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Autore: MaryFangirl    18/11/2020    7 recensioni
Un possibile legame tra City Hunter e Angel Heart...e se Kaori non fosse morta? L'amore può superare ogni barriera?
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Li Shan In, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter, Angel Heart
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Dopo il matrimonio di Miki e Falcon e il rapimento di Kaori da parte del generale Kreutz, Ryo finalmente si sentiva in grado di confessare i suoi sentimenti per lei. Lei rischiava la sua vita solo essendo la sua partner, non sarebbe cambiato nulla se fosse diventata la sua donna. Si rendeva infine conto che poteva lasciare libero corso ai propri sentimenti.
 
La sera di Capodanno, trascorsa in allegria e buonumore con i loro amici, aveva seguito Kaori in cucina e approfittato di un rametto di vischio per baciare furtivamente la giovane donna, e lei come d'abitudine era arrossita; l'aveva trovata così bella e fragile in quel momento. Il suo proposito per il nuovo anno era di renderla finalmente felice, ma in quell'istante non aveva potuto fare a meno di essere ancora antipatico con lei, era diventato un riflesso un'autodifesa. Un martellone 'Non cambierai mai, nemmeno per il nuovo anno' gli aveva fracassato il cranio; qualche minuto prima aveva davvero pensato che fosse fragile?
 
Sdraiato sul letto e ben determinato, sorrise; i suoi pensieri furono improvvisamente interrotti da una richiesta di Saeko.
 
La poliziotta, tanto per cambiare, gli aveva chiesto di aiutarla con un delicato caso di droga riguardante un procuratore la cui reputazione irreprensibile non era messa in discussione.
 
Era stato sospettato in seguito all'arresto di uno spacciatore che, scontento del mancato intervento del suo compare, aveva dato le informazioni, ma senza poter fornire prove schiaccianti.
 
La vicenda inoltre era rimasta bloccata per alcuni mesi e, se i fatti fossero stati provati, finalmente sarebbero arrivati al nocciolo della questione.
 
Secondo l'informatore, il procuratore aveva approfittato della richiesta di un mandato di perquisizione della polizia per mettere in guardia i suoi collaboratori durante la stesura del documento.
 
Naturalmente, nel momento dell'intervento, i trafficanti avevano già fatto le valigie da tempo.
 
Un nuovo assalto era stato programmato per la settimana successiva sotto il comando della squadra narcotici con la complicità della polizia di Shinjuku per prendere due piccioni con una fava; l'arresto del procuratore e lo smantellamento dell'organizzazione.
 
La trappola era stata preparata, la brigata d'intervento si sarebbe mimetizzata vicino alla scena mentre una squadra di polizia sarebbe rimasta non lontana dalla procura, pronta a intervenire dopo la fatidica telefonata.
 
Saeko aveva auspicato la collaborazione di City Hunter perché il capo dell'associazione a delinquere era noto per le sue capacità di sicario e per la sua crudeltà; era capace di eliminare i propri uomini se ciò avesse significato salvarsi.
 
Inoltre, pochi giorni dopo l'informazione data, lo scagnozzo era stato assassinato durante un trasferimento da diversi proiettili provenienti da una mitragliatrice.
 
Gli uomini sotto il suo comando, nonostante la loro buona volontà, non potevano affrontare il nuovo nemico.
 
Un buon odorino lo fece uscire dalle sue riflessioni, Kaori si stava dando da fare ai fornelli, preparando un sontuoso pasto per il suo partner.
 
Si alzò di scatto dal letto e si diresse in cucina; rimase in silenzio, sorridendo, ammirando la cuoca impegnata.
 
Persa nei suoi pensieri, lei non avvertì la presenza di Ryo; la preoccupazione per la nuova missione l'aveva fatta precipitare da alcuni giorni in incubi nei quali Ryo perdeva la vita.
 
Si era anche confidata con Miki che non era riuscita a trovare le parole per consolare l'amica tremante di angoscia e le cui lacrime chiedevano solo di uscire, fermate dalla volontà della giovane donna che rimaneva orgogliosa.
 
Conosceva fin troppo bene il pericolo che correva lo sweeper nonostante la sua bravura, ma questa volta una brutta sensazione si era impadronita di lei sempre di più con il passare dei giorni.
 
All'improvviso, infuriata, Kaori sbatté violentemente il pugno sul bancone:
 
“Ti odio, Saeko!”
 
Sorpreso, Ryo si sistemò a tavola, fissandola. Percependo il suo sguardo, lei si voltò e gli mise davanti un piatto pieno, allontanandosi:
 
“Non mangi con me?”
 
“No, non ho molta fame”
 
Di fronte al suo viso triste, Ryo non poté astenersi dall'allontanare il suo malessere – ovviamente e decisamente con una goffa piroetta:
 
“Cosa mi hai messo nel piatto per farmi mangiare da solo?! Mi vuoi avvelenare!”
 
“Se non lo vuoi, butta tutto nella spazzatura!” aggiunse lei seccamente.
 
Kaori se ne andò senza tirare fuori alcun martello e senza nemmeno uno sguardo; aveva lo stomaco annodato dall'angoscia, non riusciva a mangiare niente.
 
“Ah! Pensavi di metterti a dieta, in effetti hai qualche rotolino qua e là!”
 
