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Autore: InkHeart070    27/12/2020    0 recensioni
In un mondo dove creature soprannaturali e umani coesistono una ragazza scoprirà le sue vere origini dopo una serie d'incidenti che coinvolgono anche un misterioso vampiro con gli occhi di topazio.
Ma non tutto è come sembra, vampiri, lupi mannari, misteri, profezie e un umano accecato dall'odio che farà tutto pur di distruggere i vampiri.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Prologo


“Complimenti vostre altezze” disse una famiglia nobile facendo un inchino.
La bambina della famiglia cercò di guardare la piccola creatura, che stava dormendo beatamente, ma era troppo bassa. Sua madre notando la sua difficoltà, la prese in braccio aiutandola a vedere meglio.
I sovrani sorrisero.
Dopo avergli ringraziato due uomini gli si avvicinarono. Emanavano potere e forza da tutti i pori, tanto da intimidire chiunque era nelle vicinanze. Nessuno osava guardarli negli occhi.
“Cara” disse il moro e bacio la mano della regina degli Albi seguito dall’altro.
Si girarono verso il re.
“Simone” dissero insieme e gli strinsero la mano.
“Bayard, Leonardo. Benvenuti" sorrise Cara "Come stanno i vostri figli?”
“Molto bene” rispose solo Leonardo, il re degli Daemon.
Il volto di Bayard, re degli Nigril, s’incupì e i suoi occhi mutarono colore per un solo momento poi tornarono com’erano.
“Comunque congratulazioni”
“Come lo chiamerete?”
“Arturo” disse il re.
“Bell nome, adatto per un re” commento re Bayard. 
“Beh per questo non siamo cosi sicuri” disse Cara con un sorriso complice verso il marito.
“Perdonami Cara ma perché” disse confuso re Leonardo.
Gli sorrise ancora di più e mettendo le mani sul grembo accarezzo la sua pancia.
Aveva già lasciato Arturo alla sua tata. 
Sgranarono gli occhi.
“Ma quando, Arturo non ha più di un anno che è nato”
Un sorrisetto malizioso si formò nel suo volto e guardò il marito.
Lui visibilmente in imbarazzo e con le gotte infocate si grattò la gola.
Si misero a ridere tutti e tre. Era davvero una vista comica vedere un re in imbarazzo.
Il loro riso, però, s’interruppe bruscamente dalla porta della sala che aprendo sbatto alla parete.
Tutti si zittirono e si girarono verso essa per vedere chi osava mostrare tale mancanza di rispetto.
Un uomo entro.
Le guardie cercarono di fermarlo ma lui con un gesto della mano gli buttò giù e poi chiuse tutte le entrate.
“Quanto bella è questa notte” fece due passi avvicinandosi. 
“Tutti i sovrani uniti insieme come se la guerra che ha distrutto migliaia di vite non fosse mai successa”
“Chi sei e cosa vuoi?” disse Simone mettendo dietro di se sua moglie.
Gli altri re si misero in guardia pronti a difendersi.
“Ma quanto permalosi siamo. Pronti a tirare fuori gli artigli e attaccare”
“Rispondi a quello che ti è stato chiesto” ordinò re Leonardo.
“Sa, una cosa che oddio davvero tanto è essere interrotto” disse a denti stretti ma sapendo che non era ancora l’ora per un scontro frenò la sua rabbia.
“Comunque, il mio nome non è di molta importanza al momento” si avvicino ancora di più “Invece, perché non parliamo della piccola creatura che cresce nel tuo grembo”
Il viso della regina divenne pallido e mise le sue mani sopra la sua pancia.

Un sorriso compiaciuto si formò.
“In Ereste, circola una profezia” fecce una pausa e gli guardo dritto negli occhi “La tua figlia è destinata a grandi cose e ha un potere assai grande”
“Sono stupidaggini, non sappiamo neanche se è un maschio o una femmina” disse Cara terrorizzata per la creatura che era dentro il suo grembo.
“Non ti preoccupare per questa profezia. Tua figlia non avrà un futuro. Nel giorno della sua nascita ritornerò a rubare questo potere e con esso anche la sua vita” cominciò a ridere. 
“Guardie arrestatelo!” commando Simone furente.
‘Chi si credeva di essere. Come osava entrare nel suo castello e minacciare la sua famiglia’ pensò il re Simone.
Prima ancora che le guardie potessero anche solo sfiorarlo un vento entro e spense tutte le candele immergendoli nel buio. Quando re Simone le riaccese non c’ere di lui neanche l’ombra.
“Trovatelo e portatelo a me immediatamente” ordino re Simone in ansia.
Poi si rivolse verso i suoi ospiti.
“Miei cari ospiti con rammarico devo porre fine a questa festa. Vi ringrazio tanto per aver atteso e celebrato con noi la nascita di mio figlio Arturo. Vi auguro una buona notte”




~Inky's corner~
Ciao ragazzi, questa è una storia ispirata da una già esistente.
Voglio ringraziare maria95 che mi ha dato il permesso di usare la sua storia.  
Grazie mille per aver letto quella precedente e spero che vi piacerà anche questa. 
Vi chiedo scusa per tutti gli errori vocabolari e grammaticali che ci sono. 
Tanti baci a tutti e non scordate di recensire! 

   
 
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