frase. Provò a riprenderne il controllo, ma lo sterzo era improvvisamente andato, mentre tutto attorno al corpo del veicolo iniziarono a propagarsi scariche elettriche, segno di un cortocircuito.
Impossibilitato a fare qualunque manovra, la moto andò a schiantarsi dritta contro l'avversario, riversando entrambi sulla pista.

L'urlo strozzato di Ryoko fu così forte che venne sentito da ogni persona presente nello stadio. Il disastro era accaduto proprio di fronte a lei ed Izanagi, li aveva visti impattare e volare via a pochi metri dalla loro posizione. Il rumore delle gambe di suo fratello che si rompevano a contatto con l'asfalto le era entrato nelle orecchie come se ci avessero infilato un coltello affilatissimo. L'altro ragazzo, invece, atterrò di testa e si ruppe l'osso del collo; quella scena ed il "crack" furono terribili.
Nel momento stesso in cui li vide alzarsi in aria, cercò di scavalcare le transenne e raggiungere Yuichi, ma il castano l'afferrò prima che una delle moto, ancora in movimento, la investisse.
-Lasciami, devo andare da lui!- urlò, le lacrime scendevano copiose percorrendo l'interezza delle sue guance.
-Ryo, non puoi farlo, potresti aggravare la situazione...!- la teneva stretta a sè, cercando di distoglierle lo sguardo dal disastro.

Dopo aver avvertito i genitori dell'accaduto, il ragazzo l'accompagnò in ospedale. Durante tutto il tragitto in moto, lei non aveva smesso di tremare, piangere e stringergli le braccia intorno alla vita. Sapeva che in fondo la sua era solo una corazza, ma non avrebbe mai creduto di vedere una reazione del genere da parte sua... l'affetto che provava per il fratello era qualcosa di indescrivibile, lui prima non lo aveva mai compreso perchè il suo rapporto con Eiko era più un continuo insultarsi, non ci andava d'accordo seppur le volesse bene.
Ma quella tra Ryoko e Yuichi era più una simbiosi, nessuno dei due avrebbe potuto vivere senza l'altro.

Alla notizia che, oltre ad essersi rotto entrambe le gambe ed il bacino, era finito in coma e probabilmente avrebbe subito gravi danni a lungo andare, lei si disperò nuovamente, ma Izanagi le rimaneva lì accanto, ad offrirle conforto e le solite caramelle al lampone.
Per i successivi tre mesi, il ragazzo continuò a prendersi cura di lei, portandola fuori e tentando di distrarla dal suo dolore. Questo ebbe un effetto strano su Ryoko, la quale iniziò a domandarsi perché ogni qualvolta si incontrassero il suo cuore sembrava impazzire.
-Sai, voglio dirti una cosa importante, Ryo.- le prese le mani, avvolgendole con le sue. Il vento autunnale scompigliava i suoi capelli magenta e neri, portando alcune ciocche a scontrarsi con la pelle diafana del viso. Non rispose, continuando ad osservare quelle gemme azzurre incastonate nei suoi occhi.
Izanagi, invece di continuare la frase, si fece avanti e posò le labbra su quelle della rossa, sigillandole in un casto bacio.
Il suo muscolo cardiaco impazzì improvvisamente e tutto il sangue sembrò salirle al cervello, dipingendola totalmente di rosso fuoco. Non riuscì a sottrarsi, in fondo lo desiderava, anche se non lo aveva mai ammesso a sé stessa.
Quando il castano si separò da lei, lasciò le sue mani e gliele appoggiò sulle spalle, avvicinandosi al suo orecchio ed iniziando a sussurrare.
Ryoko non si rese nemmeno conto all'istante di ciò che le aveva detto, solo nel momento in cui le lacrime si liberarono copiose capì.

