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Autore: Moriko_    25/12/2020    1 recensioni
[Cells at Work! BLACK]
[Serie "Ricominciare, da umani" | episodio speciale | prequel]

Quattro luoghi del mondo per quattro coppie, in quattro diversi momenti per un mese ricco di magia.
Dai preparativi del Natale all'ultimo dell'anno, quattro brevi storie immerse in uno scenario ricco di decorazioni e luci dalle mille forme e colori.
[Alternative universe] [What if?]
(Avviso: i fatti qui narrati non presentano spoiler per Cells at Work! BLACK.)
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction

Sommario. 
Quattro luoghi del mondo per quattro coppie, in quattro diversi momenti per un mese ricco di magia. Dai preparativi del Natale all’ultimo dell'anno, quattro brevi storie immerse in uno scenario ricco di decorazioni e luci dalle mille forme e colori.

[Alternative universe] [What if?]

(Avviso: i fatti qui narrati non presentano spoiler per Cells at Work! BLACK... per una volta! ;D)

 

Piccola nota iniziale: la storia che segue è un’AU dove viene trattato il tema della reincarnazione, ma non saranno presenti spoiler sull’opera di Cells at Work! BLACK perché qui i vari protagonisti non ricordano la loro vita precedente. Potete prendere queste storie come slegate dal loro contesto originario; tuttavia, per comodità, vi segnalo chi è chi nelle varie storie (anche perché in questi testi non ho tracciato un'approfondita descrizione di loro, ops.)

Detto questo... enjoy!

 

 

VysMynZ

Sotto le luci di Natale.

 

 

 

 

[1 dicembre. Vaduz, Liechtenstein.]

[Zoe e Paul | U-8787 e NC8429]

 

I bambini si erano radunati intorno al grande abete posto al centro del cortile dove giocavano durante la ricreazione. La maestra Zoe si portò le mani sui fianchi e sorrise orgogliosa: il bidello aveva fatto un ottimo lavoro, riuscendo a trovare un albero che fosse il più vicino possibile a quello che aveva immaginato.

«Bene! E ora... tutti a lavoro!» esclamò con allegria.

La giovane donna iniziò ad aiutare i bambini che man mano prendevano le decorazioni dalle varie scatole che si trovavano nelle vicinanze. Ad un tratto i piccoli furono costretti a fermarsi: l’albero era molto alto, e anche per Zoe era difficile arrivare a sistemare le decorazioni fino in cima, nel punto in cui sarebbe dovuta svettare la scintillante stella di Natale.

A loro si avvicinò un ragazzo coetaneo della giovane maestra, che posizionò la scala che aveva portato con sé accanto all’albero e, facendosi dare la stella da Zoe, con un sorriso iniziò a salire i gradini per arrivare in cima e sistemare l’oggetto tanto ammirato dai bambini.

«E con questo, il Natale è salvo!»

All’affermazione di Paul, il bidello di quell’asilo, i piccoli esplosero di gioia e corsero ad abbracciarlo quando il giovane scese dalla scala. Zoe gli sorrise con ammirazione, ringraziandolo ancora una volta per il modo in cui riusciva sempre a prendersi cura dei suoi bambini con grande affetto.

Per lei, il Natale significava condividere la gioia che portava nel suo cuore con le persone a lei care, inclusa i suoi adorati bambini e, soprattutto, quel ragazzo che era entrato nelle sue simpatie dal giorno in cui era arrivato in quell’asilo.

Chissà quali saranno i suoi programmi per le feste natalizie: sarebbe bello se riuscissimo a uscire insieme, qualche volta... rifletté lei con uno sguardo colmo di dolcezza nei confronti del giovane bidello.

 

 

 

[24 dicembre. Giappone, Tokyo.]

[Satoshi e Ayame | QJ0076 e Glomerulo]

 

Il Natale non è altro che un secondo San Valentino.

Satoshi si ricordava sempre di questa frase che spesso, passeggiando per le strade di Tokyo abbellite da lunghe luminarie dai mille colori, aveva sentito dalla bocca di coloro che incrociava. Anche se non aveva mai avuto una fidanzata e al contempo era immerso in un lavoro che non gli permetteva di fare pausa nel giorno nel quale la felicità era la protagonista assoluta, tuttavia anche per lui quello di Natale era un giorno speciale: il suonare alle porte delle persone per consegnare piccoli o grandi oggetti e il vedere nei volti dei destinatari un caloroso sorriso gli portavano sempre un’immensa soddisfazione in ciò che faceva.

Per lui, Natale significava portare grande gioia all’interno delle case di conoscenti e non, come un novello Santa Claus.

