Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |       
Autore: Henya    05/12/2020    3 recensioni
Salve a tutti :) questo è il proseguimento della mia prima fanfiction "Never Lose Hope".
Anya , dopo essere partita con Rai per la Cina, ritorna a Tokyo dopo avere ricevuto alcune notizie dalla sua amica Hilary. Da qui ha inizio una lunga e ingarbugliata serie di eventi che, per chi già mi conosce, non saranno certo rose e fiori ^_^""
Spero possa piacervi :) Buona Lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“ Signor Hiwatari, la cena è servita”.
Spengo e chiudo il portatile, con gesti lenti e scanditi, dopo essermi assicurato di aver salvato i file a cui ho lavorato, diligentemente, per quasi tutto il pomeriggio. Mi alzo e mi dirigo in cucina, accomodandomi alla fine di una lunga tavola, che Reina ha apparecchiato per una sola persona.
Per una sera non dovrò ricordarle, per l’ennesima volta, che d’ora innanzi non ci saranno più due persone a pranzo o a cena. Tranne occasionalmente, quando Hope viene a stare da me. Prendo la forchetta e inizio a infilzare e rimescolare il contenuto del piatto, senza portare cibo alla bocca.
In casa regna un tale silenzio. Non che mi dispiaccia, io adoro il silenzio, ma…
Istintivamente porto gli occhi alla mia sinistra, in quella parte del tavolo che fino a poco tempo fa veniva occupata da Eva. Se mi concentro, riesco ancora a sentire la sua voce, che, tra un boccone e l’altro, si insinuava nella mia testa riempiendola di fatti e racconti che fingevo di ascoltare.
Non che ne senta la mancanza. È solo che…beh, è strano, tutto qui.
È strano tutto questo silenzio.
“Forse la cena non è di suo gradimento?” chiede, timidamente Reina, fissandomi mentre continuo a rimescolare il cibo.
“ No… è solo che… non ho fame”.





***


Boris sta scrivendo:
-    Ragazzi, ci serve una serata tra uomini…
Yuri sta scrivendo:
-    Hai cambiato gusti, per caso?
Boris sta scrivendo:
-    Ah, ah! Spiritoso! Dico sul serio, mi annoio ultimamente a casa.
Yuri sta scrivendo:
-    Ti hanno scaricato tutte quante?? XD
Boris sta scrivendo:
-    Nah! Impossibile. Voglio solo farmi desiderare, per qualche sera, tutto qui. Ma che ne sai tu, che sei sposato…
Yuri sta scrivendo:
-    Cosa c’entra?
Boris sta scrivendo:
-    Lasciamo stare! Comunque, che ne dite domani sera a casa di Kai? Kai ci sei? So che stai leggendo i messaggi del gruppo!
Kai sta scrivendo:
-    Perché non facciamo casa tua, idiota!
Boris sta scrivendo:
-    Perché la tua è grande e vuota
Kai sta scrivendo:
-    E più pulita, aggiungerei…
Boris sta scrivendo:
-    Che cosa vorresti dire, Hiwatari?
Kai sta scrivendo:
-    Sembra che ci sia morto qualcuno lì dentro…
Boris sta scrivendo:
-    Non possiamo mica permetterci tutti una cameriera come sua signoria Hiwatari. Scommetto che ti alza pure la tavoletta del cesso quando vai in bagno!
Kai sta scrivendo:
-    Almeno io la alzo…
Boris sta scrivendo:
-    Cosa vorresti insinuare??

“Cos’hai da ridere sotto i baffi?” chiede curiosa mia moglie, coricandosi accanto a me.
“Ma niente, Boris e Kai battibeccano nel gruppo chat” spiego brevemente, con aria divertita, mentre lei si avvicina e poggia la testa su una mia spalla.
“Beh Boris è irritante e Kai è facilmente irritabile, quindi…” mi ricorda lei, schifata.
Ha ragione.
