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Autore: Barby_Ettelenie_91    21/12/2020    3 recensioni
Spinoff di Un lavoro di ordinaria follia 2.
 
Mentre Barby e Galvano continuano a lavorare alacremente (più o meno!) qualcuno a Camelot nota l'assenza del cavaliere in missione...
 
"Grazie mille! Tra poco però devo rientrare, ormai fervono i preparativi per la festa di Yule, dopo pranzo sarò davvero molto impegnato, mio padre vuole che tutto sia perfetto."
"Già, anch'io ho molto da fare. Hai pensato invece al desiderio che vorresti esprimere quest'anno?"
Era infatti tradizione a Camelot ormai da molti anni che per la festa del solstizio d'inverno il sovrano esaudisse un desiderio espresso da ogni suddito.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Gwen, Principe Artù, Uther | Coppie: Gwen/Artù
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Letters'
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Il sole alto nel cielo di Camelot, nonostante l'aria gelida preannunciasse l'arrivo dell'inverno, indicava che era quasi mezzogiorno. Gli allenamenti per quel giorno erano appena finiti.

Il principe Artù consegnò malamente le sue armi a Merlino, mentre dedicava tutta la sua attenzione a Gwen, appena arrivata insieme al suo servitore. Il giovane mago capì di essere di troppo, così li salutò ridacchiando, andando a raggiungere gli altri cavalieri nella rimessa per depositare le armi del suo signore.

Artù accettò il bicchiere d'acqua che Gwen gli aveva appena versato.

"Grazie mille! Tra poco però devo rientrare, ormai fervono i preparativi per la festa di Yule, dopo pranzo sarò davvero molto impegnato, mio padre vuole che tutto sia perfetto."

"Già, anch'io ho molto da fare. Hai pensato invece al desiderio che vorresti esprimere quest'anno?"

Era infatti tradizione a Camelot ormai da molti anni che per la festa del solstizio d'inverno il sovrano esaudisse un desiderio espresso da ogni suddito.

Ginevra per un folle attimo sperava che con la scusa della festa Artù avrebbe voluto ufficializzare la loro relazione, almeno agli occhi di suo padre.

Artù sospirò, intuendo l'implicita domanda.

"Non ho ancora deciso. E poi, insomma, ci sono ehm, cose che... beh, ecco... non si possono chiedere così a cuor leggero!"

"Ho capito." rispose freddamente Gwen.

"E io che ci avevo sperato!  Ha ragione Merlino, è proprio una testa di fagiolo!"  pensò intanto con amarezza.

Come ad averlo evocato, riapparve il giovane servitore seguito dai cavalieri appena usciti dalla rimessa, che salutarono, prima di tornare verso il castello.

"Merlino, tu cosa vorresti come regalo per la festa di Yule?" gli chiese la ragazza.

"Un bel pollo arrosto da di dividere con Gaius per cena!"

Artù lo guardò allibito.

"In realtà preferirei una settimana di ferie, ma non so se il principe riuscirebbe a sopravvivere senza il suo aiutante!" aggiunse ridendo per poi scappare via, prima che Artù lo rimproverasse come al solito.

"MERLINOOO! Torna subito qui!"

Gwen rise, poggiandogli una mano sul braccio per calmarlo.

"Dai, per una volta non ha tutti i torti! Sia lui che i cavalieri avrebbero proprio bisogno di un po' di riposo, sei sempre a mandarli in giro per missioni di poca importanza!"

Artù si scostò, sbuffando infastidito.

"È il loro dovere servire Camelot, è un grande onore essere cavalieri, dovrebbero essere fieri di servire il loro regno!"

"Va bene, ma anche loro sono esseri umani eh! Morgana quando sono stanca non si fa problemi a lasciarmi un giorno libero!"

"Eh certo, la mia sorellina perfetta!" borbottò il principe, sempre più seccato.

"Sei impossibile! Vabbè io devo tornare al lavoro!"

Gwen stava per allontanarsi, quando si ricordò una cosa.

"Per curiosità, Galvano dove l'hai spedito stavolta? È da un po' che non lo vedo in giro con gli altri cavalieri!"

Artù ripensò con molto imbarazzo a quello che era successo con Merlino e alla lettera che aveva affidato al cavaliere.

"Gli ho affidato un messaggio da consegnare in un regno lontano da qui, importanti affari di stato!" rispose cercando di dissimulare il disagio.

"Affari di stato, certo... Non voglio sapere cosa stai combinando, ma di sicuro non è un qualcosa che rientra nei doveri di un cavaliere! Un motivo in più per cui i cavalieri meriterebbero una bella vacanza! E pure un aumento della paga!"

Prima che il principe potesse dire ancora qualcosa, Gwen si era già allontanata, avvitandosi verso il castello, lasciando Artù a rimuginare su quello che gli aveva detto.

