Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: Angie_Dreyar    26/12/2020    1 recensioni
Fried sta cercando una cura per guarire Laxus dalle particelle anti-magia. Ambientato prima e durante l'arco di Alvarez, un racconto di come i due possano essersi avvicinati. Fried/Laxus.
Dal testo:
Non aveva bisogno di riposo, non aveva tempo per riposare. Laxus stava sempre peggio, i suoi organi si stavano deteriorando sempre di più. Doveva trovare una soluzione, doveva salvarlo. Non importa a che costo, e stare sveglio fino a tardi non era certo un problema. Non dopo quello che l’amico doveva affrontare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Bixlow, Evergreen, Fried Justine, Fried/Laxus, Luxus Dreher
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spezzare la maledizione


Fanculo!
Il libro sbatté violentemente contro al muro e cadde a terra aprendosi su una pagina. Il mago si passò una mano sul volto stanco. Era da mesi che ci lavorava. Sei fottuti mesi. E non aveva trovato nulla. Sentì le lacrime pungergli gli occhi e in un impeto di rabbia tirò un pugno addosso allo scaffale davanti a sé, quello cadde e tutti i libri si rovesciarono a terra. Fried si era sempre vantato di avere un ferreo autocontrollo, non si lasciava mai andare alle emozioni, ma in quel momento gli sembrava di impazzire. Tutti i suoi sforzi erano stati inutili. Aveva solo perso tempo dietro a dei fottuti libri che non potevano aiutarlo.
-Fried…- sentì una dolce voce dietro di sé. Riprese in fretta la sua espressione fredda. Non poteva far pesare quello che stava passando anche ai suoi compagni, loro si fidavano di lui, li avrebbe protetti e li avrebbe rassicurati, come faceva sempre. Avrebbe risolto anche quel problema. Doveva farlo. Prese un profondo respiro e si voltò verso Evergreen e Bixlow.
-Sistemo la biblioteca- disse soltanto.
-Fried, vai a dormire- fece il mago Seith avvicinandosi. Fried fece un passo indietro e alzò lo sguardo riprendendo finalmente controllo sul suo corpo.
-Abbiamo una missione da svolgere. Il ristorante apre tra un’ora. Andate là, io vi raggiungo appena finisco di sistemare la biblioteca- disse loro freddamente.
-Abbiamo chiesto un giorno di riposo- disse Bixlow. Fried sgranò leggermente gli occhi.
-Perché?- sbottò, sentendo di nuovo il nervosismo salirgli in corpo.
-Perché hai bisogno di riposo- gli rispose dolcemente Evergreen -Fried, sei stanco. Stai ogni notte alzato fino a tardi, parti per missioni senza dirci nulla. Sappiamo che stai cercando una cura, ma…-
-Nessuno vi ha dato il permesso di richiedere un giorno di riposo. Sono il vostro Capitano e sono io a decidere quando possiamo riposare- fece sentendo l’irritazione salire. Non aveva bisogno di riposo, non aveva tempo per riposare. Laxus stava sempre peggio, i suoi organi si stavano deteriorando sempre di più. Doveva trovare una soluzione, doveva salvarlo. Non importa a che costo, e stare sveglio fino a tardi non era certo un problema. Non dopo quello che l’amico doveva affrontare.
-Ce lo ha dato Laxus- disse Bixlow. Fried a quel nome sgranò gli occhi.
-Laxus è qui?- chiese subito, sentendo un tonfo al cuore. Ever e Bixlow si lanciarono un’occhiata, ma non ebbero il tempo di rispondergli che Fried velocemente li superò uscendo dalla biblioteca e si avviò verso la stanza dell’amico.
Raggiunse la sua porta e si sforzò di fare due respiri per calmarsi prima di bussare. Alla voce del Dragon Slayer entrò e lo osservò attentamente. Il biondo era seduto sul letto e si stava bendando le ferite. Era ferito! Si fiondò addosso a lui strappandogli le bende di dosso.
-Dove diavolo sei stato?- sbottò. Laxus alzò il volto rimanendo a osservarlo senza rispondergli.
-Quante volte ti ho detto che non puoi andare in giro da solo in questi stati? Vuoi forse ammazzarti?- urlò. Tutta la calma che solitamente lo contraddistingueva in quel momento non c’era. Sentiva solo una rabbia immensa verso sé stesso e una paura incontrollabile di perdere Laxus. Il Dragon Slayer sbuffò.
-Sta calmo- gli disse seccato.
-Calmo? Calmo?! Come diavolo faccio a stare calmo se continui ad andare in giro e farmi preoccupare?- esclamò Fried sentendo che non si sarebbe più controllato. Era arrivato al punto di rottura.
-Non sono un bambino- gli ringhiò addosso Laxus.
-Sei malato dannazione! Possibile che non lo capisci?- Fried si passò una mano sui capelli e poi si voltò cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza. Calmarsi, doveva calmarsi. Tutto ciò che doveva fare era respirare, dentro e fuori, inspirare espirare. Gli ci volle qualche minuto per ritrovare la propria calma. Finché non sentì Laxus tossire. Si voltò preoccupato e gli fu immediatamente accanto. Era un’altra sua crisi. Fried vedeva chiaramente la fatica che faceva a respirare, il suo volto impallidire, il sudore sul suo volto, la sua mano sopra al petto che si alzava e abbassava faticosamente. Il mago delle rune gli si sedette accanto sul letto e portò una mano sulla schiena di Laxus accarezzandolo. Odiava quei momenti, odiava non poter fare niente per lui. Poteva solo stare lì e vederlo soffrire, si sentiva così impotente. E quell’attacco sembrava anche più forte dei precedenti. Dopo qualche minuto Laxus si calmò e Fried passò un panno sul suo volto per asciugarlo dal sudore.
