Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    23/12/2020    1 recensioni
Storia ambientata trent'anni dopo la fine dell'anime, che vede come protagonisti gli eredi dei precedenti predestinati.
-
Un drago, una duellante misteriosa ed una canzone che stordisce chiunque l'ascolti.
Cosa sta succedendo a Nuova Domino? Toccherà a quattro ragazzi ed un pappagallo venire a capo del mistero e scoprire se Stelle Cadenti può essere considerata un'alleata od un temibile nemico.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: Kidfic | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Livello 17

Misteri apparentemente irrisolvibili e- perché a me?!

 

Notte fonda. Le tre? Le quattro? Nessuno dei due si era preoccupato di tenere d'occhio l'orario. Tanto, entrambi avevano già capito che l'avrebbero passata insonne.
-Dobbiamo venirne a capo, Ryoko.- Yuichi aveva tirato le coperte fin sopra le spalle e stringeva a sé il cuscino. La fioca luce dell'abat-jour sul comodino illuminava i suoi occhi nocciola di alcuni riflessi ambrati. -Non posso permettere che qualcuno faccia del male ad Artemis.-
La sorella era invece distesa a pancia in giù, con i gomiti puntati sul materasso ed il lenzuolo che copriva a malapena il bacino.
-Lo so, ma è tutto così strano. Credi possano c'entrare degli psichici con il fatto del clone? Quell'uomo aveva tutte le prove di aver detto la verità, di certo non è lui ad averla aggredita.- quella posizione era scomodissima, perciò si distese su un fianco, ad osservare il ragazzo nel letto accanto al suo.
-Non penso proprio. Anche se fosse stata un'illusione, quando ha perso i sensi sarebbe dovuta svanire... e non credo che i poteri psichici possano arrivare a cambiare i connotati di una persona in modo così perfetto, mi sembra assurdo, deve esserci qualcos'altro sotto. Le nostre famiglie sono abituate ad eventi al limite della fantascienza; escludendo la faccenda attuale di Krigsgaldr, i nostri stessi genitori hanno dovuto affrontare gli Immortali Terrestri e Z-One, quindi non mi stupirei di nulla. Mi chiedo solo perché Artemis, è solo una dei tanti orfani del Satellite, perché qualcuno vorrebbe ucciderla?- il fratello sospirò, pensieroso.
-Z-One...? Non era quel pazzo che si era fatto una plastica facciale per essere uguale a papà? Forse ha usato lo stesso metodo?-
-Papà mi raccontò che Z-One proveniva da un futuro molto lontano dal nostro e che aveva una maschera a coprirgli il lato destro del volto. Se anche quest'uomo avesse avuto quelle tecnologie, avrebbe dovuto avere una parte del viso coperta, non credi?-
-Hai ragione... siamo punto e a capo, uff!- sbuffò, prendendo la carta di Drago Divino dello Specchio Primordiale posta sul comodino. -Krigsgaldr, tu non sai niente di queste cose? Se non sbaglio il tuo mondo possiede tecnologie molto avanzate. Può essere che qualcuno scappato da lì sia il colpevole?-
"Impossibile. Se io che ne sono il Re, la Divinità, non posso uscire, come potrebbe uno dei miei sudditi?" Il drago sembrò ignorare la prima domanda, ma la ragazza non ci diede peso, dopotutto quando parlava era sempre criptico, se avesse chiesto di più probabilmente se ne sarebbe solo uscito con qualche massima filosofica che avrebbe voluto volentieri evitare.
-Sembra che tutte le strade portino ad un vicolo cieco, e per di più quel tizio apparentemente è morto, quindi non possiamo andarlo ad interpellare. Dovrei esserne contento perché non potrà più farle del male, ma ho un brutto presentimento...- il corvino riprese a parlare guardandola posare la carta al suo posto.
-Secondo me non è morto davvero. E se lo è, o qualcuno ha rubato il suo cadavere, magari dei complici, o se l'è tenuto la polizia stessa. Non mi fido di loro, dopotutto appena quello vero ha iniziato a parlare dell'energumeno con gli occhi azzurri hanno troncato subito tutto... sicuramente c'è dell'altro, Yuichi.-
-L'avevo pensato anch'io.-
-L'obiettivo potrebbe non essere nemmeno Artemis, ma qualcun altro, forse noi stessi. A parlare di questa storia ho sempre una strana sensazione, la stessa che avevo sentito al mio risveglio in ospedale. Sono sicura che se Håkan non fosse stato lì, non mi sarei svegliata in quella stanza.-
-Mh? Che vuoi dire? Aspetta, non ti seguo.-
-Non gliel'ho mai detto, ma il giorno dell'incidente, quando mi ha portata via dall'ospedale, qualcuno ci ha seguiti e, guardacaso, meno di un mese dopo hanno rubato Krigsgaldr e tentato di rapire me. Le emozioni che provo pensando a quanto accaduto a lei sono le stesse.-
-... ho capito. Potrebbe essere un diversivo, quindi?-
-Esatto. Dopotutto io possiedo una carta estremamente rara che è in realtà una vera e propria divinità, come lo voleva Masacoso, sicuramente ci saranno altre persone a desiderare lui o addirittura anche me, dopotutto sono l'unica capace di evocarlo.-
-Questa visione delle cose mi mette addosso ancora più ansia. Come poteva voler uccidere Artemis se lei non era l'obiettivo?-
-Perché era, o è, un bastardo. Ma dobbiamo tenere la guardia alta quando conosciamo nuove persone, sembra che chiunque stia tentando di ucciderci ultimamente.-

