064. Nella nebbia
Prompt: Autunno/ Fandom: Saint Seiya / Autore: Zefiro/ Personaggi: Aiolia, Shura (in absentia) / Quando: autunno 1986
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
Confortate di pianto è forse il sonno
Della morte men duro?
(Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, vv.1-3, 1807)
Nella nebbia i contorni si fanno più sfocati attorno a quella tomba vuota al centro del cimitero. Una tomba senza proprietario – o è forse la tomba ad essere padrona del morto? – che Aiolia non riesce a togliersi dalla testa. Perché ce lo voleva spedire lui, Shura, a far crescere le margherite, e voleva farlo colle proprie mani. E invece no. Invece quello stronzo è andato all’altro mondo colle proprie gambe, lasciandolo da solo colla sua rabbia e una manciata di nebbia tra le dita. Non è giusto, pensa Aiolia fissando quella lapide come se potesse rispondergli. Non è affatto giusto.
L'unica cosa che accomuna la vostra adorabile Zefiro di quartiere a quel lagnoso montato plagiatore di Ugo Foscolo (a parte le origini greche molto diluite e una logorrea imbarazzante che sfocia a tratti nel diarroico) è la necessità di avere un sepolcro per i propri cari estinti. Perché sì, il sepolcro non serve tanto a chi se n'è andato - che se ne sta contento e beato, si spera, nell'aldilà - ma a chi resta, per avere un qualcosa che trattenga una parte del caro estinto la cui memoria, altrimenti, si diluirebbe tra le pieghe del tempo.
Una volta questa drabble riempiva questa casella; adesso le abbiamo trovato una migliore collocazione, che ne pensate?