-Meglio?- gli chiese. Laxus annuì.
-Sto bene- disse. Fried sapeva che mentiva. Lo sapeva perfettamente che lo diceva solo per farlo stare meglio.
-Si sono fatti più frequenti, e questo è durato più dell’altra volta. Non dovresti sforzare il tuo corpo, né tantomeno usare la tua magia- gli disse Fried calmo. Sapeva che l’amico non lo avrebbe ascoltato, non lo faceva mai. Ma lui continuava a ripeterglielo ogni volta.
-Fried, stai tranquillo. Ho detto che sto bene- ripeté il biondo questa volta più calmo. Fried non rispose e cominciò a disinfettargli le ferite e a bendargliele.
-Dove sei stato?- gli chiese.
-Ad allenarmi, non ho combattuto contro nessuno. Sono testardo, non stupido- rispose Laxus. Il mago delle rune scosse la testa.
-Certo che sei stupido. Non dovresti allenarti. Non dovresti stare a lungo lontano da solo. Due settimane. Due intere settimane e non mi hai neanche detto dove andavi. Non ci hai neanche avvisati- fece Fried. Era arrabbiato, ma in quel momento le parole gli uscirono spezzate. Si era preoccupato, dannazione.
-Fried, ho bisogno di allenarmi- ribatté Laxus -Solo perché sono malato non significa che io debba stare a letto. Finché riuscirò a muovermi continuerò e non c’è nulla che tu possa fare per impedirlo- gli disse duramente. Poi il biondo passò una mano sotto al mento del ragazzo costringendolo ad alzare lo sguardo.
-Da quanto non dormi?- gli chiese.
-Io dormo ogni notte, non sono un idiota come te- fu l’immediata risposta. Laxus scosse la testa con un sorriso amaro mentre osservava il volto di Fried. Aveva due occhiaie profonde, il volto era più smunto del solito e aveva perso un po’ di peso. Non troppo, Fried continuava ad essere un mago forte e abile, ma Laxus poteva notare quei piccoli cambiamenti.
-Non puoi farmi la ramanzina se tu stesso ti comporti come me. Ever e Bixlow mi hanno detto che sei partito senza di loro scorsa settimana, senza dire dove andavi. Stai sveglio ogni notte fino a tardi e continui a praticare rune senza sosta. Non avrai gli organi danneggiati, ma nemmeno tu sei invincibile- gli disse questa volta più dolcemente. Fried ignorò le sue parole e disegnò una runa sul corpo dell’amico.
-Si è allargato, i tuoi polmoni sono interamente danneggiati. Non so come tu faccia a respirare, e ora si sta espandendo verso il fegato. Laxus, devi smetterla di allenarti- gli ordinò. Laxus sospirò.
-Mi ascolti?- fece rassegnato, ma Fried continuava a disegnare rune su di lui e su tutto il suo corpo per controllare i suoi stati. Laxus glielo fece fare in silenzio e quando finalmente il mago finì ricominciò a parlare.
-Fried, smettila. Sto bene, va a riposarti-
-Non mi riposerò finché non avrò trovato un rimedio- ribatté il mago testardo.
-Non è tuo dovere risolvere il mio problema-
-Lo è!- sbottò subito Fried alzando il volto e Laxus notò i suoi occhi lucidi, mentre il mago lottava per non far uscire le lacrime.
-Non ti lascerò morire! Non lo potrei mai fare! Sono il tuo Capitano, il tuo amico, farò tutto il possibile. Non mi fermerò mai, non importa a che costo. Dovessi passare il resto della mia vita a cercare in dei fottuti libri di merda una cazzo di soluzione!- sbottò. Fried non imprecava mai, ma negli ultimi mesi aveva cominciato a farlo più spesso.
-Ti salverò…Laxus, io ti…- la voce gli si incrinò mentre una lacrima usciva e scorreva lungo la sua guancia. Il biondo passò una mano sul volto di Fried per asciugarlo, e poi strinse l’amico in un abbraccio, mentre il mago cominciava a tremare e a singhiozzare senza sosta. Gli accarezzò i capelli e passò una mano sulla sua schiena, senza dire nulla. I due ragazzi rimasero così a lungo, finché anche Evergreen e Bixlow entrarono nella stanza, sedendosi accanto ai due compagni di squadra. Fried pian piano si calmò e si allontanò dal corpo del biondo asciugandosi il volto e cercando di riprendere il controllo sulle proprie emozioni.
-Non morirò- disse Laxus.
-Certo che no, non lascerò che accada- disse subito Fried.
-Fried, non devi fare questo da solo- fece Evergreen passando una mano sul braccio dell’amico. I suoi occhi erano lucidi e delle lacrime passavano sul dolce volto della ragazza, nonostante si sforzasse a tenere un tono controllato.
-Io e Bixlow siamo qui. Siamo una squadra, lo faremo assieme- gli disse. Fried sospirò stancamente. Non aveva voluto mettere i suoi amici in mezzo, non voleva mostrare loro la sua debolezza e i suoi scatti d’ira o di disperazione. Lui avrebbe dovuto essere il Capitano dei Raijinshuu, avrebbe dovuto guidarli, rassicurarli, assicurarsi che stessero sempre bene. Doveva essere lui a badare a loro, non l’incontrario.
-Ever ha ragione. Non andartene più senza avvisarci. E non lo fare nemmeno tu Laxus- intervenne Bixlow. Non c’era alcuna allegria in lui, le sue bamboline non chiacchieravano attorno a lui allegre come al solito. Fried annuì lentamente.
-Va bene- disse. Laxus passò una mano sui suoi lunghi capelli verdi.
-Ora andrai a dormire?- gli chiese. Fried accennò un sorriso.
-Solo se lo farai anche tu- rispose. Il biondo sorrise a sua volta e annuì.
-Certo che lo farò, come ho detto io non sono uno stupido- ribatté. Fried avrebbe voluto ribattere, ma scosse la testa rassegnato. Ringraziò con tutto il cuore di avere degli amici come loro.

