Hi guys!
Torno con un aggiornamento dopo nemmeno una settimana (ok, la scadenza era
domani, ma vabbè XD) anche se avevo programmato di pubblicare il nuovo capitolo
quella prossima… Il fatto è che non mi sarei mai aspettata che questa
fanfiction potesse avere un successo del genere (la cosa mi lascia ancora
basita, più guardo il numero di preferiti, seguite e recensioni più mi metto a
piangere dalla gioia ;_; ) e anche se faccio finta di essere sadica a livelli
stratosferici, beh… Ho voluto farvi un regalino! ;) Ma non state sugli allori,
dal prossimo capitolo si ricomincia con l’azione! Ho una bella sorpresina per
voi, in futuro! Uh uh uh!
Ehm, ok, prima di passare ai
ringraziamenti ci tengo a precisare che questo capitolo sarà diviso in due
parti (la seconda la sto ancora scrivendo, ma è fortemente legata a questo) e
che potrebbe nuocere gravemente alla salute, quindi… Lettore avvisato mezzo
salvato! ;D
Ci_chan: Rooob! Povera piccola, ti sei fatta molto male? Io non
volevo .___. Dai, per questo capitolo ho messo le controindicazioni, quindi
sei avvisata! X’D Ora, rispondiamo alle tue domande [poi mi spiegherò da sola
perché ho usato il plurale, mah!]: 1. beh,
non c’è proprio una fregatura in mezzo, cioè sì, ma… ok, a questa domanda ti
risponderai leggendo il capitolo! XD E comunque no, non è nei miei piani che Sousuke-capelligellati-Aizen seduca Narumi… E’ il mio
personalissimo modo di vederlo nella fase “gentile”, non so se mi son spiegata!
^^” 2. Gli espada ci sono ancora tutti, ma quando Na-chan ha fatto la sua
scenata isterica, alcuni mancavano perché erano per i fatti loro. Aizen, però,
non era lì, era troppo occupato ad affilare il piano che sta per attuare. Per
quanto riguarda il rapimento di Orihime non avverrà mai. Diciamo che la
situazione di Narumi sostituisce quella di Hime, quindi Ichigo alla riscossa
deve ancora arrivare! XD 3. A questa, mi dispiace, ma non posso risponderti. Segreto
professionale! :P E non posso neanche dirti che questo capitolo rivelerà
qualcosa in più perché… beh, vedrai, vedrai! Ih ih ih! Sono contenta, anzi, stra-iper-felice
che tutto sia di tuo gradimento… E’ un piacere immenso saperlo! Grazie! *o*
Mies: hai visto che brava?
Ho aggiornato quasi subito! [il che per me è un record, dato che è risaputo che
dopo una decina di capitoli inizia la lenta inesorabile agonia dello sfornare
capitoli nuovi XD] In effetti il finale ha sconvolto anche me, questi qui fanno
tutto quello che vogliono e io, che li dovrei manipolare a mio piacimento, non
ho più voce in capitolo, disgraziati personaggi! ;_; Spero che la tua curiosità
venga soddisfatta, ora! ;) Grazie mille come sempre! *_*
IkariNoKuroshi: Ma… ma… spero che la
corda sia resistente, altrimenti se ci cado dentro chi aggiornerà più? :°
Grazie mille per i preferiti, son così entusiasta che anche tu lo sia! *o* Però
non minacciarmi più che mi impressiono facilmente .__. XD
crazy_for_hidan: Ahaha io non
volevo che sembrasse che Aizen si stesse trasformando in un playboy! X’D [anche
se l’idea mi alletta *o* ok, basta pensieri sconci! è_é] E nu,
non piangere per Na-chan, che altrimenti qui succede un casino con tutti che
singhiozziamo! T_T Quanto mi fai felice, e io che ero
convinta di aver scritto una porcata! XD Grazie, grazie! *-*
Smemo92: Eggià, Na-chan è
di uno sfigato incredibile… *me fischietta innocentemente* Però se ha il vostro
sostegno (cosa per cui vi spupazza amorevolmente!) magari le cose potrebbero
anche volgere al meglio, chi lo sa! ;) Grazie, grazie davvero!
Ino_Chan: Déi, e dire che
all’inizio della storia neanche sapevo dove sarebbe andata a parare! X’D In
realtà io scrivo, poi quello che succede vien da se! :D Rileggi, rileggi quanto
vuoi che mi fai solo felice! *____* Grazie bella!
