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Autore: Aiko    15/05/2005    2 recensioni
Ho sognato il futuro e ora voglio farlo conoscere anche a voi. Vuoi conoscere il futuro che ci aspetta?
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLI 1

-Capitano qui tutto nella norma. Nessuna anomalia….-

- …..Dio quanto è buio qua dentro…. Chi sono questi signori? Di che anomalie parlano? Dove sono..? è tutto così buio…oh una luce… che colore confortevole, è… verde… come brilla mi incita quasi a toccarlo…-

allunga la sua leggera mano che vede per la prima volta. E’ piena di cavi e si muove a fatica dentro quella capsula che cresce con lei da ben 17 anni cioè da quando è nata. Il liquido amniotico è denso e caldo, ci si sente così bene li dentro hai una sensazione di totale protezione. Ma non lei. Lei si è svegliata troppo presto rispetto a tutti i suoi fratelli, perché… proprio oggi nell’anno 3005 mentre l’Arca Mama è in viaggio doveva succedere…!

- CAPITANO!!! GUARDI! Un segnale nel settore 120036C!!-

Il capitano si diresse verso il centro operativo dell’angar, posto all’ingresso dell’immensa area, e guardando sul monitor si accorse che una luce rossa si era accesa nel settore indicato dal militare di controllo. Poco dopo come per conferma delle perplessità del comandante apparve la scritta “ALLARME”

- Cazzo! Questa proprio non ci voleva… CHIAMA LA GUARDIA MEDICA e prega che non sia un’anomalia…!-

Intanto nella capsula “lei” era riuscita a liberarsi dai vari cavi che le controllavano la crescita e lo sviluppo e si stava avvicinando sempre di più a quella pietra che emanava così tanta luce, riuscendo finalmente con la punta delle sue dita, a toccarla …!

-SBRIGATEVI O SARA’ TROPPO TARDI!!!! DOV’ E’ quello stramaledetto medico, quanto ci mette a venire!!! Giuro che se non fa in tempo gli separo la testa dal corpo, o non sarò più un Cucme!!!!! MUOVETEVI!!-

L’agitazione del capitano alieno era più che comprensibile non si era mai verificata una cosa del genere… un’anomalia! Il Medico serviva per il parto, l’estrazione dalla capsula di nuovi esseri viventi aveva sostituito il tradizionale parto terrestre ma ne aveva lasciato il nome. Ora la cosa era molto diversa la ragazza era troppo giovane e non aveva quindi concluso la fase di addestramento all’interno della capsula. Infatti l’uomo che esce dalla capsula è totalmente formato e in grado da subito di parlare, camminare ed entrare subito al lavoro se necessario. Ma “lei”… chi poteva sapere fino a che punto era arrivato il suo addestramento?? Se avesse subito dei mutamenti genetici o peggio ancora se fosse diventato in qualche modo un pericolo per la colonia?

-….Che calore esasperante, aiuto non respiro e queste persone chi sono? Perché mi fissano con così tanto stupore? Perché hanno paura? E… e … dov’è la pietra?!.. ce ne erano tante prima …. AH! Mi brucia tutto… le mie mani cosa sono queste pietre perché ora sono dentro il mio corpo??!?!? AIUTO! …perché SCAPPATE SONO QUI !!... VOGLIO USCIRE… NON RESPIRO… AIUTO!!!-

Una luce abbagliante verde che usciva dal corpo della ragazza si era sprigionata accecando e impaurendo qualche militare che era scappato via per paura del mostro che poteva uscire da la dentro. Intanto “lei” continuava a spingere per uscire si strappava man mano i cavi che la tenevano imprigionata la dentro, poi un ultimo sforzo, quello che la separava dalla libertà…

- Eccomi capitano cosa c’è di così tanto urgente.. ero dall’altra parte dell’Arca quando lei mi ha fatto chiamare ero molto impegnato e…..!!-

Il medico notò che il capitano non aveva minimamente sentito neanche una parola di quello che aveva detto, ma era rimasto impassibile fissando un punto dell’immensa vallata di capsule che stavano crescendo come se quello che succedesse fuori non le riguardasse. Il medico decise di circunavigare l’immenso corpo del Cucme per capire cosa stesse succedendo….

- Allora mi vuole … degnare di un po’ d’ ….a-t-t-e-n-z-i-o…ne!-

La scena che osservò dopo il medico era impressionante, militari che scappavano da tutte le parti e la in mezzo a quella valle una colonna di luce verde si ergeva dominando l’intero immenso reparto e illuminando tutte le capsule. Il medico cambiò totalmente aspetto lo sguardo era severo e acuto prese la sua borsa medica per queste evenienze e corse verso la porta, ermeticamente chiusa. Con il gomito coperto dal camice diede con forza un colpo al vetro dell’allarme, con fretta lo tirò verso di se e immediatamente una luce rossa a intermittenza e una sirena incominciarono a farsi sentire per tutta l’Arca. Poi corse verso la luce verde, pochi erano ancora rimasti sul posto in attesa di vedere il “mostro” uscire senza bisogno di aiuti dalla capsula.