 
***

-Fanculo! Non c’è un cazzo!- sbraitò facendo ribaltare il tavolo davanti a sé. Ever e Bixlow si lanciarono un’occhiata e poi il mago Seith si affrettò ad affiancarsi al mago delle rune, posando una mano sulla sua spalla e scrollandolo.
-Fried, andiamo un attimo fuori- gli disse e lo trascinò fuori dalla vecchia biblioteca che avevano trovato. Erano partiti ormai da tre giorni per poter arrivare a quelle vecchie rovine sperando di poter trovare qualche informazione in più, e continuavano a cercare una cura per il Dio del Tuono ormai da un mese assieme. Ma non avevano fatto un singolo passo avanti. Fried cercò di respirare mentre Bixlow di fronte a lui gli diceva di seguire il suo respiro e il suo cuore. Fried aveva una mano poggiata sul petto dell’amico e seguiva i suoi consigli. Inspirare, espirare. Doveva essere facile, ma in quel momento sentiva solo il battito furioso del suo cuore e una sensazione di terrore nel suo corpo. La presenza dell’amico lo calmò e poco dopo Fried si sentì meglio e ricominciò a respirare normalmente. Si buttò a sedere a terra esausto, passandosi le mani sul volto.
-C’è tempo. Fried, abbiamo ancora mesi davanti a noi- gli disse Bixlow.
-Non è abbastanza. Laxus…i suoi organi…sta arrivando al suo cuore. Ho cercato di rallentarlo, ma non resisterà a lungo. Forse abbiamo meno tempo del previsto- disse Fried. Il mago Seith si sedette di fronte a lui e prese le mani dell’amico nelle proprie togliendogliele dal volto, vedendo le lacrime uscire dal suo volto.
-Fried, abbiamo tempo. Polyushika ci ha assicurato che con la tua runa le particelle non arriveranno al suo cuore- gli disse. Fried scosse la testa.
-Ma attaccheranno gli altri suoi organi. Bixlow, non ce la può fare…nemmeno lui è così forte…non sopravviverà di questo passo…- disse Fried tra i singhiozzi.
-Ei, dimentichi di chi stiamo parlando. Lui è Laxus, il nostro Dio del Tuono. Ha gli organi di un Dragon Slayer, non dimenticarlo- fece il mago Seith e passò una mano sul volto dell’amico.
-Siamo i Raijinshuu, non abbiamo mai fallito una missione. Lo salveremo- gli promise Bixlow. Fried annuì e si asciugò il volto rialzandosi.
-Torniamo da Evergreen- disse e i due rientrarono nella vecchia biblioteca.

 
***

Fried era seduto sotto a un albero con una pila di libri accanto a sé. Stava leggendo un libro di rune mediche, sperando di trovare una soluzione che ancora non arrivava. Altre due settimane erano passate e non avevano fatto nessun passo avanti. Certo, avevano rallentato l’avanzare delle particelle anti-magia, lui assieme all’aiuto di Polyushika, ma Fried sapeva che era solo questione di tempo. E non è che Laxus facesse effettivamente qualcosa per aiutarli, dato che si ostinava ad allenarsi. Perfino in quel momento in cui avrebbe dovuto riposarsi, il Dragon Slayer si stava allenando poco lontano da lui. Era forte, Fried non lo metteva in dubbio, ma era anche uno sconsiderato. Una violenta tempesta di fulmini colpì la radura sotto la montagna. Fried aveva tutti i capelli elettrici per la quantità sconsiderata di saette che l’amico continuava a emettere. Chiuse il libro con un gesto secco e si alzò avvicinandosi a Laxus. Anche se l’amico era in mezzo alla tempesta di fulmini, Fried non lo temeva affatto. Sapeva che lo avrebbe sentito e che non lo avrebbe colpito. Infatti non appena mise piede all’interno dell’area in cui si stava allenando i fulmini cominciarono a calare e Laxus si voltò verso di lui con un’espressione scocciata sul volto.
-Vuoi farti ammazzare?- fece irritato.
-Come se potessi mai farlo- replicò Fried avvicinandosi al ragazzo e incrociò le braccia al petto -L’allenamento è finito- disse con un tono che non ammetteva repliche. Laxus non ribatté, ben sapendo che se lo avesse fatto le rune dell’amico lo avrebbero bloccato in una barriera senza dargli la possibilità di muoversi o di usare la magia. Seguì il mago alla piccola casetta in cui stavano quando il biondo andava ad allenarsi. Data tutta l’energia che sprigionava non poteva farlo nella sede di Blue Pegasus senza rischiare di distruggere la gilda. I due ragazzi entrarono, Fried scaldò il pasto e poi si sedette sul divano accanto a Laxus. Erano giunti a un patto, il biondo si sarebbe riposato solo se lo avesse fatto anche Fried, e avrebbe dormito le ore di sonno che dormiva il mago delle rune. In quel modo il Capitano non poteva stare sveglio fino a tardi per non far affaticare Laxus, e così anche il Dragon Slayer stava tranquillo. Fried cominciò a disegnare delle rune sul corpo dell’amico, ormai lo faceva ogni giorno più volte al giorno. Erano solo rune che gli permettevano di vedere le condizioni del ragazzo e come le particelle agivano. Laxus glielo lasciava fare, per non dover ingaggiare con lui una discussione ogni giorno.
-Sembra si siano stabilizzate- disse il mago delle rune. Il biondo sorrise.
-Lo sapevo che saresti riuscito-
-Non sei ancora guarito, anche se non raggiungeranno il cuore faranno troppi danni. Ancora non capisco come tu possa allenarti in quel modo- ammise Fried. Laxus sorrise.
-Non dovresti mai dubitare della mia forza- gli fece. Fried sorrise lievemente.
-Non lo faccio- replicò. I due si fissarono negli occhi per qualche minuto. Erano vicini e il mago delle rune poteva sentire il fiato caldo dell’amico sul proprio volto. Sentì una stretta allo stomaco e gli sembrò di vedere Laxus chinarsi leggermente verso di lui accorciando la distanza. Ora i loro nasi si sfioravano e Fried sentiva un leggero rossore imporporargli il volto. Erano così vicini. Prese tutto il proprio coraggio e si chinò in avanti, chiudendo gli occhi e toccando finalmente quelle labbra che a lungo aveva sognato di assaggiare. Una scossa di adrenalina gli passò lungo tutto il corpo e sentì le morbide labbra del ragazzo cominciare a muoversi. Era così bello, così dolce, così caldo che Fried non riusciva a pensare. Il bacio durò poco perché Laxus si staccò poco dopo, incollando i loro occhi.
-Laxus, io…- cominciò Fried.
-Non dirlo- lo interruppe subito Laxus, e il mago delle rune si bloccò di colpo.
-Lo so- aggiunse il biondo. Fried tremò e si sentì la gola secca. Laxus sapeva. Certo che sapeva, ormai sarebbe stato strano il contrario. Chiunque se ne sarebbe accorto e in quegli ultimi mesi Fried si era lasciato andare alle emozioni sempre più spesso. Voleva dirglielo, voleva dirgli che lo amava più di chiunque altro, che avrebbe dato la sua stessa vita per lui, che non voleva vederlo morire, che soffriva continuamente a vederlo stare così male, che voleva solo che vivesse accanto a lui. Non gli importava se fosse stato solo un amico, davvero in quel momento non gliene poteva importare di meno. Voleva amarlo anche da lontano, fare in modo che Laxus si lasciasse aiutare e vederlo stare bene. Ma Laxus non voleva sentirglielo dire.
-Ti salverò- gli promise, non sapendo che altro dire. Era la sua promessa e Fried non le infrangeva mai. Ed era un modo per dirgli che lo amava e che avrebbe fatto di tutto per lui.
-So che lo farai- disse Laxus sorridendo -Non me ne vado da nessuna parte, non senza di te, Fried- la sua voce era calma e ferma, dolce e in qualche modo rassicurava il mago delle rune. Fried in quel momento si chiese se forse quello fosse il modo dell’amico di dichiararsi.