Aprì gli occhi, incontrando due splendide iridi blu fisse su di lui. Le riconobbe all'istante, non potevano essere di nessun'altra.
-Ryoko...- mormorò. -Non piangere...-
-Sei... sei sveglio, Yuichi!-
-Cos'è successo?-
-Durante il tuo ultimo incontro... hai fatto un incidente gravissimo...-
-Ho vinto almeno?- la vide scuotere il capo. -Peccato.-
Il suo sguardo, però, era vago, e la sorella se ne accorse. Non era il solito Yuichi.
La verità è che ricordava benissimo gli ultimi attimi di veglia dopo l'incidente, anche il decretare il decesso del suo avversario da parte di uno dei medici accorsi sulla scena. Aveva ucciso una persona, con le sue stesse mani, ed era anche sopravvissuto.
Perchè non era al suo posto...?
-Io... io voglio morire...- chiuse gli occhi, cercando di evitare alle lacrime di palesarsi, ma fu tutto inutile.
Durante quei tre mesi di buio, gli incubi sulla morte di quel ragazzo lo avevano esasperato al punto da cercare continuamente di svegliarsi da tutta quell'atrocità. Dentro di sé urlava a squarciagola, ma il suo corpo rimaneva totalmente inerme.
Udiva costantemente le voci dei medici dire che non sarebbe mai tornato come prima, le parole della sorella, quelle dei suoi genitori... quella specie di limbo era la cosa più atroce che gli fosse capitata.
Riuscire finalmente ad uscirne fu una specia di miracolo, ma non era il modo in cui voleva capitasse, avrebbe preferito andarsene definitivamente da lì.
Quando li riaprì, mise lentamente a fuoco il volto scioccato della sorella.
-Ma che stai dicendo...?- sussurrò, intrecciando le dita della mano con le sue. Lo sguardo ai limiti del terrore di Ryoko lo fece vergognare terribilmente, ciò non bastò però a mutare quello che era il suo pensiero. Ormai, non si sentiva più parte della sua stessa realtà.

Ci vollero parecchi mesi per alleviare tutto quel dolore e desiderio di morte, la sua famiglia non lo aveva mai lasciato solo e di questo li ringraziava, nonostante sostenesse di non meritare tutto quell'amore. Lui era un assassino, aveva strappato una vita ed aveva osato rimanere ulteriormente in questo mondo.
La monotonia della sua vita nei successivi due anni aveva proseguito pari passo con quella di Ryoko, venendo stravolta nello stesso momento in cui lei si presentò a casa con un mazzo di carte piovuto dal cielo.
Quella stessa notte, lo aveva svegliato asserendo di aver sentito una voce provenire dal mostro synchro, il quale parlò anche a lui e spiegò ad entrambi i suoi obiettivi, domandando aiuto ad entrambi.
Il giovane, vedendo quanto la sorella fosse interessata al drago, decise di aiutarli. Insieme, diedero luce a Stelle Cadenti.


Angolo autrice

Ciao! Come state? Spero bene.
Questo mese è stato super monotono, quindi non ho quasi nulla da raccontarvi a parte un fatto, ma lo farò alla fine di questa nota autrice.

Ho deciso di raccontare in questo modo alcuni fatti perchè se li avessi scritti con il mio stile questo capitolo sarebbe durato 10000 parole solo lui, quindi onde evitare una prossima pubblicazione nel 2022 ho preferito soffermarmi solo sulle parti salienti.
Come potete vedere, Eiko era una stronza sin dall'inizio, mentre suo fratello sembrava essere l'opposto.
So che introdurlo parzialmente in un enorme flashback potrebbe essere azzardato, ma non potevo escluderlo: ci servirà più avanti.
Ho deliberatamente voluto troncare la scena finale con lui per lasciare un alone di mistero, non linciatemi, saprete tutto a breve (spero).
Quest'appendice non è un granchè, so che potevo fare di meglio, ma non essendo "d'obbligo" ho preferito tirarla meno, preferisco concentrarmi maggiormente sulla storia principale.

Ma veniamo a quello che vi dovevo dire:
Faccio ufficialmente parte del Corpo di Recensione di Demoni di EFP!
In cosa consiste? Prendiamo storie oscene, ai limiti della decenza e che violano i regolamenti di Wattpad ed EFP e le stronchiamo, recensendole e facendo in modo che vengano rimosse dai siti in cui erano state pubblicate.
Per me è un grande onore farne parte, li seguivo da un po' e ho sempre voluto provare, ragion per cui mi sono proposta!
La mia prima stroncatura uscirà questo sabato 21 Novembre sulla raccolta Demoni di Wattpad oppure sul loro sito demonidiefp.wordpress.com, sintonizzatevi lì se volete vedermi smadonnare contro una daddy (che daddy non è) su Harry Styles dove c'entra pure la chiesa. Non sentite già il cringe?

Come ultima cosa, ho ridisegnato la copertina della storia perchè faceva veramente schifo, ve la lascio qua sotto.

Al prossimo capitolo.

Jigokuko

   
 
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