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Autore: Arcadia007    05/12/2020    0 recensioni
Killian Jones, tenente della Marina Reale di Misthaven, scopre di possedere la magia, di cui ha diffidato per tutta la vita. Così si reca dall'unica persona che potrebbe aiutarlo a controllare la sua magia, la strega che protegge quelle terre: il Cigno.
Mentre Killian impara a controllare i suoi poteri, ha sempre più domande. Da dove viene la sua magia? Chi è il Cigno? Perché sembra conoscerlo da tutta la vita e sa cose di lui che non ha mai detto a nessuno?
Killian si ritroverà coinvolto in una lotta tra luce e oscurità che dura da secoli e alla fine niente sarà più lo stesso.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A merito di Emma, c'era da dire che manteneva sempre le sue promesse. Killian dormì fino alle undici e mezza del mattino, senza che nessuno venisse a svegliarlo, e quando si accorse dell'ora andò a tanto così dall'avere un infarto. Non poteva svegliarsi così tardi! Era una pessima forma, non lo avrebbe tollerato se uno dei suoi sottoposti si fosse svegliato così tardi mentre era in servizio. Killian si era precipitato fuori dalla porta prima ancora che avesse finito di infilarsi la camicia. Corse fino alla sala da pranzo, dove Emma stava aspettando seduta sul tavolo, con le caviglie incrociate mentre dondolava le gambe avanti e indietro, leggendo un libro che teneva appoggiato in grembo. In quel momento dimostrava diciotto anni.
"Perché non mi hai svegliato?" chiese Killian.
Emma alzò lentamente lo sguardo dal libro, il ritratto della calma.
"Ieri sera mi pare di averti detto che ti avrei lasciato dormire."
"Ma pensavo che intendessi al massimo fino alle nove e mezza, non quasi fino a mezzogiorno!"
"Ho promesso che ti avrei lasciato dormire e dicevo sul serio. Per quanto mi riguarda, avresti potuto svegliarti alle quattro del pomeriggio."
Poi lo guardò più attentamente, il suo sguardo indugiò sul suo petto.
"Non era necessario che ti affrettassi."
Killian si guardò. Nella fretta di arrivare, non si era rasato, e ora aveva una leggera barba, non si era pettinato e, per finire, aveva lasciato metà della camicia sbottonata.
Alla faccia della buona forma.
"Maledizione. Mi dispiace."
Emma sollevò le sopracciglia.
"Ti stai davvero scusando?"
"Sì..."
"Killian, non sei in marina." disse Emma dolcemente. "Non sono qui per giudicare come ti vesti o l'ora a cui ti svegli."
"Ok." disse Killian, senza sapere cosa dire. Aveva passato più di dieci anni in marina, non era facile lasciarsi alle spalle le vecchie abitudini. Non che dovesse lasciarsele alle spalle, visto che sarebbe tornato in marina una volta che avesse finito l'addestramento.
"Tra l'altro" disse Emma "offri una vista alquanto piacevole."
Killian si sentì arrossire, ma si sforzò di fare un sorriso civettuolo.
"Dovresti vedere la vista che offri tu, amore."
Killian si sentì soddisfatto nel vedere che era arrossita tanto quanto lui.
"Allora che lezione hai pianificato per oggi?"
"Oggi allenamento sul campo."
"Quindi..."
"Quindi è il momento di mettere in pratica le tue abilità di combattimento magiche. Andiamo a Dumbroch. I Troll hanno sconfinato nel loro territorio. Come avrai modo di scoprire tu stesso, con gli Orchi ci si può ragionare, ma con i Troll proprio no."
"Troll? Vuoi mandarmi a combattere i Troll?" chiese Killian, con gli occhi sul punto di uscirgli dalle orbite.
"Ehi." disse dolcemente Emma, mettendogli una mano sul braccio. "Sarò con te per tutto il tempo. Non ti succederà niente. Te lo prometto."