Metto via il cellulare, abbandonando i miei due amici ai loro futili diverbi e mi avvicino di più ad Hilary, ricambiando il suo abbraccio. Sfioro con la punta del naso la sua tempia, scoccandovi un bacio e poi due, fino a scendere alle guance, sul collo e infine unendomi alle sue labbra. Lentamente si abbandona, strisciando sul letto sotto di me e accarezzandomi con le sue gelide mani la schiena.
È una sensazione piacevole che non provavo da tempo. Dopo la nascita dei gemelli, non ci siamo quasi più avvicinati, un po’ per lo stress, un po’ per la stanchezza, un po’ perché i gemelli piangono sempre ogni notte, impedendoci di fare sogni tranquilli. Ma stasera, stranamente, in casa regna il silenzio e non si ode nessuno piangere e strillare. Quindi perché non approfittarne?
“Aspetta, aspetta!” dice improvvisamente Hilary, bloccandomi. Alzo la testa e la osservo perplesso. “Hai sentito i gemelli piangere?” chiede, tenendo occhi e orecchie tesi verso la porta.
“ mmm, no”.
“ Non sarà il caso di lasciare la porta aperta? Nel caso…”.
“ Non mi sembra il caso di lasciare la porta aperta”.
“ Andiamo, solo un po’ socchiusa, non entrerà nessuno!”.
“ Va bene, se ti fa sentire meglio…”. Mi alzo di malavoglia, per dirigermi alla porta e aprirla, lasciando aperto uno spiraglio. “Così va bene?” chiedo, per farla contenta.
“ Credo di sì!”.
Sa che odio fare certe cose con le porte aperte. Lo so, non c’è nessuno in casa e i gemelli non camminano ancora, ma… non mi sento a mio agio. Ma se questo serve a farla rilassare, mi adatterò.
Ed eccomi di nuovo sul letto, sopra di lei, facendo volare in aria alcuni indumenti divenuti ormai superflui.
Ma ecco che succede di nuovo…
“L’hai sentito stavolta, vero?” torna a dire, alzando la testa per guardarmi tra le ciocche di capelli arruffate di fronte al viso.
“ Hilary, non ho sentito niente! Rilassati, stanno dormendo!” asserisco autoritario, spingendola di nuovo sul letto.
“ Lo so, è solo che…è strano”. Ecco che si rialza di nuovo. “ Di solito piangono sempre a quest’ora!”.
“ Hilary, se non piangono vuol dire che stanno dormendo! Cosa c’è di strano se per una volta non piangono?”. Mi sento un po’ esaurito e anche lei mi fissa storta.
“Hai ragione, scusami!” dice pentita.
“ Possiamo continuare senza altre interruzioni, stavolta?”.
Non è possibile fare certe cose in quest’atmosfera di ansia.
“ Sì, scusami!”.
Hilary si avvicina con aria maliziosa, adagiandosi, stavolta, su di me, riprendendo il filo del discorso che abbiamo più volte interrotto. Beh in realtà non abbiamo ancora iniziato. Così decido di non darle neanche il tempo di parlare o pensare e ribalto con un gesto rapido le posizioni, iniziando a sfilare i suoi ultimi indumenti intimi, ma una voce inizia a insinuarsi nella mia testa, anzi sono due, è come se…
Stavolta mi sembra di sentirle anch’io. Mio dio, sono davvero loro.
“ Stanno piangendo!” afferma Hilary, balzando giù dal letto, con uno scatto felino, per prima indossare la vestaglia e infine correre via dalla stanza per raggiungere i gemelli. Io, invece rimango qui sul letto, fissando con occhi increduli la porta da cui è appena sparita.
È come se…è come se non avesse aspettato altro!
Incredibile!
Sospiro pesantemente, affondando la faccia sul cuscino, stringendo gli occhi e i denti, per reprimere gli istinti che si erano già ben svegliati…
Bene, Yuri. Calmati.
Credo che per stasera sia tutto.
Buonanotte.