 
***

Non poteva più sopportarlo. Laxus aveva avuto un’altra crisi e Fried non era con lui quando era successo. Si era allontanato da Blue Pegasus con Evergreen, l’amica aveva trovato un vecchio rifugio dei demoni e i due ragazze avevano deciso di partire sperando di trovare qualcosa che li aiutasse. Ora il mago delle rune osservava la Lacrima davanti a sé mentre Eve gli spiegava la situazione. Sembrava che la runa attorno al cuore di Laxus fosse stata superata. Alcune piccole particelle l’avevano oltrepassata e il biondo ora stava avendo una crisi che durava più del solito. Era da mezz’ora che non riusciva a respirare ed era disteso sul letto dell’infermeria. Per fortuna Polyushika era arrivata in tempo e stava facendo il possibile per Laxus.
-Serve una nuova runa. Forse più potente. Nessuno di noi sa come farlo, Polyushika ha tolto le particelle di troppo e Bixlow ha disegnato una runa che…ha detto che avrebbe rallentato l’agire delle particelle- stava dicendo Eve. Fried annuì, sapeva di quale runa stava parlando. Fried aveva obbligato Ever e Bixlow a impararla nel caso in cui lui non ci fosse stato. Ma Fried sapeva che non era abbastanza.
-Abbiamo bisogno di te- disse Eve.
-Stasera tornerò in gilda- promise. Eve corrugò la fronte confuso.
-Stasera?- chiese.
-Tenetelo salvo fino a mezzanotte. Tornerò per quell’ora. Dì a Bixlow di continuare con quella runa ogni quaranta minuti- gli ordinò con voce ferma. Eve annuì.
-Ci vogliono due giorni per tornare in gilda. Fino a quel tempo…- cominciò Eve.
-Ho detto che tornerò stasera. Dì a Bixlow quel che ti ho detto e stategli accanto. Se ha un’altra ricaduta ricontattatemi- ordinò Fried, forse un po’ troppo bruscamente e il biondo annuì. Chiusero la comunicazione e Fried poggiò la Lacrima dentro la borsa, mentre una sensazione di paura cominciava a riempirgli il corpo. Doveva rinforzare la barriera, sentì la testa pesante mentre cercava di pensare a una soluzione, ma la mente gli si annebbiava e sentiva l’aria mancargli. Non ora, pensò disperato. Laxus aveva bisogno di lui, non poteva lasciarsi andare alle emozioni. Ma si sentiva male e davvero non riusciva a respirare, come se qualcosa gli bloccasse le vie respiratorie. Il panico lo avvolse e si accasciò a terra sentendo lacrime calde lungo il volto. Oh dio, sarebbe morto? In quel modo così stupido? Ma sentì due mani prendergli il viso e si lasciò guidare da quelle osservando il volto di Evergreen davanti a sé.
-Respira. Segui me, fai come faccio io- disse lei con voce ferma. Fried a malapena la sentiva ma si lasciò guidare dalla ragazza, mentre riprendeva pian piano a respirare normalmente. Inspira, espira. Due volte, tre. Andò avanti per qualche minuto finché non si sentì calmare. Le braccia dell’amica lo avvolsero in un caldo abbraccio e Fried ringraziò il fatto che lei fosse lì con lui mentre abbandonava il proprio volto sul suo morbido seno. Era calmante avere una persona che si prendesse cura di lui, sapere che non era solo.
-Grazie- mormorò. Ever sorrise continuando a passare le mani sui suoi capelli e poi lo separò da sé.
-Non hai intenzione di usare il teletrasporto, vero? Nemmeno tu puoi coprire distanze così alte- gli disse.
-Certo che posso. Ribatté subito Fried -Prima però, voglio prendere dei libri. Non siamo venuti fin qua per niente- disse alzandosi e riprendendo il controllo sul proprio corpo e sulla propria mente.

 
***

Ce l’aveva fatta. Aveva trovato una soluzione. Bhe, l’aveva trovata dal punto di vista teorico, ora doveva solo cercare la persona che lo avrebbe salvato. Fried per la prima volta dopo mesi sentiva una piccola speranza nel cuore. Era merito di Evergreen, che gli aveva fatto trovare quelle rovine appartenenti a demoni. C’era un libro che parlava di Ethernano e di come le maledizioni dei demoni potevano agire su di esso. Era dettagliato e Fried finalmente era giunto a una conclusione. Non c’era scritto esplicitamente ma aveva una sua logica ed era convinto che potesse sul serio funzionare. Lui usava i Jutsu Shiki, una forma di Letter Magic con cui creava barriere e intrappolava i nemici al suo interno. Queste barriere non potevano essere superate, a meno qualcuno non conoscesse le rune per poterli riscrivere. Ma c’era un altro modo per superarle, un incantatore avrebbe potuto farlo. Un mago in grado di annullare e cancellare la sua magia avrebbe avuto anche la capacità di eliminare le particelle che infettavano il corpo di Laxus. Certo, era solo una teoria. Ma era una teoria forte e Fried si aggrappò ad essa con tutte le sue forze. Poteva salvarlo, doveva solo trovare un incantatore. Erano maghi estremamente rari perciò non sarebbe stato facile. Fried però aveva ragionato anche su quello e per quel motivo ora si trovava davanti a Gerard e Meredy. Aveva chiesto aiuto ai due ragazzi, avrebbe voluto evitare di farlo ma sapeva che loro avrebbero potuto sapere. Loro giravano continuamente ovunque, potevano sul serio aiutarlo.
-È meglio stare lontano dagli Incantatori- stava dicendo Gerard -Non ti aiuteranno mai, men che meno salveranno Laxus- gli disse. Fried lo ascoltò attentamente. A quanto pare il ragazzo ne aveva conosciuto solo uno, ma faceva parte di una gilda oscura e non avrebbe mai accettato di aiutarli. Fried annuì.
-Va bene. Dimmi comunque chi è e dove si trova. Mi arrangerò io- disse il mago delle rune. Gerard esitò, ma poi lo accontentò dandogli tutte le informazioni che voleva. Fried quella sera tornò a casa mentre escogitava un piano per salvare Laxus. Finalmente aveva trovato uno spiraglio.