***

-Lei sospetta qualcosa.-
-È facile che l'avrebbe capito, quella ragazza è molto intelligente. Piuttosto, tu come lo sai?-
-L'ho sempre saputo. Prevedo il futuro, non ricordi?- scoppiò a ridere, portandosi una mano davanti la bocca. -A volte sei così stupido...-
-Non sono stupido... solo, è facile dimenticare capacità stupide come le tue.- lo schermo del cellulare che teneva stretto a sé si illuminò, mostrando una carica completa. Pochi secondi prima era quasi completamente scarico.

***

Un altro mese tranquillo era passato dopo l'incontro con quell'uomo. Tutti avevano continuato le loro vite come se non fosse successo nulla, ma le preoccupazioni rimanevano costanti, nessuno poteva permettersi di abbassare la guardia.
Il mostro con gli occhi azzurri, così avevano iniziato a chiamarlo, sarebbe potuto saltare nuovamente fuori in qualsiasi momento.

Yuichi sbadigliò e prese il telefono, attirato dal LED verde lampeggiante, il quale segnava una notifica.
Chi gli aveva mandato un messaggio? Nessuno lo faceva mai...
Sbloccato lo schermo, apprese con sorpresa che si trattava di Håkan.
"Buongiorno, caro, sei invitato alla mia festa di compleanno sabato 28 luglio nella villa dei miei.
Porta anche la gallina e la tua ragazza con l'uccello. ;)", recitava, era stato mandato alle cinque di mattina.
"Non chiamare Ryoko "gallina", per favore.
Comunque le avvertirò." Rispose, alzandosi dal letto e raggiungendo la sorella al piano di sotto.
Lì, la trovò armeggiare con un controller mentre giocava a Fire Emblem; non ci aveva mai capito molto di quel gioco... cos'era, scacchi per nerd? Ma a lei piaceva molto, nonostante la morte permanente dei personaggi la mandasse costantemente su tutte le furie.
-Hey, Ryoko, Hå–- ma lei lo interruppe.
-Shh, sono nella merda, devo trovare un modo per non far morire Micaiah, ha una difesa pessima ed un arciere è nella sua traietto– GIUSTO, GATRIE! Lui ha un giavellotto equipaggiato, riuscirò a raggiungerlo nonostante abbia un movimento limitato.- sullo schermo della televisione una delle "pedine" si mosse, partì un filmato di un cavaliere corazzato che lanciava un giavellotto ad un arciere ed il poveretto morì. -Yes! Cosa volevi?-
-Håkan ha invitato tutti al suo compleanno il ventotto.-
-Ma è tra una settimana! Non voglio rivedere quella faccia da culo.-
-E invece verrai, non mi va di fare una figuraccia perché tu ti comporti come una bambina.- ribattè, avvertendo anche Artemis con un messaggio.
Meno di un minuto dopo, lei gli telefonò.
-Pronto?-
-C'È RYOKO IN CASA?‐ Urlò talmente tanto forte che probabilmente la sentirono anche Yusei nel garage ed Aki nell'ospedale in cui lavorava.
-Si, perché? Te la passo?- rispose, tenendosi lo smartphone lontanissimo dall'orecchio, onde evitare altri fracassamenti di timpani.
-NO, NO! SARÒ LÌ TRA...- si interruppe un attimo, si sentirono dei bisbiglii e poi riprese a parlare. -UN QUARTO D'ORA!-
-Oh, va bene, io però tra dieci minuti vado al lavoro.-
-NONIMPORTACIVEDIAMODOPOCI–- il suono intermittente di fine chiamata lo destabilizzò un poco.
-Finisci quella partita, sta arrivando Artemis e a quanto pare ha bisogno di te.-
-Già finita, Tibarn, Naesala e Nailah hanno appena devastato tutte le schiere nemiche!- si esaltò lei, agitando il controller. Yuichi ancora non capiva nulla di quel gioco.