Killian non poteva dire perché le credesse e perché si fidasse di lei, anche con la sua vita in gioco, ma era così.
"Va bene."
"Ottimo, perché ci sono degli ingredienti che ci servono per l'incantesimo che possiamo trovare solo a Dunbroch.
"Avresti potuto dirmelo prima!" esclamò Killian. Avrebbe accettato senza fiatare.
"Non te l'ho detto proprio per questo. Non volevo forzarti se te la fossi sentita, sarei andata da sola e avrei sconfitto i Troll e raccolto gli ingredienti, ma questa è un ottima opportunità per esercitare sul campo le tue abilità di combattimento magiche e per insegnarti alcuni ingredienti."
"Immagino che lo sia." disse Killian.
Non avevano ancora iniziato a parlare di ingredienti nelle loro lezioni, eccetto per la pozione per l'incantesimo di localizzazione, che era relativamente semplice e aveva avuto davanti un libro con i nomi e le immagini degli ingredienti.
Emma gli rivolse un sorriso incoraggiante, prima di prenderlo per mano e teletrasportarli nel bosco.
Era una bella giornata, il sole filtrava tra i rami, una valle visibile fra gli alberi. Una scena tranquilla, se non fosse ztato per i combattimenti che si stavano svolgendo in quella stessa radura. Emma corse proprio verso di loro, con Killian alle calcagna che inveiva mentalmente contro la sua impulsività. Sapeva che era praticamente indistruttibile, ma correre a tutta velocità verso i troll gli sembrava comunque una pessima idea.
Gli eserciti si fecero da parte mentre passavano, lasciandoli a gestire tutta la battaglia. Killian si chiese quanto spesso la sua maestra facesse quelle cose e quanto fosse brava per rendere non necessaria la presenza degli eserciti.
I troll erano sei in tutto, quasi tutti armati con una mazza per mano. Solo uno era armato diversamente, con due mazze chiodate e un elmo.
Emma tirò una sfera luminosa proprio verso quest'ultimo, trasformandolo quasi immediatamente in cenere e lasciando Killian a bocca aperta per un momento.
"Dai, forza!" lo incoraggiò, voltandosi a guardarlo per un momento.
Killian lanciò del vento contro un troll, non forte come avrebbe voluto, ma abbastenza da far cadete il troll addosso al compagno dietro di lui e metterli entrambi KO.
Emma, che aveva appena incenerito un altro troll (aveva rallentato il ritmo per assicurarsi che stesse bene), si voltò a guardarlo con le sopracciglia sollevate.
Lui le rivolse solo un sorriso furbo, abbinato a uno sguardo malizioso che diceva Sorpresa, amore?
Lei si sforzò di ignorare le improvvise farfalle nello stomaco e inarcò semplicemente un sopracciglio. Ho mille anni, Jones, ne hai ancora di strada da fare per sorprendermi.
Il rumore dell'ultimo troll rimasto che si avvicinava li fece voltare entrambi.
Attaccarono nello stesso momento, il troll che si polverizzava sotto il potere del loro attacco combinato.
Mentre il cervello di Killian cercava di realizzare che aveva davvero sconfitto dei troll, Emma finì con la spada i troll che il suo allievo aveva reso incoscienti, poi si voltò verso Killian, che non si era mosso da dove lo aveva lasciato. Si diresse verso di lui e gli battè una mano sulla spalla.
"Direi che ti sei meritato la colazione."
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Alla locanda, Emma si sentiva a disagio. Sentiva ognuno degli sguardi puntati su di loro, di quelli che li avevano seguiti e di quelli che l'avevano riconosciuta. In genere, non si fermava in un posto dopo un combattimento. Controllava rapidamente l'area e via. Ma gli esseri umani dovevano mangiare e anche se la sua umanità era ormai perduta da tempo, qurlla di Killian non lo era e lei voleva che lui stesse bene.