***

“Pizza, alcol e amici. Alla Nostra!” annuncio, invitando i qui presenti Yuri e Kai a fare cin cin con le nostre bottiglie di birra, e questi, seppur esitanti, alla fine accettano.
“ Tu non me la racconti giusta…” mormora il rosso guardandomi di traverso.
“E perché mai?” chiedo, mentre i miei occhi cercano la fetta di pizza più invitante.
“Perché di solito la sera sei sempre impegnato a conquistare donne” spiega, tra un boccone di pizza e l’altro.
Credo che inizierò con una fetta di pizza ai peperoni.
“ Beh, mica tutte le sere…anch’io ho dei limiti!” rispondo spazientito, ignorando il piccolo sbuffo di incredulità emesso da Kai, sedutomi accanto. “ E a proposito di donne e limiti… Eva è andata via sul serio?” domando a quest’ultimo, per cambiare il discorso.
“ Beh, ha preso quasi tutte le sue cose e non si è più fatta vedere, presumo di sì” risponde vago e disinvolto, senza una particolare intonazione nel tono di voce, come se stesse parlando di un qualcosa senza valore affettivo, come il malfunzionamento del frigo, del tostapane, di un’auto. Anzi, credo di averlo visto più scosso quando ha visto in che condizioni era la sua auto in seguito all’incidente. In quel caso, al posto suo, penso che mi sarei messo a piangere.
“ E non vi siete più visti o sentiti?” domanda Yuri, rimasto con la bottiglia a mezz’aria, particolarmente sorpreso da questo atteggiamento. E quel freddo “No!” di Hiwatari, intento a togliere i peperoni dalla sua pizza,  arriva così secco e deciso alle nostre orecchie , che ci lascia basiti. Yuri mi rivolge uno dei suoi sguardi più eloquenti che mi suggerisce di non toccare più l’argomento –Eva-.
Ooook.
Cambiamo ancora una volta il discorso.
Abbiamo parlato di me, abbiamo parlato di Kai e adesso non resta che importunare Yuri.
Ingurgito un bel sorso di birra e, dopo aver preso un profondo respiro e cercato di soffocare un sonoro rutto, mi rivolgo a colui che mi sta di fronte, che, sentendosi gli occhi addosso, mi fissa con sguardo glaciale.
Ha capito che la prossima vittima di un interrogatorio è lui.
“ E tu, Yuri? Come va la vita con una moglie e due gemelli?” domando in tono beffardo, beandomi della sua espressione corrucciata su di me.
“ Va tutto bene…” si limita a dire, rigirando la forchetta con le ditaa, cercando di apparire il più disinvolto possibile.
No, Yuri. Quell’atteggiamento può riuscire bene a Kai, ma non a te.
“ Ah, ma davvero?” dico in tono provocatorio, fissandolo dritto negli occhi glaciali.
“ Davvero” asserisce a denti stretti, tornando a tagliare la sua fetta di pizza.
È l’unico tra noi che si ostina a mangiare la pizza con coltello e forchetta. Ed è anche l’unico che lascia sempre i bordi.
“ Com’è avere due gemelli che piangono la notte?” domando insistente, prendendo dal suo piatto un bordo di pizza per addentarlo.
“ Beh, non è facile…”.
“ Piangono tanto?”.
Il suo petto si gonfia e sgonfia in pochi istanti, segno che le mie domande lo stanno infastidendo parecchio. Ottimo!
“ Sì, piangono tanto!” ripete, spazientito, agitando la forchetta in un gesto vago, per poi conficcarla in un quadratino di pizza che inizia a rotolare senza sosta a causa della mozzarella troppo filante. Per infine arrendersi e abbandonare la forchetta con fare alterato, provocando nei qui presenti un attimo di sgomento. “ è stressante…”. Dichiara con fare arrendevole.
“ Beh, se mangiassi la pizza con le mani non avresti tutte queste difficoltà!” spiego, probabilmente fraintendendo le sue parole, viste le occhiate che mi sta lanciando.
“ Si riferiva ai bambini…” mi suggerisce spazientito e in tono basso Kai, cogliendo come sempre l’occasione per dimostrare che la sua mente è più ricettiva della mia.