 
***

-Posso sapere perché?- chiese Laxus sbuffando. Fried era di fronte a lui e gli mostrava una runa, gli aveva detto che doveva impararla e che finché non lo avesse fatto non gli avrebbe detto il motivo. Ma al biondo non piaceva molto quel tipo di magia, richiedeva troppa precisione e lui preferiva fare a pugni o scatenare tempeste.
-Sappi solo che può salvarti. Ora sta zitto e mettiti al lavoro- gli ordinò il mago delle rune. Laxus corrugò la fronte.
-Sei serio?- gli chiese sorpreso. Fried annuì.
-Non posso ancora spiegarti, finché non sarò certo di come agire. Ho bisogno di tempo per riordinare i pensieri. Fidati di me- lo implorò Fried. Laxus sorrise e annuì.
-Certo che mi fido- rispose e riprese a concentrarsi e a osservare le mani dell’amico che si muovevano elegantemente davanti a lui. Provò a ripetere le sue stesse mosse ma Fried lo fermò di nuovo.
-Non così. Con queste rune bisogna essere precisi. Un minimo errore e non funzionerà- gli disse. Laxus sbuffò. Odiava quelle rune, ma si sforzò di seguire i movimenti dell’amico pazientemente, se poteva salvarlo certo non si sarebbe tirato indietro. Fried però era un pessimo insegnante, continuava a bloccarlo e a dire che era troppo impreciso e troppo caotico.
-Dannazione, è impossibile. Non ha un cazzo di senso- sbottò il biondo dopo un po’. Fried lo fissava accigliato.
-Se tu avessi seguito le lezioni assieme a Ever e Bixlow, sarebbe molto più facile- gli disse seccamente.
-Non mi piace sta magia. Non fa per me, ok?- sbottò Laxus. Fried prese un profondo respiro.
-Bhe, dovrai fartela piacere. Ora ricomincia- gli ordinò. Laxus gemette ma obbedì. Rimasero su quelle rune per tutto il pomeriggio mentre i due ragazzi si innervosivano. Laxus non era arrivato nemmeno a un quarto della runa e Fried continuava a fermarlo e a dirgli che sbagliava. Quando il sole cominciò a tramontare Laxus si arrese, non ne poteva più e la testa cominciava a scoppiargli. Avrebbe preferito mille volte sentirsi stanco fisicamente o essere preso a pugni da qualcuno.
-Basta- disse quindi. Fried aveva le braccia incrociate.
-Sei un pessimo allievo. Non sei arrivato neanche a metà runa- gli disse seccato.
-Sei tu un pessimo insegnante. Non mi sproni affatto e sta runa è dannatamente lunga, cazzo. Non puoi sceglierne una più corta?- sbottò.
-No- sibilò Fried irritato. Laxus sospirò cercando di riprendere la calma.
-Domani andiamo avanti- gli disse.
-Certo, e ci sveglieremo alle sei- decise Fried.
-Stai scherzando, vero? Ho intenzione di allenarmi domani- sbottò il biondo.
-Questo sarà il tuo allenamento. Niente discussioni- gli ordinò Fried. Laxus lo fissò male nervoso. Poi però rilassò le spalle e si avvicinò all’amico posandogli le mani sulle spalle e avvicinandosi al suo volto. Fried arrossì visibilmente a quella vicinanza.
-Facciamo sette?- gli chiese dolcemente Laxus. Fried deglutì nervoso e si spostò con la testa indietro.
-Non…fare così- sbottò imbarazzato mentre il rossore gli raggiungeva le orecchie.
-Eddai, fammi dormire solo un po’ di più- lo pregò Laxus. Fried voltò lo sguardo. Non avrebbe ceduto.
-No- disse. La mano di Laxus gli fece voltare il volto e lo costrinse a guardare Laxus negli occhi. Erano vicini. Molto vicini. Fried poteva sentire le loro labbra sfiorarsi. Chiuse gli occhi e si lasciò andare al momento, baciando il ragazzo davanti a sé. Non si erano più baciati dalla giornata dell’allenamento. Però avevano passato molto tempo assieme. Fried non sapeva ancora bene cosa Laxus pensasse di lui, ma supponeva avesse solo bisogno di tempo per ammettere i propri sentimenti. Onestamente, Fried non voleva mettergli alcuna fretta. Sentire di nuovo le sue labbra perciò fu elettrizzante e il mago delle rune passò le mani dietro al collo dell’amico stringendosi al suo corpo. I due si staccarono poco dopo e Fried poté vedere le luci rosse del sole illuminare il volto di Laxus. Sembrava davvero un Dio sceso sulla terra in quel momento. Così bello.
-Sei e mezza?- chiese il biondo dolcemente.
-Andata- fece Fried sorridendo. Laxus si abbassò nuovamente su di lui unendo le loro labbra in un nuovo bacio.

