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Autore: Gotick_92    22/08/2009    3 recensioni
Una stanza avvolta nella penombra, con la fiamma di una candela che trema,e ombre proibite sulle pareti. Una Bellezza che non viene consumata, ma solo contemplata. Nota: Rating giallo solo per via di accenni lievi a tematiche conflittuali.
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lacrymosa Lacrymosa

Svanisce nella stanza la luce di una candela monca,
    sulle pareti scure si stagliano ombre malate di purezza,
        luci insignificanti che il mio arrivo uccide e stronca
            impietrite dalla presenza della tua sublime Bellezza.

Steso morbidamente con la mano protesa
    il tuo corpo si muove aggraziato; langue
        al di sotto delle stoffe del color del sangue
            che scivolano via da te come da me un'offesa.

Giaci lì, e con occhi di smeraldo mi fissi,
    la tua bocca sottile s'apre in un caldo sorriso,
        timidamente striscio vicino, ammiro estatico il viso,
            le tue salde mani cingono i miei scarni polsi,

mi facciò più vicino, ebbro di te e della tua stretta
    diffondi sicurezza e m'invogli alla felicità carnale,
        in te racchiudi Luce meravigliosa, virtù perfetta,
            finora ignorata da me, annegato e sopito nel Male.

Passo il mio tocco gelido sui tuoi fianchi, sulle
    linee perfettamente disegnate del tuo petto
        non tento di strappare un bacio alla tua pelle
            pur essendo insieme in questo vano letto.

Letto in cui tutto è possibile, tutto è assaporato
    e una flebile, fittizia nudità mi concede d'amare
        la Bellezza che giammai desiderai poter profanare
            poichè mia voluttà è d'esser, da questa,  profanato.

E l'onirico mondo del Bello ha termine precoce
    quando la notte lascia il posto al pallido Sole
        che lacera i miei baci con il suo artiglio feroce
            e priva il mio cuore oscuro di ciò che più vuole.

I miei occhi vacui l'immagine tua ha rubato
    perfezione che m'insegue senza esserci davvero
        irretisce i miei sensi col suo brivido efferato
            e l'illusione cade come quel sipario nero,

io non posso far altro che guardarti partire,
    con al braccio la Natura e la mia malinconia,
        beata colei che sola può prendere e proibire;
            per voi sono una stonatura nella Vostra melodia.

Limitarsi a contemplare è la mia unica certezza
    per riversare fuor dal sogno, nella mia insicurezza,
        un sentimento per il quale, avvolto di un desiderio insano,
            ho smesso di cercare un nome umano, troppo umano.

---Lacrymosa, dies illa, quare surget ex favilla, judicandus homo reus?---
    ---Lacrymosa, dies illa, quare surget ex favilla, judicandus homo reus?---
        ---Huic ergo parce Deus, pie Jesu, Jesu Domine---
            ---Dona eis Requiem. Dona eis Requiem.---
                ---Amen---

  
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