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Autore: padvaniglia_EFP    09/12/2020    0 recensioni
La lettera che Piper, la migliore amica di Leo, gli scrisse dopo la sua scomparsa, nella guerra contro Gea.
Tratto dalla storia:
[... ] "Non è vero, Leo?
Ti presenterai in una notte di Agosto, forse assieme alle stelle cadenti, e ti avvicinerai alle spalle di noi ignari che arrostiamo marshmallows sul fuoco. Adoravi tanto i marshmallows. Sarai lì, col volto annerito dalle fiamme e dal carbone, ma con dipinto quel sorriso malandrino che ho amato vedere."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leo Valdez, Piper McLean
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DEAR LEO …

Caro Leo,
Jason dice che è inutile e controproducente per la mia psiche scrivere ad una persona morta, ma io non gli credo. Non penso di star sprecando il tempo, qui, con una penna in mano ed il tuo kit degli attrezzi accanto; non credo che tu sia morto. Come puoi, dopo tutto ciò che abbiamo vissuto, condiviso, svanire in un'esplosione di luce accecante come un fulmine a ciel sereno? Ma dovrei saperlo: ti sono sempre piaciute le uscite di scena spettacolari. 
Nico non ha avvertito il familiare strappo all'ombelico, simbolo di morte, e questo per me è segno di speranza. Perché io spero ancora in un tuo ritorno, scrutando impaziente quella vasta immensità celeste nella quale ti ho perduto per sempre. 
Non è vero, Leo? 
Ti presenterai in una notte di agosto, forse assieme alle stelle cadenti, e ti avvicinerai alle spalle di noi ignari che arrostiamo marshmallows sul fuoco. Adoravi tanto i marshmallows. 
Sarai lì, col volto annerito dalle fiamme e dal carbone, ma con dipinto quel sorriso malandrino che ho amato vedere. 
Oh, Leo. 
Mi manchi. 
Qui al campo la vita non è la stessa senza le tue battute che strappavano un sorriso anche nelle situazioni più disparate; senza il rumore dell'incudine che batteva il ferro di un tuo nuovo progetto, come un cuore che pompa furioso. Senza la tua voce gaia e spensierata che coordinava la casa numero 9, o l'odore di bruciato che tutt'un tratto proveniva dalle fiamme che si levavano languide sulla superficie piatta del lago, e che spaventava le ninfee che l'abitavano. 
Rimembro nella mie mente ogni piccolo momento trascorso insieme, anche quello più insignificante: mi fa sentire più vicina a te. 
Ricordi quando ci sedevamo insieme alla mensa dell'istituto, prima di scoprire la nostra natura di semidei? Mi divertivo ad ascoltare le tue chiacchiere, sempre così pieno di entusiasmo, nonostante il fato non abbia fatto altro che voltarti le spalle. 
Oppure sull'Argo II? 
Quei pomeriggi passati sulla prua della nave, discorrendo del tempo, degli amici, della vita, della morte. 
Il più bel ricordo che ho di te, Leo, è racchiuso in una cornice, conservato al sicuro da occhi indiscreti in una scatola di mogano, regalatami da mio padre. 
Nella foto, sorridi all'obiettivo, mentre mi abbracci, facendomi sentire protetta, amata. Era il giorno del varo dell'Argo II, e tu eri così orgoglioso di averla realizzata interamente da solo! 
È stato lì che baciandomi sulla guancia, mi hai sussurrato dolcemente all'orecchio: << Sei la mia migliore amica, Piper >> storpiando il mio nome per scherzo. Ho trattenuto lacrime di gioia, sono pur sempre una guerriera. Ti ho abbracciato, davanti a noi l'ignoto che ci attendeva, una guerra più grande di noi da combattere. Ho inspirato a pieni polmoni il tuo odore. Sapevi di biscotti appena sfornati, di sudore e di carbone. Sapevi di casa, caldo come il sole di mezzogiorno. 
Ti prego, Leo, torna da noi. 
Da me.
Percy sorride raramente, e quando lo fa, solo per la sua fidanzata, Annabeth; Jason cerca di andare avanti, ma soffre, e troppo. Frank e Hazel quasi si sentono in colpa per quello c'è è accaduto, anche se non c'entrano niente. 
