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Autore: Lydia_Allison    10/12/2020    3 recensioni
La porta si spalancò e ciò che si presentò davanti alla biondo fragola le fece gelare il sangue nelle vene: Malia, la ragazza che avevano salvato nel bosco, la figlia di Peter Hale, era a casa di Stiles, mezza nuda con solo una t-shirt del ragazzo che le copriva a malapena il sedere.
"Malia!?" Esclamò con voce allarmata e un po' troppo alta.
Malia inarcò un sopracciglio a causa di quella reazione per lei esagerata. Cos'era gelosia? Rabbia? Il coyote fiutò un misto di emozioni contrastanti.
***
One-shot ambientata dopo la 3x24 e prima della 4x01.
Lydia vuole confessare a Stiles quanto siano cambiati i sentimenti che prova nei suoi confronti. Ci riuscirà? O ci sarà qualcosa, o meglio qualcuno, ad impedirglielo?
Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Malia Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era tramontato da un pezzo ormai e la temperatura si era abbassata notevolmente. Lydia si strinse nelle spalle a causa di un colpo di vento per nulla leggero, mentre continuava a camminare per quella stradina buia poco illuminata dai lampioni ai lati della strada. Aveva passato un brutto periodo, erano successe tante cose orribili, aveva affrontato molte perdite. La sua migliore amica, Allison, era morta per salvarla ed il ragazzo che stava frequentando, Aiden, invece, per dimostrarle di essere quello giusto per lei. In qualche modo si sentiva in colpa, in colpa per tutto. Per fortuna non aveva dovuto affrontare tutta quella tristezza da sola, per fortuna Stiles, era sempre lì, pronto ad accoglierla tra le sue braccia, ad ascoltarla e rassicurarla. Il loro rapporto era cambiato, si era parecchio sviluppato, ma a causa dei tragici eventi non avevano avuto tempo per parlarne. Dopo quel bacio che si erano scambiati negli spogliatoi maschili del liceo di Beacon Hills Lydia si era accorta di provare qualcosa di molto forte per lui, cosa che era andata ad intensificarsi grazie a tutto il tempo trascorso insieme. Lydia incurvò le labbra in un dolce sorriso quando per la testa le fluirono varie immagini dei momenti passati con Stiles: nella camera di lui quando le loro mani si erano ritrovate ad intrecciare lo stesso filo rosso e le aveva detto che sarebbe stato pronto a tutto per dimostrare che lei avesse ragione; nel bosco quando l'aveva salvata da quella trappola per animali e lei si era irrimediabilmente trovata tra le sue braccia, avvinghiata alla sua felpa azzurra, col fiatone e la scarica di tensione che si era portata dentro, a pochi centimetri dalle sue labbra; a scuola quando si erano sostenuti nella lotta contro il void.

Ed ora era lì, diretta verso casa del suo migliore amico col vento che le scompigliava i capelli e le seccava le labbra. Doveva parlargli, doveva sfogarsi un po' per tutto. Voleva parlargli di Allison, di Aiden e dirgli che per lei le cose tra loro erano cambiate dopo quel bacio. La paura però si faceva sempre più largo nel suo cuore tormentandola, la paura di potergli dire tutto ciò, la paura di dover ammettere quel sentimento che era diventato un tarlo fisso. Voleva dirgli molte cose, ma il coraggio le mancava. 

Se solo ne avesse avuto almeno un briciolo gli avrebbe detto che lo pensava molte volte, che non riusciva a dimenticare la sensazione che le avevano provocato le sue labbra, che nessuno l'aveva mai fatta sentire come la faceva sentire lui, che con lui poteva essere se stessa, che non doveva fingere e che non era stato l'unico a trattenere il respiro durante quel bacio. Gli avrebbe detto che aveva iniziato a sognarlo e a vederlo come un qualcosa di più che un semplice amico, che le cose con Aiden non andavano bene, che lui avrebbe voluto una relazione seria ma lei non se la sentiva di continuare quella farsa perché lui non era Stiles. Aiden non era quel ragazzino fastidioso che la tormentava dalla terza elementare, non era il ragazzo isterico che la rendeva sempre nervosa, non era quel ragazzo che l'ascoltava quando ne aveva bisogno e soprattutto non era quel ragazzo di cui si era innamorata. Perché si, Lydia lo amava, ma era davvero troppo testarda per ammetterlo, forse anche molto spaventata perché Stiles l'amava in un modo tutto suo, in un modo che non è neanche immaginabile. Lui l'amava come se non esistesse altro e questo le metteva i brividi. Aveva paura, tanta paura mentre continuava a camminare verso casa di Stiles col cuore che batteva a mille e le gambe che tremavano. Forse non era ancora pronta per dirgli tutte quelle cose, forse non lo sarebbe mai stata, perché lei non era quel tipo di ragazza. Lydia Martin era complicata e Stiles Stilinski lo sapeva bene. Ma nonostante tutto lui era il solo che riusciva a leggerle dentro, a scalfire quella pesante maschera che si era costruita con tanti sforzi, era il solo a sapere che Lydia in realtà era una persona molto dolce. Si fermò davanti alla porta per qualche minuto o forse ore indecisa se bussare o meno. Alla fine con l'indice delicato e con un po' di coraggio premette il campanello e attese con ansia il suo arrivo.

