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Autore: therealbloodymary01    21/12/2020    1 recensioni
Matilda decide di porre fine alla sua relazione tossica con Daniel dopo l'ennesimo comportamento ambiguo di quest'ultimo. Perchè nessuno può mettere i piedi in testa a Matilda Romàn, neanche il ragazzo più ambito del college.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daniel, Grachi, Matilda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota dell'autrice: salve a tutt*, o forse dovrei dire a nessuno, visto che pochissime persone vedevano questa serie o, almeno, io ne conosco veramente poche. Comunque, nel caso in cui qualche anima si ritrovi a leggere questa mia piccola fic senza pretese, sarei più che felice di avere un parere!! Ho ricominciato a vedere Grachi recentemente per migliorare il mio spagnolo, e devo dire che, nonostante da piccola non ci facessi caso, ho notato che in fondo Matilda è stata trattata molto male, sia da Grachi che soprattutto da Daniel. Voglio dire, lei è una pazza isterica per carità, non lo nego, ma sinceramente Daniel non perdeva un attimo per stare con Grachi, tra l'altro davanti a tutti, senza avere un minimo di rispetto per la sua ragazza. Insomma, in questa storia ho cercato di far vedere le cose dalla prospettiva di Matilda, che sì potrà anche reagire in modo esagerato, ma non si è certo trovata in una bella situazione. E nulla, fatemi sapere che ne pensate e se siete d'accordo!
Baci, therealbloodymary01


I'm not your toy

Matilda era livida dalla rabbia. Non faceva altro che arrabbiarsi da due settimane, a pensarci. Ma tutto aveva un limite. Di certo non era mai stata famosa per la pazienza o la magnanimità, ma per quanto potesse essere difficile il suo carattere era fermamente convinta di non meritare un trattamento del genere. 

Daniel avrebbe dovuto tirare fuori le palle, ammesso che ne fosse dotato, e dirle in faccia che non la voleva più. Che era finita.

Invece continuava a fare il doppio gioco, voleva tenere il piede in due staffe, il signorino.

E lei era stata ancora più stupida, a prendersela con quella gatta morta di Grachi. Non che anche il suo comportamento non fosse riprovevole, ma la persona che aveva tradito di più la sua fiducia non era lei.

Da una ragazza conosciuta due settimane prima poteva anche accettare un tale comportamento, ma non dal suo cosiddetto ragazzo. Rimpiangeva solo di non averlo capito prima.

Si stava dirigendo a casa sua, per sistemare le cose una volta per tutte. Se lui non aveva il coraggio di finirla, l'avrebbe fatto lei. Non si sarebbe fatta prendere in giro un solo secondo di più.

Nell'atrio, appena fuori dalla porta, trovò Chema tranquillamente adagiato su una sdraio in plastica, con indosso occhiali da sole e un cappellino con la visiera. Alla sua vista si ritrasse involontariamente, conoscendo bene i suoi frequenti scatti d'ira.

"Matilda, qual buon vento!" le sorrise incerto.

Lei lo squadrò da capo a piedi senza una parola, passandogli davanti con la sua camminata ondeggiante. Proprio mentre stava passando squillò il cellulare del ragazzo, che si affrettò a capovolgere, non prima però che Matilda riuscisse a scorgerne il mittente: Lucia.

"Traditori schifosi, tutti e due," sbottò.

"C-come prego?"

Non si disturbò a ripetere, aprendo senza troppe cerimonie la porta d'ingresso.

"Daniel!" gridò.

Non ricevendo risposta, andò a cercarlo in camera sua, sentendo la rabbia crescere dentro di lei.

Preparati Daniel Esquivel - pensò - oggi è il giorno in cui ti rimetto al tuo posto.

L'universo doveva avercela a morte con lei, dato che appena arrivata davanti alla stanza udì non una ma ben due voci. L'altra, ovviamente, apparteneva a Grachi Alonso.

Il sangue le salì al cervello. Spalancò la porta proprio mentre Daniel si lasciava sfuggire un "Anche tu mi piaci molto" dalle labbra. Basta, avevano davvero passato il segno.

"Sul serio? - sbraitò - lo state facendo di proposito, per caso?"

I due, al vederla, si staccarono immediatamente, interrompendo il contatto delle proprie mani, intrecciate tra loro. Grachi ebbe la faccia tosta di alzare gli occhi al cielo.

"Mati, ti posso spiegare, stavamo solo--"

"No ora tu stai zitto e mi lasci parlare, Daniel, e anche tu!" aggiunse rivolta alla ragazza, che stava già tentando di giustificarlo. Questa volta non avrebbe avuto peli sulla lingua, la sua relazione era giunta al capolinea da tempo, quindi perchè non togliersi qualche sassolino dalla scarpa?

"Non hai alcun diritto di prendermi in giro così! Ti chiedi perchè reagisca male ogni volta che sei con lei? Mh, non saprei, magari perchè ci stai SEMPRE? Per non parlare degli sguardi che vi scambiate! Siete solo due persone meschine e schifose, non c'è altro da dire."

Prese un respiro, stava cercando di controllarsi un minimo per non svegliare l'intero quartiere.

I due non avevano più proferito parola. Daniel aveva abbassato lo sguardo, non trovando niente da ribattere.

"E tu, Grachi. Ti ho accolta sin dal primo giorno in cui sei arrivata, ti ho invitata a casa mia, e tu, per ripagarmi, mi rubi il ragazzo? Mi fai pena, sai? Non che mi importi, per me puoi anche prendertelo, ormai."

Ora fu il turno di Grachi di abbassare lo sguardo.

Daniel spalancò gli occhi dalla sorpresa.

"No aspetta, che dici? Mati dai non fare così, perchè non andiamo un attimo a parl--"

"Lasciami, ora!" gridò lei, scollandosi il suo braccio di dosso.

"Non vado da nessuna parte con te!"

Lo fissò con uno sguardo talmente eloquente che ci mancò poco che Daniel scappasse a gambe levate.

"Tra me e te è finita, Esquivel. Avresti potuto essere una persona decente e dirmi tu stesso che non mi ami più, ma dato che a quanto pare ti manca qualcosa lì sotto, lo faccio io. Addio!" 

Sentendosi sollevata, saettò fuori da quella casa, lasciando i due ragazzi a fare i conti con la propria coscienza.

Matilda poteva non essere una persona estremamente profonda o riflessiva. Quel giorno, tuttavia, per la prima volta sentì che, seppure aveva perso il suo ragazzo e di conseguenza una piccola parte del suo status sociale, aveva guadagnato una rinnovata stima di sè stessa, che prescindeva dal suo grado di popolarità o dall'aspetto fisico.

Era finalmente libera da quella relazione tossica.
 

   
 
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