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Autore: NotAdele_    04/12/2020    1 recensioni
Anna ha 27 anni, una relazione stabile, il lavoro dei suoi sogni, un appartamento a New York e tutta la sua vita è andata secondo i programmi, fino ad ora.
Dalle storia:
Non era pronta ad avere dei figli, e non li voleva neanche, di sicuro non ora, forse mai.
La storia è un sequel de: "La giusta decisone" la lettura è fortemente consigliata!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 3 

 

 

Anna si sentiva malissimo. La Nausea le impediva di trattenere nello stomaco il poco cibo che riusciva a mandare giù, si sentiva costantemente sul punto di svenire e aveva sbalzi morali continui.

 

La gravidanza di sua madre era stata molto meno turbolenta, ma lei stava vivendo l’inferno in terra.

 

Ogni mattina si alzava per andare a lavoro, faceva tutto ciò che le competeva, e la sera tornata a casa e sbarazzatasi dei vestiti scomodi che iniziavano ad essere un pò stretti sul punto vita, si chiedeva con quale forza avrebbe affrontato il giorno successivo.

 

Era annientata, piangeva di continuo e aveva continue voglie di cibi che non poteva assolutamente mangiare.

 

Quel lunedì mattina, al contrario delle ultime settimane, si era svegliata prima di Andrea, che ancora sonnecchiava silenziosamente.

 

Si era alzata, aveva fatto la doccia e indossato la biancheria, si guardava allo specchio della cabina armadio con disappunto, ammassati ai suoi piedi tre pantaloni di tailleur confezionati su misura, che ovviamente non riusciva più a indossare a causa delle zip che non ne volevano sapere di salire.

 

Cosa avrebbe messo per andare a lavoro? Non voleva che i suoi colleghi sapessero della gravidanza, non ancora almeno.

 

Tra qualche settimana avrebbero annunciato il vincitore della promozione, e allora avrebbe dato la notizia.

 

I suoi pensieri erano così rumorosi, da non rendersi conto delle mani di Andrea sui suoi fianchi, un caldo bacio venne lasciato sul suo collo, lei si girò per guardarlo negli occhi castani tanto espressivi che amava.

 

-Sto ingrassando e non ho niente di adatto da mettere per il lavoro.- Fece una smorfia scocciata rivolgendo uno sguardo preoccupato al giovane.

 

In cambio ricevette una risata.

 

-Sei bellissima, sei incinta e sei bellissima, esattamente quello che ti ho detto ieri e che ti dirò domani.- Le mise una mano sullo stomaco nudo lasciando una carezza.

 

-E non farmi iniziare sul fatto che il tuo seno con la gravidanza sia diventato meraviglioso perchè potrei scriverci un libro.- Anna gli diede un buffetto sulla spalla incrociando le braccia.

 

-Vai in doccia o farai tardi, io mi inventerò qualcosa per oggi e poi stasera farò un salto da Macy’s per prendere qualcosa della taglia giusta.- Anziché fare come gli era stato detto, Andrea si avvicinò ancora di più alla ragazza.

 

-Pensavo volessi tenermi compagnia.- Era di nuovo alle sue spalle, che stava massaggiando, come sapeva che lei adorava.

 

Una cosa certa, era che il suo ragazzo sapeva che tasti toccare, ma un’altra certezza era la testardaggine di Anna, nessuno l’avrebbe distolta dai suoi piani, si girò, gli stampò un bacio sulle labbra e si allontanò per recuperare un vestito grigio fumo che aveva accantonato da qualche anno perchè leggermente largo.

 

Mentre Andrea si lavava, si preparò, il vestito le stava bene, aveva le maniche lunghe, arrivava a coprire fino al ginocchio e la scollatura non era troppo generosa, anche se stringeva sul seno più di quanto ricordasse.

 

Prediligeva i pantaloni per il lavoro, ma non aveva molta scelta quella mattina.

 

 

Fatta una veloce colazione entrambi si diressero verso i rispettivi uffici.

 

Le luci erano spente, strano. Gli stagisti arrivavano sempre prima del necessario, per dare una buona impressione, e poi erano all’ONU, quel posto non chiudeva mai.

 

Passò il badge per sbloccare la porta e un chiasso assordante la invase, coriandoli, trombette e urla, Mark della stampa andava verso di lei con una torta.