***

Stiles posò il cellulare sul comodino: un'altra chiamata persa da Lydia. Non sapeva perché ma non gli andava davvero di risponderle in quel momento. Era con Malia, la ragazza coyote che aveva conosciuto da poco e con la quale aveva perso la sua verginità. Eppure ogni volta la biondo fragola riusciva ad invadergli i pensieri nonostante il moro cercasse di respingere i suoi sentimenti per lei.

Perché si, Lydia Martin era la sua rovina, ne era follemente innamorato, e quel maledetto bacio che si erano scambiati per il suo stupido attacco di panico aveva solo peggiorato la situazione.

Aveva bloccato lo schermo del suo smartphone dopo aver attivato il silenzioso e si era coricato sul suo letto con la bruna che gli stava regalando un magnifico sorriso. Era bella Malia, davvero troppo bella; non credeva di meritarla, lei era l'unica persona con la quale non si sentiva giudicato, perché Malia provava qualcosa per quel ragazzo strano e un po' nerd che combinava solo pasticci. Forse per questo Lydia non lo avrebbe mai amato. Ci aveva provato molte volte, ma aveva tentato invano, perché la ragazza dai capelli rossi al massimo era riuscita a provare una forte amicizia per lui, ma niente di più. E così si era ritrovato nella frindzone. Sì, perché Stiles era il tipico ragazzo che vorresti avere come amico, ma con il quale non penseresti mai di metterti insieme.

Lydia era irraggiungibile per Stiles; ogni volta che la vedeva il suo cuore minacciava di uscirgli fuori dal petto. Ricordava perfettamente il loro primo incontro: erano al supermercato con le loro mamme, Natalie e Claudia avevano frequentato lo stesso liceo quindi si erano sorrise felici e salutate dopo essersi viste dopo tanto tempo. Lui non si era accorto della piccola Lydia che era incollata alla propria mamma mentre teneva tra le mani il suo nuovo rossetto di un rosso impeccabile. Aveva fatto i capricci perché voleva una nuova mazza da baseball, la vecchia si era rotta e aveva paura dei mostri sotto al letto e così come suo solito ne aveva combinata una delle sue: si era tirato addosso l'intero scaffale di mazze da baseball. E poi l'aveva vista, con i suoi boccoli biondo fragola che le ricadevano lungo la 

schiena, quel sorriso perfetto con le fossette agli angoli della bocca, gli occhi verdi e penetranti. Era ancora piccolo, non capiva ancora niente dell'amore; ma una cosa era certa: il colore dei suoi capelli non lo avrebbe mai scordato. Il momento in cui si era preso una cotta però era stato durante la terza elementare, quando Stiles era andato male all'interrogazione di matematica e lei lo aveva consolato dicendogli che avrebbero potuto studiare insieme. Poi erano cresciuti, Lydia era diventata ancora più bella e aveva tanti ragazzi ai suoi piedi. Aveva iniziato a nascondersi da se stessa e a uscire con ragazzi ricchi, muscolosi e senza un po' di cervello. E Stiles la guardava sempre come uno spettatore, ma non aveva mai avuto l'onore di essere il protagonista della sua storia. Neanche quando Jackson si era trasferito a Londra vi era stato modo di entrare nel suo cuore, perché lei aveva iniziato ad andare a letto con qualsiasi ragazzo le capitasse a tiro; e Stiles non era quel tipo, anzi lui non capiva proprio gli altri, lui non si sarebbe mai accontentato di averla per metà. Lui la voleva tutta, anima e corpo.

