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Autore: Arvistloe    28/11/2020    1 recensioni
Per colpa di Eva, Lucifer era ammanettato con le braccia dietro la schiena e cieco, in più con indosso solo dei boxer neri. Nessun gioco erotico per un re dell'inferno profondamente triste.
Colonna sonora: bed of roses (Bon Jovi)
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amenadiel, Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Mazikeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terzo giorno: martedì.

Alba.

Chloe si svegliò sentendo mugolare. Voltatasi vide Lucifer intrappolato nei suoi incubi. Scosso da tremori, la schiena di Lucifer si stava piegando all'indietro provocando se non si fosse fermato la rottura o la lesione delle braccia. Chloe cercò di svegliarlo, ma l'incubo doveva essere terribile. Non potendo lasciarlo farsi del male, Chloe corse nel soggiorno, prendendo da un cassetto dietro il bancone del bar una siringa con dentro un liquido blu chiaro. Maze gli aveva detto che se avesse avuto quei momenti mentre dormiva, doveva fargli quella puntura di calmante nella spalla. Titubante Chloe la fece, vedendolo calmarsi, ma continuando a mugolare, scosso da singhiozzi di pianto, che per colpa della piaga, le lacrime che uscivano dagli occhi erano rosso sangue, dicendo frasi come
"Sono sconfitto...sono sconfitto…"

"Noooo! Allontanate i miei fratelli e sorelle piu piccoli, non devono vedermi cosi"

"Michael basta! Abbi pietà! Nostro padre aveva detto che devo essere imprigionato nell'inferno"

"Le mie ali...le mie ali...vi prego basta"

"Non nella fossa infernale...nostro padre ha detto la cella nell'inferno"

"Sto cadendo...sono solo...Solo...sono un mostro...sono un mostro...resterò per sempre solo...sono marcio dentro…"

"Chloe...Non abbandonarmi...Non sono un mostro...almeno lo pensavo...Chloe Ti amo…"

Dispiaciuta Chloe gli rimase accanto, asciugando le lacrime di sangue, possandogli ogni tanto dei baci sulla fronte e sulla bocca di Lucifer, dicendogli
"Lucifer non se solo. Prima o poi troverò il coraggio…"
Dei singhiozzi di pianto la scossero
"...ti confesserò che ti amo. Lucifer calmati. Non sei più solo. Lucifer tranquillizzati"

Improvvisamente Lucifer non si lamento più, facendo effetto totale il calmante.

Qualche ora dopo.

Chloe si svegliò per la sensazione di un bacio passato sulla guancia destra. Apri gli occhi contenta di vedere accanto al suo viso quello di Lucifer, che le disse accennando un sorriso
"Mi sono reso abbastanza ridicolo?"
Chloe gli baciò la fronte, dicendogli mentre gli passava una mano nei capelli scompigliati
"Non sei ridicolo. Ma quando finisce tutto questo tuo stato del momento pretendo che parli di questi incubi con Linda"
Lucifer annuì di si, dicendole mentre tentava di alzarsi dal letto
"Vorrei fare una doccia. In questi ultimi giorni non sentivo la necessità, essendo rimasto chiuso nella villa mezzo nudo. Ma questi ultimi incubi mi hanno fatto incrinato il collo, un po' di acqua calda gioverà"

Chloe si avvicinò, dicendogli con cautela
"Se desideri posso aiutarti mentre fai la doccia, non credo saresti intimidito"
Lucifer avrebbe desiderato avere il coraggio di dirgli che lei era importante. Cercando di mantenere la cosa sul ridere, disse a Chloe sorridendo
"Ma non spaventarti se vedrai un qualcosa di molto eccitante tra le mie gambe"
Chloe arrossi, ridendo nervosamente.

Nella doccia.

Approfittando che Lucifer era cieco, Chloe si denudò completamente. Prima di entrare nella zona doccia, Chloe regolando il flusso e il calore dell'acqua in una pulsantiera numerata vicino l'entrata del bagno.

Sotto il getto dell'acqua calda, ognuno dei due tentava di pensare nulla di eccitante, soprattutto Lucifer. Qualche minuto dopo, durante i quali Chloe toccava il corpo nudo di Lucifer solo con una morbida spugna, tutte due quasi ringraziarono il trillo della doccia computerizzata. Quel trillo avvertiva che l'acqua calda stava per finire. Ridendo nervosamente, uscirono dalla zona doccia.

Nella camera da letto.

Con cautela, Chloe asciugo Lucifer con morbidi asciugamani di spugna, asciugandosi anche lei velocemente. Sempre velocemente, Chloe indossò una maglietta bianca con le maniche corte, scegliendo un paio di pantaloni di tela avana.