E comunque l’avevo capito anch’io…
Avendo i nostri occhi curiosi addosso, soprattutto i miei, perché quelli di Hiwatari restano sempre enigmatici, Yuri si sente in dovere di spiegarci questa sua dichiarazione.
“Non mi aspettavo fosse così difficile, insomma… pensavo fossero solo bambini, che ci vuole? Invece, è proprio questo il punto… sono bambini e vanno seguiti giorno e notte, soprattutto la notte. Non ci lasciano dormire, né…”. Si interrompe improvvisamente, osservandoci di sbieco, come se  stesse per dire qualcosa di cui si sarebbe pentito.
Ma io, che, a differenza di quello che pensa Hiwatari, sono una persona intuitiva, capisco in un lampo dove il discorso di Yuri stesse andando a parare. E dal ghigno beffardo, che probabilmente e involontariamente si sarà dipinto sul mio volto, anche Yuri capisce che io ho capito.
“ Stai dicendo che… voi due non… insomma…”.
“ No, ok?? Contento?” confessa alterato, lanciando ogni tanto delle occhiate a Kai, che starà ridendo sotto i baffi come al solito.
“ Wow e da quando??” chiedo senza un minimo di scrupolo.
“ Da quando sono nati i gemelli…” dichiara, cercando di nascondere un certo imbarazzo.
“ Sul serio??”.
Non posso crederci. Sono rimasto sbigottito e lo è anche Kai, a giudicare dal suo sguardo.
“Beh dopo la nascita dei gemelli, abbiamo avuto da fare e non c’è stato tempo. Poi il lavoro, lo stress, il mal di testa, i bambini che piangono non appena mi avvicino ad Hilary…”.
A causa dello shock la bocca mi si è spalancata talmente tanto che la mandibola sta sfiorando il tavolo. E la bottiglia di birra di Kai è bloccata a mezz’aria e pochi centimetri dalla sua bocca.
“ Non guardatemi così, voi non potete capire, non siete sposati e non avete figli” conclude evasivo.
“ Beh a dire la verità Kai si è sposato, anche se adesso sta per divorziare probabilmente, ed ha anche una figlia, anche se non l’ha cresciuta proprio lui” intervengo prontamente a correggerlo.
“Grazie per la tua brillante constatazione…” ringrazia sarcastico Kai, incenerendomi con lo sguardo.
“ Quindi ti sei pentito di esserti sposato?” domando investigativo.
“ No, no…assolutamente no!” asserisce con fermezza. “Non sono pentito, anzi. È solo che…non mi aspettavo che tutto ciò avvenisse così presto, che i bambini venissero così presto…” ci tiene a precisare. “ Non ho ancora finito gli studi, la specializzazione, i turni in ospedali sono stressanti e conciliare lavoro, studio, bambini non è facile. Non resta tempo per qualche svago o per l’intimità tra me e Hilary…”.
“ Dunque è così che la chiamate dopo il matrimonio? Intimità?” dico con fare divertito, soffocando una risata, cercando di coinvolgere Kai.
“ Smettetela…” interviene in tono ammonitore, costringendomi, con difficoltà, a tornare serio.
“Potreste lasciare i bambini a qualcun altro e ritrovare la vostra intimità…” suggerisce Kai.
Yuri, facendo finta di non aver notato la nota sarcastica usata da Kai nel pronunciare la parola intimità, risponde che “ Non è così facile. Hilary non riesce a staccarsi dai bambini. So già che se decidessimo di uscire e lasciare i bambini a sua madre, dopo un’ora mi pregherebbe di tornare a casa per vedere se è tutto apposto” spiega sospirando stancamente.
“ Credo sia normale…” inizio a dire, assumendo un’aria saccente “Ho visto un programma in tv riguardo a queste cose, sì, insomma, di madri e della loro situazione post-parto. Alcune affrontano il tutto in maniera abbastanza normale, ma la maggior parte ha come una crisi ormonale, altre ancora cadono in depressione per via del loro corpo ormai segnato dalla gravidanza. E i mariti si lamentavano, sì. E a quanto pare la situazione laggiù dopo il parto non è un grande belvedere…” faccio intendere, con un gesto eloquente.
