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Autore: vanessie    08/12/2020    0 recensioni
Katelyn e Matthew sono due amici nati e cresciuti insieme fino ai loro 19 e 18 anni. Le loro mamme sono grandi amiche, tra un nascondino e una partita ai videogames hanno condiviso il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza. Le confidenze, le risate e gli sguardi imbarazzati hanno preceduto dei baci veri nati per gioco. Lui aveva sempre avuto il coraggio di dirle che l’amava, lei lo aveva compreso solo più tardi, quando guardandolo nei suoi occhi color del cielo aveva avvertito delle emozioni indescrivibili. Adesso che Matt frequentava il college in America, a Kate restavano solo bei ricordi…almeno fino a quando, sette anni dopo, ormai ventiseienne e con una relazione, lo rivide, partecipando con i suoi genitori ad una grigliata a casa dei loro cari amici di famiglia. Lì in giardino i loro sguardi si incrociarono, Katelyn capì che quelle emozioni sopite si erano risvegliate. In quel cielo azzurro c’erano ancora tutte le cose belle che amava di lui…
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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INSIDE YOUR SKYBLUE EYES

 

 

Capitolo 15

“Colazione”

 

 

POV Matt

Uscii dall’aula al termine della lezione di Neonatologia e terapia intensiva neonatale. Era metà novembre e i nuovi corsi erano molto interessanti, anche se impegnativi. “Hey Matt?” sentii dire dalla voce di una compagna, nonché collega al pronto soccorso “Sì” “Stasera sei in ospedale?” “Sì, ho il turno di notte e non so come farò, visto che siamo qui dalle nove del mattino” risposi sorridendo. “Anch’io, allora ci vediamo lì, sempre se non dormiamo in piedi” scherzò “Oh è probabile” “Se vuoi quando stacchiamo dal pronto soccorso alle 7, possiamo fare colazione insieme” propose. Natalie era una ragazza simpatica, alcune volte ci eravamo scambiati degli appunti e delle informazioni sui corsi o sugli esami. Era capitato che lavorassimo al pronto soccorso nello stesso turno e lì, nelle emergenze più diverse, ci era successo di darci una mano a vicenda, mettendo insieme le nostre conoscenze da inesperti a inizio carriera. Avevo intuito di interessarle, in realtà lei non era il mio tipo, ma in fondo mi stava solo chiedendo di fare colazione. “D’accordo” risposi “Ok, mi fa piacere, a dopo allora” concluse salutandomi. Tornai a casa, potevo fare un sonnellino prima di cominciare il turno alle 23. Presi la metropolitana, poi camminai fino al mio appartamento. Chiamai l’ascensore, raggiunsi il portone e aprii. Notai sul tavolo due coppe gelato vuote, con tanto di cucchiaini e due bicchieri. Sapevo che Michael era di turno all’ospedale. Controllai l’orologio della cucina, segnava le quattordici, quindi sarebbe stato lì ancora per un’ora, il cambio turno infatti era alle quindici. Di sicuro era Daniel…che si era portato a casa qualcuna! Non che fosse vietato, insomma era successo a tutti e tre di avere ospiti femminili, semplicemente non me lo aspettavo in quel momento.   

Andai in camera mia, lasciai lo zaino sulla scrivania, presi dall’armadio qualcosa di pulito per stare in casa e qualche vestito per la serata di lavoro, da mettere più tardi. Avevo pensato di fare una doccia e poi uno spuntino. Transitai dal corridoio per andare in bagno, incontrando prima la stanza di Michael, poi quella di Daniel. Beh sì, era decisamente impegnato, un sacco di sospiri e gemiti. Chiusi la porta del bagno a chiave, facendomi scappare un sorriso. Mi spogliai, gettando gli abiti nel portabiancheria sporca. Wow ci stavano proprio dando giù duro. Sorrisi dei miei pensieri, mentre entravo sotto alla doccia. Misi l’accappatoio e asciugai sommariamente i capelli. Andai in camera a vestirmi comodo, poi tornai in cucina per il mio spuntino pomeridiano. Ero seduto a gustarmi quella merenda, infilai le cuffie per ascoltare la musica ed evitare di sentire tutto quel frastuono proveniente dalla stanza di Dan. Sfogliavo qualche pagina del mio quaderno di appunti, quello che portavo alle lezioni, sul quale annotavo qualcosa di interessante che poteva essere utile per prepararmi all’esame, quando Daniel mi raggiunse, con la faccia di chi ha appena concluso. “Hey, già a casa?” mi salutò “Sì” risposi, togliendo le cuffie “Stasera lavori?” mi domandò “Sì, faccio la notte” “Ah perchè…pensavo di invitare a cena una persona” “D’accordo. Hai casa libera dalle 22.30, casomai intendessi invitare la ragazza che c’è di là” risposi allusivo. “Hai sentito?” “Dan era impossibile non sentire” affermai.