Emma ordinò pancakes e cioccolata con cannella. Killian memorizzò l'informazione e ordinò torta di more e aranciata. Visto che lei sembrava sapere tutto su di lui, avrebbe almeno dovuto sforzarsi di imparare qualcosa su di lei. I loro piatti arrivarono sorprendentemente in fretta.
"Quindi è questo che fai quando non insegni ai tuoi allievi la magia? Sconfiggi mostri e cose del genere?"
Emma si agitò sulla sedia, a disagio nel condurre una conversazione su sé stessa, si trattasse anche di qualcosa di banale come il modo in cui passava il suo tempo.
"Sì. Anche se ormai sono in pochi quelli che vengono a cercarmi. Tu se il primo da decenni."
Killian sbattè le palpebre un paio di volte prima di ricevere il messaggio. Questo significava che lei era stata sola per almeno vent'anni.
"Nessuno potrebbe accusarti di non saper stare da sola."
"Ahahah, spiritoso." disse Emma. "Non ero completamente da sola. Ho sempre fatto visite alla mia famiglia quando potevo, oppure loro venivano a trovare me. Comunque, chi è stato il tuo maestro in marina?"
"Stai cercando di cambiare argomento." 
"Non è vero!"
Emma si mise subito sulla difensiva, incrociando le braccia.
"Sì, invece." disse Killian. La guardò dritta negli occhi. "Prova qualcose di nuovo, tesoro. È chiamata fiducia."
Lei lo guardò per qualche momento senza rispondere. Proprio quando Killian iniziva a pensare che non avrebbe risposto e si sarebbe chiuse in sé stessa, alla fine parlò.
"Dieci domande. Io ne faccio dieci a te, tu ne fai dieci a me. Se vogliamo possiamo non rispondere e questo dà il diritto all'altro di fare lo stesso e la domanda non conta. Ci stai?"
"Ci sto." disse Killian, felice che avesse accettato di aprirsi almeno un po'.
"Qual è il tuo colore preferito?"
"Giallo. Il tuo?"
"Blu. Il tuo cibo preferito?"
"Cioccolata. Qual è l'oggetto a cui sei legato di più?"
Killian infilò una mano sotto lo scollo della camicia e tirò fuori la catena che portava sempre intorno al collo. Non era la catena l'importante, ma l'anello d'argento che vi era infilato.
"Questo anello. Era di mia madre. Lo portava sempre con sé."
"Me lo ricordo." disse Emma.
"L'avevi già visto?"
Lei annuì. Non avrebbe considerato questa come una domanda, sapeva quanto gosse importante il ricordo di sua madre per lui.
"Glielo avevo regalato io. Lei lo considerava il suo portafortuna."
Ci fu circa un minuto di silenzio, pieno di pensieri e parole non dette, prima che Killian ponesse la sua prossima domanda."
"Quanto spesso vai a visitare la tua famiglia?"
"Una volta ogni qualche mese, che è più spesso che possa."
"Immagino che non mi dirai perché."
"No. Tu e tuo fratello vivete insieme?"
"Sì. Abbiamo una casa lungo la costa, anche se passiamo molto più tempo sul Gioiello del Reame. Qual è il posto più bello che tu abbia mai visitato?"
Gli occhi di Emma si animarono alla domanda.
"Il Lago dei Cigni. È bellissimo. Le acque sue acque sono così limpide che riesci a vedere il fondo e sono le più azzurre che abbia mai visto. Di giorno sembra brillare di luce propria e di notte puoi distinguere il riflesso della luna e di ogni singola stella."
Gli occhi di Emma erano sognanti e dalla luce nei suoi occhi che quel luogo aveva un grande valore affettivo per lei.
La domanda successiva arrivò dopo qualche secondo.
"Chi era il tuo maestro in marina?"
"Per i primi anni è stato un uomo sulla quarantina di nome Hansel. Poi, quando i nostri studi sono diventati più avanzati, siamo passati sotto la guida della sua gemella, Gretel. Sei mai stata innamorata?"