Quell’anno, però, era riuscito a portare quella stessa gioia anche dentro di sé. Dal giorno in cui aveva incontrato Ayame, all’ingresso del santuario dove lei si trovava al servizio delle divinità, la sua vita era cambiata, così come il significato del Natale. Era riuscito a organizzarsi con i turni di lavoro per fare in modo di trascorrere l’intera serata con quella fanciulla: non sapeva ancora dove sarebbero andati e cosa avrebbero mangiato, ma per lui ciò che contava di più era restarle accanto e farle dono di quel piccolo regalo che aveva preso pensando alla reazione che la ragazza avrebbe avuto nel vederlo.

 

«Satoshi-san!»

 

Immerso nelle luci blu del Caretta Shiodome, si voltò nella direzione di quella voce, incrociando il dolce sorriso della sua compagna.

Il trascorrere la vigilia insieme a lei sarebbe stato memorabile, e avrebbe reso il Natale il giorno più bello dell’anno.

 

 

 

[25 dicembre. Giappone, Sapporo.]

[Akira e Junko | DA4901 e J-1178]

 

Tutta la città si era risvegliata sotto una folta coltre di neve.

Junko si stiracchiò, si alzò lentamente dal letto e in punta di piedi si diresse verso la finestra. Spostò con delicatezza la tenda, appoggiò i gomiti sulla finestra e si incantò ad osservare il panorama innevato. Amava la neve, al punto che avrebbe desiderato che ogni giorno scendesse giù dal cielo molti fiocchi che ricoprissero ogni cosa con il loro candido manto.

Aaaah, che bello... non vedo l’ora di uscire e correre nella neve!

La ragazza mise il volto sui palmi delle mani, sospirando di gioia. Già si vedeva passeggiare per le strade, respirando l’aria gelida e frizzantina che in quel momento avvolgeva silenziosamente la città, e al ritorno a casa divertirsi a modellare la neve in palline con le quali avrebbe creato un piccolo pupazzo di neve sul balcone della cucina.

«Merry Christmas. Ti ricordo che oggi hai un appuntamento per le ore diciotto.»

Sussurrandole quelle parole Akira le cinse la vita, il mento delicatamente appoggiato sulla spalla della sua compagna.

«Un appuntamento?» Junko alzò un sopracciglio, cadendo dalle nuvole: ricordava molto bene di non aver preso impegni di lavoro per il giorno di Natale, benché meno con i suoi amati fan che, insieme alle sue amiche della band White Sound, incontrava in tutto il Giappone nel corso di concerti o eventi dedicati. Non le era nuovo il fatto che Akira, per via del suo lavoro di speaker radiofonico, riuscisse a ritagliare qualche ospitata a sorpresa tra i vari impegni che riguardavano lei e il suo gruppo; il punto è che Junko gli aveva messo in chiaro che a Natale non voleva altri impegni, ma probabilmente lui l’aveva dimenticato... o, conoscendolo, aveva fatto finta di farlo.

Akira sorrise, e le porse un piccolo dono confezionato con una carta dal brillante colore rosso. «Esatto: hai un appuntamento al quale non puoi mancare, con il tuo fan numero uno... con me. Sai, sarebbe bello fare una passeggiata insieme: avevano ragione, la neve è ancora più bella a Natale!»

 

 

 

[31 dicembre. Stati Uniti d’America, New York.]

[Will e Audrey | AA2153 e U-1196]

 

Le decorazioni natalizie del Times Square scintillavano in ogni angolo della piazza, sovrastando le migliaia di persone che si erano radunate per festeggiare l'arrivo del nuovo anno.

«Quest’anno è il nostro turno. Dicevano che sarebbe stata dura... e avevano ragione: guarda quante persone sono già arrivate! In TV non sembra la stessa cosa!»

Will, un giovanotto dai capelli rossi, stava monitorando attentamente un punto della piazza. Insieme al resto della sua squadra aveva il compito di controllare che la tradizionale vigilia di Capodanno stesse procedendo senza problemi, in borghese: con i crescenti attacchi terroristici in tutto il mondo, non sarebbe stata una serata facile per lui e il testo dei suoi compagni. Portandosi l’indice sull'auricolare che stava indossando, continuò: «Senti, ma quest’anno ci facciamo così gli auguri? Per telefono?»

«Purtroppo non vedo alternative. Sapevi che prima o poi sarebbe toccato a noi. Mi raccomando: stai ben attento...»

«Su questo non hai nulla di che temere» disse Will con un sorriso. Si fece strada tra la folla che stava crescendo sempre più, osservando attentamente ogni singolo movimento, fino ad arrivare in cima alla scalinata rossa del TKTS Booth, dalla quale poter ammirare l’incessante viavai delle persone.