E ora un ringraziamento a chi ha aggiunto questa
fanfiction tra i preferiti (aumentate ad ogni capitolo *_*):
1
- allychan
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2 - Ametista
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3 - anjelik [Contatta]
4 - Annachiara [Contatta]
5 - Aribo
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6 - ary_tan [Contatta]
7 - Ci chan
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8 - crazy_for_hidan
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9 - GacktLove [Contatta]
10 - Getcopy [Contatta]
11 - GexeTheNemesi [Contatta]
12 - giuliettavr89
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13 - glo91
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14 - Ica [Contatta]
15 - IkariNoKuroshi [Contatta]
16 - Kurai04
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17 - masychan [Contatta]
18 - Mies [Contatta]
19 - Rin Uchiha [Contatta]
20 - Ritsuka96
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21 - xCaRolx [Contatta]
22 - Yaoi4ever
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E chi l’ha aggiunta
alle seguite, grazie mille!
1
- ale_9038
[Contatta]
2 - BlackV [Contatta]
3 - Ci chan
[Contatta]
4 - crazy_for_hidan
[Contatta]
5 - Hoshimi [Contatta]
6 - Ino_Chan [Contatta]
7 - Smemo92
[Contatta]
8 - Yoko_kun [Contatta]
Grazie!
Capitolo XIII - Parte I
Karakura non mi era mai sembrata
così bella, così splendente, così viva. Il cielo azzurro di Maggio fu un vero
toccasana dopo il buio e le notti infinite nell'Hueco Mundo, e mi ritrovai a
sorridere come un'ebete in mezzo alla strada. Il venticello che mi arrivò sul
viso portò l'odore dei ciliegi in fiore e respirai a pieni polmoni il profumo
della primavera. Finalmente era arrivato il giorno in cui avrei potuto
riabbracciare i miei familiari, i miei amici, tutti! Gli avrei spiegato come
stavano le cose, che non dovevano preoccuparsi, che avrei sistemato tutto,
prima o poi... L'ottimismo che provai in quel momento mi diede una forza
inimmaginabile.
Prima di entrare in casa mi diedi
una lisciata alla gonna e al maglioncino in cotone che avevo indossato,
lasciando nella mia camera quegli abiti tristi che ero costretta ad indossare.
Presi un bel respiro e aprii la porta con la copia di chiavi che papà lasciava
sempre sotto un vaso in giardino.
- Papà! Hiro-chan! Sono io, son
tornata! -, esclamai con le lacrime agli occhi dalla gioia. Sentivo le loro
voci provenire dalla cucina e mi diressi velocemente da loro, incapace di
aspettare oltre.
- Papà! Hiroaki! -, ripetei,
allargando le braccia appena li vidi. Ma c'era qualcosa che non andava. Perché
non mi guardavano? Perché... continuavano a parlare tristemente di me, come se
io non ci fossi stata?
- Vedrai, Hiro-chan, tornerà
presto. L'ha detto anche quel suo amico, Kurosaki. -
- Papà sono qui... -
Improvvisamente capii e lasciai
cadere le braccia lungo i fianchi. Non potevano vedermi, come non potevano
vedere gli Shinigami.
Tutta quella situazione stava
diventando ridicola quanto insostenibile. Mi venne voglia di prendere qualcosa
e buttarlo in terra, così da attirare la loro attenzione e fargli capire in
qualche modo che io ero lì, ancora viva, se così potevo definirmi. Ma decisi di
lasciar perdere, li avrei solo fatti spaventare e non volevo che si
preoccupassero più di quanto già non fossero.
Avevo un tremendo desiderio di
andare da Urahara-san per farmi dare una di quelle pastigliette che usavano
Rukia e Renji per passare inosservati come semplici umani, ma sapevo che non mi
sarei potuta avvicinare. L'unica possibilità che avevo era chiedere ad Aizen di
farmi diventare come Grimmjow quando mi spiava... Chissà se per una volta tanto
sarebbe stato gentile da aiutarmi? Quel maledetto... Perché non mi aveva detto
niente? Perché come sempre tutta la felicità che per un attimo credevo di aver
ritrovato doveva volare via in un soffio? Voleva prendersi gioco di me!
Scivolai contro la parete,
sedendomi triste con loro, completamente persa nel guardarli, per imprimermi al
meglio i lineamenti dei loro visi. Del resto non sapevo quanto tempo sarebbe
passato prima di rivederli; sentivo solo che c'era tensione nell'aria, che
qualcosa stava per accadere. Qualcosa che sicuramente mi avrebbe tenuta lontana
da loro, i miei tesori.
Fu il reiatsu di Ichigo che si
avvicinava a gran velocità a destarmi bruscamente dai miei pensieri. Una forza
magnetica mi spingeva ad andargli incontro, ma non per salutarlo e rassicurarlo
che andava tutto bene, no. Non capivo cosa mi stesse capitando, ma decisi di
sparire il più velocemente possibile, opponendomi con forza a quella strana
sensazione di... combattere. Quando
mi ritrovai nell'Hueco Mundo, con Las Noches che imponente stava alle mie
spalle, dovetti asciugarmi il sudore in fronte con la manica del maglioncino.