Quindici minuti dopo, effettivamente qualcuno iniziò a suonare il campanello di casa, perciò la rossa spense il televisore ed andò ad aprire la porta. Appena la vide, Artemis le saltò letteralmente in braccio, quasi facendola cadere.
-Dobbiamo trovarti un vestito!-
-Eh?- la osservò confusa, scrutando quel largo sorrisone stampatole in faccia.
-Per la festa, no?-
-Io non voglio un vestito, mi sento a disagio con le gonne–-
-Ma che importa, ti renderò così bella da far cadere tutti ai tuoi piedi!-
-Gradirei di no, poi mi fisserebbero tutti.-
-È questo il punto, devi mostrare cosa si nasconde sotto quei vestiti larghissimi, sei bellissima!-
-... No.-
-Almeno mi accompagni a cercarne uno per me? Tuo fratello lavora e per di più non mi dà mai giudizi concreti...-
-Uff... e va bene, ma giuro che se provi a tenermi lá per tutto il giorno ti mollo e me ne torno a casa.-
-Grazie, grazie, grazie!- la strinse in un abbraccio stritolante dei suoi, togliendole il respiro.

Le due si trovavano davanti ad un negozio che vendeva solo abiti da sera. Ce n'erano di tutti i tipi, dai più eleganti, ai sontuosi, semplici, corti, lunghi...
-Hey Ryoko, ti devo confessare una cosa.-
-Che c'è?-
-Io ho già un vestito.-
Il suono di una mano stampata dritta in faccia fece voltare Artemis, la quale trovò l'amica intenta a fare un facepalm.
-Sono un'idiota, avrei dovuto immaginare fosse un inganno.-
-Hehe...! Ora non hai scelta, entriamo!- malgrado le sue proteste, se la prese sottobraccio ed iniziò a perlustrare tutto il locale alla ricerca dell'abito perfetto per lei.
-Questo no... troppo corto... troppo accollato... questo sembra un faro al neon...- mentre la più giovane cercava, Ryoko la osservava abbastanza confusa. In quel posto c'era talmente tanta roba... ma a lei non piaceva nulla; era abituata a pantaloni larghi, maglie oversize e scarpe da tennis, mica a tubini striminziti o a scollature che mettevano in vista tutta la mercanzia.
-Guarda questo, secondo me è perfetto per te!- in mano ad Artemis non capiva molto della forma di quell'abito turchese, ma solo a vedere le spalline sottili le venne da deglutire.
-Non lo so... mi sembra un po' troppo.-
-Ma vá, su, vai a provarlo, voglio vedere come ti sta.-
-E va bene...- sospirò, prendendolo con sé e portandoselo nel camerino.
Quando lo ebbe indossato, rimase fissa davanti allo specchio per qualche minuto, in completo imbarazzo. Si trattava di un vestito turchese sui toni del verde, aveva sottili spalline ed una scollatura abbastanza profonda da mettere in risalto il suo seno prosperoso, scendeva stretto lungo i fianchi accentuando le forme del busto e veniva completato da una gonna a pieghe lunga fino a poco sopra il ginocchio.
-Allora?- la voce dell'amica si sentì al di lá della tendina grigia. -Su, esci, devo valutarti.-
-N-non se ne parla, mi sta malissimo.-
-Ed io devo crederci?-
-Sì.-
A quella risposta, la ragazzina spalancò all'improvviso la tenda, facendole fare un urletto. La rossa si rifugiò in un angolo del camerino, intenta a nascondersi con le braccia.
-Ma guardati, sei meravigliosa, Ryoko! Sono così invidiosa...-
-E di cosa, sentiamo?- rispose l'interessata, continuando a tentare di scomparire.
-Di quei meloni!- sdrammatizzò lei, mettendosi a ridere. Il viso di Ryoko avvampò, assumendo lo stesso colore dei suoi capelli.
Il suo seno era una delle cose che più la mettevano a disagio; non le piaceva farsi notare, ma purtroppo un petto così era davvero difficile da nascondere. Non malediva sua madre, ma la genetica sì.
-A parte gli scherzi...- continuò Artemis, prendendole le mani e sciogliendo quell'accrocco di braccia che l'amica era andata a fare nel tentativo di nascondersi. -Sei davvero bellissima vestita così, questo abito sembra fatto per te, dovresti dargli una possibilità.-
La ragazza abbassò lo sguardo, indecisa sul da farsi. Non voleva deluderla, ma nemmeno andare in giro con quel coso addosso.
-Okay, lo prenderò, ma non ti assicuro me lo vedrai mai indossato.-
-Mi è bastato questo spettacolo.~- rise di nuovo, mentre richiudeva la tenda del camerino per permetterle di rimettersi i suoi vestiti.