 

-Congratulazioni Anna! Hai avuto la promozione, abbiamo pensato di darti l’annuncio oggi così avrai più tempo per organizzarti.- Era felice? Al settimo cielo. Ma sapeva cosa sarebbe successo adesso. Avrebbe fatto la spola tra New York e Londra per coordinare i due uffici.

 

Il che significava passare metà del suo tempo in un continente diverso rispetto ad Andrea, non ne sarebbe stato particolarmente entusiasta vista la situazione.

 

Ringraziò tutti e si godette una fetta di torta completamente senza zuccheri aggiunti.

 

La giornata lavorativa fu caotica, e anche se quel giorno non aveva la nausea, si stancò molto.

 

Alle sei di pomeriggio lasciò l’ufficio, comprò un pò di vestiti e tornò a casa, dove Andrea l’aspettava seduto a tavola.

 

Poco dopo venne raggiunto da Anna, che ignorò la bistecca che le si presentava davanti.

 

-Devo dirti una cosa che probabilmente non ti piacerà.- Andrea alzò lo sguardo su di lei fulmineo, sembrava sinceramente preoccupato.

 

-Vuoi abortire? Ma avevamo deciso, ho anche comprato quella giostrino per la culla…- Sembrava davvero abbattuto, almeno non lo avrebbe deluso, era una notizia meno preoccupante la sua.

 

-No non è quello, ho avuto la promozione, diventerà effettiva tra un mese.- Lo sguardo cupo del ragazzo si trasformò velocemente in un sorriso.

 

-Nana ma è una notizia stupenda! Perchè non avrei essere felice? Hai lavorato tanto.- Le prese la mano da sopra il tavolo sorridendole incoraggiante.

 

-Vedi Andre, io non pensavo avrei ottenuto la promozione, perchè sono tra gli ultimi arrivati nel dipartimento, ma a quanto pare la mia giovane età è stato uno dei motivi per cui sono stata scelta, dovrò farla spola tra New York e Londra.- Si morse il labbro, sperava afferrasse il concetto, ma visto il volto sereno del suo ragazzo, non lo aveva capito.

 

-Sapevamo che avresti dovuto viaggiare molto, non è un problema.- Aveva fatto spallucce, non comprendeva, doveva essere più esplicita.

 

-Non si parla solo di viaggi di lavoro, è proprio vivere una settimana in una città e una settimana in un’altra, per organizzare la coordinazione tra i due uffici.- Muoveva il piede sotto il tavolo agitata, era una situazione alquanto spiacevole, ma era anche il lavoro dei suoi sogni.

 

-Troveremo un modo, abbiamo un mese per pensare a qualcosa, e poi ti sposteresti con il Jet no? Molto più rapido dei voli di linea con scali vari, vedrai risolveremo tutto come sempre.-

 

Anna non ne era molto sicura, ma decise di dargli fiducia, infondo avrebbe dovuto fare almeno un tentativo.

Si sentiva un pò meno agitata, ed era un bene, quella notte riuscì a riposare, e la settimana passò tranquillamente, i sintomi della gravidanza erano quasi del tutto spariti e lei si sentiva meglio, pronta ad affrontare tutto.

 

Era sabato, ed entrambi erano seduti nella sala d’attesa di un centro medico, era il giorno della seconda ecografia, troppo presto per sapere il sesso, ma avrebbero sento il battito.

 

Si era abituata all’idea di avere un bimbo dentro ed era curiosa di sentire il cuoricino che batteva, i vari blog che aveva consultato dicevano che sarebbe stato un momento magico.

 

Quando sentì il suo nome, si alzarono e si diresse nella stanza.

 

Il gel era freddo sulla sua pelle, Andrea accanto a lei sembrava entusiasta e impaziente, come un bimbo a Natale.

 

Dopo qualche movimento l’ostetrica staccò la sonda dalla pancia di Anna, cattivo segno.

 

-Abbiamo qualche difficoltà con lo strumento, un secondo signori.- Uscì velocemente dalla camera.

 

Andrea era rilassato, ma Anna, fin troppo riflessiva partorì un pensiero, erano circa sette giorni che non aveva i sintomi della gravidanza, e adesso quella reazione preoccupata dell’ostetrica, e se…?




Note: Eccoci con un nuovo capitolo! Ditemi cosa ne pensate e scusate per l'aggiornamento in serata!
Grazie mille per essere passati!

  
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