Sembrava avessi corso per ore senza mai fermarmi. Ed ero terrorizzata, perché
ora le parole che Aizen mi aveva detto solo qualche giorno prima mi apparivano
chiare e limpide. Io avrei combattuto, fino alla morte, ogni volta che il nemico si facesse avanti, anche se non aveva
alcuna intenzione di uccidermi. E il nemico in questione non era lui ne le sue
fila, ma era la Soul Society e i suoi abitanti. Era così che Aizen voleva
preservare ogni pericolo di ribellione?
Mi ritrovai a sorridere
amaramente, nel rendermi conto che quell'uomo era tanto crudele quanto furbo e
subdolo.
Rientrai nel palazzo, non sapendo
bene neanche io dove stessi andando. Quei corridoi mi sembravano tutti uguali e
tutti infiniti!
- Oh, ciao ragazzina. -
Szayel Aporro Grantz era strano. Sì, era l'aggettivo che più gli
si addiceva. E non solo per il colore dei suoi capelli, di un rosa acceso che
faceva concorrenza anche ai confetti, ma per i suoi modi di atteggiarsi, di
parlare, di gesticolare. Non potevo negare che avesse un non so che di femmineo
e perverso.
- Aporro-san. -
Incrociò le braccia, guardandomi
con un'espressione indecifrabile. - Ragazzina, te l'ha mai detto nessuno che i
tuoi abiti non sono questi stracci che hai addosso ora? -
- Lo so, Aporro-san, ma ho dovuto
cambiarmi per... -
- Sì, sì, va bene, ma ora vai a rimetterti
la tua uniforme. Non vorrei che Aizen-sama si arrabbiasse. -
Strinsi gli occhi, sorridendo
sarcasticamente. - E' proprio Aizen-sama che mi ha dato il permesso,
Aporro-san. -
Colpito ed affondato.
- Oh, allora fai come vuoi. -,
disse sprezzante e infastidito. - Piuttosto, cerca di levarti quel faccino
triste che hai. Mi metti depressione peggio di Ulquiorra. -
Per poco non scoppiai a ridere
quando niente meno che Ulquiorra in persona gli comparve alle spalle,
fissandolo con il suo sguardo enigmatico e freddo. - Hai qualcosa da dirmi,
Grantz? -
L'Espada numero otto borbottò
qualcosa con un ghigno, defilandosi immediatamente. Del resto, non gli
conveniva molto far arrabbiare il pupillo del suo capo.
- Starrk ti aspetta per
l'allenamento. -, m'informò Ulquiorra, sorpassandomi e sparendo poco dopo.
- Grazie! -, gli gridai dietro, ma
se n'era già andato. Che gente strana c'era lì dentro.
Mi incamminai in uno dei tanti
corridoi, sperando che avessi imboccato quello giusto. Non volevo arrivare in
ritardo, odiavo quando accadeva. Ho sempre preferito aspettare io che far
aspettare gli altri. Che puntualmente arrivano mezzora dopo, ovvio.
Stavo pensando a come sarebbe
stato allenarmi con uno del calibro di Starrk, quando sentii una mano
afferrarmi per il polso e trascinarmi via. Persi più di un battito nel rendermi
conto di chi si trattava.
- Grimmjow... -
- Muoviti e zitta. -
Non capendo cosa stesse succedendo
e totalmente incapace di reagire o aggiungere altro, lo seguii docilmente,
cercando nel frattempo di calmarmi un attimo. Ma come potevo solo sperare di
regolarizzare il battito impazzito del mio cuore se sentivo la sua mano contro
la mia pelle? Come potevo stare tranquilla se il suo profumo forte m'inebriava
dopo giorni e giorni di assenza?
Capii ancora di meno quando aprì
una porta nascosta nel muro e mi fece entrare in una stanzina anonima, mai
vista.
- Ma dove... -
Non riuscii a completare la
domanda che mi ritrovai contro il muro, le braccia bloccate sopra la testa
dalle sue mani grandi, il suo corpo ad un palmo dal mio.
- Dimmelo. - mi ordinò perentorio,
a bassa voce. - Dimmelo di nuovo. -
Aprii la bocca per parlare, ma le
mie corde vocali si rifiutarono di funzionare. L'unica cosa che riuscii a fare
fu guardarlo sempre più confusa.
- Ripetimelo! - mi gridò folle, facendomi tremare. - Dimmelo che hai bisogno di me! -
I suoi occhi mi guardavano
furenti, ribollendo come un mare in tempesta; le sue mani, sempre più strette
intorno ai polsi, quasi mi fecero male, ma non vi badai troppo. Non riuscivo a
credere in quello che avevo appena sentito.