Ero talmente preso dal mio lungo discorso, nel quale mi sono perso a fantasticare, da non accorgermi dei loro sguardi sbigottiti.
Ehm… forse ho divagato troppo?
“ E perché mai guarderesti dei programmi del genere?”. È Kai a rompere il silenzio, e dal suo tono e dalla sua espressione non capisco se è più sbigottito o disgustato dalla cosa. Lo stesso vale per Yuri, che mi fissa come se mi fosse spuntato un terzo occhio sulla fronte.
“ Che volete? A volte mi annoio e facendo zapping in tv si capita in programmi strani…beh, che poi non è che li guardi con attenzione, fanno da sottofondo ai miei pisolini…” cerco di giustificarmi, per non destare troppi sospetti.
Yuri scuote la testa rassegnato, e Kai fa lo stesso, ma come se volesse scacciare dalla sua mente immagini raccapriccianti.
“ Ad ogni modo, non sono pentito, amo Hilary e i gemelli. È solo un periodo pieno di stress, che supereremo…” torna a dire Yuri, per cercare di dare un senso al suo dilemma.
“ Beh, potresti sempre abbandonarli come ha fatto mio padre con me e ripresentarti vent’anni dopo come se niente fosse successo…” ironizzo a modo mio, finendo in un sol sorso il resto della birra.
“…Quindi, mi servirà tempo per abituarmici” aggiunge, fingendo di non aver udito le mie parole, ma senza dimenticare di riservarmi uno dei suoi sguardi ammonitori più minacciosi.
“ Quindi  è vero che è venuto a trovarti!” dice Kai, osservandomi divertito.
“ Sì, ma non ne voglio parlare…” dichiaro, infastidito.
“ Che c’è? Hai visto un altro di quei programmi tra genitori e figli abbandonati?” aggiunge, con tono di sfottimento.
“ Ah, ah, divertente! Vado in bagno, mi avete stufato voi due con i vostri discorsi…” annuncio, alzandomi per dirigermi alla toilette. Mi sta esplodendo la vescica.
“ I nostri… discorsi?” sento dire a Yuri, che trattiene una risata.
“Ricordati di tirare lo sciacquone, l’ultima volta la cameriera è svenuta…” mi ordina Kai, in toni di sfottimento.
“ Sì…sì…”.
Idioti.









***



“Sono contenta che tu sia venuta, Anya! Era da tempo che non facevamo un pigiama party! Sempre se, due mamme, tre bambini e poppate possano definirsi un pigiama party!”.
“Beh, è divertente comunque!” la tranquillizzo io, porgendole un biberon.
Hilary mi ha invitata a passare la serata a casa sua, approfittando del fatto che Yuri sia uscito con i suoi amici. Ed io e Hope ci siamo armati di pigiama e siamo venute fin qui a passare una piacevole serata. Abbiamo ordinato una pizza e adesso stiamo preparando il latte per i suoi bambini, mentre Hope ne sta approfittando fin troppo per mangiare schifezze.
“ Dunque, hai saputo??”.
“ Saputo cosa?” chiedo interrogativa.
“ Che Eva e Kai sembra che si siano lasciati definitivamente… ma è vero che ti ha dato uno schiaffo??” aggiunge sconvolta.
“ Sì, purtroppo è vero…” rispondo, mentre mi sale la rabbia al solo pensiero di quell’avvenimento.
“E’ una serpe velenosa che attacca senza pietà!”. Non avrei saputo descriverla meglio. “Ma dico… è impazzita?” aggiunge sempre più sbigottita, armeggiando con un biberon e l’altro quasi fosse un barman “Sai che c’è?? Se l’è meritato! Sono felice che lei e Kai non stiano più insieme. Se lo merita, per tutto ciò che ti ha fatto!”.
