EXTRAORDINARY MERRY CHRISTMAS


Natale.
Le luminarie che adornavano Magnolia illuminandola a festa, il grande albero di Natale in mezzo alla piazza ricco di decorazioni colorate, la Gilda di Fairy Tail tirata a lucido per le feste. Natale.
Il cielo stellato illuminava fiocamente la stanza della giovane maga dell'acqua la quale, purtroppo, era stesa nel suo letto a fissare il soffitto senza nulla di costruttivo da fare.
Non avrebbe mai immaginato di trascorrere le feste da sola ma non aveva avuto altra scelta.
Si disse che era abituata a starsene da sola e che non sarebbe stato molto diverso dagli altri anni in cui aveva passato il Natale seduta sul suo letto senza nessuno a cui fare gli auguri.
Cercò di reprimere quel senso di inadeguatezza e solitudine, non voleva rovinare il Natale anche agli altri. Non doveva piovere.
Ripensò agli eventi che l'avevano portata a quel momento preciso: durante una missione con Gajeel pochi giorni prima, la maga aveva combattuto con troppa intensità e si era trovata gravemente ferita.
Fortunatamente ora stava meglio ma aveva ancora difficoltà a muoversi e si sentiva molto debole.
Aveva preferito rimanere a Fairy Hills per evitare che gli altri iniziassero a preoccuparsi per lei rovinandosi la giornata.
La noia stava iniziando a prendere il sopravvento e Juvia non sapeva più cosa fare per non pensare a quanto si stessero divertendo i suoi amici in quel momento mentre lei se ne stava stesa lì a non fare nulla.
Decise di alzarsi dal letto e di raggiungere la piccola cucina che il suo dormitorio aveva a disposizione.
Se non poteva passare il Natale con nessuno, poteva almeno cucinare.
I suoi muscoli gridavano dal dolore ma decise di ignorare quella sensazione sgradevole. Si era già privata dell'occasione di celebrare con i suoi amici, non avrebbe permesso a quella situazione di rubarle anche il piacere di preparare una buona cena natalizia.
Juvia doveva comunque tenere in considerazione la sua salute, non riusciva a stare in piedi molto a lungo quindi avrebbe dovuto dedicarsi a una preparazione semplice.
Si decise per delle melanzane al miso, in fondo in frigo non aveva molti ingredienti da poter utilizzare essendo stata in infermeria per gli scorsi tre giorni.


Tra una pausa e l'altra, finalmente, Juvia riuscì a sfornare le deliziose verdure che aveva cucinato sapientemente.
Almeno era un piatto tipico.
Sospirò, improvvisamente non aveva più fame.
Juvia non era tipa da sprecare il cibo, specialmente se le era costato così tanto cucinarlo quindi, anche se proprio non se la sentiva, decise comunque di mangiare.
Si sedette al tavolo con fatica ringraziando mentalmente Erza per non aver messo dei kotatsu ovunque.
Mangiò in silenzio, a volte il fantasma di un sorriso si faceva largo sul suo volto mentre pensava ai suoi nakama.
Si chiese cosa stessero facendo in quel momento anche se, doveva ammetterlo, dopo tanto tempo nella Gilda non era difficile immaginarlo.
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-Che cosa?!- sbottò Lucy.
-Ha detto proprio così- disse Mirajane alzando gli occhi al cielo.
-Ma non può mica starsene da sola a Natale!- esclamò di nuovo la maga degli spiriti stellari.
Gajeel fece scorrere il suo sguardo fra le due ragazze e sospirò :-Ha la testa più dura dell'acciaio- commentò.
-Le ho detto che non avrebbe dovuto preoccuparsi anche se non poteva aiutarci ad allestire ma non ha voluto sentire ragioni- convenne Mirajane.
Gray scosse il capo con energia :-Che razza di idiota-.
Gajeel gli lanciò immediatamente un'occhiataccia, seguito subito da Cana.
-Intendevo che si fa troppi problemi- aggiunse il mago del ghiaccio.
Di certo non voleva far arrabbiare quei due, sapeva quanto volessero bene a Juvia e l'ultima cosa che gli serviva era che se la prendessero con lui.
Gajeel guardò istintivamente fuori dalla finestra :-Non piove- disse serio.
-L'ho notato anche io, mi aspettavo fulmini e saette a quest'ora- concordò Gray.
-Forse è vero che non è triste di starsene sola- osservò Cana.
Erza, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, scosse il capo prima di intervenire nella conversazione :-Dobbiamo rispettare il desiderio di Juvia-.
-Scemenze!- esclamò una voce alle spalle del gruppo.
Nessuno ebbe realmente bisogno di girarsi per sapere a chi appartenesse quella voce.
-Non lascerò un nakama da solo a Natale, vedrete. La porterò qui anche a costo di essere preso a sberle-.
-Ci!- esordì una voce acuta al suo fianco.
-Natsu...- Erza stava per parlare ma il giovane Salamander non volle sentire ragioni.
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Juvia sospirò osservando il cielo notturno, la neve iniziava a scivolare lungo le strade di Magnolia rendendola simile ad una sposa in bianco.
Lo spettacolo era a dir poco mozzafiato peccato solo che non ci fosse nessuno con cui condividere quella magia.