- Grimmjow... -
Deglutii a fatica quando avvicinò
il viso al mio collo e chiusi gli occhi per evitare di vedere la stanza girarmi
intorno.
- Dimmelo. - mormorò, con più
calma. Ormai il predatore aveva vinto e io, la sua preda, ero in sua completa
balia.
- Io... ho bisogno di te,
Grimmjow. -, gli sussurrai. Avevo una tremendissima
voglia di stringerlo contro di me talmente forte da fondermi con lui, ma le
braccia erano ancora bloccate sopra la mia testa, accidenti a lui!
Sospirò, come se si fosse appena
tolto un peso che gravava da troppo sulla sua schiena, e sentii la pelle del
collo bruciare quando le sue labbra vi si appoggiarono.
- Oh Dio... -, mi sfuggì, mentre
mi morsicava la spalla senza farmi male. Lasciò finalmente liberi i miei polsi
e non ci misi molto a circondargli il collo con le braccia, stringendolo a me
come avevo sempre sognato. Sentire a stretto contatto i nostri corpi fu per me
il colpo di grazia e fortuna che mi reggevo a lui e le sue mani erano
saldamente poggiate sulla mia schiena, altrimenti mi sarei afflosciata
veramente per terra come un foglio di carta che non rimane in piedi.
Mi sollevò in braccio, incatenando
i miei occhi ai suoi, così belli, così ammalianti, e ci guardammo per secondi
interminabili. Dio, com'era bello e terribile, ora, con quell'espressione
maliziosa ma sempre strafottente e non più rabbiosa, che tanto mi aveva fatta
soffrire. Gli accarezzai i capelli, affondandovi le mani per godere della loro
morbidezza (e io che pensavo sarebbero stati duri per tutto il gel che ci
metteva!) e sorrisi quando chiuse gli occhi.
Fu in quel momento che lo baciai.
Fu in quel momento che temetti che
il cuore mi sarebbe schizzato via dal petto per l'emozione.
Quello che seguì subito dopo fu
indescrivibile: le sue labbra sembravano mangiare le mie, bramose e assetate,
la sua lingua dominava la mia, in un bacio quasi violento e rude, disperato
anche. Le sue braccia che mi stringevano possessivamente mi diedero un
caldissimo senso di protezione che avevo agoniato da mesi. E' così bello stare
stretta all'uomo che si ama con tutto il cuore!
Mi sentii per un attimo persa
quando mi ritrovai sdraiata sul pavimento freddo, lui che gravava sopra di me,
mordendomi le labbra, succhiandole avidamente, mentre le sue mani mi
accarezzavano le curve dei fianchi.
Era quello l'Inferno o era quello
il Paradiso?
- Grim...
Grimmjow... -
Mi strappò letteralmente via il
maglione, così come la camicia che indossavo sotto e la gonna, che volarono via
in qualche angolo della stanza.
- Ti voglio. -, mi disse,
imperativo, con una nota di impazienza nella voce. - E non credo di potermi
fermare ora che ti ho trovata. -
Gli sorrisi, baciando quelle
labbra arrossate e togliendogli la giacca bianca, perennemente aperta. - Non
voglio che ti fermi. -
Prese prepotentemente possesso
della mia bocca, per poi baciarmi il collo ed il petto. Dovetti mordermi la
lingua per non gemere vergognosamente quando mi tolse anche gli ultimi
indumenti, mentre le sue roventi labbra continuavano a baciarmi.
Non avrei resistito oltre, il
doloroso piacere che mi aveva impossessata era diventato insostenibile, ormai.
Volevo che mi amasse almeno la metà di quanto lo amavo io, volevo sentirmi sua
e di nessun altro.
Arrossii a livelli inimmaginabili
appena anche lui si denudò completamente, mostrandomi un corpo sconvolgentemente scolpito, deturpato solo dalla lunga
cicatrice sul torace.
Riuscii a sussurrare il suo nome
prima che mi prendesse con una spinta decisa e che mi fece lacrimare dal
dolore. Mi strinsi al suo corpo, cercando di concentrarmi solo su di lui, sui
suoi occhi azzurri completamente accecati dalla lussuria, sui suoi baci, sul
fatto che a modo suo mi stava amando, nonostante mi facesse piangere, dal
dolore e dalla gioia. Non pensavo certo che sarebbe stato il più dolce degli
amanti!
- Dimmi... Dimmi che sei reale...
-, mormorai, affondando ancora una volta le dita tra i suoi capelli celesti.
Mi guardò intensamente, mordendosi
le labbra per il piacere. Nascose il viso nell'incavo del mio collo e mi baciò
la pelle per reprimere un ansimo più forte. - Sono qui... -
Mi abbandonai completamente a lui
e ormai avevo già scordato che Starrk mi aspettava da minuti interi per il
nostro allenamento.