 
***

Fried osservò la runa completa del ragazzo. Era perfetta. Sorrise.
-Ce l’hai fatta- gli disse orgoglioso.
-Avevi dubbi?- fece Laxus divertito. Il sorriso di Fried si fece divertito.
-Onestamente pensavo avessi mollato dopo pochi giorni. È merito mio che ti ho obbligato a continuare a insistere- lo prese in giro.
-Brutto bastardo, guarda che è tutto merito mio- sbottò il biondo. Fried rise e gli si sedette accanto.
-Sì, ci siamo. Ora devi solo imparare a disegnarla più velocemente- gli disse. Laxus sorrise e passò una mano sul volto di Fried.
-Direi che mi sono meritato un premio, che dici?- Fried sorrise dolcemente. In quegli ultimi giorni aveva ripreso un po’ di vitalità, forse perché vedeva la luce fuori dal tunnel. Le particelle di Laxus si erano finalmente fermate e non avanzavano più. Il biondo aveva ancora degli attacchi, ma grazie alle cure Fried riusciva a tenerli sotto controllo. E aveva una soluzione.
-Hai ragione, chiedi qualunque cosa. Posso prepararti la cena, massaggiarti, sistemare la tua stanza…- cominciò Fried, ma si interruppe quando Laxus poggiò le labbra sulle sue. Si lasciò andare a quel dolce bacio. Lui e Laxus non erano ancora niente, ogni tanto il biondo lo baciava, o Fried gli saltava addosso quando aveva abbastanza coraggio. Non avevano ancora mai parlato di loro due.
-Dormi con me stasera- sussurrò il biondo. Fried sentì il volto farsi paonazzo.
-Cosa…intendi?- balbettò mentre i suoi pensieri prendevano una brutta piega. Laxus ridacchiò.
-Non fare viaggi strani, non ti chiederei mai nulla del genere. Solo dormire- fece il biondo. Fried annuì, pensando che fosse un’idea fantastica. Certo, Laxus voleva solo dormire…ma forse poteva avvicinarsi a lui, stringersi al suo corpo, usarlo come cuscino. Poteva riscaldare abbastanza la stanza in modo che Laxus dormisse senza pigiama. Oddio, ma a che stava pensando?
-A che pensi?- fece il biondo divertito. Fried sentì il viso in fiamme.
-Nulla- disse subito.
-Come no- rise Laxus passando una mano sui suoi capelli e spostandoglieli dal volto -Non sono ancora…pronto- ammise poi arrossendo appena. Fried batté le palpebre un paio di volte.
-Certo…certo…- balbettò. I due rimasero con le fronti poggiate una sull’altra, finché non sentirono delle voci famigliari.
-Che bei piccioncini- commentò Bixlow ridacchiando, avanzando verso di loro con Evergreen dietro che sorrideva maliziosamente senza nasconderlo. I due ragazzi si separarono di scatto arrossendo.
-Chi l’avrebbe mai detto che avremmo mai avuto l’onore di vedere Laxus imbarazzato?- fece Ever divertita, ricevendosi un’occhiataccia dal Dragon Slayer.
-Vuoi ritrovarti i capelli elettrici?- la minacciò. Ever si affrettò a scusarsi, tenendo alla sua chioma. Bixlow però non era molto interessato alle conseguenze.
-Allora, dovete dirci qualcosa?- fece curioso avvicinandosi ai due e sedendosi accanto a loro. Ever lo seguì e tirò fuori delle focacce che avevano portato loro come cena.
-Nulla- disse subito Fried, che oltretutto non avrebbe saputo che dire. Non stavano assieme e non si stavano nemmeno frequentando. Tutto quello che facevano era allenarsi e badare l’uno all’altro. Ogni tanto sfuggiva qualche bacio, ma non c’era nulla di più.
-Ci stiamo…frequentando- disse Laxus dopo un po’ incrociando lo sguardo di Fried, che lo guardò deglutendo nervosamente. Quindi davvero il biondo era interessato a lui.
-È fantastico- disse Evergreen -Quindi c’è qualcosa di serio tra voi due- aggiunse poi lanciando un’occhiata a Laxus, che sorrise e annuì.
-Certo- rispose subito tranquillamente continuando a fissare Fried -Vogliamo solo andarci con calma. Ma siamo davvero qualcosa- aggiunse. Fried non riusciva a staccare gli occhi da quelli di Laxus. Il biondo aveva risposto a Evergreen, ma stava parlando a lui. Gli stava facendo capire che c’era davvero dell’interesse dalla sua parte. Sorrise timidamente.
-Lo siamo- disse. Il biondo sorrise.
-Ohhh, siete proprio carini!- esclamò Bixlow.
-Innamorati! Innamorati!- esclamarono le bambole attorno a lui. Laxus e Fried arrossirono e voltarono lo sguardo sotto le risate dei due amici.

 
***

Laxus entrò nella stanza dell’infermeria preoccupato per i suoi compagni. Erano tutti stati sepolti dalle rovine della Cattedrale di Kardia dopo aver combattuto contro Wall Eehto. Avrebbe dovuto andare da loro e aiutarli, invece si trovava al sicuro alla base della gilda. Tutto perché Fried gli aveva detto di non intromettersi. Si fidava dell’amico, sapeva che era potente, dannazione aveva difeso l’intera città da dei bombardamenti continui. Ma non era invincibile e sapeva quanto lui, Ever e Bixlow fossero fedeli a Blue Pegasus. Non appena entrò vide che Fried era sveglio e si stava cambiando le bende scuro in volto.
-Ei, come stai?- gli chiese sedendosi accanto al ragazzo e cominciando subito ad aiutarlo.
-Sto bene- rispose lui meccanicamente.
-Fried…-
-Ho detto che sto bene- ribatté subito lui.
-Non è colpa tua. Smettila subito, qualunque cosa tu stia pensando- gli disse Laxus. Fried scosse la testa.
-Certo che lo è. Mi sarei dovuto accorgere dell’esplosione. Avrei dovuto creare una barriera, portarli fuori distruggere quel maledetto bastardo- sbottò il mago delle rune. Laxus sistemò la benda attorno al suo braccio.
-Lo hai sconfitto- gli disse. Fried scosse la testa.
-Non è il suo vero corpo- disse subito -Ha lanciato quel colpo da Hargeon. È vivo- disse Fried. Laxus annuì.
-Lo so, ma lo hai sconfitto. Sei stato incredibile- gli disse il biondo. Fried alzò lo sguardo arrossendo appena.
-Andrò a sud- disse Laxus -Lo troverò e lo ammazzerò- fece. Fried rimase per un attimo in silenzio, poi aprì la bocca ma il biondo lo fermò subito prevedendo le sue parole.
-Lo farò. Non importa quello che dici. Voglio mettere le mani su di lui e ammazzarlo. Nulla di quello che dirai o farai potrà tenermi qui- chiarì subito. Non voleva mettersi a discutere adesso.
-Va bene- disse Fried. Va bene? Tutto si era aspettato, ma non che Fried cedesse così velocemente. Corrugò la fronte, forse Fried stava veramente male e aveva cominciato a delirare. Il suo Fried gli avrebbe fatto una scenata, gli avrebbe detto che nelle sue condizioni non era in grado, che i suoi fulmini non potevano sconfiggerlo, o qualunque cosa che lo tenesse lì. Fried alzò lo sguardo e Laxus vide la sua espressione decisa pronta alla battaglia, e temette che volesse seguirlo.
-Andrai là e lo batterai. Ti ricordi la runa che ti ho insegnato, vero?- chiese poi. Laxus si fece confuso.
-Come?- fece non capendo.
-La runa che ti ho insegnato può salvarti. Dovrai disegnarla mentre combatti contro Wall Eehto. È un incantatore, può eliminare le tue particelle anti-magia. Dovrai essere molto preciso, non dimenticare i miei insegnamenti, non un singolo errore Laxus, o non funzionerà. È la tua occasione, dovrai ingannarlo e disegnare quella runa per terra durante il combattimento senza che se ne accorga. Tu entrerai dentro e lui la eliminerà subito dopo. Lo farà, è un incantatore e in questo modo le tue particelle spariranno- gli spiegò. Laxus non lo aveva mai visto così determinato.
-Funzionerà davvero?- chiese sorpreso.
-Certo- disse Fried.
-Io…non so se posso farlo. Non ho mai disegnato la runa mentre combattevo- fece il biondo.
-Ti ho allenato fino ad adesso per questo. Lo hai già fatto più volte, mentre io ti distraevo apposta. Puoi farlo, lo so- disse Fried convinto. Laxus deglutì nervoso. Fried aveva organizzato tutto, aveva pensato a tutto per tutte quelle settimane.
-Tornerò da te salvo- gli promise.
-Farai meglio a mantenere la tua promessa- disse Fried, e la voce gli si incrinò -I tuoi fulmini non gli faranno del male, dovrai…trovare un altro modo. Non serve che lo ammazzi, devi solo fargli eliminare le particelle. Poi magari sarà Erza a sconfiggerlo, lei sicuramente avrà un’arma in grado di…-
-Lo prenderò a pugni in faccia. E non osare sminuirmi mai più. Se lo può sconfiggere Erza, lo posso fare anche io- chiarì Laxus. Fried deglutì.
-Non fare cazzate- lo pregò. Laxus sorrise.
-Tornerò da te- gli promise. Fried allungò una mano sul suo volto e si avvicinò a lui per baciarlo, mentre una lacrima gli scorreva lungo la guancia. Laxus lo ricambiò dolcemente sentendo il proprio cuore aumentare i battiti. Sarebbe tornato da Fried, era la cosa più bella che gli fosse capitata in tutta la sua vita. Lo aveva aspettato così a lungo, doveva dirgli che lo amava, dirgli che era pronto. Voleva stare con lui, addormentarsi ogni notte accanto a lui, svegliarlo la mattina, prenderlo in giro per le sue manie strane, allenarsi con lui, farsi prendere in giro per la sua impulsività. Si staccò dalle sue labbra con un dolce sorriso.
-Fried, ti…-
-Zitto- ordinò il mago delle rune. Laxus sobbalzò a quella parola.
-Hai aspettato quattro mesi, aspetterai ancora. Solo qualche giorno e tornerai da me e ne parleremo- disse Fried.
-Fried, io…devo dirtelo adesso- ribatté Laxus. Non poteva aspettare. Certo, gli aveva promesso che sarebbe tornato, ma se non fosse successo? Se fosse morto? Doveva dirglielo.
-No, non devi. Non osare farlo Laxus, non adesso- fece Fried serio in volto -Tornerai da me, lo hai promesso. E a quel punto me lo dirai. Nessuna replica- gli ordinò. Laxus deglutì nervoso, poi però si arrese al volere del suo Capitano.