 

*

 

Il giorno della festa di Yule era arrivato.

Uther ricevette i sudditi nella sala del trono per tutta la giornata, mentre la sera si spostò per il banchetto in un'altra grande sala addobbata.

Dopo cena ricevette infine i membri della corte.

Gaius precedette Merlino, chiedendo un bel pollo arrosto da poter dividere con lui la sera successiva.

Uther ridacchiò guardando il vecchio amico.

"Esaudito! Adesso puoi anche andare a dormire tranquillo!"

"Mi stai forse dando del vecchio?" chiese il medico facendo ridere tutti i presenti.

"Assolutamente no!" rispose il re, anche se lo sguardo divertito diceva l'esatto contrario.

"Prego, avanti il prossimo!"

Merlino a quel punto chiese timidamente tre giorni di riposo. Nonostante le lamentele di Artù, Uther acconsentì.

Artù dovette poi lasciare il posto a Morgana, seguita da Ginevra.

La ragazza lo guardò con aria di sfida, prima di rivolgersi al sovrano.

"In realtà non ho molto da chiedere, a Camelot vivo bene, Morgana non mi ha mai fatto mancare niente, ho tante persone che mi vogliono bene... così ho pensato di fare io un regalo agli altri. Vorrei che i cavalieri avessero dieci giorni di riposo, più un aumento della paga, a Galvano in particolare, visto che ormai è da giorni in missione per conto del principe Artù."

Bisbigli increduli si fecero largo tra i presenti, mentre Artù trattenne il fiato in attesa del verdetto di suo padre.

Uther rimase in silenzio per qualche attimo, riflettendo sull'insolita proposta.

"E va bene, accordato!"

Ci fu uno scroscio di applausi da parte di tutti, Artù fu costretto a fare buon viso a cattivo gioco.

"Figliolo, tu invece cosa desideri?"

La voce di Uther richiamò la sua attenzione, ormai era rimasto solo lui.

"Padre, intanto vorrei complimentarmi con Gineva per il suo altruismo. A questo punto vorrei invitare a cena al prossimo banchetto sia lei che suo padre, come ringraziamento, anche a nome dei cavalieri, per il suo gesto generoso e disinteressato."

Il re rimase ancora più sorpreso della richiesta precedente ma non poteva certo tirarsi indietro. E poi oltre alla richiesta di suo figlio, Ginevra era anche la servitrice di Morgana, non poteva deluderla.

"E così sia, esaurito!"

I presenti applaudirono di nuovo, mentre Artù scoccò un sorrisetto trionfante a Gwen. Se lei voleva fregarlo, lui era stato più bravo di lei.

Gwen scosse la testa con sguardo indulgente. Anche se non l'avrebbe mai ammesso, Artù era un ragazzo di buon cuore e quella richiesta era il suo modo di farsi perdonare. L'importante era sapere che l'amava, per portare la loro storia alla luce del sole ci sarebbe stato tempo.

 

*

 

Nel frattempo a Londra.

Galvano stravaccato sulla sua sedia stava sorseggiando un caffè.

"Va bene fare una pausa, ma in teoria dovremmo lavorare! Guarda che se non fai il bravo ti rimando subito a Camelot, il principe Artù sarà felicissimo di rivederti!" lo riprese Barby in modo ironico.

"Mia signora vi prego, lasciate che questo cavaliere possa continuare ad aiutarvi, il principe Artù quando siamo a Camelot ci fa sempre sgobbare!" rispose il cavaliere con lo stesso tono.

Barby a quel punto scoppiò a ridere.

"Diciamo piuttosto che vuoi goderti le vacanze lontano dagli impegni di corte!"

"Quali vacanze, io sto aiutando una giovane donzella in difficoltà!"

"Ma certo, caro il mio dongiovanni! Ora vieni a renderti utile!"

Galvano sorrise mentre tornava a occuparsi della corrispondenza. Altro che Camelot, quel lavoro a Londra cominciava proprio a piacergli.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

Dopo tanti anni che seguo Merlin approdo ufficialmente qui dentro per la prima volta con un breve spinoff di un crossover parodia sequel di un altro scritto anni fa. Questa storia non era affatto in programma, ma quando l’ispirazione chiama bisogna sempre assecondarla!

L’antica festività celtica di Yule celebra il solstizio d’inverno e si contrappone a quella di Litha che celebra il solstizio d’estate.

Visto che è considerata in un certo senso l’antenata del moderno Natale, ho deciso di sfruttarla come occasione in cui si potessero chiedere dei doni, anche se in realtà è una festività principalmente religiosa che celebrava le antiche divinità della natura e, nonostante si facessero grandi celebrazioni e banchetti, non era previsto uno scambio di regali.

Uther mi sa che è parecchio OCC ma mi serviva per la trama, vogliate perdonarmelo!

Alla prossima e buon Natale!

Barby

   
 
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