 

giphy

 

“Sii carino, sta per venire qui” sussurrò appena in tempo. La ragazza entrò in cucina, si era completamente rivestita e aveva una coda di cavallo, nonostante la tradissero le guance rosse accaldate dalla situazione di poco prima. “Ciao” “Ciao, io sono Matthew” mi presentai allungando la mano “Zoey” rispose, poi aggiunse “Che begli occhi” “Grazie” risposi “Spero di non disturbare” “Disturbare? Figurati, stavo rileggendo dei noiosissimi appunti” la rassicurai. “Daniel mi ha parlato di te, sembra molto affezionato!” “Solo perché lo sopporto da sette anni” giocai “Avete fatto l’università insieme, giusto?” “Sì, cinque anni di medicina e uno insieme a scrivere la tesi. Poi abbiamo preso strade differenti, ognuno ha scelto il suo indirizzo” chiarii. “Ok, spero che avremo modo di parlare di nuovo, ti lascio agli appunti” disse “Tranquilla Zoey, stavo per andare a riposare. Vi lascio soli e alla prossima” affermai sorridendole. Tirai una pacca sulla spalla di Daniel e salutai con cortesia, prima di ritirarmi nella mia stanza a riposare. Riuscii a dormire per quattro ore, ero davvero stanco in quel periodo. La sveglia segnava le venti. Quando facevo la notte ero solito cenare molto tardi, in genere verso nove e trenta, per avere le energie giuste. Avevo ancora del tempo quindi. Controllai il telefono, Katelyn mi aveva inviato un messaggio qualche ora prima.

 

Ciao, come stai? Spero di non disturbare. Ho trovato un nuovo lavoro, mi hanno dato la conferma di assunzione poco fa e volevo dirtelo!!! Sono felicissima, comincerò i primi di dicembre

 

Le risposi subito, anche se lei lo avrebbe letto tra qualche ora, visto che con il fuso orario di 5 ore, in quel momento era notte fonda in Irlanda.

 

WOW! Sono felicissimo per te! Mi fa piacere che tu mi abbia scritto per dirmelo, avrei voluto complimentarmi dal vivo e offrirti una bevuta, di che si tratta?

 

Approfittai per studiare un pochino, quando giunse l’ora giusta cenai, poi presi la metropolitana per andare al lavoro. Il turno di notte fu come sempre estenuante. Tutti i turni in pronto soccorso lo erano, soprattutto nei giorni festivi, ma la notte sembrava che si scatenasse qualcosa di alieno, non si riparava. Alle 7 del mattino, finito il mio orario, andai a recuperare le cose nell’armadietto. Ero esausto, come sempre dopo un turno di notte, era un lavoro pesante quello di essere sempre pronto a riparare ad emergenze. L’inesperienza, inoltre, richiedeva uno sforzo mentale e psicologico ancor maggiore. Quella sorta di tirocinio al pronto soccorso lo facevo da quattro anni, ancora troppo pochi per dirmi pronto.

 

cap-15

 

Facevo del mio meglio e già mi sentivo un tantino meno impreparato del primo anno, ma di strada ne avevo ancora da percorrere. Aprii l’armadietto, presi il telefono e trovai la risposta al messaggio di Kate.

 

Mi hanno assunta alla biblioteca centrale, mi occuperò degli utenti, di sistemare i libri restituiti dal prestito librario e anche di fare da assistente durante gli incontri letterari. Festeggeremo alla prima occasione! Mi manchi tanto…tu che fai?  