<< Avremmo potuto fermarlo! >> dicono. Ma come, quando solo la tua anima sapeva a cosa stavi andando in contro? 
Reyna è sempre la stessa, algida regina di ghiaccio. Non ti conosceva bene, o meglio, ti ricordava come il pazzo semidio greco che ha bombardato la sua città, ma anche lei, nel profondo, è addolorata per la tua sorte. 
Nico e Hazel finalmente si sono ritrovati; cercano di recuperare il tempo perduto. 
Come avrai dedotto, ora i due campi vivono in una pacifica tranquillità, e anzi, stiamo cercando di costruire una via che ci consenta di raggiungere Nuova Roma molto velocemente. 
Fra pochi giorni, Jason partirà, pronto ad adempiere al compito di pretore. Io lo seguirò. Mi dispiacerà lasciare il Campo Mezzosangue, i luoghi in cui ho lasciato una parte della mia vita. Non vedere più le ninfee cercare di affondare le canoe delle figlie di Afrodite, o non partecipare più alla Caccia alla Bandiera. 
Sembra passato un secolo dall'ultima volta in cui ci abbiamo giocato, io e te, in squadra, insieme. Ci chiamavano gli invincibili. 
E ora Leo, chi sarà la metà del medaglione che mi hai regalato il giorno prima della grande battaglia? Semplice, nessuno. 
Nessuno potrà colmare il vuoto che sento ogni volta che ti penso, un vuoto che opprime il petto, mozza il respiro. 
Se troverai questa lettera bagnata sappi che è colpa della pioggia settembrina. Sono una figlia di Afrodite diamine! Non posso piangere per amore! Sarebbe... incoerente. Dovrebbero essere gli altri a piangere per me. Dovresti essere tu, qui, in ginocchio, a pregare per un mio perdono, mentre ti colpisco, sfogo la mia rabbia sul tuo corpo. La mia amarezza, la mi sofferenza. 
Nessuno proverà mai quelle stille ghiacciate nello stomaco, quando nei primi mesi dopo la tua scomparsa, mi giravo per chiederti un consiglio, per ridere assieme a te di una situazione, e mi accorgevo che eri solo un po' di fumo nel cielo plumbeo di New York. Un fantasma, una parvenza di felicità.
Mentre ti scrivo sono davanti la tua tomba. Sarai contento di sapere che l'hanno costruita interamente i tuoi fratelli. 
Pietra su terra, un mucchio di rame al posto di un cadavere. 
Ho aggiunto anche un'aiuola di fiori cremisi: so quanto ti piacesse il rosso. Dicevi che era il colore della vittoria, della tua passione per Calipso.
Calipso...
Sei un bugiardo, Leo Valdez. Non hai mantenuto il tuo giuramento. Prima Percy, poi tu. 
Cosa penserà, seduta sulla riva della mare, ogni secondo, ogni minuto, ogni giorno, ogni anno passato ad aspettare una promessa vana? Non vi hai pensato a questo? 
Ma ora basta farti la predica. Sei morto, non potrai cambiare le tue azioni, e per quanto mi sforzi di crederlo, non tornerai a casa. 
Mai più.
Ti amo Leo Valdez. Sei stato il fratello che non ho mai avuto, il padre che non mi è mai stato accanto. 
Questa lettera riposerà tra i gerani e le gardenie, impregnandosi della tua essenza. 
Sono certa, Leo, che ci rivedremo nei Campi Elisi. E lì, più niente ci dividerà. 
Con amore, 
Piper






ANGOLO AUTRICE:
Questa OS è dedicata a Leo Valdez, uno tra i miei personaggi preferiti della saga "Percy Jackson"; la lettera, scritta da Piper, è ambientata nel post-guerra, dopo la scomparsa di Leo (non tiene conto quindi de "Le sfide di Apollo"). Piper è distrutta, ed ho quindi cercato di dare forma ai pensieri addolorati di un'amica che perde "il fratello che non ha mai avuto". Spero che anche questa OS sia di pacevole lettura!

N.B.: 
Sono consapevole del fatto che, nel libro, Jason non torna al ampo Giove e che i romani lo vogliano come il loro pontefice massimo, ma ho voluto cambiare alcuni aspetti della trama originale. 

 
   
 
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