Sorrise debolmente lasciando che una lacrima gli scivolasse leggera sul viso.

"A cosa pensi?" Sussurrò Malia al suo fianco mentre lo scrutava interessata e preoccupata al contempo.

Cosa poteva dirle? Sono qui con te ma sto pensando ad un'altra? No certo che no, Malia proprio non meritava uno come lui, lui non avrebbe mai dimenticato Lydia.

"Nulla di importante, davvero..." Sospirò girandosi a guardarla.

"Vedi che posso sentire la preoccupazione e la tristezza dal tuo odore!" Gli fece notare lei inarcando un sopracciglio. 

"È solo che...è stato un brutto periodo!" Spiegò sincero. Non le avrebbe mentito, questo mai, avrebbe sviato il discorso Lydia ma non le avrebbe mai detto una bugia. E pure se lo avesse fatto Malia lo avrebbe capito.

"Posso fare qualcosa per tirarti un po' su il morale?" Chiese la bruna speranzosa iniziando ad accarezzargli i capelli dolcemente. Malia non era particolarmente carina con le persone perché aveva passato i suoi ultimi otto anni sotto l'aspetto di un coyote. Non sapeva cosa significasse essere umana, ma lo stava imparando con Stiles. Lui era la sua ancora, era l'unica cosa che la teneva legata a quel briciolo di umanità che c'era in lei. Proprio per questo lei lo amava, si perché Malia lo amava davvero nonostante si conoscessero da  poco tempo; Stiles per lei ormai era tutto. Era l'unico capace di farle mantenere il controllo e anche l'unico che le era andato incontro e che l'aveva davvero aiutata.

"Vieni qui..." Stiles l'attirò a sé facendo combaciare le loro labbra alla perfezione. Malia sorrise sulla sua bocca ed iniziarono quella danza di lingue lenta ma al contempo piacevole e rilassante.

"Mi piace baciarti..." Constatò la bruna continuando a guardarlo felice di essere lì con lui.

"Piace anche a me!" Biascicò il moro prendendole nuovamente il viso tra le mani e spingendola al di sotto del suo corpo mentre con le labbra iniziava a sfiorare la pelle candida e delicata del suo collo.

"Stiles..." Bisbigliò la ragazza debolmente richiamando la sua attenzione. Il moro alzò di poco la testa per incrociare il suo sguardo e incitarla a continuare.

"Fai l'amore con me..."

Bastò una singola frase, solo quella, e tutto ciò che arrivò dopo si manifestò nella maniera più naturale possibile. Mentre i loro corpi si univano però, Stiles cercava di cacciare via tutti i suoi tormenti. Non riusciva ancora a capire bene che rapporto ci fosse tra lui e Malia, insomma avevano fatto l'amore un paio di volte ma non vi era una vera e propria relazione e per questo si sentiva molto confuso. Si perse nei suoi occhi mentre entrambi raggiungevano l'apice del piacere e il suo viso mutò in una smorfia di dolore quando la bruna presa troppo dal momento infilzò gli artigli nella sua pelle graffiandogli la schiena.

"Scusa...non l'ho fatto apposta." Sussurrò a pochi centimetri dal suo viso.

"Tranquilla..." Sorrise e si accasciò al suo lato destro non staccando lo sguardo dal suo corpo scoperto.

"Sei meravigliosa."

Il sorriso a trentadue denti si fece strada sul viso del coyote che allungò le braccia per stringerlo forte a sé. Le baciò la fronte inspirando il suo profumo esotico.

"Vado a farmi una doccia. Mio padre ha dimenticato le chiavi, se bussa puoi aprire tu?"

La bruna annuì sorridendo.

"Anche se credo tornerà stanotte, aveva molto lavoro da fare. Ah, non dimenticare di vestirti."

Stiles si alzò dal letto e si diresse in bagno. 

Malia girovagò per la stanza ed indossò una t-shirt arancio del ragazzo che la copriva a malapena essendo molto alta quando una piccola cornice col disegno di un albero attirò la sua attenzione. La prese tra le mani e non poté non notare la dedica sul retro: 'Per Lydia'.

"Per Lydia..." Ripeté.

Chi era Lydia? Non conosceva ancora bene tutti. Probabilmente era una delle due ragazze che aiutavano Scott e Stiles a sconfiggere il male a Beacon Hills, una delle due che aveva incrociato nel corridoio vicino gli armadietti mentre faceva il tour della scuola insieme al coach. Poco importava chi fosse, per Malia era di poco conto, perché sapeva quanto Stiles le volesse bene e perciò non aveva motivo di essere gelosa.