 

“Matt allora va bene o ci hai ripensato?” mi chiese Natalie raggiungendomi per andare al suo armadietto “Va bene, non ci ho ripensato, arrivo subito” risposi.

 

Interessante la biblioteca! Io ho appena finito il turno di notte in ospedale…sono distrutto! Mi manchi tanto anche tu, ci sentiamo con più calma, un bacio! <3

 

Seguii Natalie verso il bar dell’ospedale, indossavamo ancora il camice, ci saremo cambiati dopo. Ordinai un cappuccino decaffeinato perché avevo intenzione di filare a letto appena finita la colazione, presi anche qualche cookies, di quelli giganti tipici americani. Ci sedemmo “Finalmente è finita!” esclamò lei “Sì, una notte da incubo” “Che ti è capitato?” mi domandò, alludendo ai pazienti “Ehm…” feci mente locale rapidamente.

 

giphy

 

“Due incidenti stradali con politraumi, un bambino con frattura alla tibia, un arresto cardiocircolatorio, un signore anziano con indice glicemico basso, un trauma cranico e così via…” “Non c’è male” affermò ridendo “E a te?” “Uno shock anafilattico per allergia al cibo, un trauma cranico, una frattura scomposta all’avambraccio, due feriti da arma da fuoco” “Bronx?” chiesi poiché spesso in quel quartiere newyorkese avvenivano sparatorie “Sì” rispose. “Andrai al laboratorio la prossima settimana?” mi informai pensando al college “Ho rimandato, sono rimasta indietro di due esami, non sono in pari come te. Ma come fai?” “Non lo so, vado per inerzia” scherzai “Sai, se si ragionasse per pregiudizi, non si direbbe mai che tu sei un tipo in pari con gli esami, che nel frattempo lavora un sacco” disse “Perché? A quale stereotipo corrispondo?” “Al bel fighetto che si lascia distrarre dalle feste, dalle ragazze e che ha voglia di divertirsi” rispose. Alzai le sopracciglia sorridendo “Oh non sono quel tipo, cioè intendo dire che alle feste ci vado e esco pure con le ragazze, ma lo studio lo prendo con molta serietà” spiegai.

 

giphy

 

“Questo lo so, l’ho scoperto soltanto a metà dello scorso anno accademico. Se devo essere sincera quando ci siamo incontrati la prima volta l’ho pensato e anche la seconda e la terza” scherzò “E perché? Dai sono curioso” “Diciamo che gli occhi azzurri attirano parecchio l’attenzione e poi si vede che hai un bel fisico” confessò “Sono contento che ti sia ricreduta” ammisi. “Cos’è? Preferisci che una donna ti dica che sei intelligente e colto, piuttosto che sentirti ripetere per la tremilionesima volta che sei bello?” mi sfidò “All’incirca” replicai. Natalie volle offrirmi la colazione, feci un po’ di resistenza, ma sapevo che le americane spesso volevano offrire, dunque la ringraziai, dicendole che la prossima volta avrei offerto io. Era stata una colazione piacevole, perché non rifarla di tanto in tanto? Tornammo insieme agli armadietti, tolsi il camice, infilai il giubbotto, recuperai le chiavi di casa e la salutai.

 

NOTE:

Come promesso eccomi per un doppio appuntamento settimanale! Ho voluto mostrarvi una diversa sfaccettatura di Matthew, che per ora non avevate mai letto, incentrandomi sulla sua vita da studente e specializzando che lavora al pronto soccorso. Ora che è tornato negli USA, infatti, la parte predominante delle sue giornate è occupata da studio e lavoro. Il personaggio del coinquilino Daniel è un'introduzione, in seguito sia Daniel che l'altro coinquilino, Michael, appariranno più volte nella storia. Con Kate continuano a sentirsi, lo fanno spesso anche se nel capitolo non è spiegato. Ovviamente non è che separandosi i loro sentimenti siano mutati. Matt accetta di fare colazione con una compagna di corso, Natalie, lo fa da amico, mentre lei sembra interessata, lui è un bel ragazzo, è intelligente e alla mano, perchè non dovrebbe piacerle? Beh tra pochi giorni, ossia venerdì, vi aspetto per nuovi sviluppi!

Vanessie

   
 
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