- CHE FATE LI IMPALATI ABBIAMO UNA VITA DA SALVARE!!! SBRIGATEVI!!-

- ….Ma chi è quel uomo?.. Perché grida a quegli altri? Perché non scappa??. Aiuto so che tu puoi salvarmi ma forse è troppo tardi… non mi vuole far uscire…che strano morire prima ancora di vivere… oh! Cosa fa? … viene verso di me!! No!! Allontanati …è pericoloso probabilmente posso farti del male SCAPPA come gli altri!! Perché ho così tanta…..paura?! Che cos’è quello?? Perché ha un coltello in mano?? NO … non uccidermi non voglio morire….-

La luce non intimidì il medico che si lanciò in mezzo al fascio di luce e con un colpo preciso squarciò la capsula. La luce uscì insieme al corpo della ragazza ora svenuta. Subito un coraggioso militare si butto a occhi chiusi su di lei coprendola con una coperta, e il fascio di luce si quietò. In tanto il medico cercava come fosse un disperato le otto pietre che servivano ad aumentare le capacità delle varie parti del corpo. Ma, nonostante lui continuasse a cercarle nel liquido amniotico, sotto i cavi e intorno alla capsula non le vedeva. Purtroppo sapeva già troppo bene dove fossero..

- Questo non può capitare.. non deve capitare!!!!-

-Dottore la ragazza!! Venga presto!! E’ strana … non è una specie conosciuta nella colonia!! Ha delle protuberanze non identificate sulla schiena!! Venga presto!!-

Il dottore si precipitò su di loro, inginocchiatosi davanti alla ragazza coperta solo da quel lenzuolo. Si stupì per la prima volta in tutta la sua vita, non avrebbe mai immaginato di vederne uno cosi da vicino eppure eccolo li incosciente davanti ai suoi piedi in tutta la sua bellezza…

- Allora dottore che cos’è??-

- Senti ragazzo… tu sei religioso?

- Sì perché?-

- Credi nel dio terrestre?-

- Si sono un umano anche io!-

- Ok puoi ritenerti fortunato … Stai tenendo fra le braccia ….un angelo!-

CAPITOLO 2

- Quanta luce …… non riesco ad aprire gli occhi!... Ho freddo, dove sono?... Dov’è quella persona che mi ha salvato non ricordo il suo volto….-

- Guardi Dottore stà aprendo gli occhi!! Si è svegliata cosa dobbiamo fare?!-

- Voci? Non ho mai sentito il suono di altre persone… non…non riesco a muovermi!! …AH!! Questa luce mi acceca, non è come quel altra… che …era così calda, che mi dava un senso di protezione…

- Non preoccupatevi è legata per bene, non potrà farci alcun male. Le catene di marte non possono essere distrutte da alcun essere vivente in tutto l’universo e non penso proprio che questa riesca anche solo a scalfirle! Forza la svegli e soprattutto dategli qualcosa con cui coprirsi. E’ uno spettacolo rivoltante!!-

L’infermiera non approvava il pensiero del medico e neanche gli stava simpatico ma per il suo lavoro era considerato uno dei migliori. Pose, quindi, con dolcezza un lenzuolo bianco sulla ragazza che cercava ancora di aprire gli occhi soffocati da quel faro che le stava puntato addosso, il freddo delle catene che le stingevano i polsi, le caviglie, la gola e quelle strane protuberanze erano troppo strette per lei, provocandogli delle enormi abrasioni sulla pelle che era diventata tutta rossa intorno a quegli anelli.

- AHI! Cos’è che mi stringe? … Catene?!? Ma perché??...-

Riuscì finalmente ad aprire gli occhi ma non avrebbe dovuto farlo. Guardò il suo corpo, per la prima volta, fuori dalla capsula ma niente di quello che vide le piacque, la sua pelle dorata come fosse appena stata sotto il sole era piena di graffi e alle sue estremità, catene, che la tenevano immobile su quel lettino così freddo. Il letto era semi obliquo in mezzo a una stanza tutta bianca, poche persone si accorsero di lei, alcune erano impegnate in conversazioni molto accese e le rivolgevano pochi sguardi che le sembrarono tutt’altro che amichevoli, altre controllavano dati, guardavano oggetti di cui “lei” non sapeva l’esistenza, o almeno, non ancora.

- AHAHA! E’ tanto inutile che ti dimeni non riuscirai a liberarti facilmente! E poi guada quanto sangue stai perdendo mi sporcherai tutto il laboratorio, quindi smettila di dimenarti!! Il colore del tuo sangue mi aggrada è nero quasi quanto la tua sorte!! Mhmhmh…-

Erano le prime parole che sentiva rivolte a lei da quando era uscita dalla capsula e non le erano sembrate molto confortevoli, ma comunque avevano scosso qualcosa in lei che non aveva mai provato prima! Noi oggi lo chiameremmo odio o non rassegnazione o sfida o rabbia…. Ma lei non sapeva… no, non sapeva che dagli esseri viventi quel sentimento viene considerato.. negativo!!