Con attenzione, per non toccare la pelle di Lucifer, aiutò il re dell'inferno a indosare un paio di pantaloni di pigiama blu scuri. Solo che Chloe notò che l'altezza notevole di Lucifer, con la sua impossibilità di piegarsi in avanti per le braccia dietro le spalle, non gli avevano permesso di asciugargli bene i capelli con la parte superiore delle spalle. Sapendolo, Lucifer sorrise, sedendosi ai piedi del letto. Così Chloe in piedi, tra le lunghe gambe del re dell'inferno, con un asciugamano di colore celeste, iniziò ad asciugargli i capelli. Ma la vicinanza fu troppa. Un bacio fu inevitabile, una dolcezza che Lucifer si maledisse di credere una menzogna, solo pietà. Dolorosamente, Lucifer allontanò le labbra da quelle di Chloe, alzandosi dai piedi del letto, dicendo a Chloe con voce rotta
"Perché sei così crudele. Non devi farlo"

Chloe provò la sensazione di essere svegliata da uno splendido sogno. Domandò sorpresa a Lucifer che a tentoni cercava di uscire dalla camera
"Ma perché ti comporti così?"

Lucifer si appoggiò alla parete accanto la porta, gridando a Chloe, con rabbia
"Questo bacio, questo maledetto bacio solo pietà. Chloe smettila, non puoi accettarmi sapendo che la mia parte da diavolo ti spaventa, ti disgusta. Non devi farlo! Non devi. Non voglio la tua pietà"

In quel momento Chloe si odiava profondamente. Lasciò che calde lacrime le bagnassero le guance. Mai come in quel momento, Chloe comprese veramente la grande perdita nella sua vita. Chloe si ritrovò a sperare in quel momento di poter tornare indietro nel tempo. Lei voleva cosi tanto che quell' essere magico, quella brava persona, il suo migliore amico che aveva ferito, fattogli credere che la terrorizzava, credesse nel suo amore. Con dolore, Chloe ricordò le parole di Kinley, all'aeroporto prima di salire sull'aereo che l'avrebbe riportato a Roma, per subire un processo
"Rassegnati Chloe, lui non ti perdonerà mai. Il suo cuore spezzato non ti crederà mai"

Lucifer provò a non piangere, sempre appoggiato al muro, quasi sperando di scomparire. Si diede dello stupido per aver sperato, anche per un solo secondo, un solo attimo che quel bacio di Chloe non era pietà. Come un pugnale nel cuore, ricordò quella notte, quando nel suo attico, di fronte a lui nella sua forma bruciata, Chloe gli aveva detto di non poterlo accettare.

Chloe tentò di spiegargli
"Ti prego Lucifer, credimi. Non si tratta di pietà per come sei in questo momento. Maledizione, io ti amo"
Lucifer scosse la testa, urlando disperato, sempre appoggiato al muro, dandogli le spalle
"Non riesco, non ti credo. Chloe…"
Tentò di trattenere le lacrime, così evidenti nel suo stato, rosso sangue, trasformandosi nella sua forma bruciata
"...Guardami! Non puoi aver cambiato idea. Io ti disgusto, terrorizzo. Di certo avrai distolto lo sguardo…"
Invece Chloe non l'aveva fatto, convinto Lucifer continuò con voce rotta
"...Ti prego, facciamo finta come che non sia successo niente. Perdonami Chloe, non riesco proprio ad essere convinto che la tua non sia che pietà, vedendomi in questo stato. Capirò se vorrai andare via. Scusami"
Tornando nella sua forma umana. Chloe decise di attendere fosse passato quel momento, dimostrandogli con i fatti che lo amava. Gli disse con rassegnazione
"Non vado via. Va bene, facciamo come non sia successo niente"

Per il resto della giornata, scambiarono poche parole.

Quarto giorno: Mercoledì.

Mattina.

Scosse il silenzio tra loro la telefonata di Trixie. La bambina voleva parlare con Lucifer, domandando a sua madre, con tono serio
"Mamma non dirmi di aver rovinato tutto nuovamente"
Chloe si accigliò un po', ma dovete ammettere che negli ultimi tempi su Lucifer aveva sul serio rovinato tutto.

Un po' emozionata, domandò a Lucifer, seduto nel balcone, ascoltando un audiolibro, ma con una sola cuffia
"Trixie si chiedeva…"
Chloe come odiava Lucifer quando era silenzioso
"...se vorresti parlare con lei al telefono"
Lucifer annuì di si. Contenta, Chloe posò il cellulare sul tavolino vicino dove era seduto Lucifer, dicendogli
"Metto il vivavoce. Quando vuoi spegnere basta dire: spegni cellulare. Io sono qui vicino la porta. Non sentirò quello che dite, dovreste gridare per poterlo fare. Appena mi vuoi qui con te, grida il mio nome"