“ Non lo so…” inizio a dire titubante, e a queste parole la mia amica interrompe ogni movimento per fermarsi a fissarmi contorta.
“Vuoi dire che non sei contenta??”.
“A dire la verità… non lo so. Da un lato la penso come te, ma dall’altro un po’ mi dispiace” confesso sinceramente.
“ Ti…dispiace??”.
“ Sì…”.
“ Ma ti ha dato uno schiaffo e ti ha sempre detto e fatto delle cose cattive!” mi ricorda, giustamente.
Non è che io abbia dimenticato tutto ciò che quella strega mi ha fatto, anzi, se quel giorno non fossi stata così sconvolta dal suo gesto, mi sarebbe piaciuto colpirla in faccia con un bel pugno. Avevo una grande occasione è l’ho sprecata! Tuttavia, non sono del tutto felice che il suo matrimonio con Kai sia, a quanto pare, fallito così subito…
“ Non ti capisco, Anya! Ma io ne sono felice. E se la incontrassi per strada le mostrerei tutto il mio godimento, te lo assicuro!” dichiara senza sensi di colpa, sotto il mio sguardo confuso. La maternità l’ha resa agguerrita a quanto pare… “Ci ha sempre guardate dall’alto in basso come se fossimo inferiori a lei e non posso crederci che un tempo eravamo amiche!” conclude, perdendosi nei ricordi.
È vero. A volte dimentico che un tempo, quando andavamo a scuola, eravamo amiche. Beh, almeno finché non ha deciso di soffiarmi il ragazzo…
“ Ti ha rubato Kai e per questo sta pagando le conseguenze” asserisce soddisfatta.
Mi ha rubato Kai.
Santo cielo, se penso che un tempo io avevo una cotta per Kai…sembra essere passato un secolo.
Chi l’avrebbe detto che proprio lui sarebbe stato il padre di mia figlia?
A proposito!
“ Tra pochi giorni sarà il compleanno di Hope!” annuncio festante, coinvolgendo Hope che alza le braccia al cielo felice, stringendo in mano quella che sembra la terza merendina al cioccolato della serata.
“ Oh, fantastico! Cosa pensi di fare?” domanda Hilary, porgendomi un biberon per prendere in braccio la piccola Hiromi, che magicamente ha smesso di piangere.
“Beh, a dire il vero non lo so ancora. Vorrei organizzare una piccola festa e poi…” mi interrompo per deglutire un boccone amaro “…immagino che dovrò ricordare a Kai del compleanno di sua figlia. Dubito che sappia persino quando sia nata…”.
Anche se dopo tutti quei documenti sull’affidamento e il cambio di cognome dovrebbe saperlo a memoria. Tuttavia, farò questo sforzo…

















Salve a tutti!
Rieccomi. Oggi sono stata colpita dall’ispirazione e ho deciso di scrivere questo breve capitolo spensierato. Un altro dei famosi capitoli di transizione…
Ma è stato divertente! Ho deciso di organizzare due rimpatriate tra vecchi amici, una per i maschi e una per le femmine XD
Ne avevano bisogno soprattutto Yuri ne aveva bisogno. È un po’ stressato, poverino (già poverino! Nd Boris >->). Boris si è divertito a punzecchiarlo XD
Spero vi sia piaciuto. È stato un capitolo un po’ così, spensierato, dettato dalla voglia di pubblicare. Ovviamente non pensate che i guai siano finiti. Ci saranno altre sorprese nei prossimi capitoli. Nel prossimo, come avrete intuito, ci sarà il compleanno di Hope, il suo primo compleanno insieme a Kai.
Quanto ci scommettete che Kai non sa quando è il compleanno di sua figlia?? XD
Ringrazio come sempre tutti coloro che mi seguono, recensiscono e l’hanno aggiunta tra le preferite!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Troppo tragico Yuri??
Un abbraccio e alla prossima :*
 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Henya