-Aah, molto meglio.- si stiracchiò la rossa. -Questi sì che sono comodi, le maglie larghe sono tutta la mia vita.-
-A volte bisogna soffrire un po' per essere belle, anche se tu lo sei sempre, uff.- sbuffò Artemis, fingendosi offesa.
-Non dire cavolate, scema.- le diede un leggero spintone in tono scherzoso, ma la loro camminata venne interrotta dalla presenza di due ragazzi che avevano sbarrato loro la strada.
-Ciao, bella... ti va di farti un giretto con noi? Se vuoi puoi invitare anche la tua amica.- il più basso dei due si rivolse ad Artemis, avvicinandosi un po' troppo e sorridendole.
-No, grazie. Siamo impegnate.- gli rispose in modo tranquillo, senza però mai venir meno al contatto visivo.
-Dai, ti offro qualcosa, ci divertiamo un po'!-
-Ho detto no.-
-Perché no?-
-Non hai sentito cos'ha detto? Lasciala in pace.- sopraggiunse Ryoko, mettendole un braccio attorno alle spalle ed avvicinandola a sé. -Se è una ragazza da scoparti che cerchi, hai fatto la scelta più sbagliata possibile. Siamo lesbiche fino al midollo.- il tono dell'amica era così serio che la più giovane quasi le credette.
-Ahah, divertente, lo conosco questo trucchetto, lo fanno sempre le amiche.- disse l'altro tipo.
La ragazza socchiuse gli occhi, guardandolo di sbieco.
-Lo farebbe un'amica, questo?- non tradendo mai i suoi movimenti, prese la testa della ragazzina tra le mani ed avvicinò il viso al suo, fino a far schiantare le loro labbra. Non fu un semplice bacio a stampo, ci si impegnò abbastanza da risultare credibile.
Qualche secondo dopo, la lasciò andare e successivamente la trascinò via sotto gli sguardi increduli dei due.
-Mi vuoi spiegare perché attiri sempre così tanti molestatori?- le chiese, seccata.
Artemis inizialmente non rispose perché ancora imbambolata, ma poi scosse il capo e si riprese.
-Non lo so, forse perché sono estremamente carina?- ridacchiò, facendo una piroetta su sé stessa. -Comunque non me l'aspettavo una soluzione del genere, quanta audacia! Mica ti piacciono veramente le ragazze?-
-Nah, non vedo come un semplice bacio per uscire da una circostanza spiacevole debba rendermi lesbica per davvero. L'ho fatto solo per aiutarti.-
-Aw, sei un tesoro, ti voglio bene.-
-Oh...! Ehm... anch'io?- Ryoko non era brava con le dimostrazioni di affetto, le risultava abbastanza complicato dire quel tipo di cose a persone esterne da suo fratello.
-Benissimo, ora devo trovarti un bel paio di tacchi!-
-Ritiro quello che ho appena detto.-

Uscite dal negozio di scarpe, Ryoko era ancora più arrabbiata con l'amica, soprattutto dopo che l'aveva costretta a comprare un paio di décolleté in vernice nera alte almeno dieci centimetri, giustificandosi con un "e quale sarebbe il problema? Stelle Cadenti porta gli stivali con il tacco!"... peccato che il "tacco" di quegli scarponi fosse largo il triplo ed alto meno della metà.
Guardandola in viso, quella ragazzina demoniaca rideva divertita per il suo malefico operato, mentre la povera vittima strascicava i piedi esausta, i centri commerciali non facevano proprio per lei.
Riuscì a tirarsi su solamente ordinando un frappé alla crema e mettendosi a berlo seduta su un muretto in marmo, mentre Artemis divorava un ghiacciolo al mandarino.
-Dai, non fare quella faccia da cane bastonato, così mi fai sentire in colpa...- le punzecchiò una guancia con l'indice.
-Stai ridendo, non dire le cose solo per circostanza, malefica.-
-Beccata.- rise nuovamente. -Dopo passiamo al negozio di Yuichi?-
-Per farmi prendere in giro anche da lui? Non se ne parla, soprattutto se ci sono delle clienti.-
-Per favore...!- tentò di usare la tecnica "sguardo adorabile" per convincerla, ma si accorse che Ryoko non le stava più prestando attenzione ed aveva lo sguardo rivolto altrove.
Si girò in quella direzione, scorgendo a pochi metri i due ragazzi di prima a cui si era aggiunto anche un terzo; era piuttosto alto, aveva capelli ricci e castani e gli occhi azzurri... non riuscì a chiedersi come avesse fatto a notarli così da lontano che venne afferrata per un braccio dall'amica e costretta ad alzarsi.
-Andiamo.-
-D-dove...?-
-Da Yuichi.-
La rossa si girò a guardare indietro un'ultima volta. Il ricciolino la stava osservando con un sorriso sulle labbra.

