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Autore: DawnLady94    29/11/2020    1 recensioni
E se Jon Snow fosse nato Visenya Targaryen e suo zio Eddard Stark l'avesse presa con sé crescendola come propria e accettando al proprio servizio la sua Spada Giurata? E, soprattutto, se qualcuno che si credeva da tempo morto fosse in realtà vivo e pronto a riprendersi il proprio trono con sangue e fuoco ricostruendo la dinastia spezzata con la morte del padre? Con Daenerys Targaryen a Essos che risveglia draghi dalla pietra e comanda armate e una sorella che non sapeva nemmeno esistesse?
***
Varys soppesò le successive parole, domandandosi se si potesse davvero fidare dell'uomo che aveva di fronte. Lord Tyrion attese e alla fine il Ragno sospirò
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Aegon VI Targaryen, Arya Stark, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Oberyn Martell
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Incest, Triangolo
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Ciao a tutti come butta? Ecco a voi il capitolo di Cersei che comincia a lavorare dietro le quinte per proteggere i suoi leoncini. Il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Sansa e aumenterà un po' il ritmo delle cose ad Approdo del re.

Come sempre fatemi sapere che ne pensate! Un bacione -G.

Cersei II

Cersei tagliò metà della sua pera e ne ingoiò un piccolo boccone, arrotolandosi la succosa fetta di frutta tra le dita con innata eleganza.

 

Le sue dame di compagnia stavano conversando fra loro di fatti di poco conto – pettegolezzi davvero – che riempivano le sue orecchie a vuoto mentre lei mangiava e ragionava. La loro stupida, continua conversazione era la copertura perfetta per la vera natura dei suoi pensieri e delle sue azioni.

 

Robert era andato a caccia immediatamente dopo aver ricevuto la notizia della morte incresciosa del principe Viserys. Oh, non era arrabbiato per la morte del principe in esilio – affatto – a imbestialirlo era stata la notizia arrivata direttamente da Essos che la di lui sorella, Daenerys Targaryen – la bambina nata durante la più terribile tempesta a memoria d'uomo dalla ex regina Rhaella a Roccia del Drago durante le ultime settimane della Ribellione – non solo era sopravvissuta all'incendio che aveva reclamato la vita del fratello e dello sposo, guadagnandosi il titolo di Non Bruciata con non poco grado di senso di autoproclamazione; ma aveva anche – se le notizie erano da credersi – risvegliato tre draghi in carne e ossa da delle uova di pietra. Madre dei Draghi pensò con disgusto, e perché non puttana dai capelli argento?

 

E, come se non bastasse, l'umore già precario di Robert era peggiorato quando dalla notizia era scaturita una discussione piuttosto accesa con il suo lord Primo Cavaliere. Come avevano riportato le sue spie, lord Stark si era tolto la spilla e l'aveva lanciata sul tavolo davanti a Robert settimane prima quando suo marito aveva considerato di muoversi per uccidere Viserys e Daenerys quando era giunta notizia che la ragazza era stata data in sposa – appena bambina – a un signore della guerra Dothraki col cui khaleesar Robert era convinto che Viserys intendesse riconquistare i Sette Regni.

 

Chi è più forte?, le aveva chiesto quando avevano conversato – una delle rare occasioni in cui si trovavano nella stessa stanza senza ignorarsi o insultarsi a vicenda – uno o cinque?

 

Lei aveva ritenuto la risposta ovvia, cinque.

 

Lui aveva scosso la testa e le aveva mostrato la propria mano, dimostrando nella sua spiegazione esattamente per quale ragione aveva vinto la Ribellione nonostante le sue forze fossero – almeno dal principio – inferiori e peggio equipaggiate di quelle dei Targaryen; aveva mosso le dita, tutte e cinque secondo movimenti diversi, poi aveva chiuso la mano a pugno, Uno, le aveva detto, una unica mente con un unico scopo.

 

Ora, invece che poter gioire liberamente della morte dell'unico altro pretendente al trono conosciuto Cersei doveva preoccuparsi di quei vermi Targaryen che minacciavano il diritto al trono di suo figlio.

 

Il bambino che tutti avevano creduto per diciassette anni morto e sepolto con quanto restava delle speranze dei lealisti Targaryen era riuscito a strisciare fuori da chissà quale buco – verme codardo e spregevole – e aveva vigliaccamente attaccato suo figlio, il suo principe dorato, ed era adesso libero di calpestare il mondo e un giorno tornare per reclamare il trono dei suoi avi... e adesso, adesso c'era anche la puttana dai capelli d'argento di cui preoccuparsi, se invero era sopravvissuta al fuoco e ne era uscita con tre draghi in carne e ossa. Incredibile.

 

E preoccupante. Sarai regina, la voce di Maggy la Rana incantò nella sua testa, per un po'. L'odore acre e pungente del suo capanno nel bosco le invase le narici come se fosse ancora un'adolescente con sogni di gloria che si era spinta fino a quel sudicio posto per farsi leggere il futuro, fino a quando non ne verrà un altra, più giovane, più bella di te a distruggerti e portarti via tutto ciò che hai di più caro.

 

Una delle sue dame le si avvicinò abbassandosi per sussurrarle qualcosa all'orecchio. Annuì «Mie care – chiamò – Desidero essere lasciata da sola da questo momento in avanti.»

