Christmas         Londra era coperta da un sottile strato di neve, le strade erano vuote e il vento fischiava imperioso. Erano le due di notte e il Natale era appena iniziato. Lestrade e Molly erano da poco tornati a casa e la Signora Hudson era rincasato nel proprio appartamento, avevano passato la serata a Baker Street. Il pavimento del soggiorno del 221b era pieno di carta da regalo, reduce dei pacchi scartati. Un albero di Natale pomposamente decorato era stato posto in un angolo, illuminando la stanza con le lucine gialle. Il camino era acceso, la legna scricchiolava e diffondeva un intenso tepore. Sul tavolino giacevano abbandonati dei bicchieri di vetro pieni a metà di Whisky. John era seduto sulla sua poltrona, indossava uno di quegli orribili maglioni di lana natalizi, davvero orribili in realtà, ma erano morbidi e caldi. Su di lui era steso in orizzontale Sherlock, che dormiva profondamente, era avvolto nella sua nuova vestaglia di broccato vermiglio, regalatagli da Mycroft. Le lunghe gambe penzolavano fuori dai braccioli, si stringeva al corpo del medico, un braccio a circondargli le spalle e la testa poggiata sulla sua clavicola. John aveva una mano dietro la sua schiena e l’altra infilata fra i suoi capelli. Gli piaceva carezzare i suoi ricci scuri, erano morbidi e profumati. Sherlock rimaneva sempre disgustato dinanzi alle coccole, ma in alcuni momenti, come quello, le gradiva e si faceva coccolare liberamente da Watson. Mugolò nel sonno e lo abbracciò più stretto, John sorrise intenerito, notando che la punta del naso del detective fosse leggermente rosata. Lo baciò sulla guancia e gli lasciò un lieve bacio sulle labbra dischiuse. Posò il capo fra i suoi capelli, Sherlock infilò il viso nell'incavo del suo colo e si addormentò,  mentre la neve iniziava a cadere leggiadra.