 
***

Non capiva cosa fosse successo esattamente e perché tutto avesse cambiato forma. Ogni luogo era nel posto sbagliato e lui non riusciva a trovare Laxus. Erza aveva detto che stava bene e che aveva battuto Wall Eehto e poi si era messo a combattere contro Hades, ma Fried voleva vederlo. Voleva correre da lui e vederlo con i propri occhi, assicurarsi che fosse vivo. In quel momento però erano nel mezzo di una battaglia, contro l’intero esercito Alvarez. Erano troppi e doveva concentrarsi sulla battaglia. Sperava solo che Laxus stesse bene e che non venisse attaccato mentre stava male. Non se lo sarebbe mai perdonato se fosse morto, avrebbe dovuto andare con lui. Con una runa scacciò dieci soldati davanti a lui. Erano praticamente tutti lì. Ma non riusciva a vedere Laxus. Dov’era? Continuò a combattere finché non sentì delle scariche elettriche nell’aria. Si voltò attirato da quella magia e vide un fulmine colpire una trentina di soldati mandandoli a terra.
Laxus. Era lì. Era vivo. Fried non poteva correre verso di lui, non in quel momento, e continuò a combattere sperando che i soldati la smettessero di avanzare, ma sembravano non finire mai. Era però contento di aver sentito la sua magia, e ora ne era certo, era lui. Con la spada colpì altri nemici e poi sentì una voce dietro di sé.
-Ci si rivede- Fried si voltò e sgranò gli occhi. Laxus era davanti a lui. Tutta la sua figura imponente, il suo ghigno divertito, i suoi fulmini che gli scorrevano sul corpo. Era ferito, ma era vivo. Fried allungò una mano sul suo petto non credendo ai propri occhi.
-Ora devo proprio dirtelo, ti amo Fried- fece lui scagliando un fulmine dietro il ragazzo per evitare che i soldati li colpissero. Fried si sentì confuso. In quel momento, in mezzo alla battaglia, con un intero esercito che lo attaccava, Laxus aveva intenzione di dichiararsi. In effetti, cosa avrebbe dovuto aspettare? Aveva mantenuto la sua promessa, era tornato, e ora sarebbero potuti morire entrambi.
-Anche io- disse Fried non credendo che stesse succedendo davvero. Laxus sorrise dolcemente.
-Ce l’ho fatta. Sono guarito, grazie- gli disse il biondo. Fried avrebbe voluto saltargli al collo, baciarlo, stringerlo a sé, sentire il suo corpo, il suo sapore, ma un violento attacco stava per colpirli se non fosse stato per Bixlow e le sue bamboline.
-Tutto molto bello ragazzi, e siamo davvero felici per voi. Ma non è il momento, dannazione a te Laxus, non potevi dirglielo in un altro momento?- fece il mago Seith. Fried sorrise divertito.
-Lo sai che Laxus non è bravo in queste cose. Insomma, un’atmosfera meno romantica non poteva sceglierla- intervenne Evergreen lì accanto.
-Direi che possiamo rimandare a più tardi- concordò Fried.
-Sì, ci sono un bel po’ di soldati da abbattere- concordò il biondo ghignando mentre dei violenti fulmini cominciavano a uscire dalle sue braccia.

