Il primo Natale
Sherlock ha sempre odiato il sapore dell’uvetta e dei canditi del panettone.
C’è qualcosa di crudelmente snob in questa sua preferenza, nel suo essere selettivo in ogni aspetto della sua vita.
Sherlock mangia poco, e di certo non piatti dell’alta cucina: solo gli scarti dei cartoni del cibo d’asporto che si fanno recapitare a casa tra un’investigazione e l’altra. Ora se ne stanno accartocciati in un angolo come uno scheletro vuoto, tristi e freddi. Freddi come il ghiaccio che lentamente copre i vetri delle finestre e filtra sotto i vestiti, fin sotto la pelle.
Quest’anno è diverso.
Sherlock ha sempre odiato il sapore dell’uvetta e dei canditi, il sapore dell’eggnog, l’atmosfera del Natale.
Eppure adesso, mentre John gli sorride come se fosse sempre stato parte della sua vita e non come se fosse comparso sulla soglia del laboratorio del Barts appena sei mesi prima, e gli allunga una fetta di panettone pieno zeppo di canditi e uvetta, non riesce proprio a rifiutarlo.
Sherlock ha sempre odiato il sapore dell’uvetta e dei canditi, eppure per la prima volta dopo tanti anni si costringe a mangiarlo e a portarselo alla bocca. John ride della sua espressione disgustata e lui pensa che, dopotutto, i canditi e l’uvetta non sono poi così male, se può avere questo in cambio.
NdA:
Che io sia dipendente dalle storie natalizie? Probabile.
L'ho scritta adesso, e mi va di pubblicarla senza rifletterci troppo (cosa assai rara da parte mia). Spero che vi sia piaciuta, vi auguro una nottata di Natale felice e serena!
A presto,
Aaanatema