Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Xariar    23/11/2020    0 recensioni
"E mentre balla
storce le labbra in una lenza di sorriso
ed io,
ho abboccato."
Sotto gli occhi di Dio, aveva scelto Lucifero,
smarrendo la via che il Signore per lui aveva designato. L'ingiusto giudice si stava facendo cullare dai piaceri umani e da tutto ciò che riteneva sporco e impuro.
Ma la desiderava.
La lussuria, che strana.
Divorava, come il fuoco, ogni cosa, per poi lasciare solo le spoglie della passione, come cenere, sul suo arso cammino.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claude Frollo, Esmeralda, Febo, Nuovo personaggio, Quasimodo
Note: Lemon | Avvertimenti: Non-con, Violenza
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La stavano trascinando e spintonando per farla camminare più in fretta, ma Hel puntava i piedi nudi a terra, tirando con forza le corde, cercando di fermarsi. -"Lasciatemi! Lasciatemi andare! Figli di puttana!" Gridava rabbiosa la gitana. In lontananza vedeva il palazzo di giustizia, e le sue viscere si contorsero per la paura. Il palazzo era come l'inferno per gli zingari. Nessuno era mai tornato da quelle prigioni. ":Vi ammazzo! Lasciatemi andare!" Gridò nuovamente Hel, minacciando i soldati. -" Fa silenzio puttana!" Sentì dire alle sue spalle, ed un soldato la spinse con forza, facendola finire a terra con un tonfo sgraziato. -"Prima che prenda seri provvedimenti per il comportamento a cui ho appena assistito, ti consiglio di andartene immediatamente." Una voce maschile sconosciuta alle orecchie della zingara giunse per difenderla, non era altro che il capitano delle guardie. L'uomo aiutò Hel a rialzarsi, attirando l'attenzione del giudice Frollo che li stava raggiungendo in groppa al suo cavallo. -"Cosa succede capitano Febo.. questa strega vi causa problemi?" Chiese stoico come suo solito -"No signore. Nessun problema, la stavo solo aiutando a rialzarsi." Il capitano si guadagnò solo un cenno del capo del giudice che poi fece galoppare il suo cavallo più velocememte superandoli. Le guardie che la stavano portando a palazzo, strattonarono la corda per farla camminare, e consapevole ormai di essere sulla soglia dell'inferno camminò, con accanto il bell'uomo dall'armatura dorata. -"Presumo che voi non siate un bastardo come gli altri, signore.. vi ho visto entrare nella cattedrale quando mi hanno arrestata, avete trovato mia sorella li dentro?" disse Hel sottovoce per non farsi sentire dalle altre guardie -"La Esmeralda? Si, ed è sana e salva, ha il diritto di asilo a Notre Dame. Non può essere arrestata. Ma sono qui per altro. Volevo avvertirti di non fare passi falsi. Non vorrei che morissi, e credo neanche tua sorella." La trascinarono dentro al palazzo, passando per grandi sale e corridoi, fino a giungere in una stanza non molto grande, poco illuminata e con una sola sedia al centro, a cui la Boema fu legata saldamente. I soldati la guardavano e ghignavano, come se sapessero già cosa stesse per accadere . La porta di legno massiccio si aprì ed il Ministro entrò con tutta la fierezza che poteva mostrare. Il suo sguardo era soddisfatto, e il ghigno sulla sua bocca ancora di più. Fece un cenno con la mano e i soldati uscirono fuori chiudendosi la porta alle spalle. Hel nel frattempo continuava a ringhiere e cercare di divincolarsi dalle corde spesse chela tenevano ferma. -"Che bello spettacolo.. ora sono sicuro più che mai di non sbagliare quando vi considero alla stregue delle bestie. Nessuna delle zingare che ho incontrato fino ad oggi, erano dotate di così tanta bellezza." Parlava il giudice mentre le camminava intorno come un alligatore. -"La tua fama però ..ti precede.. tutta Parigi ha potuto assicurarmi che sei riuscita ad intrufolarti