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Autore: ShadowsOfBrokenGirl    25/12/2020    3 recensioni
Ichigo e Kisshu condividono un momento speciale la sera della Vigilia di Natale e il loro rapporto non sarà più lo stesso.
Ichigo promise a se stessa che non si sarebbe fatta influenzare da quanto aveva scoperto questa sera la prossima volta che avrebbe dovuto scontrarsi con lui. Tuttavia nulla poteva cambiare il fatto che non riuscisse più ad odiarlo. E un giorno avrebbe dovuto ammettere a se stessa che quel bacio rubato non le era dispiaciuto affatto.
“Storia partecipante al contest “A Christmas Novel” indetto da Pampa313 sul forum di EFP”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Vigilia di Natale 


L'alieno era seduto sul terrazzo di un palazzo a guardare con i piedi penzoloni nel vuoto. Non sapeva perché ma da qualche giorno nell'aria avvertiva una strana atmosfera quasi gioiosa. Era sulla Terra già da molto tempo eppure non aveva mai visto uno spettacolo del genere. Gli alberi erano ricoperti di lucine bianche e formavano una distesa di diamanti scintillanti. Da lì poteva vedere anche la grande torre che brillava nell'oscurità. Più lontano scorgeva un grande albero che scintillava, cambiando continuamente colore. Non riusciva a distogliere gli occhi da quello spettacolo accattivante e per la prima volta pensò che forse la Terra non era un posto così male. Per qualche minuto gli venne il dubbio che Profondo Blu potesse avere torto. Guardò di nuovo giù e vide schiere di uomini e donne che affollavano le strade e che sfilavano senza nemmeno prestar attenzione alla bellezza che li circondava.
-Che stupidi! Sono così presi da loro stessi che nemmeno se ne accorgono-
E invece lui adorava aspettare che, a notte fonda, tutte le strade si svuotassero per poter volteggiare nel cielo tra quelle lucine colorate. In una stradina isolata una figura camminava nel buio: tra le mani stringeva una gran quantità di pacchetti che le impediva di vedere dove andasse. Kisshu si avvicinò per godersi meglio quella scena che lo divertiva molto. Ben presto accadde quello che aveva immaginato: la ragazza inciampò e fece cadere sul marciapiedi tutti i regali. L'alieno sorrise per la goffaggine della ragazza e solo quando la vide seduta a terra a lamentarsi, si rese conto di chi fosse. Lui la conosceva molto bene.
-Hai bisogno di aiuto, piccola goffa gattina?-
Ichigo non lo aveva visto arrivare e quando udì la sua voce, si alzò di scatto. Non riuscì a stare in piedi nemmeno qualche secondo prima di accorgersi che la caviglia le faceva troppo male. Si sedette a terra con una smorfia di dolore e cominciò a massaggiarsi l'arto dolorante, cercando di capire cosa fare. Doveva aver preso una storta, quando era caduta ed era evidente che non sarebbe riuscita a tornare a casa sulle sue gambe. Davanti a lei il suo peggior nemico la guardava con un’espressione tra il divertito e il preoccupato. Il suo sorriso beffardo la mandava su tutte le furie e avrebbe voluto solo andarsene il prima possibile da lì. Accettare il suo aiuto poteva essere molto pericoloso, perché era ben consapevole della strana ossessione che nutriva per lei. Inoltre la sola idea di ricevere il suo aiuto mortificava il suo orgoglio. Possibile che un'eroina come lei si trovasse costretta a doversi arrendere davanti a una stupida storta? Rifletté per qualche secondo e si rese conto che non aveva molte alternative: Aoyama era bloccato a lavoro e le sue amiche erano tutte indaffarate e poi non avrebbe potuto chiamare nessuno visto che il suo telefono si era rotto, quando era caduta.