 
***

Quando Acnologia sparì da dentro la sfera si resero tutti contro che i loro compagni avevano vinto. Fried era ancora confuso, qualcuno piangeva, qualcuno rideva, i più piccoli esultavano. Ma lui non avrebbe esultato. Non finché non avrebbe visto Laxus vivo e vegeto davanti a sé. Non finché non avesse potuto di nuovo sentire la sua voce e il suo corpo. Bixlow ed Evergreen erano accanto a lui.
-Dove sono?- chiese Bixlow.
-Spero non siano rimasti intrappolati- fece Fried serio in volto. Poi però alzò lo sguardo e notò una crepa crearsi in mezzo al cielo. Una crepa nel cielo? Non ebbe il tempo di pensarci che quella si spaccò e sette persone cominciarono a cadere addosso a loro. Sette persone. Sette Dragon Slayer. Laxus era tra loro. Il cuore ricominciò a battere all’impazzata mentre vedeva il biondo cadere dal cielo. Ok, si sarebbe spiaccicato e all’ultimo Fried creò una runa morbida sul terreno in modo che non si facesse male. Evergreen e Bixlow subito corsero addosso a Laxus cominciando a piangere e stritolandolo in un abbraccio. Fried sentiva le lacrime pungergli agli occhi. Era vivo. Laxus era vivo. Voleva toccarlo, assicurarsi che stesse bene. Si avvicinò lentamente e i tre amici si alzarono in piedi.
-È finita. La battaglia è finita- stava singhiozzando Evergreen. Fried si sporse verso Laxus e gli toccò il braccio per assicurarsi che non fosse un’illusione. Era lui. Era vivo davanti a sé.
-Sei…vivo…- mormorò.
-Ancora che dubiti di me, Fried?- lo prese in giro il biondo. Il mago delle rune non riuscì più a trattenersi e le lacrime cominciarono a scorrergli lungo il volto senza che potesse farci nulla. Era tutto finito, tutto l’incubo che aveva dovuto passare in quelle ultime ore era finito. Sentì la mano del biondo sulla propria testa.
-Te lo avevo detto che sarei tornato- gli disse dolcemente. Fried singhiozzò e si passò una mano sul volto per asciugarselo, ma non riusciva a smettere. Bixlow accanto a lui ridacchiava.
-Ci hai fatto prendere un colpo, Fried non aspettava altro che tornare tra le tue braccia. Sai Ever, se tu non gli stessi così appiccicata scommetto che Fried si sarebbe già spalmato su di lui- fece il mago Seith prendendo in giro i due amici.
-Oh smettila, Laxus sarà tutto tuo Fried. Ma adesso voglio sentire che è vivo- pianse la ragazza aggrappata al petto di quello che considerava un fratello maggiore. Fried non aveva nemmeno la forza di ribattere o imbarazzarsi, poteva solo piangere dalla felicità. Aveva tutta la sua famiglia accanto a sé.

 
***

Fried teneva le braccia incrociate al petto. Erano passati due giorni dalla battaglia e Laxus aveva già ripreso ad allenarsi. Si chiedeva se fosse stupido o pazzo a quel punto. Dannazione, non poteva prendersi qualche fottuto giorno di riposo? Si avvicinò al ragazzo ignorando il fatto che avesse richiamato una tempesta che avrebbe potuto spazzarlo via. Certo non era spaventato dal biondo. I due non avevano nemmeno avuto il tempo di parlare perché erano stati tutti indaffarati per ricostruire la gilda e la città, e occuparsi dei feriti. Laxus era uno di questi feriti, ma lui non poteva starsene tranquillo come Natsu o Wendy a letto. No, lui doveva andarsene in giro e allenarsi. I fulmini si calmarono man mano che passava, come se si aprissero apposta per lui. Fried arrivò al centro di quella tempesta e fissò accigliato Laxus.
-Vuoi per caso morire?- sbottò irritato. Il biondo ghignò divertito.
-Potrei farti la stessa domanda, Fried- rispose per poi però ritirare la tempesta e avvicinarsi.
-Sei ferito. Hai combattuto contro Wall Eetho, contro Hades, i soldati di Alvarez, Acnologia. Quando diavolo hai intenzione di darti una calmata e riposarti? Perfino Natsu è a letto, e tu non sei in grado di…- si interruppe quando sentì le labbra di Laxus su di sé, sciogliendosi istantaneamente e allungandosi verso l’alto passando le braccia attorno al collo del ragazzo. Il biondo passò una mano attorno alla sua schiena e se lo spinse addosso. Non era la prima volta che si baciavano, ma era la prima volta che Fried sentiva quella forte presa su di sé e quella passione dal biondo. Tutti i loro baci erano stati dolci, morbidi. Questo era passionale, poteva sentire tutta la potenza di Laxus, tutto il suo forte corpo, la sua energia e la sua passione. Oltre che qualcosa premergli sulla coscia. I due si allontanarono e Fried non poté fare a meno di arrossire. Laxus lo tenne ancora stretto addosso a sé.
-Ti amo- gli disse. Fried deglutì sentendo lo stomaco attorcigliarglisi.
-Ora possiamo finalmente parlarne o mi ordinerai di posticipare ancora?- lo prese in giro il biondo. Fried si sforzò di tenere la mente concentrata, perché la presenza di tutto il corpo di Laxus addosso a lui riusciva ancora ad agitarlo.
-Possiamo- disse soltanto. Il biondo sorrise.
-Bene, vieni a casa mia a cena. In effetti, potresti trasferirti da me direttamente- disse il biondo. Fried sgranò gli occhi. Ok, certo, si era aspettato che Laxus gli chiedesse di uscire, o di frequentarsi seriamente, o di fare coppia. Magari passare del tempo assieme. Ma trasferirsi da lui?
-Non è…un po’ presto?- balbettò preso contropiede. Laxus sorrise.
-Abbiamo aspettato mesi. Anzi, ti ho fatto aspettare anni e onestamente ci conosciamo già fin troppo bene. Abbiamo passato settimane in quella casetta in montagna, non mi sembra affatto presto- ribatté il biondo. Fried annuì e sorrise poggiando la testa sul petto del biondo.
-Bene. Allora verrò- gli disse. Laxus gli passò una mano sulle spalle spingendoselo addosso e lasciandogli un casto bacio sulle labbra.
-Andiamo a casa- gli sussurrò dolcemente. Fried sorrise e annuì.
-Ti amo, Laxus- mormorò. Finalmente poteva dirglielo anche lui, non in mezzo a una battaglia infernale, ma in una giornata tranquilla e poteva fargli conoscere tutte le sue emozioni, quelle che aveva tenuto dentro di sé fino a quel momento.


*****
Nota: grazie a tutti per aver letto fino a qui. Ho cercato di descrivere tutto principalmente dal punto di vista di Fried su tutta la situazione di Laxus (tranne la scena in cui Laxus scopre del piano di Fried). Spero vi sia piaciuta, accetto critiche e consigli. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Angie_Dreyar