D'improvviso sentì il campanello di casa Stilinski suonare e subito si precipitò in salotto credendo di trovarsi faccia a faccia con lo sceriffo.

***

La porta si spalancò e ciò che si presentò davanti alla biondo fragola le fece gelare il sangue nelle vene: Malia, la ragazza che avevano salvato nel bosco, la figlia di Peter Hale, era a casa di Stiles, mezza nuda con solo una t-shirt del ragazzo che le copriva a malapena il sedere. 

"Malia!?" Esclamò con voce allarmata e un po' troppo alta.

Malia inarcò un sopracciglio a causa di quella reazione per lei esagerata. Cos'era gelosia? Rabbia? Il coyote fiutò un misto di emozioni contrastanti. 

"Ciao...ehm..." Si bloccò non ricordando il suo nome.

"Lydia. Sono Lydia!" Precisò la banshee ancora sconvolta.

"Okay! Se cercavi Stiles è impegnato!"

"Questo lo vedo..."

"Allora ci si vede!" La bruna stava per chiuderle la porta in faccia quando una voce maschile la fece bloccare sul posto.

"Lydia?" 

Stiles era entrato nel salotto con solo un asciugamano a coprirlo sui fianchi.

Le guance della rossa si imporporarono di un adorabile rosa acceso.

"Che ci fai qui?" Chiese il moro imbarazzato mentre cercava di coprirsi il più possibile.

"Ehm, nulla io...io stavo andando via. Non volevo disturbarvi."

"Saggia idea!" Asserì la bruna con menefreghismo indicandole l'uscita.

Lydia pensò che Malia fosse davvero rude e maleducata.

"Malia! Lydia è un'amica. Sii gentile." La riprese il ragazzo con serietà.

"Credimi sta migliorando!" Disse poi alla rossa.

"Non mi dire!" Affermò lei roteando gli occhi infastidita dagli atteggiamenti dell'altra.

"Ti va di parlare?" La chiese lui guardandola negli occhi e avvicinandosi di più.

"Solo se metti una maglietta!" Esclamò la banshee con fermezza sentendosi però avvampare.

Stiles arrossì vistosamente ed in quel momento Malia credette di provare per la prima volta gelosia. La tensione che aleggiava tra Stiles e Lydia era percepibile anche senza i poteri sovrannaturali.

"Stiles!" Lo richiamò facendogli notare che lei era ancora lì.

"Vado a mettere una maglietta." Baciò la fronte del coyote e si diresse in camera sua.

"Ti piace il mio ragazzo?" Le domandò Malia quando furono sole.

"Non sapevo fosse il tuo ragazzo! E comunque tranquilla siamo solo amici. Anzi sono contenta che Stiles abbia trovato la sua felicità."

"Anche se non sei tu?" 

Lydia la guardò in malo modo e si morse la lingua per non risponderle a tono. Chi si credeva di essere? Era arrivata da poco e le aveva portato via tutte le sue certezze. Era così facile dimenticarsi di lei? Stiles non provava davvero più nulla per la ragazza che amava da una vita? Lydia non poteva crederci, lei si fidava di lui. Ma forse l'unica che doveva incolpare era se stessa, perché non aveva mai messo in chiaro ciò che provava e dopo tante porte chiuse in faccia era anche giusto che Stiles iniziasse a farsi una vita e a passare oltre.

"Sì, anche se non sono io!" Disse alla fine. 

"Gli voglio bene, mi basta sapere che lui sia felice." 

"Lo è!"

"Bene..." Lydia strinse le labbra e serrò i pugni.

"Eccomi." Stiles tornò in salotto con indosso il pigiama e sorrise timoroso alla due. Chissà che si erano dette.

"Cosa volevi dirmi?" Posò gli occhi sulla rossa.

"Da soli Stiles..." Guardò Malia con aria di sfida senza farsi notare da Stiles e dopo rivolse uno sguardo di scuse al ragazzo per quella richiesta. 

"Malia visto che volevi passare un po' di tempo nella mia jeep puoi farlo."

"Posso guidarla?" Chiese emozionata e sorridente.

"No, quello no!" Chiarì Stiles spaventato.

Malia perse un po' del suo entusiasmo, ma ascoltò la richiesta di Stiles e prima di uscire rivolse a Lydia uno sguardo di sufficienza.