***

-Sei un tesoro... come hai detto che ti chiami?-
-Yuichi, signora, è la terza volta che me lo chiede in cinque minuti.-
-Ohoh... hai ragione, ma sai, con la vecchiaia è facile scordarsi le cose!-
Quello a Yuichi sembrava Alzheimer, non semplice vecchiaia, ma ormai era abituato alle donne anziane che lo riempivano di complimenti o tentavano di affibbiargli le loro nipoti perché "un ragazzo tanto carino e gentile non è facile da trovare di questi tempi". Voleva solo sotterrarsi.
-Allora, non la vuoi conoscere la mia bella nipotina? Sarebbe perfetta per te!-
-Mi dispiace, ma ho già la ragazza...-
"Qualcuno mi salvi", stava pensando, era in totale imbarazzo per quella situazione. Non poteva limitarsi a comprare i fiori quella donna?
-Che peccato.- la signora sospirò, prendendo il borsello. -Allora mi tocca prendere solo le rose rampicanti...-
Ma il rumore della porta che si spalancava all'improvviso le fece fare un salto.
-Yuichi!- Ryoko era entrata come una furia, con due borsoni infilati nelle braccia ed Artemis al suo seguito.
-Che succede, ragazze?-
-L'ho rivisto!- la sorella si avvicinò al bancone, ignorando totalmente la cliente.
-Aspetta, fai pagare la signora.-
-Non ho tempo!-
-Sei proprio maleducata... è lei la tua ragazza? Mia nipote è dolce e gentile, molto meglio! Spero la lascerai presto, così vengo a presentartela.- la donna prese il suo acquisto ed uscì, borbottando.
-Dovresti lasciare chi, esattamente?- stavolta, a parlare era stata Artemis.
-Lascia perdere, tutte le donne che vengono qui tentano sempre di organizzarmi il matrimonio con le loro figlie e nipoti, ormai ci sono abituato.-
-Artemis, chissene frega di quella vecchia, la questione è ben più importante.-
-Mi vuoi spiegare perché sei così agitata?- la ragazzina non stava più capendo nulla. Un secondo prima Ryoko non voleva venire in negozio, mentre quello dopo ce l'ha trascinata con la forza, solo per aver visto un tizio al centro commerciale.
La rossa si mise le mani nei capelli, prima di poggiare i gomiti sul legno del bancone e guardare il fratello negli occhi.
-Era lui, ne sono certa al cento per cento. Non posso dimenticarlo tanto facilmente.-
-Di chi stai parlando? Hai visto l'uomo che si fingeva il padre di Artemis?-
-No, peggio.-
Yuichi serrò le labbra e distolse lo sguardo, i pugni stretti. Aveva capito.
Artemis no, ma sembravano entrambi piuttosto allarmati. Guardava prima uno e poi l'altra, cercando di comprendere la situazione, completamente invano.
-Allora è tornato... bastardo, gli spezzo le gambe.-


Angolo autrice
Ryoko passione "giochiamo ai videogiochi preferiti di Jigo"? Sì. Stavolta l'abbiamo avuta alle prese con Fire Emblem Radiant Dawn, gioco per Wii che mi ha fatto penare un anno intero, maledetta permadeath, maledetta casa di Oliver, maledetto ponte e maledetto Ike VS Zelgius.
Parlando del capitolo... beh, la calma prima della tempesta. Capire chi è il tizio a cui Yuichi vuole spezzare le gambe non credo sia difficile se avete seguito le puntate precedenti, invece Caricabatterieumano e Prevedo(forse)inutilmenteilfuturo no, ma loro due per ora non servono. Il mindblow arriverà più avanti.
Non ho null'altro da dire, solo che finalmente rivedremo il signor Håkan Misonoquasifattosgozzare Atlas riunito agli altri e stavolta sarà definitivamente, lo prometto. Anche perché non manca molto alla fine di questo atto, secondo i miei calcoli dovrebbero mancare cinque o sei capitoli prima di arrivare all'ultimo.
Spero di concludere la storia entro marzo, pigrizia volendo.
Adieu.

Jigokuko

   
 
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