La maga si alzò per dirigersi stancamente verso il letto, improvvisamente sentiva le gambe come gelatina. Forse non si sarebbe dovuta sforzare di decorare la sua stanza e di cucinare...
Lo aveva fatto solo perché sentiva il bisogno di un ambiente festoso ma avrebbe dovuto ascoltare Porlyusica, si maledisse mentalmente per l'ennesima volta mentre cercava di evitare il cedimento delle sue gambe.
-Coraggio, Juvia deve almeno arrivare al letto- borbottò.
Le costava un grande sforzo muoversi: anche se le ferite stavano iniziando a rimarginarsi, la debolezza che provava per aver quasi esaurito le sue riserve magiche era ancora lì.
Serrò la mandibola cercando disperatamente di rimanere in piedi.
La porta della sua camera si spalancò e Juvia fece appena in tempo a voltarsi per vedere il viso di Natsu prima di crollare. Non cadde a terra come si aspettava, alzò lo sguardo e sorrise: Natsu era in ginocchio a terra e la reggeva saldamente e sé.
-Natsu-san...- mormorò la maga.
-Porlyusica ti aveva detto di riposare se non ricordo male- esordì il ragazzo.
Guardandosi attorno non poté fare a meno di notare le ghirlande e le luci, il piccolo albero di Natale posto accanto al sofà vicino alla finestra e i piatti sporchi nel lavandino assieme ad una teglia di melanzane al miso coperte con della pellicola trasparente.
-Juvia...- la ragazza stava per ribattere ma rimase in silenzio quando avvertì le braccia di Natsu stringersi attorno a lei e sollevarla da terra.
-N-Natsu-san?-.
Il Dragon Slayer la portò fino al letto e si sedette ai piedi di quest'ultimo.
-Sono tutti preoccupati per te, nessuno ha voglia di festeggiare se non ci sei- disse serio il mago.
Juvia sentì il calore avvampare fino alle proprie guance :-M-ma Juvia non voleva causare problemi...- mormorò.
-Problemi? Ma che dici?- esclamò Natsu.
La sua espressione era severa ma comprensiva, Juvia sapeva che non era arrabbiato.
-Perché Natsu-san è venuto fin qui?- chiese lei timidamente.
Erano mesi ormai che Juvia aveva deciso di abbandonare l'idea di stare assieme a Gray, era stao difficile all'inizio ma poi aveva iniziato ad abituarsi alla cosa.
Non aveva preso la decisione a cuor leggero, semplicemente era stufa di essere costantemente respinta.
Natsu era stato davvero gentile con lei quando aveva saputo della questione e l'aveva persino aiutata a sbarazzarsi di tutte le cose di Gray che Juvia teneva al dormitorio, il Dragon Slayer era stato più che felice di distruggere tutti i gadget con raffigurato il viso di quel "ghiacciolo lunatico".
-Ma come perché?-.
-Juvia credeva che Natsu-san stesse divorando l'intero buffet a quest'ora- disse lei ridacchiando.
Natsu le rivolse uno sguardo divertito e le fece un occhiolino :-Nah, potevo sentire l'odore della tua cucina già dalla strada-.
Juvia arrossì ma non disse nulla.
-Vieni alla Gilda, tra poco accenderemo le luci dell'albero e sarebbe un peccato se te lo perdessi-.
-C'è sempre l'anno prossimo- disse la ragazza in un soffio.
-Basta smettila! Se non vieni allora io rimango qui con te- sbottò il mago del fuoco.
Per rendere ancora più definitiva la sua presa di posizione, incrociò le braccia al petto sollevando appena il capo.
Juvia non poté evitare di ridere, quella risata che lui aveva aspettato di sentire per tutto il giorno.
-E che cosa vorrebbe fare Natsu-san qui da solo con Juvia? Natsu-san dovrebbe andare a divertirsi con gli altri-.
Natsu le rivolse un ghigno divertito prima di avvicinarsi al viso della ragazza.
Juvia era assolutamente pietrificata, si era resa conto nelle ultime settimane che Natsu aveva cambiato atteggiamento nei suoi confronti ma non aveva mai dato troppo peso alla cosa.
Averlo così vicino le fece notare quando fosse bello: i suoi lineamenti erano duri e taglienti esattamente come il suo carattere eppure, Juvia, sapeva che era capace anche di estrema dolcezza.
-Ho in mente un paio di idee- disse lui con un sorriso enigmatico.
Il viso di Juvia era ormai in fiamme, anche il calore che Natsu emanava non era d'aiuto in quella situazione.
Il Dragon Slayer chiuse la distanza che li separava posando dolcemente le proprie labbra su quelle carnose e morbide di lei.
Non era un baccio appassionato come Juvia si sarebbe aspettata, era casto ed innocente come se avesse paura di rompere quel fragile equilibrio che si era venuto a creare fra loro.
Quando si separarono, Natsu aveva il più grande sorriso che Juvia gli avesse mai visto in viso.
-Buon Natale, Juvia- disse allegro.
-Buon Natale, Natsu-sama- rispose lei.
Happy, che fino a quel momento era rimasto all'uscio, non poté evitare di intromettersi con un sorriso sornione dipinto sul muso :-Si piaaaaccionoooo- canticchiò.