"Simpatica la tua ragazza..." Constatò la rossa quando furono soli.

"Non è la mia ragazza!" Sottolineo lui ingoiando con difficoltà la saliva.

"Oh, capisco...fate solo sesso!" 

Il moro la guardò interdetto. Era per caso gelosia quella che aveva percepito? No, impossibile! Insomma, lui era Stiles e lei era Lydia, erano così diversi e sbagliati l'uno per l'altra. 

"Sono sollevata, davvero!"

"Sollevata?" Domandò lui non capendo dove volesse andare a parare.

"Sì, ora hai una distrazione! Non mi starai più dietro come un cagnolino!" Rise nervosa.

A Stiles gli si spezzò il cuore per l'ennesima volta ed in quel momento capì che stare con Malia era la cosa giusta per lui. 

Lydia colse il suo sguardo deluso e si accorse di essere stata troppo stronza e inappropriata. In realtà era arrabbiata, non era per nulla sollevata ma lo aveva detto per non darlo a vedere, per non fargli capire che stava morendo dentro, per fargli credere che poteva fare sesso con chi voleva perché a lei non importava nulla.

"Stavo scherzando..." Si corresse avvicinandosi.

"In realtà io..."

"Cosa?" La invitò a continuare.

"Io...io credo di essermi innamorata di te Stiles! E mi dà fastidio che le tue attenzioni non siano più rivolte a me e che tu te la stia spassando con un'altra che non sa nulla di noi e non può capire quello che abbiamo passato insieme. Io voglio stare con te! Io voglio un bravo ragazzo, sono stanca di essere trattata come un oggetto da tutti gli altri. Tu sei l'unico capace di guardarmi dentro, tu fai l'amore con la mia mente non con il mio corpo. Sei il solo con cui posso parlare quando ho un problema e solo tu riesci a farmi ridere e a rendermi felice. Io voglio te! E lo so che ora è tardi...so che ora c'è Malia e che le cose sono cambiate, ma pensavo di avere ancora una possibilità. Non posso credere che tu mi abbia dimenticata così facilmente!" Sputò fuori imperterrita stupendosi di quel coraggio inaspettato.

Stiles ascoltò quel discorso a bocca aperta. Boccheggiò più volte per dire qualcosa, ma era troppo stupito e il respiro gli mancava. 

"Ti prego dì qualcosa, è stato davvero difficile per me confessarlo. Lo sai che non sono brava in queste cose..."

"Lydia...io-"

La banshee abbassò il capo timorosa della sua risposta, ma lui le alzò il mento con un dito per guardarla negli occhi.

"Io non ti ho mai dimenticata. Sei sempre stata tu Lydia. Nessuno a parte te!"

La rossa gli regalò un bellissimo sorriso e si alzò sulle punte per cingerci il collo con le braccia. Si strinse al ragazzo ed inspirò il suo profumo che sapeva di casa, sapeva di amore, sapeva di Stiles.

Si staccò leggermente per fissargli le labbra e dopo qualche secondo sentì il suo sapore invadergli le papille gustative. Le loro bocche si erano scontrate e le loro lingue si muovevano inarrestabili. Le mani di Stiles cercavano la pelle scoperta di Lydia al di sotto della maglietta lilla, mentre quelle di lei erano scese sul suo petto.

Il moro le morse il collo provocandole una scia di brividi lungo la schiena. Presa dall'euforia gli sfilò la maglia del pigiama ed iniziò a baciargli il petto non esageratamente scolpito, quando all'improvviso si sentì chiamare.

"Lydia! Lydia?"

Si riprese e scosse la testa: Stiles era davanti a lei completamente vestito e la fissava preoccupato.

"Va tutto bene?"

"Cosa?"

"Hai una faccia da pesce lesso! Cosa dovevi dirmi? Non mi hai più risposto..."

"Mi sono immaginata tutto! Dio!" Si batté una mano in pieno viso.

"Ti senti bene?"

"Sì, sì certo, bene!" Affermò poco convinta.

"Io volevo dirti che..."

Non poteva! Nel migliore dei modi sarebbe andata così, ma nel peggiore? Lui le avrebbe potuto rinfacciare tutto: le avrebbe detto che le era corso dietro per anni e lei non gli aveva mai dato segnali a parte ignorarlo, che ora era troppo tardi perché c'era Malia e che con lei stava bene, era felice. Non avrebbe sopportato sentirsi dire quelle cose in faccia. Lui si sarebbe sicuramente arrabbiato e lei non voleva perdere anche un amico.