No, non sono mai stata innamorata sarebbe stata la risposta istintiva di Emma. Ma Killian si era fidato di lei ed era giusto che lei si fidasse di lui. Avrebbe potuto non rispondere, ma non le sembrava giusto.
"Sì, una volta. Quando ero giovane. Tu, invece? C'è da qualche parte una ragazza che ti aspetta?"
"No. Sono molto concentrato sulla carriera. Il mio sogno è sempre stato quello di entrare i marina e quando si è realizzato, mi ci sono buttato a capofitto. Qual è il tuo animale preferito?"
"Il Cigno. C'è una storia dietro, che spiega anche come ho scelto il nome con cui sono conosciuta, ma non la spiegherò ora. Qual è la tua festività preferita?"
"L'equinozio d'autunno."
Emma cercò di non mostrarsi sorpresa per aver scoperto che la sua festività preferita coincideva con il suo compleanno. Non aveva modo di saperlo.
"Dimmi un'esperienza d'infanzia che non vorresti mai e poi mai ripetere."
Killian aveva fatto la domanda cercando di alleggerire l'atmosfera, ma gli occhi di Emma si incupirono.
"Ci sono molte esperienze che non vorrei ripetere. Prima ancora che nascessi, Tremotino profetizzò che sarei stata la Salvatrice. Questo significa riportare i lieti fini e combattere i cattivi. Ma questo a volte mi ha portato a essere sola. Molto spesso sono finita attraverso dei portali, come quando, all'età di cinque anni, sono caduta attraverso un portale. Sono passati tre anni prima che riuscissi a tornare indietro. In quei tre anni, spesso ho rubato per sopravvivere, ho dormito per strada e ho compattuto per rimanere in vita. Non ha aiutato il fatto che avessi fatto arrabbiare Gothel, una strega del luogo."
"Oh." disse Killian, pentendosi di aver posto quella domanda. Non l'avrebbe mai fatto se avesse saputo che l'avrebbe costretta a rivivere dei brutti ricordi.
"È stato molto tempo fa." disse Emma, come se gli avesse letto nella mente."Quando hai terminato i tuoi studi?"
"A vent'anni. Tu?"
"Ho terminato i miei studi normali a diciannove e quelli di magia a quattordici."
Il sorso d'aranciata Killian stava prendendo gli andò di traverso.
"Quattordici?" ripetè, incredulo.
"Sì, la fine dei miei studi coincide con quando ho eliminato l'Oscurità. Cosa che, come già sai, ho fatto quando avevo quattordici anni. Ad allora Merlino mi aveva già insegnato tutto ció che sapeva e ha ritenuto che fossi pronta. "
Killian annuì. Aveva senso che Merlino le avrebbe chiesto di compiere un impresa in cui lui stesso aveva fallito solo dopo le avesse insegnato tutto ció che poteva.
"Qual era la tua materia preferita quando studiavi per entrare in marina?"
"L'astronomia. Mi piacciono le stelle."
La prossima domanda arrivò meno di un secondo dopo.
"In uno dei tuoi ricordi, ho percepito che c'erano molte persone dotate di magia vicine alla tua famiglia. Quindi perché il tuo maestro era Merlino?"
"Primo, l'unica persona con la magia vicina alla mia famiglia quando ho iniziato i miei studi con Merlino era Regina."
"Regina è vicina alla tua famiglia?"
"Dovrei contarla come una domanda?" chiese Emma e Killian sbuffò, mentre lei rideva.
"Sto scherzando!"
Emma continuò a ridere per un po', prima di riuscire a calmarsi.
"Regina è la matrigna di mia madre. Ho un rapporto difficile da spiegare con lei, visto che per me è una specie di nonna barra zia barra migliore amica."
Quando Killian sbattè le palpebre un paio di volte, lei si limitò a scrollare le spalle.