nei letti di molti aristocratici e facoltosi, caduti vittima del tuo sguardo. Questo fa di te una strega ammaliatrice." Si fermò a guardarla dritta negli occhi incupiti dalla rabbia. -"Oh vostro onore.. non avete idea di quanti di quegli uomini facoltosi,che ritenete siano caduti vittima del mio sguardo, morissero solo per avere un bacio da me." Disse prendendo in giro ciò per cui era stata accusata. Frollo si accigliò -"Schifosa.." disse come un sibilo. -"Si, non mi sembrava che il bacio che vi ho dato alla festa vi avesse fatto tanto schifo." Disse sfacciatamente, piegandosi leggermente in avanti con volto indisponente. Sentì un colpo prima sulla guancia destra, poi la sinistra. La pelle bruciava come se, fiammelle di candele le fossero state spente addosso. L'aveva schiaffeggiata. La rabbia la stava divorando. -"Modera le parole. O questo sarà solo l'inizio di ciò che ti aspetta prima della pira." Hel rimase in silenzio, consapevole del fatto che se avesse continuato probabilmente l'avrebbero torturata fino alla morte. -"Bene.. ora, dovrai rispondere a qualche domanda, che potrebbe evitarti la morte.." La ragazza chiuse gli occhi sentendosi sottomessa, una sensazione oscena. -"Allora, cara. Non costringermi a mandarti nella camera delle torture. Non vorrei mai che questa bella rosa sfiorisse." Disse Frollo poggiando i palmi delle mani sulle spalle nude di Hel che a quel tocco sospirò, avvertendo una sensazione a lei molto affine. Piacere.  Quel tocco le dava uno strano e doloroso piacere di cui lei era dipendente dalla prima volta che lo aveva scoperto. Era dipendente da molte cose. Che sia la pipa o che sia il vino o anche il sesso, erano cose a cui raramente rinunciava. Ma si sentiva strana, si vergognava ad ammettere che quelle mani, ancora sporche di sangue gitano, le stessero facendo provare una sorta di desiderio. -"Dimmi allora.. da dove vieni? Non sembri egiziana come quelli di cui ti circondi" chiese il giudice tornando di fronte alla ragazza attendendo una risposta. -"Infatti non lo sono. Sono Italiana. Irpina per la precisione." Rispose la zingara guardando l'uomo dritto negli occhi. -"Ah, una Rital che sorpresa.. Parigi ormai è diventato il covo di ogni tipo di feccia." commentò lui facendola innervosire. -"E di grazia, da quanto tempo e perché sei qui?" Chiese ancora. Hel sospirò cominciando il suo racconto. -"I miei genitori sono morti otto anni fa. Il resto della mia famiglia decise di venire qui per trovare alloggio da alcuni parenti lontani. Purtroppo sono tutti morti durante il viaggio, per un'influenza. Gli unici rimasti eravamo io, che al tempo avevo solo dodici anni, e una mia cugina, che ha deciso di abbandonarmi in una strada. Fui ritrovata quasi morta in riva alla Senna dal re degli zingari, che mi portò con se." Frollo rimase in silenzio con le mani dietro la schiena ad ascoltare la storia, con lo sguardo che vagava su ogni centimentro della giovane. Era davvero bella come si diceva che fossero le donne mediterranee, ma era altrettanto velenosa. La vita probabilmente l'aveva incattivita, facendola diventare la strega ammaliatrice che aveva davanti. -"Un'ultima domanda." Disse Frollo facendo un passo avanti -"Dove si trova la Corte dei Miracoli?" Una risata uscì dalle belle labbra gitane -"Pensate davvero che io metta a repentaglio la vita dei miei fratelli per salvare la mia? Potete andare al Diavolo!" Disse quelle parole con il veleno che le impregnava. Il giudice a quel punto chiamò le guardie, infinitamente stufo della lingua tagliente di quella ragazzina. -"Portatela nella sala delle torture. Ho in mente per lei qualcosa di peggiore delle frustate." - Salve a todos! Capitolo 2!!! Recensite
   
 
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