Con un nodo alla gola cercò di essere il più neutrale possibile.

"Ti voglio bene Stiles! Sono così contenta di essere tua amica. So che non te lo dico mai, ma per me sei importante e so che posso sempre contare su di te. Tu ci sei sempre nel bene e nel male e te ne sono grata. Volevo solo dirti grazie, grazie di tutto."

"Ci sarò sempre per te, lo sai..." Confessò con un sorriso un po' malinconico ad incurvargli le labbra.

"È bello vederti felice con Malia. Sei un bravo ragazzo, so che la stai aiutando a migliorarsi e ad integrarsi nel mondo umano. Chi potrebbe farlo meglio di te?" Scosse il capo divertita al pensiero che Stiles fosse l'unico umano del branco.

"Be' siete tutti un po' strani in effetti!" Rispose sarcastico.

Lydia lo guardò maliziosa per poi esclamare: "Siamo un po' tutti selvaggi dentro!"

"Credo che tu abbia ragione, mi fa così male la schiena!" Ammise serrando gli occhi. 

La rossa lo guardò inizialmente interrogativa, ma poi capì ed assunse un'espressione del tutto frustrata.

"Questo non volevo saperlo!" Finse o forse no, un conato di vomito facendo ridere il moro.

"Stiles, spero che Malia ti renda davvero felice. Tu meriti il meglio!" 

'E il meglio non sono io' pensò.

"Sì lei, lei non è particolarmente carina con la gente..."

"Ho notato..." Asserì aggrottando la fronte.

"Ma con me è diversa, è dolce, premurosa..."

"Si dice che i coyote diventino davvero fedeli quando trovano la persona giusta." Spiegò la ragazza con aria da saputella.

"Credi che io sia la sua persona?" Le chiese il moro con spiccato interesse.

"Questo devi capirlo tu!" Constatò lei con un sorriso amaro.

"Io vado a casa, non vorrei fare arrabbiare troppo Malia." 

Stiles annuì e si grattò la nuca un po' imbarazzato.

"Okay, allora...ci vediamo?" Le chiese non sapendo in che modo salutarla. Perché lo rendeva sempre così nervoso?

"Certo!" Asserì lei ed istintivamente si buttò tra le sue braccia. Stiles la strinse a sé cercando di imprimere bene nella sua mente quel momento, come d'altronde aveva già fatto ogni volta che si abbracciavano o si sfioravano così per caso. Stiles inspirò a fondo il suo profumo che sapeva di casa, sapeva di amore, sapeva di Lydia.

Gli occhi le si inumidirono man mano che la consapevolezza che lo stava lasciando andare si faceva strada in lei. Si staccò a malincuore da lui e si sistemò meglio la borsetta sulla spalla mentre Stiles le apriva la porta d'ingresso. 

"Allora...ciao." Biascicò la rossa sorridendogli.

"Vuoi un passaggio? Vedo che sei a piedi." 

"No tranquillo...torno da sola!" Lo rassicurò.

"Potrebbe succederti qualcosa, ti accompagno!" Affermò prendendo le chiavi della jeep dalla mensola dell'ingresso.

"Stiles...non devi più preoccuparti per me! Non è giusto nei confronti di Malia. Sta con lei, io vi ho rubato già troppo tempo. Sto bene, ti mando un messaggio appena torno a casa e se per caso dovesse succedere qualcosa sarai il primo che chiamerò."

"Ma..."

"Non sei responsabile per me! Non si discute. Grazie di tutto, ci vediamo!"

Lydia si accinse a tornare a casa quando vide Malia scendere dalla jeep e avvicinarsi a lei. 

"Ciao Malia." La salutò.

"Ciao ehm..." Si bloccò la bruna non ricordando nuovamente il nome della ragazza che aveva difronte.

"Lydia!"

"Oh giusto!" Esclamò con un sorriso tirato prima di lasciarla sola e raggiungere Stiles.

Lydia serrò gli occhi. Avrebbe tanto voluto tornare indietro per rimediare ai suoi errori, ma ormai era troppo tardi. Lo aveva perso, aveva perso la sua persona, aveva perso Stiles; e durante il tragitto verso casa una voce nella sua testa continuava a ripeterle: 'GAME OVER, 

 LYDIA!'

   
 
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