 

Le sue dame, tutte abituate ai suoi sbalzi d'umore, obbedirono immediatamente tirandosi in piedi e facendo la riverenza prima di andarsene. Quando fu finalmente sola qualcuno bussò alla porta. Il suo ospite.

 

«Avanti.» chiamò lasciando che il suo ospite si rivelasse.

 

Indossava solo le migliori e più pregiate sete, una spilla appuntata al petto con il sigillo che si era scelto, i suoi piccoli occhi viscidi fissi su di lei mentre teneva stretto al petto un pesante tomo che portava sempre con sé.

 

«Mia regina» la salutò con un inchino particolarmente meschino e aggrazziato per un fanciullo di stirpe umile. Cersei annuì.

 

«Lord Baelish. Prego, siediti.» offrì gentilmente indicando una sedia davanti a sé.

 

«Ti ringrazio, Vostra Grazia» chiosò l'uomo sedendosi «mi hai fatto chiamare, in che modo posso esserti utile?»

 

«Puoi cominciare dicendomi chi è la nuova ombra di lord Stark» commentò avendone avuto abbastanza di false cortesie, che le lasciassero ai cortigiani, lei era la regina e pretendeva delle risposte, tutte le risposte che voleva «Non ho mai visto il ragazzo a corte.»

 

Non diede voce ai suoi sospetti, perché sarebbe equivalso a scoprire completamente la sua mano e le sue intenzioni. Ma era piuttosto sicura che fosse uno dei bastardi di Robert; vestito con la sua armatura leggera, scura, coi capelli corvini e gli occhi azzurri non aveva potuto fare a meno di pensare che il suo dolce bambino se solo avesse potuto crescere – perso nella febbre anni orsono – sarebbe rassomigliato proprio a lui. Forse sarebbe stato più pomposo e la sua armatura per quanto buona sarebbe stata di fattura ancora migliore. Ma erano dettagli ininfluenti «Non abbandona mai il fianco di lady Sansa» aggiunse «Non mi piace un fanciullo sconosciuto al fianco della promessa di mio figlio.» chiosò giocandosi al meglio la carta della madre premurosa.

 

«La virtù di lady Sansa non è in dubbio, spero» lord Baelish considerò con toni lenti e pieni di invisibile punteggiatura, e ovviamente il vecchio meschino aveva prestato attenzione solo a quel particolare di tutta la sua pretesa.

 

«No, certo che no – chiosò dolcemente – la virtù di lady Sansa è irreprensibile, mio lord. È dolce da parte tua preoccupartene – incrociò le dita davanti a sé e inclinò il capo dorato di lato – ma lo stesso non possiamo dire dell'onore del ragazzo, dopotutto, no?»

 

«Certamente – annuì – se lo desideri, Maestà, sarà un piacere per me indagare sulle origini del ragazzo e sul suo onore.»

 

«Te ne prego» disse «tranquillizzerebbe molto le mie preoccupazioni.»

 

«Potrò avere le vostre risposte nel più breve tempo possibile, Vostra Grazia – le assicurò – c'è altro che posso fare per te?» domandò galantemente.

 

Cersei si permise un piccolo sorriso privato «Invero – cominciò – c'è dell'altro, ma è una questione di estrema delicatezza – si potrese sul tavolo – penso che tu sia al corrente, mio lord, di quanto è avvenuto sulla Strada del Re» disse e attese che lui annuisse per continuare «C'è qualcosa che non mi convince in tutta la questione – ammise – il ragazzo è sfuggito, ma come ha fatto senza aiuto esterno?» domandò.

 

«Correggimi se mi sbaglio, Maestà – disse il lord tesoriere – ma, non pensi certo che qualcuno possa tradire il nostro re per quel ragazzo

 

«Mi preoccupo» fu la sua risposta criptica «Il ragazzo era ben controllato, mio figlio se ne era accertato, eppure è riuscito non solo a scappare, ma dileguarsi anche in un territorio ostile e sconosciuto – disse – questo mi dà da pensare, è logico supporre che abbia avuto un aiuto. Specialmente quando un piccolo gruppo di guardie giurate a Casa Stark hanno ripercorso i nostri passi per scortare le figlie di lord Stark a Grande Inverno poco dopo la sua cattura. È certo sospetto.»

 

«Non stai mettendo in dubbio la lealtà del Lord Primo Cavaliere, Maestà?» le domandò con un tono a malapena controllato di profondo risentimento nei confronti dell'uomo in questione.

 

«Non la sua nello specifico» si affrettò a rassicurare l'uomo «Ma la sua figlia naturale è stata vista essere gentile nei confronti del prigioniero e certo comprenderai che da quella gentilezza possa facilmente essere nato un legame di qualche tipo, tra i due, senza che lord Stark ne fosse a conoscenza.»

 

Lord Baelish annuì «Se lo desideri potrò investigare, mia regina.» si offrì e Cersei annuì sorridendo. Il seme era stato piantato, pensò, e questo significava che ben presto avrebbe saputo tutto quanto di necessario per proteggere i suoi preziosi figli.

 

Dorate le loro corone, dorati i loro sudari, rabbrividì stringendo il pugno contro il tessuto del suo abito color borgogna e oro.

 

Non i miei figli, pretese e giurò, non i miei preziosi figli.

 
   
 
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