Lucifer annuì di si. La voce di Trixie lo scosse piacevolmente
"Lucifer come stai?"
Il re dell'inferno sorrise
"Potrei stare meglio, ma non mi lamento"
La bambina gli domandò con fermezza
"La mamma ti sta aiutando? Perché se ti ferisce nuovamente io sono pronta a dirgliene quattro"
Lucifer ridacchio, non aveva mai capito perché quella piccola umana fosse così protettiva verso di lui. Le rispose
"Puoi stare tranquilla. Tua madre resta solo da lodare"
seppur quel bacio che credeva solo pietà gli pungeva ancora il cuore. Sorpreso, credete di sentire un singhiozzo di pianto da parte di Trixie che le disse
"Lucifer mi manchi. Mi manca averti nella mia vita. Perché devo perdere il mio magico amico?"
Lucifer avrebbe desiderato avere il potere di portare indietro il tempo, obbligando Chloe ad ascoltarlo quando vide la sua natura da diavolo. Non lo avrebbe mai ammesso, ma gli mancava così tanto Trixie. Con lei aveva sentito un qualcosa di paterno. Cercando di consolare la bambina che sentiva piangere ma anche se stesso le disse
"Trixie prima o poi tu saresti cresciuta, vedendomi solo come un altro adulto noioso"
La bambina quasi urlò
"No! Mai Lucifer. Anche da vecchia, piena di rughe saresti rimasto il mio magico amico. In fondo io speravo che tu sposassi la mamma. Trovo tutto così ingiusto. Per colpa degli adulti, perdo sempre io"
Lucifer non poté non essere d'accordo con lei.

Mezz'ora dopo.

Chloe torno da Lucifer, trovandolo molto più sereno,

Nello stesso istante in paradiso.

Azrael stava raccontando agli altri angeli quanto era cambiato Lucifer. Gli disse anche del momento, nel quale Lucifer era bloccato dalle manette e cieco per il peperoncino del paradiso. Mentre spiegava di Amenadiel che stava preparando la pozione, per ridare la vista a Lucifer, qualcuno ascoltava non visto. Michael, il fratello gemello di Lucifer, ringraziò il destino per quella opportunità di far del male a Lucifer.

Michael aveva celato nella prigione del paradiso un laboratorio di magia nera. Un luogo di quel genere fuorilegge nella città d'argento, ma Michael conosceva molti trucchi.

Chiusa a chiave la porta del laboratorio, Michael si denudo, sedendosi con le gambe incrociate nel centro di un cerchio tracciato sul pavimento. Disse alcune parole magiche. Il cerchio si illumino di rosso. Sussurrando altre parole, Michael si morse il polso destro, facendo scendere il copioso sangue sulla sua testa, macchiando di rosso i lunghi capelli biondi, divenendo gli occhi rosso fuoco. Due ali da pipistrello gli uscirono dalle spalle. Ridendo, l'angelo unì le mani di fronte a lui, chiudendo gli occhi. Intorno a Michael iniziarono a girare vorticosamente segni rossi.

Attico.

Lucifer stava ascoltando con Chloe altre puntate della serie Castle. Non avevano più parlato minimamente dei loro sentimenti. Improvvisamente Lucifer si alzò, scuotendo con forza la testa, urlando
"No...no Michael...Non puoi"
Una esterrefatta Chloe, vide Lucifer alzato in aria, quasi fino al soffitto, chiuso in una sfera dorata. Dal balcone entrò una trafelata Azrael, che disse portandosi le mani alla bocca
"Padre mio, magia nera proibita"

Negli incubi di Lucifer.

Lucifer di ritrovò, completamente nudo, nella cella della prigione del paradiso. Capì che era nei suoi incubi, ma controllati da qualcun'altro. Sentì fuori dalla cella una voce che lo fece tremare
"All'epoca non mi diedero modo di punirti per bene, ora qui lo posso fare"
Entrarono quattro soldati angelici. Le armature erano così simili a quelle dell'antica Roma. Lo afferrarono per le braccia e le gambe tenendolo fermò contro il muro. Michael entrò nella cella ridendo
"Ti rompero, stavolta del tutto"
La sua armatura era d'oro, così lucente da illuminare la cella. Nella mano destra aveva un frustino. Inizio a colpire la schiena di Lucifer, che nonostante il dolore non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di urlare per il dolore.

Nella villa al mare, Chloe e Azrael videro la sfera colorarsi di rosso.

In un'altra realtà, un re provò una intensa rabbia, dicendo con voce lieve
"Un altro dilettante che crede di usare impunemente il mio regno"
Un piccolo essere, simile ai gremlins portò su un vassoio d'oro un mantello blu. Indossato il re il mantello, si formarono sopra tutte le costellazioni. Il gremlins disse con voce in falsetto
"Re Sandman volete il pugnale dell'oblio?"
Sandman gli fece segno di no con la mano, scomparendo in un turbine di sabbia.

CONTINUA
   
 
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