Fissò Kisshu negli occhi e con l’espressione più minacciosa che riuscì a sfoderare lo avvertì:
-Accetto il tuo aiuto, ma ti avverto: se proverai a farmi del male o a baciarmi senza il mio consenso ti giuro che appena la mia caviglia sarà guarita, te la farò pagare-
Lui alzò le braccia e promise che avrebbe fatto il bravo.Avevano siglato una tregua.
-Posso prenderti in braccio ora, tesoro?-
Lei annuì e lasciò che la sollevasse tra le sue braccia. Kisshu fissò per qualche secondo le ciocche rosse che incorniciavano il viso della ragazza. Non l’aveva mai avuta così vicina: ora poteva sentire il suo profumo e ascoltare il suo battito cardiaco accelerato. Avere il suo viso così vicino al suo e non poterla baciare era una vera tortura, ma aveva fatto una promessa e non intendeva infrangerla. Così si librò in volo con lei e la guidò nel cielo stellato fino alla sua abitazione. Fuori la porta la appoggiò delicatamente a terra e aprì la porta con le chiavi che la rossa le aveva dato. Poi la caricò di nuovo in braccio e la condusse in un’ampia stanza buia al centro della quale troneggiava un enorme abete ricoperto di lucine colorate che cambiavano colore. Kisshu restò ammirato a fissare per qualche attimo quel gioco di luci e colori. Poi appoggiò delicatamente Ichigo sul grande divano, che era collocato sulla destra.
-Se entri lì e apri quel mobiletto bianco troverai una busta con scritto “Ghiaccio Sintetico”. Potresti portarmela?-
Qualche attimo dopo fu di ritorno, portando in mano quello che le aveva chiesto. Nel frattempo la ragazza aveva sistemato la caviglia su un cuscino e appena vi appoggiò quella busta fredda avvertì immediatamente un grande sollievo. Notò che Kisshu aveva rivolto di nuovo il suo sguardo verso il grande abete decorato. Poteva vedere i suoi occhi curiosi riflessi nelle palline di vetro che spuntavano tra i rami.
-Ti piace?-
-Non faccio altro che vedere queste lucine e questi alberi in tutta la città da qualche settimana… Come mai?-
-Perché è Natale-
Lui la guardò con uno sguardo interrogativo e solo in quel momento la ragazza rifletté che era ovvio che lui non ne avesse mai sentito parlare di questa festa, dato che veniva da un altro pianeta.-
-È una festa occidentale, a dire il vero, ma è arrivata anche in Giappone. I Cristiani festeggiano il giorno in cui è nato Gesù, il loro Dio. Tutte le famiglie si riuniscono per passare del tempo insieme e scambiarsi dei doni. Anche qui in Giappone trascorriamo il tempo con la persona che più amiamo e mangiamo del pollo fritto. E a questo proposito perché non prendi un’ala? Considerala una ricompensa per avermi accompagnato a casa-
Ichigo gli indicò un contenitore circolare su cui erano disegnate le lettere KFC, che era appoggiato su un tavolino a qualche metro da loro. Kisshu lo prese e provò quello strano alimento. Mentre lo masticava si sedette al suo fianco sul morbido divano. Gli chiese se gli fosse piaciuta e lui annuì. Ichigo ripensò ai progetti che aveva per quella sera e a come fossero andati a rotoli. Aveva organizzato una serata molto romantica per lei e Aoyama ed era anche riuscita a convincere i suoi genitori ad andare a cena fuori per lasciar loro un po’ di privacy. E invece il suo ragazzo le aveva detto all'ultimo di non poter venire perché era stato costretto a fare un turno extra al lavoro. Anche se questo poteva sembrare un po’ infantile, ci era rimasta male per il fatto che lui le avesse dato buca alla Vigilia di Natale. E alla fine si era ritrovata a passare quella sera con il suo peggior nemico. Quello che non avrebbe mai ammesso a nessuno, nemmeno a se stessa, era che stava trovando la sua compagnia più piacevole di quanto si sarebbe aspettata.