"Te l'ho detto che era complicato. Comunque... secondo, nessuna delle loro magie era anche solo lontanamente paragonabile alla mia. Sono sempre stata infinitamente più potente di loro. Mi hanno insegnato i trucchi di base, ma niente di più. Merlino era l'unico con dei poteri abbastanza grandi da insegnarmi a controllare i miei."
Ci fu qualche secondo di silenzio. Emma rifletteva su come la magia avesse sempre un prezzo, che nel suo caso era la solitudine, Killian rifletteva su come molto, nelle vite di entrambi, sembrasse essere del tutto fuori dal loro controllo.
"Dimmi un'esperienza della tua infanzia che ti piacerebbe ripetere." disse Emma.
"Mi piacerebbe viaggiare con mio fratello. Cioé, lo facciamo spesso, ovviamente, ma è passato un sacco di tempo dall'ultima volta che lo abbiamo fatto per puro divertimento."
Emma annuì comprensiva.
"Dimmi un posto in cui non sei ancora stata che ti piacerebbe visitare." disse Killian.
"Ho visto moltissimi posti..." disse Emma, pensierosa. "C'è un regno in cui non sono mai stata, in cui il tempo scorre diversamente. Ho incontrato due ragazze da quel mondo Genoveffa e Anastasia. Sono adorabili. Mi chiedo quanto tempo sia passato per loro. Per me sono passati due anni. Avevano da poco perso la loro madre. Erano in viaggio e il loro padre si era ammalato. La loro madre, Rapunzel, si è allontanata per procurare loro del cibo. Non è mai tornata. Sono venute da me affinché guarissi il padre e trovassi la mdre. Sono riuscita a esaudire solo in parte la loro richiesta."
"Non sei riuscita a trovare la madre?" tirò a indovinare Killian.
"Esatto. Non passa giorno senza che io lo rimpianga."
"Sono certo che hai fatto del tuo meglio."
Emma non si sarebbe arresa senza aver prima provato tutto il possibile, ne era sicuro.
"E nonostante questo, quelle ragazze sono comunque cresciute senza la loro madre."
Killian rimase per qualche istante in silenzio, senza sapere cosa dire, prima di parlare di nuovo.
"Sono cresciuto senza una madre da quando avevo cinque anni. Mi mancava ogni giorno, ma sapevo che non ci avrebbe mai lasciati  volontariamente, perché sapevo che ci amava con tutto il cuore. Quindi sapevo anche che, se c'è davvero una vita dopo la morte, lei continuava a vegliarci da lì. Anche adesso, mi sento come se ci stesse guardando e ci proteggesse da qualunque posto meraviglioso in cui si trovi."
Emma non parlò per un po', senza fidarsi della sua voce. C'erano così tante cose che voleva dire, ma nessuna di loro sembrava adatta.
"Grazie." disse semplicemente alla fine.
Grazie per essere qui, grazie per avermi dato uno scopo, grazie per avermi restituito la speranza che pensavo di aver perso.
Killian la guardò e annuì, come se avesse intravisto il significato dietro le sue parole.
"Direi che dopo il lavoro ben fatto di oggi puoi vedere un altro ricordo."
 
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Caro diario, sono passati sei mesi da quando ho iniziato a viaggiare. Ho incontrato qualcuno, anche se devo ancora scriverlo a Emma. In realtà, ha smesso di rispondere alle mie lettere da un po' e inizio a temere che sia finita nell'ennesimo portale affrontando l'ennesimo cattivo. 
Comunque, io e lui abbiamo intenzione di sposarci. So che sembra affrettato, soprattutto considerando che c'è già un bambino in arrivo, ma sono sicura di amarlo. Abbiamo già deciso sul nome: nostro figlio si chiamerà Liam. Ah, a proposito di nomi, il mio promesso sposo si chiama Brennan. Brennan Jones.

 
A.


 


 
   
 
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