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Autore: Striginae    27/12/2020    9 recensioni
[Johnlock - AU!Età Vittoriana]
«Dovremmo tornare a casa. La signora Hudson potrebbe insospettirsi.»
«Per piacere, John. La signora Hudson sarà a letto già da ore e, inoltre, non sarebbe la prima volta che stiamo fuori per la notte.»
«Sì, ma le altre volte è stato per le tue investigazioni. Non per... per... questo, Sherlock.»
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Flirt like a Victorian


Le tenebre erano già calate da molte ore sulla vivace capitale britannica e ne mutavano le fattezze.
 
Londra non sembrava affatto la stessa città delle ore precedenti, ancora illuminata dai tenui raggi solari di fine dicembre. Non si vedevano più donne oneste nelle strade, né carrozze di pregiata fattura sfrecciare per i vicoli e persino gli uomini dabbene avevano chiuso le botteghe ed erano tornati a casa, protetti dal calore del focolare e dall’amore delle loro mogli.
Viceversa, una massa di criminali, gentiluomini corrotti e donnacce si era riversata nelle vie della città, come dei ratti evasi dalle loro fogne.

 
Le lancette del Big Ben scoccavano le dieci.

 
Poteva dunque considerarsi una notte come tante altre. Ma, lontano da occhi indiscreti e sguardi avversi, un’insolita coppia notturna si nascondeva in un vicoletto scordato da Dio nei pressi di Southwark, uno dei quartieri situati a sud del Tamigi e di Westminster.
 
I due parlavano sotto voce, uno appoggiato con le spalle al muro e l’altro a pochi centimetri dal compagno. A ben guardarli, sembravano l’uno l’opposto dell’altro: uno dai capelli scuri e dinoccolato, l’altro biondino e di modesta statura. Tutti e due avevano un’aria discinta: i ricci neri di uno erano scompigliati come se qualcuno li avesse spettinati di proposito e vi avesse affondato le mani, l’altro aveva il respiro pesante e irregolare ed entrambi avevano le guance arrossate.
E non di certo a causa del freddo.

 
«Dovremmo tornare a casa. La signora Hudson potrebbe insospettirsi.»
 
«Per piacere, John. La signora Hudson sarà a letto già da ore e, inoltre, non sarebbe la prima volta che stiamo fuori per la notte.»
 
«Sì, ma le altre volte è stato per le tue investigazioni. Non per... per... questo, Sherlock.»
 

I due si guardarono.
John sembrava agitato, forse ancora un po’ eccitato, ma razionalmente sapeva che era arrivato il momento di spostarsi da lì. Non aveva intenzione di essere denunciato per oscenità e finire dritto a Scotland Yard. Non avrebbe più potuto guardare l’ispettore Lestrade negli occhi.
 

John stava per protestare nuovamente ma un pensiero gli traversò la mente, una domanda che nella foga degli attimi precedenti non aveva ancora avuto modo di porre all’altro uomo, che lo guardava con un lieve sorrisetto sornione.

 
«Come hai fatto a capire che volevo incontrare proprio te, qui?»
 
Sherlock incurvò maggiormente in su gli angoli della bocca, come se non stesse aspettando altro che John gli rivolgesse quel quesito.
 

«Molto semplice. È da giorni che non fai altro che mandarmi messaggi grazie a quello.»

 
Con l’indice Sherlock indicò la bombetta che il coinquilino aveva abbandonato per terra. Poi, dopo una breve pausa d’effetto, riprese con la sua spiegazione, lasciando che le sue parole scorressero tutte d’un fiato. 


«Sei un uomo di mondo John e, soprattutto, hai avuto a che fare con molte donne. Sai benissimo quindi che il modo in cui si tiene un cappello non è neutro ma anzi, può benissimo indicare delle precise intenzioni. Un flirt, ad esempio. Ed è esattamente ciò che hai fatto tu. Ogni volta che mi vedevi lo mettevi di fronte a te, vale a dire: sono scapolo o non sono impegnato. Oppure, lo trasportavi nella mano destra: eri perciò desideroso di approfondire la nostra conoscenza. Questa sera inoltre, mi hai comunicato di avere un appuntamento. Che motivo avevi di dirmelo, dato che in genere non mi fornisci più dettagli del dovuto sulla tua vita privata? E poi, molto strano da parte tua incontrare qualcuno, specialmente una donna, ad un orario così tardo. Volevi quindi attirare la mia attenzione con questa bizzarria. La conferma è arrivata poco dopo, infatti prima di uscire, hai trasportato la bombetta sotto il braccio sinistro, mi stavi perciò dando delle informazioni precise, mi volevi incontrare alle otto. Infatti, quando sono sceso e ti ho intravisto dall’altro lato del marciapiede hai tenuto il cappello dalla sua corona. Volevi essere seguito. Da qui, sai come sono andate le cose.»
 
Sherlock tacque ma non gli sfuggì lo sguardo meravigliato di John, riempiendolo segretamente d’orgoglio.
 

«Incredibile.»
 
Soffiò il medico, ancora una volta impressionato dalle capacità del detective.
 

«La prossima volta, John, evitiamo di rincorrerci fino a Southwark, che ne dici?»
 
«Temevo che la signora Hudson potesse sentirci!»
 
Ribatté John, sistemandosi meglio i vestiti addosso e recuperando la bombetta che aveva abbandonato per terra.
 

«Com’è che dice sempre... vivi e lascia vivere
 
John annuì, spolverando il cappello.
 
«Torniamo indietro?»
 
«Ma certo.»
 
Rispose Sherlock mentre si allontanava da lui. A grandi falcate uscì dal vicoletto e John lo affiancò.
 
 


«Ah e comunque... hai ancora la patta aperta, John.»
 
Con la coda dell’occhio e un sorriso sottile, Sherlock si gustò silenziosamente le lamentale imbarazzate di John che continuarono a più riprese fino a Baker Street, numero 221B. 


Note finali
Buona domenica e buone feste a tutti! 
Allora... era da così tanto che avevo in mente questa storiella e oggi mi sono finalmente decisa a scriverla. Ovviamente prendete questa cosetta qui con leggerezza, è scontato dire che non è nulla di serio. Per quanto riguarda la faccenda del cappello, tempo fa avevo visto questo Pin qui e subito ho pensato di scriverci su una Johnlock. Certo, è un modo di flirtare assolutamente femminile, ma... insomma, perché no? Ce lo vedo bene Sherlock a notare questi dettagli.
Ad ogni modo, sono stata combattuta fino alla fine se aggiungere l'avvertimento indicante OOC o meno, fatemi sapere. 
Ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fin qui e, se volete, fatemi sapere che ne pensate!
Alla prossima! 
   
 
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