Pochi secondi prima della mezzanotte, qualcuno urtò inavvertitamente Will. Era normale in mezzo a quella confusione, ma d’istinto il giovane si voltò, incrociando così lo sguardo di Audrey, la sua compagna di lavoro con la quale si stava tenendo in contatto.

La donna gli sorrise, e gli prese la mano. «Ehi. Buon anno.»

Will annuì di gioia. «Buon anno anche a te, collega

Quando la sfera di cristallo terminò la sua discesa sulla cima dell’edificio One Times Square, entrambi si concessero qualche secondo di tregua dal pattugliamento con un tenero bacio sulle labbra. In tutta la serata non potevano permettersi di abbassare la guardia, ma entrambi non riuscirono a resistere al loro tradizionale bacio di Capodanno, prima di separarsi di nuovo per continuare a svolgere il loro dovere di poliziotti.

Al termine di quell’estenuante turno di lavoro avrebbero avuto tutto il tempo per festeggiare l’inizio dell’anno da soli, nel calore della loro abitazione.

 

 


 

[Angolo di una piccola pinguina nelle vesti di scrittrice.]

Otto persone, con otto storie di vita diverse tra loro. Quattro coppie che abitano in quattro punti del mondo, che vivono quattro rapporti diversi tra loro.

Dunque, cos'hanno in comune queste otto persone? Semplice: il fatto di essere capitati in questa micro raccolta di storie! (E anche a essere candidati a "miglior personaggio sfigato" di una certa serie che finisce col nome "BLACK", ma questa è un'altra faccenda... :3)

Ora torno seria. Come avete letto nell'intestazione, in realtà queste storie sono la costola di una serie più ampia - che spero di riuscire a scrivere e a pubblicare quanto prima - che tratterà del tema della reincarnazione, tema che io adoro e del quale ho già parlato in un'altra fanfiction, Even death won't part us (pubblicata ai tempi nei quali né si conosceva il nome delle compagne della protagonista di Cells at Work! BLACK, né si sapeva con chi gli autori le avevano immaginate, LOL!) Ne riparleremo quando la prima storia vedrà la luce; per ora non aggiungo nient'altro, nemmeno su strani dettagli che potrebbero essere emersi da questa mini raccolta: stiamo parlando di spoiler, in fondo. :3 Anche per questo motivo, forse i personaggi saranno risultati a tratti OOC... ma tranquilli, spiegherò tutto a tempo debito - sperando di farlo in tempi ragionevoli, argh!

Riguardo queste storie in particolare, invece, prima di tutto bisogna ringraziare Fanwriter.it per la bella iniziativa del Secret Santa. Se questa pubblicazione è venuta alla luce, è stata grazie a un'idea che ho avuto subito dopo aver letto di cosa si trattasse... e, riguardo il mio risultato, questo gruppo di brevi racconti è dedicato all'instancabile stellaskia che da molto tempo mi supporta (e mi sopporta XD). Ovviamente lei non ha letto il testo, per cui mi perdonerà se saranno presenti errori e orrori di ogni sorta... e, a proposito del sopportare, è colpa mia se anche lei sta seguendo con estremo interesse la serie del BLACK. Ho scritto "colpa mia" perché avrei potuto risparmiarle certe sofferenze che gli autori ci hanno regalato se non le avessi mai parlato di questo spinoff di Cells At Work; immagino che sia troppo tardi per tornare indietro, vero? XD

Tornando alle storie, tutte sono state scritte di getto e raccontano quattro momenti diversi del periodo natalizio: i preparativi, la vigilia, il giorno di Natale e la fine dell'anno. Mi è piaciuto immaginare che fossero collegate tra loro anche se i personaggi e le situazioni sono diverse tra loro, almeno dal punto di vista temporale, per simboleggiare il fatto che - in fondo - il significato e i valori del Natale sono gli stessi in tutto il mondo: l'amore che unisce due persone, il restare incantato di fronte a un panorama innevato o alle scintillanti decorazioni che corrono lungo i viali di una città, il condividere gioia e felicità con coloro che ti stanno accanto, che siano grandi o piccini...

Tutto questo è il vero spirito del Natale. Ed ecco perché Natale dovrebbe estendersi a tutti i giorni dell'anno e non restare concentrato in due settimane a cavallo tra dicembre e gennaio. Ciascuno di noi deve imparare a diffondere la gioia ogni giorno, senza rancore né egoistiche pretese.

Ed è proprio questo che auguro a tutti voi lettori: che la gioia e la serenità del Natale possa essere distribuita equamente per tutto l'anno che sta per arrivare, soprattutto dopo questo lungo periodo molto difficile per tutti. :')

A presto, e buone feste!

--- Moriko

 

 

   
 
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