-Questa cosa, il Natale, è davvero bellissimo…-
-Non esiste nulla del genere sul tuo pianeta?-
Lui si incupì e i suoi occhi dorati vennero coperti da un velo di tristezza. Ichigo non lo aveva mai visto così e ne rimase molto impressionata. Kisshu le raccontò che, dopo che il suo popolo aveva dovuto abbandonare la Terra, era stato costretto a trovare asilo su un pianeta inospitale e a vivere sottoterra in terribili condizioni. La ragazza si rattristò e per la prima volta provò un po’ di pena per lui: doveva aver vissuto un’infanzia davvero terribile e forse ora capiva tutta la rabbia che provava per il genere umano. Non avrebbe creduto che dietro i suoi modi allegri e quel sorriso sprezzante potesse nascondersi tanto dolore. La tristezza sparì in un attimo e Kisshu tornò in un attimo quello di sempre.
-Cos’è questo ramo che pende sulle nostre teste?- chiese.
Ichigo si ricordò di aver avuto l’idea di appendere del vischio proprio sul divano per poter ottenere un bacio dal ragazzo che amava. Un’altra speranza che era andata in fumo.
Kisshu puntò i suoi occhi su di lei e guardò i riflessi delle luci dell’albero che danzavano sulle sue guance. Desiderava tanto baciare le sue rosee labbra, ma aveva fatto una promessa. Ma del resto, quando mai aveva rispettato la parola data?
Le si avvicinò e appoggiò le sue labbra sulle sue. Avvertì uno strano calore e sentì il suo cuore battere all’impazzata, mentre ne assaporava il sapore.
-Scusami per aver infranto la promessa, ma non ho saputo resistere.-
Ichigo si sentì stranamente imbarazzata e non riuscì a rispondere con la solita immediatezza alla sua provocazione. Dopo un paio di minuti riuscì a ricomporsi e a tornare in sé.
-Beh questo vuol dire che dovrai attendere la mia vendetta. La tregua è finita-
Lui si alzò dal divano e si avviò verso l’uscita. Prima di aprire la porta lanciò un ultimo sguardo all’albero e poi a lei. Le sue iridi lasciavano trasparire un grande dolore per un mondo al quale forse avrebbe voluto appartenere, ma da cui era stato strappato via.
-Alla prossima, tesoro-si congedò.
Ichigo promise a se stessa che non si sarebbe fatta influenzare da quanto aveva scoperto questa sera la prossima volta che avrebbe dovuto scontrarsi con lui. Tuttavia nulla poteva cambiare il fatto che non riuscisse più ad odiarlo. E un giorno avrebbe dovuto ammettere a se stessa che quel bacio rubato non le era dispiaciuto affatto.
Kisshu voleva nell’aria gelida, mentre dei soffici fiocchi candidi danzavano nell’oscurità. La neve stava cominciando ad ammassarsi sulle strade e faceva spiccare ancora di più le luci colorate di cui erano piene le vetrine e le case. Che bello che era quello spettacolo! Magari se fosse nato in una di quelle abitazioni avrebbe potuto trascorrere la vigilia di Natale con la sua famiglia e avrebbe potuto far innamorare di sé una ragazza come Ichigo. Ma a lui era toccato un destino completamente diverso. Gli angeli come lei non potevano innamorarsi delle persone come lui. Ripensò al bacio che le aveva rubato e avvertì una strana sensazione nello stomaco, che non aveva mai avvertito. Sorrise: era stato bello però per una serata vedere come sarebbe stato.
Ora però la tregua era finita e bisognava tornare alla realtà.
Questo pensò prima di scomparire nell’oscurità.   

Mi sono lasciata ispirare dall'aria natalizia e dal contest di Pampa13 per scrivere una storia dedicata a una delle coppie degli anime che più apprezzavo da piccola. Non guardo l'anime da un po' e quindi spero di aver rappresentato bene il carattere dei due protagonisti. Spero che vi piaccia la storia.
  
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