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Autore: nattini1    24/12/2020    3 recensioni
Provo sentimenti contrastanti per la 15x20 e questa piccola fic si è scritta da sola inserendosi nell’episodio nel momento della morte di Sam. Spesso il rapporto tra Sam e Cas passa sotto silenzio, ma io credo sia molto forte e molto importante.
Scritta per l’Advent calendar del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanar
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.



Sam Winchester spostò impercettibilmente la testa sul cuscino; teneva gli occhi chiusi, ma non stava dormendo, era solo troppo stanco per sollevare le palpebre. Una ciocca di capelli gli solleticava la guancia, ma non fece alcun gesto per scacciarla. Sentì la mano gentile di Dean che la scostava, facendola scivolare dietro il suo orecchio. Ci aveva sempre tenuto ai suoi capelli, portandoli sempre lunghi nel corso degli anni anche quando avevano cominciato a spuntare i primi fili d’argento.
Aprì gli occhi per incontrare quelli di suo figlio seduto accanto a lui; nella luce incerta del giorno che stava volgendo al termine sembravano più scuri e non mostravano traccia di quella sfumatura verde che avevano quando il sole ci batteva contro. Gli era stato accanto per tutta la durata della sua malattia, vegliandolo la notte, asciugandogli il sudore dalla fronte e controllando ossessivamente i parametri vitali sui monitor accanto al letto. Lo aveva aiutato a mangiare e aveva letto per ore quando i suoi occhi erano troppo stanchi, ma la mente non gli dava tregua.
In quel momento Sam si sentiva come quando viaggiava in macchina, quando scendevano le tenebre e l’orizzonte, fino a quel momento estremamente ampio, sembrava chiudersi sopra di lui. Non che avesse paura del buio e, a dirla tutta nemmeno delle cose che si nascondevano nel buio, ma non gli piaceva andare da solo.
Suo figlio aveva fatto il possibile durante ogni fase della malattia e lo stava facendo anche in quel momento, quando l’unica cosa in suo potere, la più difficile di tutte, era essere semplicemente presente. Stava riuscendo anche a non piangere, a mostrare la speranza di un volto disteso, occhi pieni di amore e non di lacrime.
Sam era stanco come lo si è dopo una lunga giornata di lavoro, alla fine della quale contempli ciò che hai fatto. Sentiva il calore della mano di suo figlio che cercava di strappare il gelo dalla sua e lo raggiunsero le parole rassicuranti: “Papà, va tutto bene. Ora puoi andare!”.
Sì, poteva decisamente andare, magari avrebbe chiuso gli occhi qualche minuto per conservare le ultime forze.
Il momento dopo Sam si ritrovò in piedi davanti a un giovane vestito di nero dall’aria tesa.
“Tu sei Morte?” chiese educatamente Sam al ragazzo.
Quello si mosse a disagio e mormorò con tono di scuse: “No, io sono solo un mietitore, Morte era impegnata altrove. Mi chiedevo se vuoi venire via con me”.
“Certo!” assicurò Sam. Per qualche ragione il mietitore non sembrò rasserenarsi del tutto.
“Visti i precedenti con te e Dean, Morte non si fidava a venire di persona” spiegò con serietà una voce.
“Castiel!” gridò Sam pieno di gioia.
Castiel proseguì: “Sono venuto anche io per accompagnarti. Il tuo viaggio non è ancora finito, anzi, si può dire che sta per cominciare”.
Sam lo abbracciò: “È bello rivederti, Cas!”.
Cas ricambiò l’abbraccio: era stato Sam a insegnargli che andava ricambiato e non lo aveva certo dimenticato.
 

NdA
 
Spero che questa breve fic possa essere un regalo per chiunque si sia trovato a leggerla! Auguri!
   
 
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