Un martello ridicolo, di appena poche tonnellate, si abbatté sul suo cranio e gli fece finire la testa nel piatto.
 
Kaori continuò per la sua strada e andò a chiudersi a chiave in camera sua.
 
Dopo aver spazzolato tutto, lui si crogiolò e in seguito, con uno stuzzicadenti, salì con disinvoltura le scale precedentemente percorse dalla partner.
 
Una dolce melodia echeggiava nella stanza di Kaori, la canzone preferita di suo fratello riempiva lo spazio: Blue Air Message.
 
Ryo aprì silenziosamente la porta della stanza, Kaori aveva pianto.
 
“Che idiota che posso essere!” mormorò tra sé.
 
Stesa sul letto, lei teneva stretti a sé la foto di suo fratello e il pupazzo con i tratti del suo partner. Lui sorrise affettuosamente vedendo quella scena, non sapendo dell'esistenza di quel pupazzo.
 
Aveva sentito Kaori sfogarsi maledicendolo più volte, il pupazzo doveva aver subito le sue rappresaglie, ma lui si ritrovò a invidiare quel pezzo di stoffa. Lei accarezzò il viso in tessuto.
 
“Perché sei così stupido a volte?” sussurrò lei.
 
Per quanto fosse stato pieno di buoni propositi pochi minuti prima, ancora una volta era stato odioso. Perché non riusciva semplicemente ad avvicinarsi a lei e confessarle i suoi sentimenti, dandole tutto ciò che lei sperava?
 
L'amava così tanto e la faceva soffrire, la cosa non gli piaceva ma non voleva che rimanesse ferita e ancora meno uccisa in una delle loro missioni.
 
Non macchiare le sue mani o la sua anima, era la sua preoccupazione primaria.
 
Però era lui a farle del male e lei si ostinava a rimanere comunque.
 
Sospirò grattandosi la testa e Kaori, sospresa, si voltò all'improvviso e arrossì.
 
“Potevi bussare prima di entrare”
 
Si staccò dal suo pupazzo, spalancando gli occhi e cercando disperatamente di nasconderlo sotto il letto ma l'imbarazzo la turbava, rendendola nervosa e goffa.
 
Con un sorriso sulle labbra Ryo, divertendosi della sua confusione, si fece avanti, si abbassò e afferrò il manichino per il braccio, rialzandosi:
 
“Giochi ancora con le bambole, Kaori! È strano...trovo che stranamente assomigli a me!”
 
Kaori diventò scarlatta e cercò di riprendersi il suo oggetto:
 
“Non scambiare i tuoi desideri con la realtà. Ridammelo!”
 
Lui fissò gelosamente il burattino e lo tirò; lei lasciò la presa. Gettò poi il pupazzo a terra e attirò la donna a sé.
 
“E se volessi prendere il suo posto?”
 
“Cosa? E cosa faresti sotto il mio letto?”
 
Uno stormo di corvi turbinò nella stanza e lui li allontanò con il dorso dalla mano, poi ritornando serio la strinse nuovamente.
 
“Parlavo di essere tra le tue braccia come lui prima, cos'avresti fatto?”
 
Kaori era sbalordita, il cuore le batteva all'impazzata; lui strinse la presa.
 
“Allora, signorina Makimura. Mi avresti abbracciato come quel pupazzo?”
 
Rossa in volto, lei distolse lo sguardo. Ryo non sembrava scherzare.
 
“Sì!” balbettò.
 
La sua soddisfazione era al culmine, sentì il coraggio decuplicarsi. Sollevò il suo mento con l'indice e la fissò profondamente. Un sorriso affascinante gli illuminò il viso.
 
“Io ti amo, Kaori”
 
Lei non capiva cosa stesse succedendo; cercò improvvisamente di liberarsi ma era intrappolata dalle braccia muscolose del suo partner. Fu presa dalla rabbia.
 
“Se è uno scherzo, è di cattivo g...”
 
Non riuscì a finire la frase perché Ryo la stava baciando. Con gli occhi spalancati, rabbrividì e poi li chiuse per apprezzare maggiormente quel momento. Gemendo, aprì la bocca e Ryo ne approfittò per approfondire il bacio. Il contatto della sua lingua sulla propria la fece rabbrividire, lui allentò la presa sulle braccia e iniziò ad accarezzarla più languidamente.
 
Le sue mani così dolci e ferme allo stesso tempo la trasportavano lontano. Ryo si sentì invadere dal desiderio; Kaori, completamente scombussolata, si allontanò imbarazzata.
 
“Stai andando un po' troppo veloce!”
 
Lui la guardò teneramente, poi le rubò un altro bacio.
 
“Mi hai aspettato per dieci anni. Posso aspettare ancora un po'”
 
Soddisfatto, si allontanò e la salutò con un gesto della mano, chiudendo con cura la porta. Kaori, senza parole, rimase in piedi in mezzo alla stanza per un momento, sfiorandosi le labbra con la punta delle dita.
 
Aveva sognato?
 
Ryo, con aria felice, rimase fermo per qualche secondo, appoggiandosi alla porta, poi scese le scale e si lasciò cadere sul divano. Con le braccia incrociate dietro la testa, sospirò contento.
 
“Era ora, resistere cominciava a diventare difficile!” mormorò con un sorrisetto.
  
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