- non saranno queste catene a impedirmi di vivere!!1. non sono uscita da la dentro per ritrovarmi in un posto peggiore…….. non lo accetto!!!!!!…-

Ma nessuno la sentiva. Infatti non aveva emesso neanche un gemito… ma fu la sua sovrannaturale forza a parlare per lei. Incominciò a dimenarsi come fosse una furia, ma il dottore che la guardava dissanguarsi, continuava a ridere divertito da quella scena macabra. Dopo poco “lei” riprese ad agitarsi, con tale rabbia tale foga che l’aria a lei circostante si fece pesante e quasi irrespirabile. Solo un sonoro cigolio ruppe le risate del sadico dottore che cambiò immediatamente espressione. Si voltò di scatto come per cercare rassicurazione nei volti dei colleghi che però erano sconcertati quanto lui. Non si muoveva più niente nella stanza il luogo era diventato improvvisamente buio solo le pietre nel corpo della ragazza davano una colorazione verdastra alla stanza, gli infermieri erano appiccicati al muro con gli occhi fissi su di lei che si agitava, si contorceva quasi stesse subendo chissà quali atroci torture. Le catene vibravano sotto l’impressionante forza che dimostrava la ragazza, poi “lei” con tutte le sue forze diede un ultimo grande strattone a quelle cose che la tenevano imprigionata e queste come per rispetto verso la sua forza si ruppero all’unisono….. liberandola.

-Ah…..! Ce l’ho fatta!!!!!.......-

Poi senza neanche posare piede sul pavimento cadde a terra, sfinita. Il medico a bocca aperta come a voler indicare che si era rimangiato tutte le precedenti parole, incominciò ad urlare con tutto ciò che lo circondava…

- ….! COSA FATE TUTTI LI IMPALATI CHIAMATE IL PRIMARIO!! SUBITO!!! E che nessuno si avvicini a questo “coso” è troppo pericoloso! INFERMIERA!! Se anche solo si muovesse stordirtela con una scarica elettrica da far illuminare di luce propria tutta l’Arca.-

Intanto “lei” giaceva a terra nuda in un lago di sangue, mentre quelle strane protuberanze continuavano a crescere senza controllo….

-Che male!!!... Mi fa male tutto….ma?! …. Cos’è questo, è così caldo sembra quasi il liquido amniotico… ma non può essere!? Sono uscita dalla capsula!!1…. ma … allora cosa? ….Eh!! HA un colore diverso dall’altro… è così scuro, un rosso talmente scuro che fa paura… ma da dove viene?.... da me? MA ….. E’… SANGUE!!!!!!!-

Stava cercando di alzarsi non le piaceva quella vista spettrale, ma non ci riusciva, aveva perso troppo sangue e oltretutto era completamente circondata da quell’alone scuro che sgorgava a fiotti dai suoi polsi.. L’infermiera se ne accorse, che era grave che doveva intervenire e che l’avrebbero persa se continuava così. Chiamò un suo amico nonché collega che senza farsi vedere dal medico che continuava a sbraitare ordini, si avvicino a “lei” le mise addosso un lenzuolo e prendendola in braccio decisero di portarla via, lontano da quel maniaco.

- chi sono queste persone ??? Perché mi aiutano?.... dove mi portano??.. voglio scendere voglio sentire la terra sotto i piedi!!!...-

In comincia ad agitarsi fra le braccia di quel giovane apprendista medico, che sta correndo lungo gli stretti corridoi del reparto medico dell’Arca, per cercare chi lo potesse aiutare. Il ragazzo continua a correre sembra quasi che la ragazza fra le sue braccia non abbia peso da quanto la sua falcata è svelta e sicura.

- Chi è questo giovane che si da tanta pena per me?? Che viso dolce che ha, le sua braccia mi sembrano così confortevoli, rassicuranti, mi danno quella strana sensazione di protezione della capsula o di quelle misteriose pietre… Ma chi è? … Voglio che rivolga il suo sguardo verso di me! Così capirà che stà aiutando un “mostro”!-

Con affetto “lei” protese la mano sanguinante verso il volto del giovane, che notando quello strano movimento arrestò la sua corsa. Intanto “lei” continuava ad allungare quella mano non sapendo di preciso cosa volesse fare ma cercando comunque di attirare la sua attenzione verso di lei. Il ragazzo da prima col volto impassibile, quando sentì il tocco delicato di quella mano così tremolante e insicura si lasciò toccare con in volto una nostalgia per una cosa mai provata o destina a morire, la strinse al petto come per rassicurala che lui riuscirà a salvarla, di non preoccuparsi, e lei per la prima volta, circondata da quell’abbraccio sorrise a quel volto così benevolo in segno di totale fiducia. Il ragazzo, con il volto sporco di sangue e il camice ricoperto anch’esso da quel alone rosso scuro, partì più determinato a trovare colui che poteva salvarla.

  
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